giovedì 23 febbraio 2023

Da Comerio al Pian di Noci.

Da Comerio 380 mt, sì percorre il segnavie n°311 che sale alla località Chignolo 480 mt.

Dalla località Chignolo, sì prosegue con il segnavie n°311 e 311B che porta al Laghetto della Motta d’Oro 476 mt. Seguendo le indicazioni, sì raggiunge il sentiero 313 che sale da Gavirate 261 mt, quindi svoltando a destra, sì guadagna quota arrivando al segnavie n°310 e AV. Dal bivio, sì svolta a sinistra seguendo il pratico sentiero che porta alla località Sass Gross 614 mt.

In leggera salita, sì oltrepassa la località Quattro Strade, e i bivi con i sentieri 317 che sale da Coquio Trevisago 291 mt e 302 che sale da Orino 456 mt; dopo aver passato l’ultimo bivio, sì arriva al Pian di Noci 714 mt.









NOTA

Il Parco Naturale del Campo dei Fiori, è uno dei parchi più grandi della Provincia di Varese, oltre ad essere al momento, quello che vanta di essere con i suoi 1227 mt, il più alto come elevazione.

Tantissimi percorsi che variano dalle quote collinari a quelle più elevate che solcano la cima del massiccio, percorsi da fare in giornata, ma anche da fare in più giorni con possibilità di pernottamento in locande o nei bivacchi presenti all’interno del parco.

L’itinerario qui descritto, parte da Comerio, borgo antico, abitato dai Celti già dal IV secolo a.c.

L’inizio sì sviluppa su strada asfaltata, salendo alla località Chignolo, costituito principalmente da un grande cascinale e da molte case di recente costruzione.

Il Laghetto della Motta d’Oro, è un interessante lago di origine glaciale che sì alimenta solo con l’acqua piovana o con la neve invernale, importante specchio d’acqua che ospita numerose specie anfibie tra cui rane e tritoni.



La località Sass Gross, non è altro che una piccola altura dove sono adagiati un certo numero di massi erratici, il più alto, che da poi il nome alla località, è alto circa tre metri e ha una forma piramidale, immerso nel silenzio di boschi misti, è il luogo ideale per poter meditare e ascoltare la sinfonia che l’ambiente circostante suona nella più svariata composizione di note naturali.



Pian di Noci, è un piccolo altopiano, qualche decennio fa era totalmente ricoperto da un fitto bosco di abeti, poi le piante hanno iniziato a morire, è oggi sì presenta in una veste nuova e per alcuni aspetti, più piacevole. I pini vengono rimpiazzati da piante di castagno e dai faggi, mentre il prato offre la possibilità di poter fare un pranzo al sacco anche nella stagione più fredda, scaldandosi al tiepido sole di mezzogiorno. L’unica cima che sì riesce ad intravvedere dal piano, è quella del Monte San Martino 1087 mt, che sì mostra in tutta la sua bellezza.



Ma non è ancora finita, perché al Pian di Noci, esiste un piccolo e grazioso bivacco, dotato di ben quattro posti letto e di un camino che riscalda dalle gelide giornate invernali, il posto ideale per trascorrere una notte immersi nel fitto cielo stellato che sì può ammirare in questo magico luogo, un posto dove sì parla con il silenzi, con il vento e con gli animali selvatici che pascolano liberi per questa montagna.

 

CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: poco più di 300 mt in salita.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Comerio e Bivacco Alpino in località Pian di Noci.

COME ARRIVARE: da Varese lungo la SS 394, fino a Comerio per chi arriva in auto.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse oppure giallo verde.

DOVE ALLOGGIARE: Bivacco Alpino con possibilità di pernottamento.

mercoledì 8 febbraio 2023

Da Gozzano all'Alpe Sculera.

Da Gozzano 367 mt, sì percorre il segnavia Gran Tour del Lago d’Orta, in direzione di Bolzano Novarese 420 mt, raggiunta la SP 111, la sì attraversa e sì prosegue lungo il segnavie che scende nella valle del Torrente Agogna.

Sì risale la valle fino a raggiungere la strada asfaltata che da Ameno 517 mt, conduce alla Frazione Lanciano 600 mt circa. Raggiunta la strada, si svolta a destra iniziando a salire in direzione di Lanciano, quindi appena trovato il bivio, sì svolta a sinistra per iniziare a percorrere la sterrata che porta all’Alpe Sculera. Sì entra così nella valle del Rio Vago, arrivando al ponte che attraversa la valle, ora con decisa salita, sì passa vicino alla Frazione di Tacchino 595 mt, per poi affrontare l’ultimo tratto su sentiero che porta all’Alpe Sculera 670 mt.



 






NOTA

La Provincia di Novara, sì divide in tre settori, uno pianeggiante, dove sì coltiva il riso, uno collinare dove sorgono le grandi vigne del novarese e uno montuoso, dove sì può trovare gli antichi mestieri di montagna, tra cui l’allevamento o la pastorizia.

Questa provincia, vanta numerosi itinerari da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, tutti diversi tra loro, che sì sviluppano in ambienti di notevole interesse paesaggistico, con tanti accenni di storia antica che parla di epoche in cui il lavoro manuale era una risorsa importante.

Quello che propongo in queste righe, conduce alla scoperta di un angolo di provincia che merita la giusta attenzione, un luogo dove l’ambiente e la storia, sì saldano in un unico soggetto capace di resistere al lento scorrere del tempo.

Sì parte da Gozzano piacevole borgo che vanta una storia che arriva dall’Impero Romano, situata a pochi chilometri dal Lago d’Orta, offre una serie di monumenti di notevole interesse, come la Basilica di San Giuliano edificata alla fine del IX secolo o la Chiesa di San Lorenzo del XII secolo.



Il paesaggio è collinare, un susseguirsi di colli e valli compongono un puzzle molto suggestivo.

Bolzano Novarese, borgo risalente all’alto Medioevo, è un piccolo borgo che però non è toccato dal percorso, che lo sfiora leggermente.

Il Torrente Agogna, nasce poco a sud della cima del Mottarone 1491 mt, attraversa tutto il gruppo montuoso, per proseguire lungo la pianura fino all’incontro con il Po, dove termina la sua corsa verso valle.

Tacchino è una delle tante frazioni di Ameno, un piccolo borgo fantasma, dove la presenza dell’uomo, è limitata a qualche attività agricola o di apicoltura, un luogo dimenticato che racchiude solo una minuscola attività umana.



Alpe Sculera, è composta da due grossi edifici distanti tra di loro e da una chiesa dedicata a Santa Eurosia, giovane martire vissuta nella seconda metà dell’ottocento dopo Cristo, costruita dopo la metà del 1600.

La panoramica è molto avara, però il luogo è molto suggestivo è merita una visita, l’ampio prato, consente una piacevole sosta nel silenzio di queste modeste alture, un altro gioiello custodito nel Gruppo Montuoso del Mottarone.

 

CURIOSITA’

Nella Valle del Torrente Agogna, sì trovano i resti di un’antica fucina alimentata ad acqua.



 








TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00/ 3:30 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: circa 370 mt di salita e circa 50 mt di discesa.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse, prestare bene attenzione agli incroci, la segnaletica del Gran Tour del Lago d’Orta, è presente in un solo senso di marcia, durante il ritorno alcuni bivi, possono trarre in inganno.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass n°97/90.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Gozzano.

COME ARRIVARE: da Novara, in auto con SS 229 o in treno lungo la linea Novara Domodossola.

DOVE ALLOGGIARE:

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