lunedì 8 dicembre 2025

Traversata dei grandi laghi, settima tappa.

Settima tappa: Da Como alla località Cassinazza.

Da Como 201 mt, sì percorre la mulattiera che passando dalla località Crescione, sale a Brunate 715 mt.



Arrivati a Brunate, sì attraversa il paese, fino a trovare le indicazioni che portano al faro Voltiano 902 mt e in seguito al Rifugio CAO 980 mt. Dopo aver superato Baita Carla 997 mt, sì abbandona la comoda sterrata che prosegue per Baita Bondella 1075 mt, per proseguire lungo la dorsale, passando poco sotto Punta Tre Termini1140 mt e Monte Astele 1186 mt. Raggiunta Baita Boletto 1180 mt, si riprende a salire fino ad arrivare in vetta al Monte Boletto 1236 mt.

Dalla cima del Monte Boletto, sì prosegue lungo la dorsale, scendendo a Bocchetta di Molina 1116 mt; qui, svoltando a destra, si va a seguire il sentiero che scende a Solzago 461 mt. Dopo aver costeggiato le pendici del Monte Boletto arriva ad un bivio, lasciata l’indicazione che scende a Solzago, si passa a fianco ad un roccolo per la caccia, proseguendo in discesa, sì raggiunge un bivio al momento senza segnaletica, e sì continua a scendere lungo il sentiero che svolta a destra, entrando così nella Valle di Tàvernerio.

Sempre in discesa, sì arriva ad un altro bivio, quindi mantenendo la destra, sì raggiunge l’abitato di Tavernerio 460 mt. Lasciato il borgo, sì esce su una rotonda, quindi sì cammina lungo la provinciale che va a Como arrivando alla rotonda successiva. Si segue la provinciale a destra, e subito dopo, si svolta a sinistra per Via Urago, arrivando così al semaforo che oltrepassa la SS 342. Sì continua a camminare lungo Via Urago, iniziando a salire lungo la collina, fino a trovare Via Montessori entrando così nel comune di Montorfano 414 mt. Sì procede lungo la via, aggirando la collina fino a trovare Via Volta, quindi scendendo per quest’ultima, sì arriva sulle rive del Lago di Montorfano; svoltando a destra, con una breve deviazione, sì arriva ad una riva dove è possibile ammirare il lago. Ritornati sulla provinciale, sì raggiunge in breve il paese, dopo aver visitato il Montorfano, sì continua a camminare lungo Via Brianza, percorrendola fino all’incrocio con Via Molino. Dopo aver svoltato in Via Molino, sì segue la via fino a trovare Via delle Brughiere, qui sì svolta a sinistra percorrendo la strada sterrata fino ad arrivare all’allevamento Bosco Vivo. Dopo aver lasciato la struttura, sì noterà sulla sinistra una sterrata con una sbarra aperta, ignorando la carrozzabile che prosegue dritto, sì svolta a sinistra camminando lungo la Strada Comunale delle Brughiere arrivando così all’Agriturismo Cassinazza in Via dei Platani, dove termina la tappa.

NOTA

Dopo due tappe diciamo morbide, questa è una vera tappa di montagna, un percorso che va ad affrontare una parte della dorsale del Triangolo Lariano, un percorso ricco di magnifiche vedute sul Lago di Como e sulla Brianza.

Si parte da Como magnifica città sulle rive dell’omonimo lago, dove oltre al lago, sì ha una bella vista sulla dorsale percorsa il giorno prima; facilmente riconoscibili, il Monte della Croce 536 mt e il Castello di Baradello 432 mt. La salita è dura, una decisa salita porta in cima a Brunate 715 mt, passando sotto e a fianco alla funicolare che da Como sale su in paese; non è raro, imbattersi nel trenino che percorre la ripida salita.

Raggiunto il paese, sono numerose le balconate che danno sulla città di Como, sulla Dorsale Insubrica e sull’arco alpino, dove spicca ovviamente l’inconfondibile sagoma del Monte Rosa 4634 mt. Da vedere, oltre al piacevole borgo di montagna, la Chiesa parrocchiale di S. Andrea iniziata verso il 1300, oltre all’Eremo di S. Donato XV secolo.

All’altezza della Chiesa di San Maurizio, sì trova il parco che porta al Faro Voltiano, realizzato nel 1927 in occasione del centenario della morte di Alessandro Volta.

Il tratto lungo la dorsale è molto bello, selvaggio e con dei panorami unici su Alpi e Prealpi, facilmente riconoscibili, oltre al Monte Rosa, altri quattromila come il Dom 4545 mt, e la Weissmies 4013 mt, mentre nella parte bassa, Campo dei Fiori 1227 mt, Monte Minisfreddo 1042 mt e Monte Piambello 1125 mt, sono le cime che compongono le dorsali del varesotto.


Monte Boletto è la prima vera cima della dorsale, solitario, vanta una magnifica panoramica, solo la mole del Monte Bolettone, 1317 mt, impedisce una panoramica a 360°. Nelle giornate terse, è possibile avere una visuale sulla Pianura Padana e sull’Appennino, dalla dorsale ligure, fino alla catena del Tosco Emiliano. Monte Monviso 3841 mt, gruppo del Gran Paradiso, fino alle Alpi Lepontine con il Monte Leone 3553 mt che svetta solitario. Facilmente riconoscibili, le cime del Mottarone 1491 mt e del Monte Zeda 2156 mt, situato nel Parco Nazionale della Val Grande. Bella la vista sul Lago di Como, facilmente visibile l’abitato di Pigra 881 mt e l’intera catena montuosa che svetta sopra il paese, dal Monte Pasquella 1367 mt al Monte Crocione 1641 mt; molto bella la vista sul Pizzo di Gino 2245 mt che svetta solitario subito dietro il Monte di Lenno 1589 mt. Più a sinistra, Monte Generoso 1701 mt, sì mostra in tutta la sua bellezza, come sì può ammirare l’inconfondibile forma del Sasso Gordona 1410 mt. Inoltre, sì ha una bella veduta del Monte Tamaro 1961 mt, del Pizzo della Croce 1491 mt, Pizzo di Vogorno 2442 mt e del Monte Colmegnone 1383 mt.






Volgendo lo sguardo verso nord est, sì apre un’altra magnifica balconata sul Monte San Primo 1686 mt, Pizzo Alto 2512 mt, Monte Disgrazia 3678 mt, Grignone 2409 mt, Grignetta 2184 mt, Monte Palanzone 1436 mt e, buona parte della dorsale orobica, fino al Monte Tesoro 1431 mt, mentre in lontananza, sì riesce a scorgere il Monte Guglielmo 1957 mt.






La bocchetta di Molina, divide il Monte Boletto dal Monte Bolettone, qui una volta sorgeva la Capanna San Pietro vecchio ristoro oggi abbandonato.

Tavernerio è un piacevole borgo abitato già nel neolitico, tra i suoi vicoli, è possibile visitare la Chiesa di San Martino esistente già nel XIII secolo e l’Oratorio di San Fereolo, con all’interno, affreschi del 1400.

 Montorfano è un minuscolo borgo che sorge sotto il Monte Orfano 554 mt, qui la storia è molto antica, abitato già nella preistoria, dalle popolazioni che appartenevano alla Cultura di Golasecca. Da visitare, la Chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista, eretta intorno al XVI secolo, situata in una bellissima piazza che caratterizza l’intero paese.





Il tratto che precede l'arrivo al punto tappa, regala splendide vedute sul Monte Bolettone e sul Gruppo delle Grigne, ben visibili i Corni di Canzo 1373 mt la cima occidentale. L’agriturismo Cassinazza, è una magnifica corte situata nel cuore della Brughiera di Orsenigo, completamente immersa nel verde e lontana dal traffico dalle rumorose statali, il luogo perfetto per riposare prima di andare ad affrontare la tappa successiva. 








CURIOSITA':

TEMPI DI PERCORRENZA: 7:00 circa.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero e per il forte dislivello.

DISLIVELLO: 1115 mt in salita e 920 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Como, Brunate, Baita Carla 997 mt e locali a Tavernerio, Montorfano e Agriturismo Cassinazza.

COME ARRIVARE: Da Milano, lungo la linea ferroviaria Milano Cadorna Saronno Como.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°91

SEGNALETICA: Cartelli informativi, mentre la segnaletica orizzontale è praticamente assente. Prestare attenzione lungo la discesa a Tavernerio, anche se il sentiero s’intuisce facilmente, numerosi bivi sono sprovvisti di segnaletica, probabilmente in via di aggiornamento. Da Tavernerio all’Agriturismo Cassinazza, la segnaletica è inesistente.

DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Cassinazza, con possibilità di pernottamento, tel: 031/631468 oppure 3665865923.Sito internet: www.cassinazza.it e info@cassinazza.it .

giovedì 9 ottobre 2025

Traversata dei Grandi Laghi, quinta e sesta tappa.

Quinta tappa: da Porto Ceresio A Gaggiolo.

Da Porto Ceresio 280 mt, sì percorre il Sentiero Confinale, oltrepassando la località Cà del Monte 550 mt, fino a trovare una colonnina votiva. Seguendo il sentiero sulla sinistra, sì notano dopo poche decine di metri, i cartelli della segnaletica svizzera. Seguendo la segnaletica, sì raggiunge la località Serpiano 644 mt. Sì riparte seguendo le indicazioni che in sequenza, condurranno alle seguenti località: Meride 578 mt, Tremona 571 mt, e Arzo 500 mt. Poco prima di arrivare al bivio con la strada che porta ad Arzo, sì trova la Chiesetta di Sant’Antonio, sì scende lungo la strada asfaltata, fino ad arrivare al bivio sopra indicato. Sì svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per Mendrisio, quindi appena trovata Via Rubiàna, che sì dirige verso il Valico di Clivio 468 mt. Poco prima della dogana, si seguono le indicazioni che conducono alla località San Pietro. Passata la chiesina, sì continua a camminare, raggiungendo la località Montalbano 397 mt, e il Monte Astorio 476 mt. Con un bel sentiero e un tratto su sterrato, sì scende fino alla strada che da Stabio, porta alla dogana di Gaggiolo. Sì attraversa la strada e sì prosegue passando a fianco di alcuni capannoni industriali, qui sempre seguendo la segnaletica, sì raggiunge la località Santa Margherita 354 mt. Dalla località Santa Margherita, sì rientra in Italia, seguendo le indicazioni del Sentiero Confinale, che sì segue fino alle periferie di Bizzarone. Raggiunto l’impianto sportivo, sì svolta a sinistra, rientrando nel bosco, quindi dopo alcuni bivi, sì arriva ad una scala con gradini di legno che porta ad un sentiero che sale la cima del Colle Sant’Ambrogio 528 mt. Ora seguendo un ampio sentiero, sì arriva alla Chiesa dell’Assunta, e poco dopo sì arriva a Bizzarone 440 mt.

NOTA

La quinta tappa, quasi completamente in territorio svizzero, è una traversata più modesta, anche se non presenta nessun forte dislivello, ovviamente non è da sottovalutare, tuttavia, rimane più dolce, a quote quasi collinari, anche se le tante balconate che s'incontrano lungo il cammino, offrono piacevoli panorami su Alpi, Prealpi e Pianura Padana.

Sì parte da Porto Ceresio, delizioso borgo che sì affaccia sulle rive del Lago di Lugano, una cornice meravigliosa, un paessaggio molto bello, con vista su tanti paesi e su tante cime che sì specchiano sul lago. 



La prima località che s'incontra è Cà del Monte 550 mt, minuscolo borgo, quasi una grande corte, ma che offre una piacevole atmosfera di montagna. Purtroppo, il percorso non passa da punti panoramici, quindi sì può solamente godere dell'ambiente che circonda la borgata.

La seconda località è Serpiano, località turistica raggiungibile oltre che a piedi, anche con auto o funivia da Brusino in territorio elvetico.

La struttura moderna, non è piacevole da vedere, mentre il contesto è molto suggestivo, Monte San Giorgio 1100 mt, Monte Pravello 1020 mt e Monte Orsa 998 mt, contribuiscono notevolmente a migliorare il paesaggio, creando un ambiente di montagna, immerso nel verde e nel silenzio di questi luoghi.

Meride, un borgo che sì divide tra montagne e vigneti. Un luogo dove trascorrere un bel fine settimana all'insegna della tranquillità, Monte Pravello e Monte San Giorgio, sono le principali escursioni che sì possono fare, però, con salite meno impegnative, è possibile andare a visitare altre località, immerse nel verde con piacevoli panorami sul Lago di Lugano.

Meride ha una storia quasi recente, pare che i primi insediamenti risalgano a prima dell'anno 1000. Da visitare, indubbiamente le due chiese principali, quella di San Silvestro realizzata verso la fine del 1400, e quella dedicata a San Rocco costruita dopo la metà del 1500. Un'altra attrazione di Meride, è indubbiamente il ritrovamento di fossili, racchiusi in un interessante museo.

Sermonte 615 mt circa, è una piccola cima che spazia la sua vista sulla conca dove sorge Meride.

Monte San Giorgio e Monte Pravello, sono le due uniche cime che sì riescono ad ammirare, però, la vista sull'intero paese, con i vigneti che sorgono insieme a verdi prati, compongono un mosaico di notevole bellezza, una panoramica da contemplare per tutti i minuti che sì resta in cima a Sermonte.

Le rovine del castello di Tremona, sorgono poco sopra il paese, aggrappate a questo piccolo colle, disegnano un luogo magico, dove una storia millenaria, ha viaggiato per secoli fino ad arrivare a raccontare la sua storia nel nostro tempo. Dal piccolo monte, la vista spazia anch'essa sul Gruppo montuoso del Monte Generoso, sulle colline moreniche del comasco, fino a tuffarsi nella Pianura Padana.

Tremona, è un piacevole borgo che vanta una storia che torna indietro fino al neolitico. Da visitare, la Chiesa di S. Maria Assunta, costruita dopo la metà del 1500,  e la Chiesa di S. Agata realizzata intorno al 1493.

Besazio, è un'altro minuscolo borgo che sì visita durante questa traversata, la sua storia va indietro fino all'epoca romana, qui sorge la piccola Chiesa di S. Antonio, menzionata già nel 1500, ma che probabilmente, sorge su mura molto più antiche.

Dalla chiesa, sì apre una piacevole vista che spazia sul mendrisiotto, facilmente riconoscibile la Dorsale Insubrica, facile da osservare, il piccolo Monte Montorfano 554 mt.



Un'altra località che merita interesse, è la Chiesa di San Pietro, chiesa del 1200, che sorge anch'essa su mura molto più antiche. Lasciata la località San Pietro, sì procede attraversando i vigneti di Montalbano,


un piccolo altopiano, con vigne e pascoli, precede l'ultima salita, ovvero quella che porta in cima al Monte Astorio 476 mt. Il bosco, in prevalenza di castagno, impedisce di avere una vista verso sud; a parte questo, è possibile trovare un luogo dove riposare.

Dopo essere scesi dal Monte Astorio, lungo il sentiero dei Cippi di Confine, sì arriva sulla strada cantonale; un breve tratto su strada asfaltata, consente di attraversare la dogana per restrare in Italia, qui, prima di raggiungere il posto tappa, sì visita il minuscolo borgo di Gaggiolo, davvero poche case per una località conosciuta principalmente per la sua collocazione sul confine e per la dogana, dove transitano, lavoratori, merci e turisti.

Piacevole traversata, ricca di storia ma anche di panorami eccezionali, un susseguirsi di paesi e antiche chiese, con lo sguardo verso la Dorsale Insubrica, quella che consentirà di raggiungere il quarto grande lago e una città meravigliosa come Como.

CURIOSITA' 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 6:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: circa 700 in salita e oltre 500 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Porto Ceresio, Cà del Monte Serpiano, Meride, Tremona e Gaggiolo.

COME ARRIVARE: In treno da Varese.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass n°90.

SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco rosso.

DOVE ALLOGGIARE: Hotel Gonzaga, tel: 0332/417012.

 

Sesta tappa: Da Gaggiolo a Como.

Da Gaggiolo 384 mt, sì oltrepassa il confine, svoltando subito dopo a destra, percorrendo un’ampia strada sterrata, che dopo qualche minuto di cammino, e dopo aver passato la linea ferroviaria Gaggiolo Stabio, sì va ad immettere in una strada asfaltata. Sì segue la strada asfaltata fino ad una curva, qui sì nota un sentiero sulla destra, dopo averlo imboccato, da li a breve, s’intercetta il sentiero che arriva da Montalbano, così sempre mantenendo l’indicazione di destra, si raggiunge il sentiero che conduce alla località Santa Margherita 352 mt. Dalla località Santa Margherita, sì passa nuovamente il confine, rientrando in Italia, trovando subito dopo il Sentiero Confinale. Percorrendolo, si raggiunge la periferia di Bizzarone, seguendo le indicazioni a sinistra, sì affronta il sentiero che attraversa le pendici del Colle S. Ambrogio 528 mt. Dopo aver passato la Chiesa dell’Assunta, sì rientra nel paese di Bizzarone, quindi svoltando a sinistra, sì scende arrivando alla SS 23, a pochi passi dalla dogana. Prestando attenzione al traffico, sì attraversa la statale, riprendendo il sentiero in direzione di Uggiate Trevano. Dopo aver superato il Santuario di Somazzo, sì scende lungo la strada asfaltata per qualche centinaio di metri, appena trovate le indicazioni, sì svolta a sinistra continuando a camminare in direzione di Ronago 362 mt. Usciti dal sentiero, sì prosegue verso destra, e dopo pochi minuti sì arriva al cimitero di Ronago. Svoltando a destra, sì attraversa il paese, fino a ritrovare le indicazioni del Sentiero Confinale, che porta a Drezzo 357 mt. Sì scende velocemente nella Valle dei Mulini, arrivando sulla strada che porta al valico di Novazzano. Svoltando a destra, prestando attenzione alle auto, sì segue la provinciale per circa cinquecento metri, svoltando a sinistra, appena ritrovate le indicazioni del Sentiero Confinale, quindi con una decisa salita, sì raggiunge la periferia di Drezzo.

Seguendo le indicazioni per il santuario, svoltando a sinistra per raggiungere il luogo sacro. Dal santuario, per evitare di tornare indietro, sì può seguire un piccolo sentiero non segnato che aggira una proprietà privata, uscendo fuori, poco più avanti su un’ampia strada. Sì svolta a destra, e da li a breve sì raggiunge il sentiero che attraversa il Parco Regionale Spina Verde, lo sì attraversa passando per un breve tratto in territorio svizzero, riprendendo più avanti il Sentiero Confinale che porta alle pendici del sasso Cavallasca 614 mt, raggiungibile con una breve deviazione.

Sempre seguendo le indicazioni, si scende attraverso un facile sentiero e un tratto su strada asfaltata che s’immette in Via Bronno, arrivando così a San Fermo della Battaglia 397 mt. Passando la periferia di San Fermo, sì raggiunge il sentiero n°1, che con decisa salita, porta alla Croce di S. Eutichio 536 mt. Prestando le dovute attenzioni, s’inizia la discesa, percorrendo il ripido sentiero n°3 che in seguito, incrocerà il segnavie n°4, che scende a Como. Dopo essere arrivati alla Chiesa di Sant’Abbondio, attraverso le tante arterie della città, sì entra nel centro storico di Como, arrivando così sulle rive del lago dove termina la tappa n°6.

 

NOTA

Gaggiolo, la piccola Chiesa di san Bernardino da Siena XVI, da il saluto alla sesta tappa di questa lunga traversata, del resto il borgo vero e proprio, è composto da poche case, il resto è sorto tutto in tempi più recenti.



La stessa dogana, è una sorta di barriera simbolica, se sì pensa che il giorno prima sì è transitati per il territorio elvetico senza incontrare barriere.

L’attraversamento della piana di Stabio, con la nebbia del mattino, è un dipinto decisamente bello da vedere, il Colle S. Ambrogio 528 mt fa da sfondo a questo quadro astratto che sì mostra in tutta la sua bellezza.



Santa Margherita, è una località composta dalla piccola Chiesa romanica edificata tra il X e il XII secolo, dal ristoro che prende nome dalla località, e da un maneggio che fa la sua scena. Piacevole, la vista verso Monte Orsa 998 mt.

Bizzarone è un borgo famoso per la sua dogana, ma il centro vero e proprio, rimane fuori dalla baraonda di traffico che entra ed esce dal territorio italiano. Le sue origini sono medievali; da visitare, oltre la chiesa dell’Assunta costruita verso la fine del 1500, vi è la chiesa parrocchiale di Sant’Evasio, edificata nel XIII secolo, probabilmente su mura già esistenti.

La località Somazzo, è un altro importante luogo di culto, infatti, qui sorge la chiesa di San Giuseppe realizzata intorno al XVII secolo, edificata anch’essa sulle mura di un oratorio molto più antico e dedicato a San Cassiano XV secolo.

La Valle dei Mulini, e una piccola pianura circondata da colli che sembrano quasi montagne.



Il piccolo Monte S. Stefano 491 mt, visto dal centro della valle, sembra un colosso, ma dietro, sorgono montagne ben più alte, Monte Bisbino 1325 mt, si eleva maestoso, ricoperto dai suoi fitti boschi che cambiano colore a secondo della stagione.

Drezzo, frazione del comune di Colverde, è un altro importante borgo, qui a breve, sì aprono le porte verso il Parco Spina Verde di Como, il paese vanta una storia che va indietro nel tempo fino a prima dell’anno 1000, da visitare senza ombra di dubbio il Santuario della Madonna di Drezzo luogo sacro di chiara origine romanica, qui sì ha una piacevole vista sulla dorsale che entra nel parco, oltre ad una panoramica che spazia sulla Valle dei Mulini e verso la Pianura Padana.



Durante l’attraversamento del Parco Spina Verde, sì sconfina nuovamente in territorio elvetico, qui cambia totalmente il paesaggio, dopo un lungo tratto dentro fitti boschi, improvvisamente appaiono dei morbidi colli dove viene coltivata la vite, un cambio di ambiente improvviso, inaspettato, mai sì penserebbe a un tale mutamento, ma la dorsale, offre anche questo.

Nel parco è presente anche la Linea Cadorna, con bunker, trincee e postazioni.

La cima del Sasso Cavallasca, offre una magnifica veduta sul Lago di Como e sulla città. Tra le cime che sì possono ammirare, segnalo il Monte Boletto 1236 mt e il Monte Colmegnone 1383 mt.

San Fermo della Battaglia, è un piccolo borgo di passaggio, abitato fin dall’età del bronzo. Da vedere segnalo il Santuario dei Santi Fermo e Lorenzo costruito alla fine del 1500.

La Croce di S. Eutichio è l’ultimo punto panoramico che precede, l’inizio della discesa verso Como, da qui sì apre una piacevole vista sulla città e sulla sua cattedrale, bella la vista sul Lago di Como.

Vista sulla funicolare che da Como, sale su a Brunate 715 mt, da lontano, sì notano le piccole vetture che salgono o scendono lungo la linea a cremagliera. Facilmente riconoscibile il Faro Voltiano 906 mt, e poco più a destra, spicca il Monte Uccellera 1027 mt.


La chiesa di Sant’Abbondio 
realizzata tra il 1050 e il 1095, precede l’ingresso alla città. Como è una città dal cuore antico, la sua storia torna indietro nel tempo fino alla civiltà di Golasecca, quando sì oltrepassano le mura, sì entra in un altro mondo, un pianeta che sfocia sulle rive dell’omonimo lago. Da vedere, indubbiamente segnalo il Duomo costruito tra il XIV e il XVIII secolo, e il Tempio Voltiano, oltre a tante altre attrattive che questa città offre al turista.



Termina così la sesta tappa, quella che potrebbe sembrare una camminata banale, considerando le modeste quote, ma che alla fine risulterà una vera e propria escursione a buon livello, con un dislivello di tutto rispetto, un sale e scendi che alla fine del percorso sì farà sentire.

CURIOSITA’

La chiesa dedicata a San Giuseppe in località Somazzo, è conosciuta anche come Santuario dei Morti.

 

TEMPI DI’ PERCORRENZA: 7:30 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: oltre 800 mt in salita, e circa 900 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Gaggiolo, Santa Margherita, Bizzarone, Valle dei Mulini, Drezzo, Agriturismo Agrifoglio poco sotto il Sasso Cavallasca, San Fermo della Battaglia, Baita Monte Croce e locali a Como.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse. Prestare attenzione ai segnali tra Bizzarone e Drezzo, segnaletica a volte scarsa o sbiadita.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass n°90/91.

COME ARRIVARE: in treno, lungo la linea Varese Mendrisio.

DOVE ALLOGGIARE: Alberghi a Como. 



giovedì 25 settembre 2025

Traversata dei Grandi Laghi, terza e quarta tappa.

Terza tappa: da Ternate a Brinzio.

Dalle rive del Lago di Comabbio, si oltrepassa l’incrocio con la SP n°18, e il passaggio a livello, della linea Milano, Gallarate, Laveno, entrando poco dopo nel comune di Varano Borghi 281 mt. Raggiunto lo stop, sì seguono le indicazioni per il cimitero di Varano. Raggiunto il piazzale, si prosegue a sinistra e subito dopo a destra, camminando lungo Via E. de Nicola. Finita la strada asfaltata, attraverso un sentiero, si scende sulla pista ciclopedonale che costeggia la Palude di Brabbia, quindi svoltando a sinistra sì segue la pista, e dopo aver attraversato la SP n°36, ci s’immette nella ciclovia del Lago di Varese, che sì percorrerà fino al Lido di Gavirate.

Giunti al Lido, si costeggia il lungolago fino ad un locale, qui si gira a sinistra percorrendo una stradina che immette in un’altra via secondaria arrivando poco dopo sulla SP n°1. Ora seguendo le indicazioni per la stazione di Gavirate, si arriva nel centro di Gavirate e poco dopo alla stazione della linea Milano, Varese, Laveno. Dopo aver passato la Chiesa di San Giovanni, si passa sotto il ponte della ferrovia, per seguire, la strada che svolta a sinistra, arrivando poco dopo all’attacco del segnavie che entra nel Parco del Campo dei Fiori.

Seguendo il segnavie n°313, con una decisa salita, sì raggiunge il sentiero N°310 che da Velate porta a Orino. Dal bivio, sì prosegue dritto, per poi mantenere la destra, e in breve sì arriva alla località Caddè 591 mt.

Dopo aver ripreso il sentiero N°310, con un lungo traverso si arriva nell’abitato di Velate 532 mt. Sempre seguendo le indicazioni, con sentiero n°310C, sì raggiunge il piazzale che porta alla funicolare e subito dopo sì raggiunge la località Prima Cappella del Sacro Monte di Varese 575 mt. La traversata continua lungo la via delle cappelle, ma non sì farà l’intera via del santuario, poco prima, sì svolterà a sinistra seguendo una stretta stradina che porta nel borgo di Santa Maria del Monte 883 mt, più precisamente alla stazione a monte della funicolare; proseguendo dritti, sì arriva così al Piazzale Pogliaghi. Con un’ultima salita, si arriva al Passo delle Pizzelle 930 mt, massima elevazione del percorso; ora con segnavie n°304 in decisa discesa, sì arriva finalmente a Brinzio 516 mt, meta della tappa.

 NOTA

La vista sul Lago di Comabbio, da il via alla terza tappa di questa lunga avventura, la dorsale del Monte Pelada che sembra così imponente quando riflette la sua ombra nel lago, regala la sua ultima vista, perchè nella sua piccola quota, non sarà più visibile per tutto il percorso. 

Varano Borghi, sì sfiora. Il centro del paese rimane fuori dall'itinerario, come rimane praticamente invisibile la Palude di Brabbia che sì costeggia lungo la ciclovia che collega il Lago di Comabbio al Lago di Varese. La palude è un'importante riserva naturale, creata 20.000 anni dopo l'ultima glaciazione, oggi è rifugio per numerosi uccelli stanziali e migratori, tra cui il Tarabuso, l'Airone Rosso e il Falco di Palude.

Il Lago di Varesè, è il più grande lago all'interno della provincia, anch'esso di origine glaciale ha una superficie di oltre 14 KM quadrati, ma la sua profondità meno di 30 mt, lo rende un classico lago di palude. Oltre ad essere un'importante luogo di rifugio per tantissimi uccelli, è un'iportante sito archeologico, infatti, all'altezza di Biandronno, sì può prendere il battello che porta all'Isolimo Virginia, dove sorgono i resti di un antico villaggio su palafitte.

Notevole la vista del Massiccio del campo dei Fiori 1227 mt che con la sua ombra sì tuffa letteralmente nel lago, altre cime di notevole bellezza, sono il Sasso del ferro 1062 mt e il Monte Nudo 1235 mt, mentre più a sinistra, svetta la Corona di Ghina del Parco Nazionale della Val grande.

Il Lido di Gavirate, è un luogo dove trascorrere momenti di assoluta tranquillità, affacciarsi sulla riva del lago per godere delle quiete delle sue acque, e qualcosa che lascia davvero senza parole.

Abbandonato il lago, sì entra nel centro di Gavirate, abitato da millenni, è oggi un paese di tutto rispetto. Da visitare oltre al lido, la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni, nel XVIII secolo venne ricostruita sopra un antica cappella votiva. 

La località Caddè, è costituita da un grosso casolare, immerso nel silenzio del parco, offre la possibilità di rifornirsi di acqua, grazie lla sorgente presente tutti l'anno.

Un verde prato precede il casolare, mentre alle spalle, un fitto bosco da rifugio a numerose specie animali. Nel Parco del Campo dei Fiori, è segnalata la presenza del cervo e del capriolo.



Velate è una delle frazioni più alte di Varese, un borgo che vanta una storia che va indietro fino ai romani, che qui avevano il loro insediamento. Di notevole interesse, la Chiesa di Santo Stefano del 1200 e Villa Bianchi Piatti Clerici di origine medievale.

Del Santuario di Santa Maria del Monte, penso di aver già parlato tantissime volte, eppure, ogni volta che percorro la via delle cappelle, provo sempre l'emozione della prima volta, i punti panoramici che spaziano fino a Milano, poi man mano che sì arriva verso la fine del cammino, appare il paese con il suo campanile; poi quando inizi a vivere i suoi vicoli, le sue case e quell'atmosfera di montagna che hanno tutti i borghi in quota, sono un esperienza sempre nuova e mai banale.


Dal Piazzale Pogliaghi, sì apre la panoramica più bella dell'intera traversata, dopo la magia dei due laghi, il tratto di montagna è avaro di vedute, anche l'inizio della via delle cappelle ha comunque una vista limitata, e per avere la vista su cime più importanti, serve una balconata come lo è il Piazzale Pogliaghi. Tra le più riconoscibili, segnalo Monte Martica 1032 mt, Poncione di Ganna 992 mt, Monte Chiusarella 915 mt, Monte Minisfreddo 1042 mt, sono le cime che compongono le Prealpi del varesotto, più in la, sì pssono ammirare cime più alte come Monte Generoso 1701 mt, Sasso Gordona 1410 mt, Grignone 2409 mt, Monte San Primo 1686 mt, Grignetta 2184 mt e Monte Bisbino 1325 mt, questo è il magnifico mosaico di vette che sì possono ammirare dal piazzale, una vista che non può lasciare indifferenti.


Il Valico delle Pizzelle, pur essendo il punto più alto del percorso, rimane purtroppo immerso nel bosco. Per avere un minimo di visuale, serve salire il piccolo Monte Pizzelle 940 mt, qui sì apre una piacevole vista sul Campo dei Fiori. Dal passo, sì può comunque accedere a numerosi sentieri, tutti molto belli, interessanti e avventurosi, il modo migliore per esplorare al meglio questo parco.

Brinzio è la fine del percorso, un magnifico paese immerso tra il verde di montagne selvagge, un ampio respiro in un'atmosfera di quiete assoluta, luogo ideale per camminate ma anche per trascorrere qualche giorno in assoluto relax. Abitato da millenni, ha seguito il corso delle stagioni fino ad arrivare ai giorni nostri. Da vedere, la Chiesa Parrocchiale nominata già alla fine del 1100, il laghetto di Brinzio, piccolo specchio d'acqua, perfettamente incastonato nell'armonia di queste montagne.


Una terza tappa ricca di emozionanti scorci panoramici, un mutare del paesaggio che dalla quiete dei laghi passa alla verticale di una montagna tutta da vedere, un mondo da vivere ad ogni passo.

 

CURIOSITA’

TEMPI DI PERCORRENZA:  7:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per tratti su sentiero, e per la discesa a Brinzio.

DISLIVELLO: 900 mt circa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Varano Borghi, lungo la ciclopedonale del Lago di Varese, a Gavirate, al piazzale che porta alla funicolare, a Santa Maria del Monte e a Brinzio.

COME ARRIVARE: in treno linea Gallarate Luino.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass n°90.

SEGNALETICA: cartelli informativi.

DOVE ALLOGGIARE: B&B La locanda del Brinsc tel: 3383903392 o via mail a picciocchicarla@gmail.com.

 

Quarta tappa: da Brinzio a Porto Ceresio.

Da Brinzio 516 mt, sì inizia a seguire il sentiero n°315 che costeggia le pendici del Monte Martica 1032 mt, dopo aver oltrepassato il Passo dei Valicci 661 mt, inizia la discesa che porta a Ganna 460 mt.

Da Ganna, sì attraversa la statale e si prosegue seguendo una strada asfaltata che immette in Via Comolli e successivamente in Via degli Alpini, arrivando al sentiero E/1 che porta a Boarezzo 736 mt. Dopo essere saliti lungo il Sentiero E/1, sì entra nel borgo di Boarezzo, che sì attraversa interamente. Lasciato il paese, sempre lungo il sentieroE/1, si sale ancora raggiungendo il segnavie n°465B, seguendo le indicazioni per Monte Piambello.

Sì prosegue lungo la strada militare evitando il bivio che porta all’ex Villaggio Alpino, quindi dopo vari tornanti, finalmente sì arriva al bivio che porta in cima al Monte Piambello 1125 mt, che sì raggiunge dopo una breve deviazione. Ritornati al bivio, sì inizia a perdere quota seguendo il segnavie n° 465C, quindi dopo alcuni tornanti, sì abbandona il Sentiero E/1 per proseguire lungo il segnavie 465C. Dopo aver oltrepassato Bocchetta dei Frati 925 mt, s’inizia a perdere quota immettendosi nel Sentiero Italia e nel segnavie n° 465, che con un piacevole traverso porta alla Bocchetta dello Stivione 865 mt. Nuovamente in discesa, sì oltrepassa l’Alpe Prà, arrivando così all’Alpe della Croce. Sempre seguendo le indicazioni, sì prosegue lungo una carrozzabile che scende a Cuasso al Monte 532 mt, fino al bivio con il sentiero 2 del Parco delle Cinque Vette. Ora sì lascia temporaneamente il Sentiero Italia svoltando per un sentiero a sinistra che scende fino a raggiungere due punti panoramici, poi sempre seguendo quella segnaletica, è possibile visitare alcune postazioni militari, per poi perdere quota fino a rientrare nel Sentiero Italia o segnavie n°465; da lì con un’ulteriore discesa, sì raggiunge l’abitato di Cuasso al Monte.

Sempre in discesa, sì prosegue lungo la provinciale raggiungendo la frazione Borgnana 471 mt. Ancora in discesa, sempre seguendo i segnavie E/1, Sentiero Confinale e 465, sì arriva a una rotonda, la sì passa, e subito dopo sì gira a sinistra riprendendo il sentiero. Dopo un tratto pianeggiante, sì perde nuovamente quota facendo brevi deviazioni per ammirare dei tratti della Linea Cadorna e per avere ampi panorami che sì affacciano sul lago. Un ultimo tratto in discesa, sempre con i segnavie già citati, consente di arrivare nel borgo di Porto Ceresio 280 mt, dove termina la tappa.

NOTA

Brinzio, è uno di quei paesi di montagna, dove la quiete è la prima cosa che uno cerca.

Circondato da montagne non altissime, rimane comunque una meta accessibile a tutti, un luogo dove assaporare tutte le bellezze che offre, dai vicoli al piccolo laghetto situato poco fuori dal borgo; anni fa, quando nevicava tanto, era anche una località conosciuta per lo sci di fondo, oggi, sostituiti da camminatori e ciclisti, sport diversi ma portano sempre a contatto con la natura, e Brinzio, ha tutte le carte in regola per soddisfare ogni esigenza.

La località Valicci, precede di poco il passo, proprietà privata, è costituita da una alcune baite immerse in un ampio prato dove sì ha una magnifica veduta del Monte San Martino 1087 mt e del Monte Limidario 2188 mt.


Se non fosse per il cartello che ne indica la quota, l’ambiente è tipico della media montagna, quote oltre i 1000 metri, è un peccato che non sia presente un rifugio, qui sarebbe il luogo ideale per una pausa in mezzo al silenzio più totale. Come già anticipato, l’area è privata, tuttavia, è possibile scattare qualche foto che immortali un ricordo così bello.

Ganna, è un borgo collocato tra la torbiera del Pralugano e il Lago di Ganna, posto ai piedi del Monte Mondonico 807 mt e del Monte Val de Corni 993 mt, anche se il monumento naturale per eccellenza, è indiscutibilmente rappresentato dal Poncione di Ganna 992 mt, colosso di origine calcarea che con la sua parete nord, sì tuffa verso il Passo dell’Alpe Tedesco.


 

 

 

 

La sua storia torna indietro fino all’Impero Romano. Da visitare, sicuramente vi è la Badia di Ganna, monumento religioso sorto alla fine del XI secolo. 

 Boarezzo è un piacevole borgo, frazione del comune di Val Ganna, è uno dei paesi più belli della provincia di Varese. I suoi vicoli sono tappezzati da numerosi dipinti, alcuni di notevole valore.


Nei punti panoramici, si ha una meravigliosa vista sul Monte Rosa 4634 mt, tra le altre cime, elenco il Sasso del Ferro 1062 mt e Monte Nudo 1235 mt, Monte Pian Nave 1058 mt e Monte Zeda 2156 mt, situato nel Parco Nazionale della Val Grande. Di notevole interesse, la piccola chiesa dedicata a San Giovanni Battista, le cui fondamenta risalgono al 300 d.c.

Monte Piambello è la massima elevazione del percorso, sulla cima è presente un fortino della Linea Cadorna, gigantesca opera militare della Prima Guerra Mondiale.

Dalla vetta, non sì ha proprio una panoramica a 360°, però, vi sono ben tre balconate che spaziano la vista a ovest, con vista su numerose cime oltre i quattromila metri, tra cui il Dom 4545 mt, e la Weissmies 4023 mt, altre cime minori che posso elencare, vi sono il Mottarone 1491 mt, Corno Bianco 3320 mt, Monte Massone 2161 mt, Pizzo Proman 2098 mt e Monte Sette Termini 972 mt; bella vista verso il Lago Maggiore. La vista verso nord, spazia tutta verso la Svizzera, tra le cime che posso elencare, vi sono indubbiamente il Monte Gradiccioli 1935 mt, Pizzo Vogorno 2442 mt, Pizzo di Claro 2727 mt, Pizzo Camoghè o Punta Camoscio 2228 mt, Monte Bar 1816 mt, Pizzo di Gino, e l’intera dorsale che colma sul Monte Bregagno 2107 mt.


Guardando verso est, è chiaramente visibile il Monte Disgrazia 3678 mt, mentre nelle immediate vicinanze, sì può ammirare il Lago di Lugano, la città di Lugano e il Monte San Salvatore 912 mt. La vista verso est è più limitata, le uniche cime che riesco ad elencare sono il Monte Generoso 1701 mt e il Monte San Giorgio 1100 mt, oltre alle vette del Monte Prabello 1020 mt, Monte Orsa 998 mt, mentre l’unica vista che sì ha verso sud, guarda tutta sulla cresta che dal Poncione di Ganna porta al Monte Minisfreddo 1042 mt, con vista anche del più piccolo Monte Rho 936 mt.

Il Monte Piambello, oltre alla magnifica veduta che spazia dalla vetta, oltre alle tantissime fortificazioni presenti nel gruppo montuoso, è anche interessante per i tanti alpeggi sparsi nell’area, alcuni in rovina altri ancora in buone condizioni. Alpe Prà, o Alpe della Croce, sono due piacevoli esempi.


Qui sì respira un’antica atmosfera di quando queste montagne erano frequentate dai pastori, dai carbonai, da tutti quei mestieri che creavano l’economia di tempi ormai remoti. Oggi rimangono appunto dei ricordi, piccoli pezzi di storia che sfidano il tempo e le intemperie.

Cuasso al Monte è un piacevole paese che sorge sopra il Lago di Lugano. Anche se il lago è praticamente invisibile, rimane comunque un luogo immerso nel verde, ideale per trascorrere qualche ora fuori dal caos delle grandi città. Da visitare, la Chiesa di S. Ambrogio costruita nel 1578 e la Chiesa dell’Immacolata citata nel 1700, situata alle porte di Borgnana, piccola frazione che precede Cuasso al Monte, e le rovine dell’antico castello.






Altre fortificazioni, della Linea Cadorna, sono visitabili nell’ultimo tratto che scende a Porto Ceresio, serve però effettuare alcune deviazioni, per poi rientrare nel sentiero principale.

Porto Ceresio, è la località di arrivo, qui termina questa incredibile avventura. Abitato già in epoca celtica, oggi è un piacevole paese di lago, o di mare, vista la sua somiglianza con tanti borghi della riviera ligure. L’attrazione più bella è indubbiamente la passeggiata sul lungo lago, qui sì ammira l’armonia delle case che sì affacciano sulle rive del Lago di Lugano. La vista è davvero unica, guarda tutta in territorio elvetico, con vista su altri interessanti borghi come ad esempio Morcote 272 mt o Campione d’Italia 273 mt. Tra le cime che sì possono ammirare dalla riva del lago, segnalo: Sighignola 1314 mt, Cima di Fiorina 1810 mt e il piccolo Monte Arbostora 822 mt.



Quarta tappa di una camminata sensazionale, un paese più bello dell’altro, una montagna più bella dell’altra, tutto un insieme di luoghi che rendono unica questa traversata, con tante cornici e tanti dipinti da sognare ad occhi aperti.

 CURIOSITA’

TEMPI DI PERCORRENZA: 7:00 circa.

DIFFICOLTA’ : (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: 800 mt circa in salita e oltre 1000 in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: Locali a Brinzio, Ganna, Boarezzo, Cuasso al Monte e Porto Ceresio.

COME ARRIVARE: In autobus da Varese.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass n°90.

SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco rosso. Da Ganna a Boarezzo, segnaletica scarsa, qualche mancanza la sì evidenzia anche nelle varianti tra l’Alpe della Croce e Cuasso al Monte, mentre le deviazioni nell’ultimo tratto che porta a Porto Ceresio, sono senza segnaletica.

DOVE ALLOGGIARE: Hotel Il Canneto, tel: 0332/917633, indirizzo Mail: info@albergoilcanneto.com

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