lunedì 7 aprile 2025

Traversata da Mandello del Lario a Lierna.

Dalla Stazione di Mandello del Lario 200 mt, sì attraversa il centro, dirigendosi verso Somana, arrivando così all’attacco dei sentieri n°15 e n°17.

Raggiunte le frazioni di Somana 366 mt e di Sonvico 395 mt, sì prosegue lungo la mulattiera che porta alla Chiesa di Santa Maria 664 mt. Superata la chiesa proseguendo verso Alpe di Era 800 mt, sì arriva a un bivio, qui i segnavie n°15 e n°17 sì separano, l’itinerario prosegue a sinistra lungo il segnavie n°17, salendo fino alla località Era Alta 980 mt.

Da Era Alta, parte il sentiero 17A che con una decisa salita, porta alla Bocchetta di Verdascia 1251 mt, da qui, seguendo il sentiero a sinistra, con una breve deviazione, sì raggiunge la vetta di Zucco Sileggio 1373 mt.

Dopo essere ritornati alla Bocchetta di Verdascia, sì prosegue con sentiero n°17A, riguadagnando quota fino ad affrontare il piacevole traverso che sale fino a Bocchetta di Calivazzo 1420 mt, massima elevazione dell’intera traversata.

Dalla bocchetta, con sentiero n°71, sì scende lungo una carrozzabile che porta prima alla Bocchetta di Lierna 1381 mt, e poi all’Alpe di Lierna 1249 mt. Dopo aver visitato l’alpe, sì continua a scendere sempre con lo stesso segnavie, passando per Forcella dell’Alpe 1125 mt, Alpe Mezzedo 868 mt, Croce di Brentalone 654 mt, continuando a scendere fino alla Frazione Genico 325 mt. Con un’ultima discesa, sì raggiunge il borgo di Lierna 233 mt, dove termina la traversata; Qui, con treno o bus, sì può tranquillamente ritornare a Mandello del Lario a recuperare l’auto per chi avesse utilizzato questo mezzo per raggiungere la località.

 

NOTA

Come già scritto più volte, il gruppo montuoso delle Grigne, offre una vasta rete di sentieri. Tutti itinerari molto belli e con varie difficoltà, sì può passare dal Sentiero del Viandante che attraversa tutti i borghi che sorgono sul ramo di Lecco del Lago di Como, alle tante ascensioni che salgono oltre i duemila metri, con paesaggi dolomitici di rara bellezza. L’itinerario qui descritto, consente di andare a conoscere una cresta parallela che rimane lontana dai grandi circuiti più frequentati e più conosciuti, una dorsale che sale fino ai 1823 mt del Monte Pilastro, meno frequentata, dove sì respira al meglio l’ambiente solitario di queste magnifiche montagne.

Sì parte da Mandello del Lario, piacevole cittadina che sorge sulla foce del Torrente Meria, borgo che sorge in un’area già abitata dai Celti nel VII secolo a.C., da visitare, oltre il lungolago, la Chiesa di San Lorenzo XVII secolo.

Somana, è una piccola frazione di Mandello, insieme a Sonvico, sorge a circa 400 mt di quota, qui sì trova la Chiesa dedicata a S. Abbondio consacrata nel 1803, consiglio un giro tra i tanti vicoli, per respirare la classica atmosfera dei paesi di montagna.

La Chiesa di Santa Maria, è un piacevole gioiello che sorge oltre i 600 mt di quota, realizzata dopo il XII secolo, è oggi un luogo di culto ma anche di accoglienza. Infatti, quando aperto, qui sì può trovare l’accoglienza di un ristoro, dove riposare e godere di una vista eccezionale, infatti, oltre alla vista delle vertiginose montagne che compongono il gruppo montuoso, dalla balconata, sì può ammirare Mandello del Lario, il Lago di Lecco e alcune montagne che compongono il Triangolo Lariano, facilmente riconoscibile il Monte San Primo 1686 mt.






Era Alta, è composta di alcuni casolari, immersa nel verde dei suoi prati, in una posizione molto piacevole.

La Bocchetta di Verdascia, pur non ricoperta completamente dal bosco, non offre comunque un panorama valido, quindi per godere di una piacevole vista, è meglio affrontare la salita che porta in cima a Zucco Sileggio. Raggiunta la vetta, qui sì apre una bella balconata che spazia prevalentemente sul Grignone, che sì mostra come una gigantesca piramide ricoperta di neve fino a quando il caldo sole estivo, non avrà sciolto l’ultimo nevaio. La vista sul lago è limitata dal bosco che copre parte del versante ovest, tuttavia è possibile ammirare oltre il Monte San Primo, anche la dorsale che porta a Monte Palanzone 1436 mt. Altre cime che posso menzionare, sono il Monte Bregagno 2107 mt e il Pizzo di Gino 2245 mt, bella la vista sulla cresta che dal Monte Palagia 1549 mt, porta fino al Monte Pilastro. Poco sotto la cima, sorge il Bivacco Mario Sforza, utile punto d’appoggio in caso di maltempo improvviso o solo per trascorrere una piacevole giornata.






Bocchetta di Calivazzo, è un ampio prato che sorge sopra i 1400 mt di quota, un paesaggio alpino ricoperto dal bosco nella parte che guarda verso nord ovest, ma che regala la vista migliore sulla cima del Grignone, che sì mostra in tutta la sua bellezza. Il magnifico anfiteatro che comprende cime come: Sasso Cavallo 1920 mt, Sasso dei Carbonari 2157 mt e Tre Sassi 2105 mt, la cima della Grignetta 2184 m, con la sua rocciosa cresta che scende verso Zucco Pertuso 1674 mt. Per chi ama portare il binocolo, dalla bocchetta, è possibile vedere ben tre rifugi che sono: Rifugio Bietti 1719 mt, Rifugio Rosalba 1730 mt e Rifugio Brioschi situato in cima al Grignone.






Bocchetta di Lierna, è un’altra balconata che sì tuffa letteralmente nel lago, divisa tra le cime del Monte Palagia e del Monte Cucco 1433 mt.

L’Alpe di Lierna, è un’altra perla che s’incontra lungo la traversata, un ambiente alpino meraviglioso, con una magnifica vista sulla catena della Mesolcina e su Monte Pilastro; anche la vista sul Grignone, è sensazionale, guardare la cima che sbuca fuori dalla cresta, non lascia indifferenti. Nell’alpe sì trova un bivacco, utile punto d’appoggio, dove è possibile, con la dovuta attrezzatura, trascorrere anche la notte, per godere al meglio di un luogo magico e di un cielo notturno dove le stelle sì mostrano in un quadro che lascia senza parole.






Poco sotto l’Alpe di Lierna, sorge un altro alpeggio, da qui sì apre una fantastica visuale sul Monte Legnone 2609 mt, otre alla catena della Mesolcina.

Forcella dell’Alpe, non ha panorama, completamente immersa nel bosco, sì può solo godere del silenzio e del fresco del bosco.

Alpe di Mezzedo, è composto di due casolari, uno collocato in mezzo ad un verdissimo prato, un minuscolo altopiano dove sì può trovare il rifornimento d’acqua, in tutta la traversata, le sorgenti sono come oro, indispensabili per chi affronta percorsi lunghi e impegnativi.






La Croce di Brentalone, è l’ultimo punto panoramico che s’incontra lungo la discesa, da qui, oltre alla vista sul ripido pendio del Monte Cucco, sì ha una bella vista sul Lago di Lecco e su Lierna, bella la vista su Monte Moregallo 1276 mt, Corni di Canzo 1373 mt e Monte Cornizzolo 1240 mt.






Lierna. Finalmente la traversata trova la sua ultima meta, un piacevole borgo che sorge sulle rive del lago, un altro paese che vanta una storia antichissima, che va indietro nel tempo fino all’età del ferro, da visitare, oltre alle tante chiese, il castello conosciuto già nell’anno 1000 e che sorge sopra una minuscola penisola che sì affaccia sul lago.

Una traversata in piena regola, un viaggio che parte da quote collinari e che sale fino ai boschi di faggio e larice che compongono la parte alta, tanta fatica che è ripagata da panorami unici e meravigliosi, un mondo da scoprire e da vivere in ogni angolo di questo piacevole percorso.

 CURIOSITA’

 TEMPI DÌ PERCORRENZA: circa 7:00.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero e per il forte dislivello.

DISLIVELLO: oltre 1300 mt in salita e meno di 1300 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Mandello e Lierna, ristoro quando aperto, alla Chiesa di Santa Maria, Bivacco Sforza poco sotto Zucco Sileggio e Bivacco Alpe di Lierna.

COME ARRIVARE: in auto o in treno da Lecco.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass n° 91 e 105.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.

DOVE ALLOGGIARE: Bivacco Alpe di Lierna, con possibilità di pernottamento; portare il dovuto equipaggiamento.

martedì 1 aprile 2025

Anello del Campo dei Fiori, partendo dalla Frazione Velate.

Da Velate piccola frazione di Varese 532 mt, sì percorre il sentiero 310A fino a Sass Gross 614 mt. Sì prosegue raggiungendo la località Quattro Strade, per poi proseguire per Forte Orino, evitando però il primo bivio che sale a Forte Orino, mantenendo la quota, fino a trovare il segnavie 302 e 302B, qui con una breve deviazione, sì raggiunge Pian delle Noci 720 mt.

Ritornando sui propri passi, seguendo i segnavie AV e 3V, sì va ad affrontare la dura salita che porta a Forte Orino 1139 mt.

Lasciato Forte Orino, sì cammina lungo l’ampia sterrata che porta alla Pensione Irma, quindi raggiunta la Bocchetta di Merigetto 1089 mt, sì lascia la carrozzabile per intraprendere un sentiero non segnalato che affronta un veloce costone e la breve cresta che porta in vetta alla Punta di Mezzo 1227 mt, massima elevazione del Massiccio del Campo dei Fiori.

Scesi da Punta di Mezzo, sì segue il sentiero 3V che passa dietro l’Osservatorio Astronomico, arrivando poco sopra Pensione Irma. Sempre con Sentiero 3V, dopo una piccola salita su asfalto, s’intraprende un sentiero che scende fino a Monte Tre Croci 1098 mt, per poi arrivare alla vecchia stazione funicolare 1040 mt. Ancora in discesa, sì arriva al Valico Pizzelle 930 mt, e in seguito a Piazzale Pogliaghi 825 mt. Passando sotto Santa Maria del Monte 880 mt, sì scende lungo la via del santuario, fino ad arrivare alla Prima Cappella 600 mt. Raggiunto il parcheggio della funicolare, sì affronta l’ultimo tratto di sentiero che riporta a Velate, dove termina l’anello.

 

NOTA

Il Massiccio del Campo dei fiori, è come una muraglia che s’innalza dietro il Lago di Varese, già parco, offre tantissimi itinerari escursionistici che soddisfano i semplici turisti, ma anche i più appassionati di montagna, con ripide salite che mettono a dura prova fiato e gambe, meta ambita anche per i runner che sì preparano alle tradizionali gare in montagna.

L’itinerario che propongo, è una vera traversata ad anello, che consente di visitare la parte intermedia del parco, con piccoli altopiani che dalla pianura nemmeno sì riescono a intuire, per poi raggiungere le massime elevazioni, dove s’inizia a respirare l’aria vera di montagna, dove l’ampio sentiero, diventa qualcosa di più impegnativo.

Si parte da Velate, graziosa frazione di Varese che sorge ai piedi del Monte San Francesco 793 mt, da visitare la Torre di Velate XI secolo, la piccola chiesa di San Cassiano e Ippolito X secolo e la Chiesa Parrocchiale dedicata a Santo Stefano già esistente nel 1200.



Il sentiero 310A, è un’ampia pista ciclopedonale sterrata che percorre diciamo la parte bassa del massiccio, anche se non scende mai sotto i 400 mt di quota, spesso lungo il percorso, sì notano piccoli altopiani che dalla pianura, ma anche dallo stesso Lago di Varese, non sì riescono a intuire. Le località più affascinanti, sono indubbiamente: la località Caddè 591 mt, composto da un grande casolare privato, dove però sì trova una sorgente, indispensabile per fare rifornimento d’acqua, e la località Sass Gross, grande masso erratico triangolare adagiato sopra un piccolo colle.

Prima d’intraprendere la salita a Forte Orino, non sì può non fare sosta al Pian delle Noci, dove sorge un bivacco, indispensabile in caso di maltempo, ma anche luogo dove trascorrere una notte con le dovute attrezzature e facendo anche una buona scorta d’acqua, poiché la piana ne è priva.



Dal Pian delle Noci, sì ha una piacevole veduta su Monte San Martino 1087 mt, mentre salendo sul colle che sì trova sopra il bivacco, sì riesce ad avere una piacevole veduta su Sasso del Ferro 1062 mt e su Monte Nudo 1235 mt.

Forte Orino, è la prima vera balconata che sì trova in questo itinerario. Oltre ad avere una magnifica vista sulle montagne della Val Cuvia, sì ha una magnifica vista su ben cinque laghi, in altre parole: Lago Maggiore, Lago di Varese, Lago di Monate e Lago di Comabbio e un piccolo pezzo del Lago di Lugano; sono facilmente riconoscibili alcune tra le più rinomate vette del Parco Nazionale della Val Grande, tra cui 2098 mt, Cima Pedum 2111 mt e Monte Zeda 2165 mt. Molto bello, il complesso montuoso del Monte Limidario 2188 mt.

Poco sotto Forte Orino, sorge il bivacco, altro importantissimo punto d’appoggio in caso di maltempo.



Punta di Mezzo, è la cima più alta dell’intero massiccio montuoso, la sì raggiunge o dal ripido pendio erboso, oppure come in questo caso dalla cresta, un taglio di roccia, che sì tuffa letteralmente verso la Val Cuvia. Anche qui la panoramica è notevole, oltre a guardare verso la piana di Brinzio 516 mt, sì ha una piacevole vista su tutte le principali cime della Val Veddasca, tra cui Monte Covreto 1598 mt, Monte Gambarogno 1734 mt, Monte Tamaro 1961 mt, Monte Gradiccioli 1935 mt e Monte Lema 1620 mt. Facilmente riconoscibili. Tante delle cime che compongono la dorsale della Mesolcina, comprese alcune famose cime laterali, tra cui: Monte Bar 1816 mt, Monte Camoghè o Punta Camoscio 2228 mt, Pizzo di Gino 2235 mt, Monte Bregagno 2107 mt e Monte Grona 1736 mt. Altra magnifica vista da segnalare sono alcune importanti cime della Val Malenco, come i Corni Bruciati 3114 mt e Monte Disgrazia 3678 mt. Anche la dorsale orobica, da il suo contributo: Monte Legnone 2609 mt e Pizzo dei Tre Signori 2554 mt; bella veduta sulle due principali cime del gruppo montuoso delle Grigne, ovvero il Grignone 2409 mt e la Grignetta 2184 mt. Mi piace ricordare anche le più modeste cime del varesotto come Monte Sette Termini 972 mt, Monte Scerrè 796 mt e Monte Piambello 1125 mt.




Poco prima di arrivare alla Pensione Irma, sì trova un bellissimo punto panoramico che spazia su tutta la Val Cuvia e sulle sue cime, volgendo lo sguardo fino al Massiccio del Monte Rosa 4634 mt e altri quattromila, facilmente riconoscibile la cima del Monte Massone 2161 mt, che sì eleva all’inizio della Val d’Ossola.

Monte Tre Croci, lo dice già il nome, ha una piacevole vista su Varese e sulla Pianura Padana fino alle lontane cime dell’Appennino Ligure.

Sicuramente colpisce l’enorme dimensione dell’Hotel Campo dei Fiori, oggi gestito dal FAI, un colosso visibile anche da chilometri di distanza.

Poco prima di raggiungere il borgo di Santa Maria del Monte, dal Piazzale Pogliaghi, sì ha una piacevole vista su Monte Martica 1032 mt, Poncione di Ganna 992 mt, Monte Chiusarella 915 mt, Monte Minisfreddo 1042 mt, Monte Monarco 855 mt e alle spalle, sorge la bella cresta del Monte Generoso 170 mt, più a destra, sono riconoscibili le cime di Sasso Gordona 1410 e Monte San Primo 1686 mt.




Santa Maria del Monte è un borgo che vanta una storia antichissima, un intreccio di vicoli dove arte e storia sì sposano magnificamente. Da visitare il santuario e i principali musei del borgo, oltre a tutta la lunga serie di cappelle votive che compongono il Sacro Monte patrimonio dell’UNESCO. Durante la discesa lungo la sacra via, sono numerose le panoramiche su Campo dei Fiori e sul borgo, oltre ad una piacevole vista su Varese e sulla fascia morenica.

Un percorso ad anello che è una vera e propria traversata, un mix tra piacevoli colli e paesaggi quasi alpini, unendo alla fine la magia dell’arte del Sacro Monte, tutti motivi per andare a vedere, a percorrere questo incredibile itinerario tutto da scoprire.

 

CURIOSITA’

Lungo la via del santuario, sì trova un bellissimo dipinto su muro dell’artista ormai scomparso Renato Guttuso, realizzato intorno al 1983.



 






TEMPI DÌ PERCORRENZA: 6:30 circa.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero e per il dislivello

DISLIVELLO: oltre 800 mt di salita e oltre 800 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: Bivacco Alpino al Pian delle Noci, Bivacco d’emergenza in località Forte di Orino, Pensione Irma e numerosi locali a santa Maria del Monte. COME ARRIVARE: da Varese seguendo le indicazioni per Sacro Monte e Campo dei Fiori.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi, bandierine bianco rosso per la 3V e giallo verde per l’AV.

DOVE ALLOGGIARE: Numerose Strutture ricettive, però per chi ama l’avventura, il Bivacco Alpino al Pian delle Noci, contiene al suo interno quattro posti letto senza materasso.

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