venerdì 2 settembre 2022

Traversata da Arcisate a Bregazzana (Varese).

Da Arcisate 379 mt, sì percorre la carrozzabile che porta al Passo del Vescovo 620 mt. Superato il passo, si prosegue su sentiero scendendo giù in Valganna. Raggiunta la SS 233, la sì segue per qualche centinaio di metri, per poi rientrare nel bosco, attraverso un sentiero che sì trova sulla sinistra della statale.

Sì cammina lungo il sentiero che porta a Ganna, fino al bivio con il sentiero n°315. Voltando a sinistra, sì riprende quota lungo il sentiero che porta al Passo dei Valicci 661 mt; poco prima del passo, s’incrocia il bivio con il sentiero n°314, quindi svoltando a sinistra, s’intraprende la lunga salita che porta in vetta al Monte Martica 1032 mt.

Dopo aver visitato i due fortini, sì segue la strada militare che perde quota, passando sotto la cima del Monte Chiusarella 915, raggiungendo la località Pian Valdès 710 mt. Nuovamente in discesa, su strada militare, sì raggiunge l’Alpe Ravetta 622 mt, quindi dopo circa cento metri, sì svolta a destra, seguendo il sentiero 3V che scende giù a Bregazzana 480 mt.

 

NOTA

Il grande vantaggio di utilizzare i mezzi pubblici, è quello di poter creare in una provincia come quella di Varese, tantissime traversate attraverso le tante valli che separano i tanti gruppi montuosi che sì elevano nella fascia prealpina della provincia. Qui sotto descrivo una tra le tantissime possibilità di escursioni, un’alternativa ai soliti percorsi, una novità che non lascerà indifferente l’escursionista curioso.

Sì parte da Arcisate piacevole borgo ai piedi di Punta Crocino 690 mt, abitato dai romani, già dal III-II secolo a c.

Dopo aver passato il centro, sì entra nel mondo calcareo di queste montagne, ricoperte da fitti boschi di castagno e bellissime faggete nella parte alta.

Il Passo del Vescovo, rappresenta, grazie alla sua area attrezzata, un importante punto d’appoggio in caso di cattivo tempo, un’ampia tettoia, tavoli e postazioni per griglia, rendono questo luogo accogliente, un posto, dove è impossibile non sostare a riposare ascoltando il silenzio del bosco.



Il tratto di sentiero che porta a Ganna, è molto interessante dal punto di vista naturalistico, anche se a pochi metri dalla statale, si riesce comunque a respirare una quiete solo leggermente disturbata dal traffico di una strada ad alta densità come quella che attraversa la Valganna. Con due brevi deviazioni, sì possono visitare la Cappella di San Gemolo e la Badia di San Gemolo eretta alla fine dell’anno mille, e che racchiude nelle sue mura un’antica leggenda. Dopo aver visitato la badia, sì può fare una visita al borgo di Ganna abitata già in epoca romana. Tra le campagne, è possibile ammirare la parete nord del Poncione di Ganna 992 mt, con la sua grande croce, ben visibile dal paese.

Dopo qualche minuto di salita lungo il sentiero 315, sì trova un punto panoramico, dove è possibile ammirare la Valle del Pralugano con i suoi stagni, oltre ad avere una piacevole vista sul borgo di Ganna e sulla cima del Monte Mondonico 801 mt.



Il Monte Martica, è una montagna avara di panorami, dalle due vette, praticamente ricoperte dal bosco, sì ha solo due piccoli prati nell’immediate vicinanze dei due fortini, unico accenno, oltre alla strada militare che porta in cima a questo monte, che sì possa attribuire alla Linea Cadorna, situati nelle due estremità del Monte Martica.



Durante la discesa però, il bosco sì apre, con una bella balconata che spazia sul Poncione di Ganna, e sul Monte Minisfreddo 1042 mt, dietro, sì riconosce l’inconfondibile sagoma del Monte Generoso 1701 mt, mentre guardando verso sud, il brullo Monte Chiusarella, regala un’atmosfera di alta montagna, pur con la sua modesta altitudine.



Pian Valdès, è una piccola sella che separa il Monte Chiusarella dalle colline moreniche che sì tuffano verso la città di Varese, da qui, sì può godere di una bella panoramica sul Campo dei Fiori 1227 mt e sul piccolo Monte Legnone 868 mt.

Bregazzana, pur distante dalla città di Varese, viene considerato come un quartiere e non come frazione a parte. Qui la piccola chiesa e il minuscolo borgo, offrono una piacevole atmosfera rustica tipica delle Prealpi Luganesi, un insieme di case immerse nel silenzio, e facilmente raggiungibile dal bus di città che dalla stazione di Varese, sale fin quassù con una buona frequenza, il posto ideale per finire questa piacevole traversata.


 






CURIOSITA’

Il Passo del Vescovo, prende nome dalla leggenda che narra la miracolosa vicenda di San Gemolo, che sorpreso dai briganti, venne decapitato, ma lui invece di morire istantaneamente, continuò a camminare con la testa tra le mani.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 5:30 circa.

DIFFICOLTA’: (E) Prestare attenzione al traffico nell’attraversare la SS 233.

DISLIVELLO: circa 800 mt salita e circa 700 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali ad Arcisate, Agriturismo Fate Fatine e Folletti in località Alpe Ravetta.

COME ARRIVARE: in treno lungo la linea Milano Porto Ceresio, in auto, da Varese, seguendo le indicazioni per Arcisate.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse. Segnaletica mancante dal Passo del Vescovo alla SS 233 e segnaletica orizzontale mancante in alcuni tratti, nell’area del parco naturale.

DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Fate Fatine e Folletti con possibilità di pernottamento, tel: 3358322583.

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