lunedì 21 marzo 2022

Da Civate al Monte Cornizzolo.

Da Civate 269 mt, sì seguono le indicazioni che portano a San Pietro al Monte, arrivati alla località Pozzo 359 mt, s’inizia a salire lungo il segnavie n°10, percorrendo la vecchia mulattiera che porta alla chiesa di San Pietro al Monte 639 mt.

Da San Pietro, sì prosegue sempre sul sentiero n°10, arrivando al Rifugio SEC 1110 mt; ora, risalendo il versante est, sì raggiunge la cima del Monte Cornizzolo 1240 mt.



 






NOTA

Il gruppo montuoso dei Corni di Canzo, sì divide in due gruppi, quello più alpinistico dei corni, e quello più escursionistico che comprende la cima del Monte Cornizzolo. L’itinerario che propongo, sì sviluppa nella parte sud, che sì affaccia sulla Brianza e sull’ultimo lago che sì trova nella parte destra.

Sì parte da Civate, piacevole borgo di antiche origini, che consiglio di visitare, situato a pochi passi dal Lago di Annone 224 mt, piacevole specchio lacustre che offre interessanti passeggiate ai turisti con vista sulle montagne della zona, come ad esempio il Monte Barro 922 mt.

L’itinerario risale per intero la Valle dell’Oro, durante la salita, Monte Rai e Corno Birone, rimangono sempre in bella vista, con i suoi ripidi pendii erbosi, dove il bosco fatica ad attecchire.

L’arrivo all’Abbazia di San Pietro al Monte, è a dir poco sorprendente, una storia millenaria avvolge l’intero sito, con un’ampia balconata che offre una piacevole vista sulla Valle dell’Oro e sul Lago di Annone, oltre al Monte Barro, è ben visibile il gruppo montuoso del Monte Crocione 877 mt.



Il Rifugio SEC, inaugurato nel 1960, è un ottimo punto d’appoggio per gli escursionisti, il rifugio offre pasti caldi e da la possibilità di pernottare all’interno della struttura, però, anche quando è chiuso, garantisce comunque un riparo fondamentale grazie al locale invernale sempre aperto. Da qui, grazie alla bellissima terrazza panoramica, sì ha una spettacolare veduta sulla Brianza e sulla Pianura Padana fino alla dorsale appenninica, oltre alla valle del Fiume Adda.



Il Monte Cornizzolo, vanta un panorama a 360°, un vero spettacolo, valli, cime e laghi, come il ramo di Lecco del Lago di Como che sì ammira guardando verso nord, oppure ben tre dei cinque laghi della Brianza, oltre a quello di Annone, non posso non menzionare il Lago di Pusiano257 mt e il Lago di Alserio 260 mt. Tra le tante cime che sì possono ammirare, oltre alle tre cime dei Corni di Canzo, sono facilmente riconoscibili: Monte Bolettone, 1317 mt, Monte Palanzone 1436 mt, Monte San Primo 1686 mt, massima elevazione del Triangolo Lariano. Arricchiscono il panorama: Grigna Settentrionale 2409 mt, Grignetta 2184 mt, Monte Due Mani 1656 mt, Resegone di Lecco 1875 mt, e Monte Tesoro 1432 mt. Nelle giornate limpide, il panorama sì spinge sui quattromila delle Alpi, sulla catena della Mesolcina fino al passo dello Spluga 2114 mt, e sulla dorsale delle Alpi Orobie, il tutto in un continuo susseguirsi di catene montuose, di valli e di borghi aggrappati alle pendici di queste montagne che regalano un’atmosfera alpina di notevole bellezza, motivo in più, per venire a camminare lungo i tanti sentieri della zona.



 






CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30 circa.

DIFFICOLTA’: (E) per il tratto su sentiero.

DISLIVELLO: più di 950 mt.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Civate, e Rifugio SEC.

COME ARRIVARE: da Lecco o da Milano con SS 36.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass N° 91 e 105.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio SEC con possibilità di pernottamento, tel: 0341/551383.

martedì 15 marzo 2022

Da Argegno alla località Monti I Prati.

Dal lungolago di Argegno 200 mt circa, sì percorre il segnavie n°5 fino a Pigra 881 mt. Lasciato il paese, sì prosegue con segnavie n°3, raggiungendo dopo aver attraversato la Valle della Camoggia, l’abitato di Corniga 862 mt, quindi nuovamente in decisa salita, sì raggiunge la località Monti I Prati 1033 mt.








NOTA

Il versante ovest del Lago di Como, è costeggiato da vari gruppi montuosi, che s'innalzano sopra il lago in un continuo innalzarsi di cime che vanno oltre i duemila metri di quota. La Val D’Intelvi, separa due gruppi montuosi, uno che culmina con il Monte Generoso 1701 mt e l’altro con il Monte Tremezzo, entrambi molto suggestivi e con tantissimi itinerari a disposizione, con dislivelli di tutto rispetto, che mettono a dura prova il fiato di un buon escursionista.

L’itinerario che propongo, parte da Argegno, praticamente sulle rive del Lago Di Como; una visita al borgo abitato già in epoca romana. Il lungolago, da la possibilità di avere una piacevole panoramica sul Lago di Como, facilmente riconoscibile il Dosso di Lavedo 332 mt, nelle vicinanze sorge anche l’unica isola del lago che è appunto l’Isola Comancina 229 mt.

La salita a Pigra, sì sviluppa lungo una mulattiera che mette a dura prova il fiato di chi affronta la salita. L’attraversamento del borgo di Muronico 365 mt, rappresenta un piacevole tuffo nell’atmosfera rustica di queste montagne, i vicoli, le piccole piazze e le case in pietra, il tutto immerso nel profumo dei camini che in inverno scaldano le case.



Durante la salita a Pigra, sono molte le terrazze panoramiche sulla Valle d’Intelvi, il Sasso Gordona 1410 mt e il colle di San Zeno 1025 mt, sono le cime che principalmente occupano lo sfondo.

Pigra, che io definisco il paese dei gatti per via delle sue gigantografie appese sui muri delle case rappresentanti appunto dei gatti in vari atteggiamenti, danno al paese un sapore decisamente amichevole.



Qui, vi si trova la stazione a monte della funivia che sale da Argegno, che trasporta i turisti in questo luogo meraviglioso. Di notevole interesse paesaggistico è la Chiesa di Santa Margherita, la terrazza panoramica spazia sul lago in direzione di Como, facilmente riconoscibili sono le cime di: Monte Colmegnone 1383 mt, Monte Bolettone 1317 mt, e Monte Preàola 1417 mt, più visibili sono le cime della Val d’Intelvi, oltre a quelle già citate. Segnalo la bella visuale sul Pizzo della Croce 1491 mt.

Molto suggestivo a livello paesaggistico è l’attraversamento della Valle della Camoggia, con le tante baite che costeggiano il versante montuoso.

Corniga è un altro gioiello incastonato su queste montagne, le tante baite, i vicoli, la piccola chiesa e la casa artistica che s’incontra nell’attraversare questo borgo, sono un altro affascinante esempio di convivenza tra uomo e natura, un tuffo nel passato, dove uomo e montagna vivevano l’uno dell’altro.

L’arrivo ai Monti I Prati, è la classica ciliegina sulla torta, una serie di baite, dove sì apre una meravigliosa balconata sul lago, sia verso sud sia verso nord. L’imponente mole del Monte San Primo 1686 mt, domina la visuale, il versante in ombra, rimane innevato fino a primavera inoltrata; nelle immediate vicinanze, sì possono ammirare il Monte Pasquella 1367 mt, Cima della Duria e Monte Tremezzo 1700 mt. Purtroppo a causa della giornata nuvolosa, non ho avuto la possibilità di guardare oltre, ma posso assicurare che nelle giornate terse, la vista è ancora più emozionante e l’elenco di cime da citare, aumenta notevolmente, motivo in più per venire a vedere questa località e godere al meglio di un panorama eccezionale.








CURIOSITA’

La Strada Regina, è una strada di epoca romana che metteva in collegamento Cremona con Chiavenna.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/ E) per i tratti su sentiero e per il forte dislivello.

DISLIVELLO: oltre 950 mt in salita e circa 150 in discesa.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°91

PUNTI D’APPOGGIO: locali ad Argegno e Pigra.

COME ARRIVARE: da Como lungo la SS 340.

SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco rosse.

DOVE ALLOGGIARE: Varie strutture ad Argegno e a Pigra.

giovedì 10 marzo 2022

Dalla Stazione di Bisuschi Viggiù, al Monte Orsa.

Dalla Stazione di Bisuschio Viggiù 335 mt, sì percorre un tratto della strada che porta a Besano 350 mt. Dopo essere passati sotto un ponte, sì nota sulla destra, l’attacco del sentiero che porta al Rifugio Gelindo 521 mt. Inizia la salita lungo una facile strada sterrata che passa sotto le pareti del Colle Sant’Elia 678 mt, poco prima di arrivare al Rifugio Gelindo che sì raggiunge con una breve deviazione. Poco prima di arrivare al rifugio, s’incontra un bivio, seguendo il sentiero di destra, sì prosegue la salita che porta a una sella, che divide il Colle Sant’Elia dal gruppo del Monte Orsa; deviando con il sentiero che sì trova a destra, sì raggiunge la cima del Colle Sant’Elia e di seguito l’omonima chiesa che da il nome al colle.

Dalla chiesa, sì scende lungo un tratto di mulattiera, che porta sulla strada asfaltata; dalla strada, svoltando a sinistra, si scende fino al bivio con la strada che sale alle antenne del Monte Orsa, percorsa dal Sentiero Confinale e dal Sentiero Italia. Seguendo la strada asfaltata sulla sinistra, sì ricomincia a salire di quota, sì passa un’antica villa, si effettua il primo tornante e sì raggiunge il secondo tornante della strada, da qui, sì prosegue con ampio sentiero guadagnando ulteriormente quota, fino a ritrovare la strada asfaltata che sì dovrà oltrepassare, continuando a seguire il Sentiero Confinale, che poco dopo entra in una galleria. Dopo essere usciti dalla galleria, sì nota sulla sinistra un sentiero non segnato, percorrendolo, sì arriva sulla cresta, quindi con decisa salita su sentiero, sì raggiunge la vetta del Monte Orsa 998 mt.









NOTA

Il gruppo montuoso del Monte Orsa, sì colloca nella parte destra della Val Ceresio, in realtà, sì tratta di un sistema montuoso ben più ampio, perché dalla periferia di Viggiù 503 mt, dove s’innalza il Colle Sant’Elia che da, in sostanza inizio a questa minuscola catena, sì sconfina in territorio elvetico, raggiungendo i 1100 mt del Monte San Giorgio, massima elevazione, per poi tuffarsi precipitosamente sulle sponde del Lago di Lugano.

L’itinerario, lo faccio partire volutamente dalla stazione di Bisuschio Viggiù, infatti, l’ottimo collegamento ferroviario, consente, per chi ne ha la possibilità, di potersi spostare comodamente con il treno.

Il tratto che sì percorre lungo la strada che porta a Besano, da la possibilità di avere una bella veduta del piccolo Monte Useria 555 mt, modesta elevazione, che s’impone al centro della Val Ceresio, come s’impongono le aspre pareti rocciose che salgono verticalmente verso il Colle Sant’Elia. Prima di iniziare il tratto sterrato che sale al Rifugio Gelindo, sì ha una piacevole panoramica sulle cime più importanti della Val Ceresio, tra cui Monte San Bernardo 1020 mt e Monte Piambello 1125 mt.



Il Colle Sant’Elia, è un grosso panettone che va oltre i 600 mt di quota, prima della cima, sulla destra sì apre una bella balconata sulla Val Ceresio e sul Paese di Besano, famoso per il ritrovamento del Besanosauro e dei tanti fossili rinvenuti nella zona.

Scesi nell’area dell’omonima chiesa di cui sì ha notizia già del 1100, e che a volte è anche visitabile al suo interno, subito dietro la chiesa, sì apre una panoramica sul paese di Viggiù e sulla Dorsale Insubrica, il Colle Sant’Ambrogio 528 mt, è facilmente riconoscibile, e nelle giornate limpide, il panorama si estende fino alla Pianura Padana.

La Linea Cadorna, è una linea difensiva realizzata tra il 1899 e il 1918. Nella Provincia di Varese, vi sono numerose strutture realizzate lungo le creste o all’interno della montagna. Quelle del Monte Orsa, sono le più belle, perché meglio conservate. Durante il percorso, seguendo il Sentiero Confinale, nel tratto di galleria che passa sotto il Monte Orsa, vi si possono ammirare diverse postazioni per cannoni. Da qualche anno, è stato collocato all’interno, un vero cannone, che da una rappresentazione molto scenografica di quella che sarebbe stata la linea difensiva; ricordo, che la storia, ha trasferito il fronte molto più a est, rendendo questa parte di linea difensiva, in sostanza inutilizzata, e grazie anche alla copertura arborea e a qualche opera di recupero, che le strutture sono arrivate ai giorni nostri, in condizioni così ottimali. Ovviamente, è stata di notevole importanza, l’esperienza dei lavoratori del posto, che hanno con grande maestria realizzato queste tratto di Linea Cadorna.



La Cima del Monte Orsa, può vantare di una panoramica maggiore rispetto a quella del suo gemello, in altre parole il Monte Pravello 1015 mt. Dalla vetta del Monte Orsa, sì ha una piacevole panoramica sul Lago di Lugano, sono facilmente riconoscibili, oltre a Porto Ceresio, i comuni di Brusimpiano 290 mt, Morcote 272 mt, Melide 276 mt e Campione d’Italia 273 mt. Tra le tante cime che sì possono ammirare, metto in elenco le più vicine, come: Monte Lema 1620 mt, Monte Arbostora 822 mt, Monte San Salvatore 912 mt, Monte Sighignola 1314 mt e Monte Generoso 1701 mt, montagna che è sempre un piacere ammirare da lontano.

Tutto questo pacchetto di storia e natura, immersi nel silenzio di queste magiche montagne, da scoprire e da vivere con lo spirito di chi ha voglia di esplorare un mondo unico in Provincia di Varese.









CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30 circa

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: poco più di 700 mt in salita e circa 70 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locale alla stazione di Bisuschio Viggiù, e Rifugio Gelindo in località Besnasca, raggiungibile con una breve deviazione.

COME ARRIVARE: in treno da Milano, lungo la tratta Varese Porto Ceresio.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse.

DOVE ALLOGGIARE:

mercoledì 2 marzo 2022

Da Baveno all'Alpe Vedabia.

Da Baveno 205 mt, sì percorre il segnavie M5B oltrepassando il borgo di Loita. Giunti al bivio, sì prosegue con il segnavie M5 che porta al Giardino Alpinia 800 mt. Dopo un tratto su mulattiera, sì raggiunge l’Alpe Cristina, dove è situato l’agriturismo L’Ordin 619 mt. Dall’alpe, il segnavie prosegue lungo un tratto sterrato e poi su strada asfaltata che più avanti diverrà nuovamente sterrata. Sì abbandona il segnavie M5 per seguire il segnavie M3B che sì dirige verso il Monte Zuchero 1230 mt; appena incrociato il segnavie M3, lo sì percorre in direzione del Monte Camoscio 890 mt, quindi dopo pochi minuti, sì raggiunge l’Alpe Vedabia 879 mt.









NOTA

Il Gruppo del Mottarone, è un sistema montuoso che dalle periferie di Arona 212 mt, Invorio 416 mt e Gozzano 367 mt, s’innalza fino ai 1491 mt della vetta, per poi tuffarsi nella piana di Gravellona Toce 211 mt. La catena montuosa, divide il Lago d’Orta dal Lago Maggiore, due luoghi ad alta intensità turistica, ricchi di storia e di cultura, immersi nel verde di questa montagna. Numerosi i percorsi che salgono verso la vetta, che è raggiungibile anche in auto e dove ancora oggi è situata una delle più conosciute stazioni sciistiche della zona. Il Mottarone, può vantare di numerosi itinerari, che portano in luoghi dimenticati a volte poco conosciuti e frequentati, cime e soprattutto alpeggi. L’itinerario qui descritto, porta alla scoperta di un alpeggio ancora in buone condizioni e abitato nel periodo estivo, sto ovviamente parlando dell’Alpe Vedabia.

Sì parte da Baveno, bellissimo borgo già esistente in epoca romana e che sì affaccia sulle sponde del Lago Maggiore, dove dal lungolago, sì può ammirare uno spettacolare panorama sulle tre isole e sulla città di Verbania 197 mt; consiglio una visita alla chiesa di SS Gervaso e Protraso.

Di particolare interesse, i borghi di Romanico e Loita che sì attraversano nella prima parte della camminata, con visita esterna alla piccola chiesetta di San Fermo, da dove sì ha una piacevole veduta sul Lago Maggiore.



L’arrivo all’Alpe Cristina, regala una vista davvero unica, la più bella dell’intero percorso. La balconata panoramica spazia sul lago, e sulle tre isole che sì distinguono perfettamente, come guardare tre preziosi diamanti incastonati nella corona più bella. Oltre il lago, è facilmente riconoscibile la cittadina di Laveno 200 mt, con le cime più famose della Val Cuvia, tra cui: Sasso del Ferro 1062 mt, Pizzoni di Laveno e Monte Nudo 1235 mt, ben visibile la mulattiera che da Laveno sale su a Vararo 725 mt, guardando leggermente verso sinistra, sì nota il Monte Pian Nave 1058 mt, mentre nel centro, sì riconosce l’inconfondibile sagoma del Monte Legnone 2609 mt; facilmente riconoscibile la vertiginosa punta del Pizzo di Gino 2245 mt.

Spostando la vista verso la Val Grande, oltre alla vista su Verbania 197 mt, lo sguardo è catturato dalla severa forma del Pizzo Marona 2051 mt, spostato sulla destra, sì riconosce la lunga cresta del Monte Limidario 2188 mt, mentre dietro alla città di Verbania, s’innalzano le più morbide cime del Monte Bavarione 1505 mt e Monte Spalavera 1534 mt. All’alpe Cristina, sì trova anche un ottimo agriturismo, valido punto d’appoggio per chi decide di affrontare questa salita.



Dopo l’Alpe Cristina, s’incontrano altri piacevoli balconi che guardano verso il Parco Nazionale della Val Grande, con vista sulla Cima della Laurasca 2193 mt.

L’Alpe Vedabia, è un vecchio alpeggio ancora oggi utilizzato per il pascolo, è composto da due baite ancora intatte di cui una recuperata e da alcuni ruderi, davanti alle case, spazia un ampio prato dove vanno a brucare l’erba anche i caprioli, sì apre una piacevole veduta sul Campo dei Fiori di Varese 1227 mt, mentre guardando verso il lago, è possibile riconoscere anche a occhio nudo lo storico sito dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso.



Tutto questo, immerso nel silenzio più assoluto, interrotto soltanto dal cinguettio degli uccelli e dal passaggio di qualche aereo, un luogo dove pernottare con la tenda, può regalare un’avventura che rimarrà scolpita nei ricordi per tantissimi anni.

 

CURIOSITA’

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (E) per tratti su sentiero ripido.

DISLIVELLO: più di 700 mt.

PUNTI D’APPOGGIO: locali Baveno e Agriturismo L’Ordin all’Alpe Cristina.

COME ARRIVARE: da Arona o da Verbania con SS 33, oppure in treno, lungo la linea Milano Domodossola.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass 90/97.

SEGNALETICA: cartelli informativi, e bandierine bianco rosso.

DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo L’Ordin, tel: 3334419859.

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