lunedì 21 marzo 2016

Salita invernale al Rifugio Alpe Nuovo 1204 mt.




Da Gravellona Toce 211 mt, località Poggio Molle, si percorre il segnavie VN1, fino ad un bivio, quindi seguendo le indicazioni, si raggiungono l’Alpe Pianello 747 mt, e l’Alpe Agnella 792 mt, proseguendo lungo un bel traverso, s’inizia una decisa salita che sì ricollegherà al sentiero VN1, che condurrà al Rifugio Alpe Nuovo 1204 mt.
NOTA
Il complesso montuoso del Mottarone 1491 mt, è conosciuto principalmente per la pratica dello sci, la cima, è raggiungibile con una breve passeggiata, visto che si può arrivare sia in auto sia in funivia da Stresa. Numerosi i rifugi o locande dove i turisti in estate e gli sciatori in inverno, cercano piatti tipici della zona da degustare senza la fatica di dover raggiungere la località a piedi; volendo dare un giudizio, Mottarone è la classica montagna per turisti, ma non è proprio così.
Il gruppo del Mottarone può vantare sentieri impervi e luoghi solitari raggiungibili solo a piedi, basta allontanarsi dalle piste da sci, per ritrovarsi in un mondo tutto diverso, dove il semplice turista non vi si può recare.
Dopo la facile salita che da Poggio Molle porta alla località Motto Bandiera 500 mt, inizia il vero sentiero di montagna, qui il sentiero VN1 diventa più impegnativo di quello che poteva sembrare all'inizio. Raggiunto il bivio, il sentiero VN1, si abbandona per intraprendere una difficile salita, lungo dei sentieri poco frequentati dove sì può assaporare il fascino di queste montagne. Dopo un’impervia salita, si arriva ad Alpe Pianello, qui il piccolo gruppo di baite ti fa fare un bel tuffo nel passato, quando questi luoghi erano frequentati da pastori e contadini, qui vi si può trovare anche una sorgente dove dissetarsi e fare rifornimento d’acqua, utile per la salita successiva.
Dopo un bel traverso, ecco l’Alpe Agnella, altro storico gruppo di baite ora abbandonate, ma che resistono ancora alle intemperie e al lento scorrere del tempo.
La salita al Rifugio Alpe Nuovo, si svolge lungo una ripida salita, che s’inerpica su per un costone, fino all’incrocio del sentiero VN1 ora l’ultimo traverso consente di arrivare al rifugio. Il rifugio è stato costruito nel 1993 ed è proprietà del CAI di Baveno, è dotato di una decina di posti letto, per informazioni, bisogna chiedere direttamente alla sezione CAI di Baveno. Arrivati, ecco aprirsi finalmente, una splendida balconata, con vista sul Lago Maggiore, guardando verso la sponda lombarda, con una buona vista, si può individuare il convento di Santa Caterina del Sasso, mentre più in là, il Lago di Varese e il Campo dei Fiori 1227 mt, sono facilmente riconoscibili. Un’altra piacevole veduta, è rappresentata dal Monte Zucchero1230 mt che si può raggiungere in circa 15/20 minuti di cammino.
Guardando verso la Val d’Ossola, ecco svettare l’imponente mole del Monte Massone 2161 mt, più a fianco, il gruppo montuoso che compone il Parco Nazionale della Val Grande, domina l’intero panorama, tra le vette che menziono vi sono sicuramente: Punta Proman 2098 mt, Cima Pedum 2111 mt e Monte Zeda 2156 mt.
Dopo tutto quello che ho descritto, tanti sono i motivi per venire a visitare questi luoghi e godersi le periferie di una montagna che rischia di diventare ingiustamente una montagna per soli turisti.

CURIOSITA’
La prima gara di slalom gigante, venne disputata nel 1935, proprio sulle piste del Mottarone.
TEMPI DI PERCORRENZA: 3:30/4:00 circa.
DIFFICOLTA’: (E) per sentiero ripido e impegnativo.
PUNTI D’APPOGGIO: Rifugi Alpe Nuovo, per informazioni, chiamare la sezione CAI di Baveno.
DISLIVELLO: circa 1000 mt.
COME ARRIVARE: A26 fino a Gravellona Toce, poi cercare l’attacco del sentiero.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°97.
SEGNALETICA: cartelli informativi, più bandierine rosso bianco o giallo rosso. Prestare sempre attenzione alla segnaletica, perché non è aggiornata.
DOVE ALLOGGIARE: B&B Le fate dei Fiori, tel: 342/7086991.

domenica 13 marzo 2016

Da Villa d'Almè a Canto Alto.




Da Villa d’Almè 292 mt, si percorre Via S. Faustino che porta nella valle del Torrente Gaggio. Si percorre la strada che entra nella valle fino a trovare Via Cascina Gaione, voltando a sinistra sì percorre la ripida strada che diventerà successivamente sterrata portando alla cabina dell’acquedotto. Poco sopra, s’incrocia il sentiero N°104, che porta a Bruntino Alto, qui si mantiene la strada principale continuando a sinistra, aggirando di fatto il Monte Bastia 584 mt. Raggiunto Bruntino Alto 441 mt, si lascia il sentiero N°104, per seguire il segnavie N°113 fino alla Forcella Camblì 731 mt. Ora salendo per il sentiero N°220 e seguendo le indicazioni, si arriva al Rifugio Canto Alto 1030 mt. Con un’altra salita, sì va a riprendere il segnavie N°220, raggiungendo finalmente la vetta del Canto Alto 1146 mt.
NOTA
Impegnativa salita su una delle cime più frequentate della provincia di Bergamo, esattamente la più alta del Parco Regionale dei Colli di Bergamo.
Sì Parte da Villa d’Almè, piacevole paese posto ai piedi delle Prealpi Bergamasche e ricco di storia, che va dal IV millennio a.c. all’età del bronzo, confermata la presenza degli Etruschi, e in seguito dei romani, oltre ad un ricco periodo medioevale. Sì abbandona quasi subito il centro abitato per abbandonarsi al silenzio dei fitti boschi di castagno che ci accompagneranno per buona parte del percorso. I pochi prati che s’incontrano durante la salita, offrono ottimi panorami sulla Valle Imagna, sull’inizio della Val Brembana e sulla sottostante Valle del Giongo, durante il periplo del Monte Bastia, si possono ammirare le cime del Monte Linzone 1392 mt e del Monte Ubione 895 mt. Man mano che si prosegue, fino a Forcella Camblì, il panorama spazia solo ed esclusivamente sulla Valle di Giongo, con vista sulla cima del Canto Alto, Corna dell’Uomo 972 mt e sul Monte Passata 781 mt, posto poco dopo i Prati Parini.
I panorami verso la Pianura Padana, si possono ammirare dalla Forcella Camblì in avanti, con piacevoli vedute su Bergamo Alta e su quasi l’intero territorio del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. Il Rifugio, inaugurato nel 2010, è abbastanza grande, ma non sempre aperto, solitamente è funzionante il sabato e la domenica, ma nei mesi invernali è possibile trovarlo chiuso, comunque in caso di maltempo, ci si può riparare sotto un solaio, dotato di tavoli e di un camino per accendere un fuoco per riscaldarsi se si potrà avere la possibilità.
Dalla cima del canto alto, si apre un panorama di quasi 360°, nelle giornate limpide la visuale spazia fino alle Alpi Retiche, mentre nell’immediato, si può godere della bella veduta sulle Alpi Orobie, cime come Pizzo dei Tre Signori 2554 mt, Cima di Menna 2300 mt o Pizzo Arera 2512 mt, altre cime importanti come Resegone 1875 mt o Grigna Settentrionale 2409 mt, sono facilmente riconoscibili, come lo è anche il Monte Misma 1160 mt. Guardando verso la pianura, lo sguardo volge ancora verso Città Alta, mentre nelle giornate terse, sì può ammirare una buona porzione d’Appennino, che va dall’Appennino Ligure fino all’Alpe di Succiso 200 primo duemila dell’Appennino Toscoemiliano.

CURIOSITA
La croce presente in vetta, è stata realizzata nel 1979, e sorge sulle rovine di due croci precedenti, la prima fu costruita nel 1902, e venne distrutta dai fulmini e da atti vandalici, la seconda venne eretta nel 1952 e nuovamente distrutta dalle violente tempeste che sì abbattono sulla cima, la nuova croce, è quella che vediamo ancora oggi.

TEMPI DI PERCORRENZA: 3:15 circa.
DIFFICOLTA’: (T/E)per i tratti su sentiero, per la salita alla località Zappel d’Erba e per la salita alla cima di Canto Alto.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Villa d’Almè e Rifugio Canto Alto, tel: 035/5780114 - 348/8142601.
DISLIVELLO: 950 mt circa
COME ARRIVARE: da Milano o da Brescia con autostrada A4 uscita Dal mine, quindi SS 470 della Val Brembana, fino a Villa d’Almè.
CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°104/105, carta Parco dei Colli di Bergamo INGENIA, e cartina dei sentieri elaborata dalla provincia di Bergamo.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.
DOVE ALLOGGIARE: B&B Casa Giuly, Via Sigismondi N°43, tel: 035/6321960

domenica 6 marzo 2016

Ciaspolata da Bigorio a Condra e Alpe Santa Maria



Dal Paese di Bigorio 609 mt, si segue il segnavie che porta al Convento di Santa Maria 729 mt, a Condra 989 mt, all’Alpe Santa Maria 1003 mt.
NOTA
Bellissima ciaspolata in territorio elvetico, lungo un sentiero molto frequentato dai tanti escursionisti della zona, un vero paradiso per chi ama i percorsi invernali, ma che nello stesso tempo, non vuole rischiare incidenti frequentando quote più elevate. Per noi Italiani, può essere un itinerario poco conosciuto, ma posso assicurare che si svolge in ambienti suggestivi e con panorami eccezionali.
Si parte da Bigorio, piccolo paese che sorge poco sopra Sala Capriasca 548 mt. Si comincia a percorrere una mulattiera che sale velocemente al Convento di Santa Maria, piccolo complesso edificato nel 1535 abitato ancora oggi dai frati. L’area è molto bella; qui si respira l’atmosfera del silenzio, tipica dei luoghi religiosi.
La Salita a Condra, si sviluppa in un piacevole bosco di castagni, che si apre man mano che ci sì avvicina a Condra, regalando una piacevole veduta sul Monte Tamaro 1961 mt, sul Monte Gradiccioli 1935 mt e sul più piccolo Monte Ferraro 1493 mt.
Condra è costituito da un gruppo di baite, alcune sparse, qui il contesto è molto bello, e il panorama spazia sulla vicina cima di Caval Drossa 1632 mt, imponente montagna che sovrasta la Val Capriasca, mentre guardando a sud, sono facilmente riconoscibili le più alte cime delle Prealpi Varesine, come il Massiccio del Campo dei Fiori 1227 mt.
Il percorso prosegue aggirando in sequenza le cime di Monte Bigorio 1188 mt, Cima di Lago 1152 mt e Monte Beglia 1150 mt, attraversando piacevoli alpeggi che regalano ottime vedute sulla valle sottostante e piccoli boschi di faggio e betulla. L’Alpe Santa Maria è costituita da alcuni edifici, alcuni adibiti a stalla, qui si può ammirare una bellissima balconata che spazia sulla Val d’Isone e sulle cime che si elevano sopra il Piano di Magadino, di cui segnalo Cima dell’Uomo 2390 mt.
Nell’immediato, si riconosce Cima di Medaglia 1265 mt, mentre volgendo lo sguardo verso Caval Drossa, si può ammirare l’ampia cima del Monte Bar 1816 mt. Durante il ritorno, lo sguardo non può non volgere verso i Denti della Vecchia, dominata dalla possente mole del Sasso Grande 1500 mt; facilmente riconoscibili sono anche Cima di Fiorina 1810 mt e Monte Boglia 1516 mt. Panorami stupendi, ambienti selvaggi e baite da fiaba, il tutto ampliato dalla presenza della neve, che regala una splendida avventura senza incorrere nel pericolo delle valanghe, possibili solo con nevicate eccezionali, insomma, un percorso tutto da vivere.


CURIOSITA’

TEMPI DI PERCORRENZA: 2:45 circa.
DIFFICOLTA’: (E) all’attraversamento d’alcuni ruscelli e ai tratti su sentiero ripido.
PUNTI D’APPOGGIO: nessuno.
DISLIVELLO: meno di 500 mt.
CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass N°90/91.
SEGNALETICA: cartelli informativi più bandierine bianco rosso bianco.
COME ARRIVARE: da Lugano o da Bellinzona con autostrada o strada cantonale che attraversa la Val d’Agno, quindi seguire le indicazioni di Tesserete e poi per Bigorio.
DOVE ALLOGGIARE:

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