lunedì 9 maggio 2016

Salita al Rifugio Pian Vadà e al Monte Vadà.



Dalla località Colle 1238 mt, si percorre la lunga strada militare che porta al Rifugio Pian Vadà 1711 mt, quindi proseguendo in direzione del Monte Zeda 2156 mt, raggiunta la cresta, sì svolta a destra per salire rapidamente i 1836 mt del Monte Vadà.
NOTA
Il Monte Vadà, è composto principalmente da due cime, una di 1814 mt e una di 1836 mt, essendo la più alta, ho preferito salire la cima principale.
Dalla località Colle, parte una lunga strada militare che aggira le cime del Monte Spalavera 1534 mt e Monte Bavarione 1505 mt, la strada appartiene alla famosa Linea Cadorna, imponente opera di difesa, ideata dal Generale Luigi Cadorna e costruita all’inizio del 1900. Lungo la salita, sì possono incontrare i ruderi delle case che sarebbero serviti come rifugio ai militari in caso di conflitto bellico, inoltre, sparse qua e la, perché bisogna un pò andarle a cercare, si possono trovare vari resti di trincee.
La strada militare, sale fino ai piedi del Monte Zeda e probabilmente si spinge fin quasi il Pizzo Marona 2051 mt. Volendo accorciare il percorso, dal Passo Folungo 1369 mt, si lascia la strada militare per seguire il segnavie che sale deciso evitando alcuni tornanti della strada militare, il percorso è in ogni modo più impegnativo, salendo per un ripido sentiero in parte attrezzato che porta all’ultimo tratto della strada militare che porta al Rifugio Pian Vadà.
Il rifugio non è accessibile; per poterne usufruire, bisogna chiedere all’ente di gestione le chiavi. A fianco, esiste un quasi bivacco d’emergenza, dico quasi, perché la struttura è molto ristretta, dotata solo di tre posti letto sprovvisti di coperte o altro, al suo interno non si trova nessun tipo d’arredo ed è sprovvisto di stufa, quindi in caso di necessità, il bivacco non offre nessun confort, potendo ospitare circa dieci persone che in parte rimarrà in piedi fino a che l’emergenza non cessi del tutto.
Il Monte Vadà, come già detto in precedenza, è composto di due cime dalla quale si può ammirare un panorama eccellente. Nelle vicinanze della vetta, si possono trovare alcune fortificazioni della Linea Cadorna, rappresentate da una linea di trincee ben conservata.
Pizzo Marona e Monte Zeda, sono le prime cime che si possono ammirare, il versante destro del Monte Zeda è composto di una bella conca glaciale dove la neve rimane fino a tarda primavera, regalando quella piacevole sensazione d’alta montagna che fa sempre piacere respirare; adagiato in un versante sicuro della conca, il Bivacco Alpe Fornà 1741 mt si mostra nella sua semplice quiete.
Poco distante, si può ammirare, l’intera mole del Monte Limidario 2187 mt, dove s’incastrano perfettamente le imponenti Rocce del Gridone con punte che superano i 2100 mt di quota. Guardando verso sud, si ammira la bella sagoma del Lago Maggiore, che dalla città di Verbania, scende verso la pianura, dove proseguirà come Fiume Ticino fino al Po. Nelle giornate terse, il panorama spazia fino all’Appennino e alle alpi Orobie e Retiche, io purtroppo non ho avuto la fortuna di un cielo limpido, ma posso assicurare che la vista lascia senza parole.

CURIOSITA
Il rifugio Pian Vadà, sorge sulle fondamenta di un precedente rifugio distrutto da un bombardamento nel 1944.
TEMPI DI PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T/EE) per il tratto da Passo Folungo al Rifugio Vadà. (E) per la salita al Monte Vadà.
PUNTI D’APPOGGIO: locale d’emergenza nelle vicinanze del rifugio Pian Vadà.
DISLIVELLO: 600 mt circa.
COME ARRIVARE: A26, uscita Verbania, quindi strada per Valle Intasca, Aurano e Pian Cavallo, poi si prosegue lungo la provinciale che va a Trarego fino alla località Colle dove si lascia l’auto.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°97/90.
SEGNALETICA: cartelli informativi, più bandierine rosso bianco.
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Pian Vadà. Locale autogestito dotato di sette posti letto, utilizzabile con ritiro chiavi, per informazioni, contattare l’ente parco, tel: 0324/87540 da lunedì a venerdì in orario d’ufficio.  

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