giovedì 16 giugno 2022

Da Ponte di Piero al Monte Gradiccioli.

Da Ponte di Piero 549 mt, dopo aver passato il Torrente Viascola, svoltando a destra, si percorre la ripida mulattiera che sale a Monteviasco 950 mt. Dal paese di Monteviasco, sì prosegue lungo il segnavie che sale all’Alpe Corte 1346 mt e al Rifugio Capanna Merigetto 1498 mt. Dopo aver superato l’Alpe Corte, sì prosegue fino al secondo bivio che porta alla Capanna Merigetto, svoltando a sinistra, sì raggiunge il piccolo rifugio.

Ora, seguendo il segnavie, con una decisa salita su sentiero poco frequentato, sì guadagna quota fin quasi in cima al Sasso della Gallina 1630 mt, poi ancora in salita passando a fianco alla piccola cima del Monte Pola 1742 m, sì raggiunge la cresta arrivando ai Pianoni 1768 mt, quindi, con un’ultima salita, sì conquista la cima del Monte Gradiccioli 1935 mt.



 






NOTA

La Valle Veddasca, attraversata dal Torrente Giona, è una valle che dal borgo di Maccagno, 218 mt, sale fino ai 1388 mt, del Passo di Neggia, e separa due creste, una delle quali vanta due cime che sfiorano i duemila metri di quota, due cime quasi gemelle, dove sì può ammirare due panorami eccezionali.

L’ascensione che propongo, sale la prima di queste due cime, in altre parole il Monte Gradiccioli.

Anche in questo caso, sì parte da Ponte di Piero, stazione di partenza, della funivia che sale al borgo di Monteviasco. Una lunga mulattiera, pare composta di oltre mille gradini, consente di affrontare da subito, un dislivello, che mette a dura prova il fiato di chi non è abituato a queste ripide salite, ma anche per i più allenati, posso assicurare, che i quattrocento metri di dislivello che sì affrontano, non lasciano il fiato, assolutamente indifferente.

Su Monteviasco, cosa posso dire che non abbia già detto? Un paese unico nel suo genere, un tuffo nel passato di almeno cento anni, ogni volta che percorro i suoi vicoli, rimango sempre colpito dall’atmosfera rustica che regala questo borgo, un paese che deve essere visitato; anche oggi che la sua funivia è attualmente fuori uso, tantissime persone affrontano la mulattiera per venire a respirare l’aria di Monteviasco, gente di tutte le età, sportivi o semplici turisti, perché la fatica è tutta ripagata.




L’Alpe Corte, esattamente come Monteviasco, regala la stessa atmosfera del passato, un minuscolo gruppo di baite, alcune in rovina, sono la testimonianza viva del duro lavoro dei pastori, che in estate conducevano il bestiame negli alti pascoli, un mestiere ancora vivo nelle tradizioni che hanno attraversato il tempo, fino ai giorni nostri.

La Capanna Merigetto, è un fondamentale punto d’appoggio, anche se si tratta prevalentemente di un rifugio autogestito, nel senso che per accedervi, sì deve ritirare le chiavi. A parte questo dettaglio, il rifugio, anche se chiuso, grazie alla sua tettoia e ai tavoli fuori, offre comunque un riparo in caso di cattivo tempo, o un punto di sosta. Purtroppo, essendo collocato in un vallone, la visuale è davvero limitata, le uniche cime che si possono guardare dal rifugio, sono il Sasso della Gallina, il Monte Pola e il Monte Magno 1638 mt.


Monte Gradiccioli è la seconda cime per elevazione della Valle Veddasca, la sua panoramica, pur essendo limitata dalla presenza del Monte Tamaro, è a 360°, una visuale che spazia dalle grandi vette della catena alpina, alle più morbide alture dell’Appennino Ligure e Tosco Emiliano. Lago di Lugano lo sì trova sulla sinistra, facilmente riconoscibili le cime del Monte Generoso 1701 mt e del Monte San Giorgio 1100 mt, al centro, la fascia prealpina del varesotto, con vista sul Poncione di Ganna 992 mt, Monte Piambello 1125 mt, Monte Martica 1032 mt, il Massiccio del Campo dei Fiori 1227 mt, Monte della Colonna 1204 mt, Monte Nudo 1235 mt e Sasso del Ferro 1062 mt. Subito a destra, lo sguardo, sì tuffa nel Lago Maggiore, riconoscibili i Castelli di Cannero, oltre alle tante vette che circondano il lago, come il Mottarone 1491 mt, e tante vette minori, come il Monte Gambarogno 1734 mt. Sicuramente l’inconfondibile forma a piramide del Monte Zeda 2156 mt, attirerà l’attenzione di ogni escursionista esperto che gira da anni per i monti, come sono facilmente riconoscibili, Cima della Laurasca 2193 mt, nel Parco Nazionale della Val Grande, e Monte Limidario 2188 mt, spaziando fino alle Alpi Bernesi.

Guardando verso Bellinzona, Pizzo Vogorno 2442, Cima dell’Uomo 2439 mt e Pizzo Claro 2727 mt, sono tra le più facilmente riconoscibili, mentre sul versante est, Monte Camoghè o Pizzo Camoscio 2228 mt, Monte Bar 1816 mt, Pizzo di Gino 2245, Monte Tremezzo 1700 mt, Grigna Settentrionale 2409 mt e Resegone di Lecco 1875 mt, oltre a buona parte delle Alpi Orobie e delle Alpi Retiche, fino al Pizzo Bernina 4049 mt.



Monte Gradiccioli, una cima che merita la giusta attenzione, una montagna che è come un bellissimo film, ogni occasione è buona, per poter rivivere l’emozione di questo panorama eccezionale.

 

CURIOSITA’

Monteviasco, pur con le sue molte case, conta soltanto quindici residenti, che vivono l’avventura di tutte e quattro le stagioni.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00/ 3:30 circa.

DIFFICOLTA’: (E) Per il forte dislivello e per i tratti su sentiero e traccia di sentiero.

DISLIVELLO: quasi 1400 mt.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Monteviasco, Capanna Merigetto e Bivacco sempre aperto in località Passo Agario, raggiungibile con una deviazione di circa 30 minuti.

COME ARRIVARE: in auto da Luino con SP n°6 fino al parcheggio della funivia.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse.

DOVE ALLOGGIARE: Capanna Merigetto, tel: 3294904872 per prenotare, oppure 0332/510014, telefonare il venerdì sera dopo le ore 21, oppure capannamerigetto@caigermignaga.it.

Archivio blog