giovedì 9 ottobre 2014

Salita sulla Cima di Cugn e sul Monte Marmontana



Da Garzeno 662 mt, si percorre la lunga strada asfaltata che sale al Rifugio Mottafoiada 1316 mt. Appena inizia il tratto sterrato, si nota un ampio prato dove si può lasciare l’auto. Si prosegue a piedi camminando lungo l’ampia strada sterrata che sale a Passo del Giovo 1706 mt, quindi con una sterrata meno ampia, si raggiunge prima il Rifugio S. Jorio 1984 mt e in seguito Passo San Jorio 2010 mt.
Dal Passo si sale per un ripido sentiero non segnato al Rifugio Cima di Cugn circa 2190 mt. Si prosegue in cresta salendo prima Cima di Cugn 2237 mt e di seguito la vetta del Monte Marmontana 2316 mt.

 







NOTA

Cima di Cugn e Monte Marmontana, sono due cime che si trovano a confine tra Italia e Svizzera, e che offrono panorami eccellenti.

Il percorso si sviluppa per buona parte su strada sterrata. La prima parte, quella che sale a Passo del Giovo, può essere percorsa anche in auto, in quanto, non ho visto cartelli di divieto, però dato che si tratta in ogni caso di strada sterrata, è consigliabile l’uso di un fuoristrada, inoltre, durante gli inverni molto nevosi, non è raro trovare cumuli di neve fino a tarda primavera, in più alcuni tratti sono soggetti a frane, quindi è meglio armarsi di zaino e salire a piedi; la strada in ogni caso è molto panoramica, con vista sulle cime e sulla Valle di S. Jorio.

 







Giunto a Passo del Giovo, qui vi si trova un rifugio che prende nome dal passo. Il rifugio è del tipo autogestito, per accedervi, bisogna chiedere le chiavi al CAI di Dongo. Il rifugio è in ogni modo dotato di locale invernale sempre aperto, utile in caso di maltempo. Dal passo, si può ammirare il bellissimo arco glaciale dell’alta Valle Albano, particolare che risalta subito all’occhio, è la singolare sagoma di Cima Pomodoro 1973 mt, oltre alla vista su tutta la cresta che dal Monte Bregagno 2107 mt, colma con la bella cima del Pizzo di Gino 2245 mt; ben visibile è anche il Rifugio Sommafiume 1806 mt, anche lui del tipo autogestito.

A pochi passi dal Passo San Jorio 2010 mt, sorge il Rifugio San Jorio 1984 mt. Proprietà dell’associazione Mato Grosso, il rifugio aperto solo in stagione offre servizi di ristoro e pernottamento, in un clima familiare che garantisce la giusta accoglienza.

Dal passo, su sentiero non segnato, si raggiunge il piccolo Rifugio Cima di Cugn a circa 2190 mt di quota. Proprietà del CAI di Cermenati, è un rifugio privato, non so se come il Rifugio Il Giovo è accessibile con ritiro chiavi, ma basterà contattare la sezione per avere una risposta.

La Cima di Cugn, è un antipasto, un preliminare di quello che si potrà ammirare sulla vetta del Monte Marmontana.

 







Così dopo un bel traverso su cresta, si raggiunge la vetta più alta della Valle San Jorio. Da qui, 360° di panorama si apre davanti all’escursionista che sale questa cima. Da qui, si può ammirare ben due foci, quella del Ticino che si butta nel Lago Maggiore e dell’Adda che si tuffa nel Lago di Como.

Per il resto, è un susseguirsi di valli e vette che vanno anche oltre i 2500 mt, fino a guardare le grandi vette delle Alpi come Monte Rosa 4634 mt, o il Pizzo Badile 3308 mt.

Tra le altre cime che si possono ammirare dalla cima del Marmontana segnalo anche: Corno Gesero 2227 mt, Pizzo Claro 2727 mt, Pizzo Ledù 2503 mt, Monte Legnone e tante altre cime ancora.

 







TEMPI DI PERCORRENZA: 4:00 circa.
DIFFICOLTA’: (E) sentiero ripido lungo la salita delle due vette.

PUNTI D’APPOGGIO: Rifugio Mottafoiada 1316 mt, con servizio di ristoro e pernottamento, tel: 0341/1881110- 333/8064372. Rifugio Il Giovo con locale invernale sempre aperto, per informazioni: 0344/88330. Rifugio San Jorio, con servizio di ristoro e pernottamento, tel: 0344/30539-031/211815-0344/30580.

DISLIVELLO: circa 1000 mt.

COME ARRIVARE: da Como con SS 340 fino a Menaggio, poi SS 340d fino a Dongo, quindi indicazioni per Garzeno e Rifugio Mottafoiada.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°91.

SEGNALETICA: qualche cartello per arrivare a Passo del Giovo, poi segnaletica ufficiale fino a Passo San Jorio, poi sentiero non segnato e privo d’indicazioni.

DOVE ALLOGGIARE: a Garzeno Albergo De Jean S.N.C. Di Matteri Aldo Giuseppe.




giovedì 4 settembre 2014

Salita ai Monti Segor e Garzirola.

Dalla località Signòra 994 mt, situato nel comune di Val Colla, si percorre il segnavie che porta al Rifugio Monte Bar 1600 mt.
Raggiunta la località Moncucco 1605 mt, ci s'incammina sul sentiero a destra, che conduce all’Alpe Pietrarossa 1548 mt.
Dall’alpe, con traccia di sentiero, si guadagna la cresta arrivando in località Pozzaiolo 1718 mt. Si continua seguendo il sentiero che entra nella bella conca giungendo cosi a Corte Lagoni 1812 mt.










  

Con una successiva salita, si arriva sulla Bocchetta di Revolte 1971 mt. Voltando a destra s’intraprende l’impegnativa cresta che sale in cima al Monte Segor 2097 mt; quindi con un ultimo sforzo, si raggiunge la vetta del Monte Garzirola 2116 mt.
Per la discesa, si segue il lungo costone che riporta alla località Pozzaiolo, e quindi all’Alpe Pietrarossa.
Ora, con ampia sterrata si scende nell'abitato di Colla 1011 mt, dal borgo; seguendo la strada asfaltata si ritorna a Signòra.

NOTA
Percorso impegnativo ma dai panorami eccezionali, oltre all’ambiente alpino che si può godere lungo la camminata.
Dopo la lunga salita che si sviluppa attraverso i fitti boschi di faggio, larice e abete, raggiunta la località Moncucco, ci si abbandona ai grandi prati che compongono la dorsale che porta all’Alpe Pietrarossa; se si ha fortuna, si può incontrare la volpe, che si aggira furtiva tra i pini, mentre alle quote più elevate, le simpatiche marmotte si muovono goffe tra prati e rocce, subito pronte a rifugiarsi nella loro tana in caso di necessità.
Dalla località Pozzaiolo, ci si addentra nella bella conca glaciale che si trova ai piedi del Monte Garzirola, qui la bella visuale sul Pizzo Camoghè o Punta Camoscio 2228 mt completa l’affascinante mondo alpino di questa conca, un anfiteatro circondato dalle alte cime di questi monti, qui vi sì trova anche un piccolo laghetto dove i rospi, trovano l’ambiente adatto per riprodursi.










La cresta che dalla Bocchetta di Revolte
conduce in cima al Monte Segor, rende il percorso ancora più impegnativo, i brevi passaggi su roccette, richiedono la giusta attenzione e l’assenza di vertigini, per il resto, la visuale rimane spettacolare, difficile restare concentrati con un panorama così ricco; ma aimè, è meglio prestare la giusta attenzione e non sottovalutare mai la salita.


Raggiunta la cima del Monte Garzirola, ci sì abbandona ai suoi 360° di panorama, una visuale classica per le vette di questa catena montuosa, che regalano ottime visuali in punti diversi.
Tra le tante vette che si ammirano dal Garzirola segnalo: Pizzo di Gino 2245 mt, monte Marmontana 2316 mt, Corno di Gesero 2227 mt, Monte Bregagno 2107 mt. Più in la sì elevano le grandi montagne che vanno oltre i 4000 mt, come Finsteraarhorn 4274 mt, Aletschhorn 4195 mt nell’Oberland, oppure il Dom 4545 mt e il Massiccio del Monte Rosa 4634 mt nelle Alpi Pennine, e non è proprio finita qui, ampia visuale su Pianura Padana e sulla dorsale appenninica, oltre ai grandi bacini come il Lago di Lugano, il Lago di Como e il Lago Maggiore, dove è ben visibile la città di Locarno. Ottima visuale su Alpi Retiche, Alpi Orobie e Prealpi Lombarde, con i suoi piccoli e grandi gruppi montuosi, come: la Grigna, o il Massiccio del Campo dei Fiori di Varese 1227 mt.
    
Per altre foto: https://plus.google.com/u/0/photos    /104292710727843846991/albums/6062 223032592249985

TEMPI DI PERCORRENZA: 7:00 circa.
DIFFICOLTA’: (E-EE) per la cresta che da Bocchetta di Revolte, conduce in cima a Monte Segor. 
PUNTI D’APPOGGIO: Rifugio Monte Bar e Rifugio Garzirola, raggiungibili con almeno 30 minuti di cammino. 
DISLIVELLO: circa 1200 mt. 
COMA ARRIVARE: da Lugano, indicazioni per Tesserete 514 mt, Rovereto 727 mt Bidogno 804 mt. 
CARTOGRAFIE O GUIDE: carta Kompass N°91 
SEGNALETICA: segnaletica svizzera, con pannelli informativi e bandierine bianco rosso bianco. Segnaletica scarsa e sentiero poco battuto dall'Alpe Pietrarossa alla località Pozzaiolo. Dalla Bocchetta di Revolte al Monte Segor, il sentiero è battuto, ma la segnaletica al momento non è più marcata. 
DOVE ALLOGGIARE: Hotel, B&b, Ostelli a Lugano.

giovedì 3 luglio 2014

Anello delle due bocchette.

Da Toceno 907 mt, paese situati nel cuore della Val Vigezzo, si raggiunge in auto la località Arvogno 1242 mt.
Si prosegue a piedi seguendo il segnavie M 21 fino alla cappella di S. Pantaleone 1992 mt. L’itinerario prosegue lungo il sentiero M 25, scavalcando Bocchetta di Ruggia 1992 mt e Bocchetta di Muino 1974 mt, raggiungendo cosi Piana di Vigezzo 1714 mt. Quindi continuando con il segnavie M 25, si fa ritorno in località Arvogno.










NOTA
Spettacolare camminata in ambiente alpino e solitario.
Il percorso si sviluppa lungo la bella mulattiera che porta a Passo di Fontanalba 2024 mt. Numerosi gli alpeggi che s’incontrano lungo il cammino, grandi casolari dove ancora oggi si svolge l’attività della pastorizia, nei periodi estivi, capre, mucche e pecore, s’incontrano quasi quotidianamente lungo il cammino.











Le due bocchette, separano cime che vanno oltre i duemila metri, come Pizzo Ruggia 2289 mt e Cima Trubbio 2064 mt, da lì si ha un’ottima visuale sulla Pioda di Crana 2430 mt e sulla parte alta della Valle Onsernone che nella parte bassa, sconfina in territorio elvetico. Inoltre, si ha un’ampia visuale sulle vette più alte del Parco Nazionale della Val Grande come: il Monte Togano 2301 mt.
Il Rifugio Greppi 1915 mt, si trova quasi tra i due Laghetti di Muino. Il rifugio, non è accessibile, ne possiede un locale invernale o qualsiasi struttura d’emergenza, in caso di maltempo, si consiglia di sostare presso l’Alpe di Ruggia, dove una stalla può offrire un minimo di riparo.










Un riparo sicuro, si trova in località Piana di Vigezzo, dove oltre agli impianti di risalita, si può trovare anche strutture d’accoglienza.

CURIOSITÀ’: da visitare a Santa Maria Maggiore il Museo dello Spazzacamino e la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini.

Per altre foto:
https://plus.google.com/u/0/photos/104292710727843846991/albums/6031790196362754609

Per il video: http://youtu.be/nlNH2ifKC0o











TEMPI DI PERCORRENZA: 6:30 circa.
DIFFICOLTA’: (E) percorso di montagna, dove la neve rimane fino a tarda primavera.
PUNTI D’APPOGGIO: locali in località Arvogno, riparo d’emergenza, all'interno della cappella di S. Pantaleone, e locali in località Piana di Vigezzo.
Per il Rifugio Greppi probabile accesso con ritiro chiavi.
DISLIVELLO: circa 1000 mt.
COME ARRIVARE: Da Milano con A 26 fino a Gravellona Toce, poi SS N°33 fin oltre Domodossola, poi SS°337 fino a Santa Maria Maggiore 816 mt, quindi indicazioni per Craveggia 889 mt, Toceno 907 mt e per finire, strada per Arvogno 1242 mt.
SEGNALETICA: cartelli informatavi e bandierine rosso bianco rosso. Segnaletica a volte insufficiente o sbiadita, con neve si può avere qualche problema ad intuire il sentiero che porta alla Bocchetta di Ruggia.
DOVE ALLOGGIARE: B&b al Sasso a Toceno, Hotel il Boschetto a Druogno, Agriturismo Al Pian del Lutte a Santa Maria Maggiore
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mercoledì 2 luglio 2014

Monte Lesima

Da Passo del Giovà 1370 mt, si percorre il sentiero N°101 fino in vetta al Monte Lesima 1724 mt.










      
      NOTA
Il Monte Lesima, è la cima più elevata dell’Appennino Lombardo, collocata a confine con la Provincia di Piacenza.
L’inizio del percorso, si sviluppa attraverso un fitto bosco di faggio, solo, quando si arriva in prossimità della cresta, si esce fuori dal bosco, qui ci si abbandona ad ampi prati che in primavera si riempiono di fiori dai vari colori. La cima del Monte Lesima, è caratterizzata dall'enorme palla che compone il radar.
Dietro la struttura si trova la classica croce in vetta, da qui si può ammirare un eccellente panorama, nelle giornate terse, si può godere di un’ampia visuale sulla catena alpina, mentre su lato opposto, si può ammirare il Mare Ligure e più in lontananza le Alpi Apuane.












Tra le altre cime che si possono ammirare dal Monte Lesima segnalo: Monte Chiappo 1700 mt, Monte Carmo 1640 mt, Monte Antola 1597 mt, Monte Alfeo 1651 mt, Monte Maggiorasca 1804 mt, Monte Aiona 1701 mt e Monte Penice 1450 mt, il tutto immerso nel magico ambiente di queste piacevoli montagne, dove il tempo sembra scorrere più lento.










      
CURIOSITA’: nell'anno 218 A.C. passo Annibale, una leggenda dice che Annibale cadde da cavallo e         si fece male ad una mano, Lesima quindi secondo la leggenda deriverebbe da "Lesi Manu".                           L'osservatorio che si vede è utilizzato per il controllo del traffico aereo.










TEMPI DI PERCORRENZA: 1:30 circa.
DIFFICOLTA’: (E)
PUNTI D’APPOGGIO: nessuno.
DISLIVELLO: circa 400 mt.
COME ARRIVARE: da Pavia con SS N°461 fino a Varzi, poi SP N°186 fino a Passo del Brallo 951 mt, quindi SP N°88 fino a Passo del Giovà.
CARTOGRAFIA O GUIDE: Guide e cartine redatte dallo Studio Cartografico Italiano Genova.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco rosso.
DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Sulla Via del Sale ai Piani di Lesima- Brallo di Pregola, B&b Fattoria delle Delizie a Borgoratto Mormorolo, Albergo Savini a Pietra De' Giorgi.

sabato 28 giugno 2014

Anello del Monte Monarco, con salita a Punta Crocino.

Da Induno Olona 391 mt, si sale in auto fino alla località Frascarolo 460 mt. Da qui, si percorre il sentiero 3V al contrario, dirigendosi verso Monte Monarco 855 mt.
Si sale rapidamente al vecchio ristorante Montallegro; poco più avanti, si abbandona il sentiero 3V per proseguire lungo un bel sentiero che si affaccia sulla Valganna, costeggiando il versante ovest del Monte Monarco. Dopo una ripida discesa, s’incontra un bivio; seguendo l’ampio sentiero sulla destra, si raggiunge il Passo del Vescovo 620 mt.
Da Passo del Vescovo, dove è situata la seconda cappella d’Arcisate, parte il vecchio sentiero che sale a Punta Crocino 690 mt. Il sentiero è in stato d’abbandono, ma con molta attenzione, si riesce in ogni modo ad intuire la traccia. Raggiunta la cresta, in breve si arriva a Punta Crocino, da dove si ammira uno dei panorami più belli della Val Ceresio.
Ritornati al Passo del Vescovo, per ritornare alla località Frascarolo, si percorre un brevissimo tratto del sentiero 3V che dal passo sale in vetta al Monte Monarco, raggiunto il bivio, sì lascia il 3V per proseguire lungo la vecchia Strada Piana che costeggia il versante est del Monte Monarco, da qui ripercorrendo in breve un tratto del sentiero fatto all'inizio, si ritorna dove si è lasciata l’auto.











NOTA
Definisco questo percorso, un classico del mio repertorio, di solito quando il tempo è un po’ incerto oppure non so dove andare, questo è un itinerario che mi soddisfa sempre, anche se lo preferisco nella stagione fredda, per godere al meglio dei panorami che sono facilitati dalla mancanza di fogliame sugli alberi.
Il percorso è breve, ma ricco di curiosità, dal masso erratico che si trova all’inizio del sentiero, alle aspre pareti divenute un’ottima palestra di roccia, molto conosciuta dai tanti appassionati.
Durante la salita, s’incontrano due piccoli laghetti, pare che prima di costruirvi le dighe, furono d’origine glaciale.










Il Passo del Vescovo, offre un’ampia area pic nic, utile anche in caso di temporale, qui si trova tettoia, tavoli con panche e un bel braciere dove poter accendere un fuoco per scaldarsi o cuocere qualche salsiccia.
La salita a Punta Crocino,  è resa difficile dalla totale mancanza di manutenzione del sentiero, come altri itinerari, anche questo si sta perdendo nella vegetazione, in ogni modo se si ha un buon intuito, si riesce a raggiungere la meta senza problemi.
Da Punta Crocino, si gode uno dei panorami più bella della Val Ceresio, posso sembrare esagerato, ma la sua posizione è davvero strategica.
Dalla cima, bella veduta del costone che sale a Monte Rho 938 mt, oltre ad una piacevole veduta sull'abitato di Bisuschio 345 mt e Arcisate 379 mt. Ben visibili le cime di Monte Orsa 998 mt, Monte Generoso 1701 mt e Grigna Settentrionale 2409 mt.










CURIOSITA': l'immagine sotto, potrebbe essere un Tarlo Asiatico? Luigi non è riuscito a capirlo.











TEMPI DI PERCORRENZA: 3:00 circa.
DIFFICOLTA’:  (E) tratti su sentiero ripido e traccia di sentiero da Passo del Vescovo a Punta Crocino.
PUNTI D’APPOGGIO: area attrezzata in località Passo del Vescovo.
DISLIVELLO: circa 400 mt.
COME ARRIVARE: da Varese con SS N°344 o con bus di linea.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°90.
SEGNALETICA: brevi tratti con segnaletica del sentiero 3V, per il resto, pochissimi cartelli di difficile comprensione, e segnali visivi molto sbiaditi o addirittura assenti.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel a Varese e Induno Olona.


venerdì 27 giugno 2014

Cima Montecucco

Dalla località Signora 994 mt, situato nel comune di Val Colla, si percorre il segnavie che porta al Rifugio Monte Bar passando per la località Moncucco.
Raggiunti l’enorme casolare di Piandanazzo 1604 mt, si nota un sentiero sulla destra, che sale in cresta, percorrendolo, si raggiunge la vetta della Cima Moncucco 1725 mt.










NOTA
La Val Colla è una valle che s’insinua lungo due principali creste, e percorsa dal Torrente Cassarate. La prima cresta, quella che parte da Lugano 277 mt, si innalza ne piacevole mondo calcareo dei Denti della Vecchia, dove svetta il Sasso Grande 1500 mt, proseguendo con la Cima di Fiorina 1810 mt e andandosi ad inserire dal passo di San Lucio 1541 mt alla lunga cresta della Mesolcina.
La seconda cresta, decisamente più corta, comprende tre cime che sono: Caval Drossa 1632 mt, Monte Bar 1816 mt e Cima Moncucco, andandosi poi a saldare con il ripido costone che sale al Monte Garzirola 2116 mt.










Il sentiero ha inizio nel bel borgo di Signora, sale con una bella sequenza di tornanti che lo rendono piacevole e con il giusto sforzo, immerso nei fitti boschi di faggio e pini, per poi abbandonarsi ai grandi prati che compongono le cime principali. L’ambiente è un mix tra alpino e prealpino, le principali cime sono per lo più dei grossi panettoni, mentre andando verso il Pizzo Camoghè o Punta Camoscio 2228 mt, si ammira una bella conca di origine glaciale, che muta l’ambiente, in primavera la conca rimane a lungo ricoperta di neve, dando quella breve sensazione di ghiacciaio, che non dispiace alla vista.
Cima Moncucco, forse è la meno conosciuta, essendo troppo vicino a due cime principali come Monte Bar e Monte Garzirola, tuttavia, la salita è piacevole e i panorami sono sempre eccellenti; tra le altre vette che si possono ammirare vi segnalo: l’intero gruppo delle Grigne, una bella schiera di 4000 mt, Monte Leone 3553 mt, Punta di Vogorno 2442 mt e Pizzo Claro 2727 mt, oltre ad una splendida vista sulla Pianura Padana e su Appennino.









 

CURIOSITA’: i comuni Colla, Insone, Piandera, Scareglia e Signora, diventano di un comune solo denominato appunto Valcolla. 
Cassarate è un fiume svizzero, scorre nel Canton Ticino, lungo 18 km. 
Interessanti sono gli oratori in ogni comune, sono molto vecchi.
   
TEMPI DI PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.
DIFFICOLTA’: (E)
PUNTI D’APPOGGIO: Rifugio Monte Bar a circa 30/40 minuti di cammino.
DISLIVELLO: circa 700 mt.
COMA ARRIVARE: da Lugano, indicazioni per Tesserete 514 mt, Rovereto 727 mt Bidogno 804 mt.
CARTOGRAFIE O GUIDE: carta Kompass N°91
SEGNALETICA: segnaletica svizzera, con pannelli informativi e bandierine bianco rosso bianco.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel Leone Nero e Ristorante a Bogno, Hotel Camoghe a Isone.

mercoledì 18 giugno 2014

Alpe Nesdale

Da Menaggio 203 mt, si raggiunge in auto il paese di Breglia 749 mt, quindi a piedi seguendo le indicazioni per Monte Bregagno 2017 mt fino a S. Amate 1623 mt. Dalla chiesa, si risale leggermente fino a trovare una sterrata; svoltando a sinistra si percorre quest’ultima fino all’Alpe Nesdale 1612 mt.









NOTA
La lunga cresta montuosa della Mesolcina, che dalle rive del Lago di Lugano, dove ha il suo inizio, raggiunge il Passo dello Spluga 2113 mt, si caratterizza per la sua forma, che ricorda molto una bella pianta di vite. Lungo il suo cammino, si staccano numerose creste laterali, che s’innalzano sopra grandi valli.
Quella che prendiamo in esame è la più meridionale, si stacca tra la Valle Albano e la Val Cavargna, per poi terminare sopra la Valle Sanagra e il Lago di Como. Sotto la lunga cresta, vi si può trovare tanti alpeggi, molti utilizzati ancora oggi per il pascolo estivo delle mucche.
L’Alpe Nesdale, si trova sotto la bella mole del Monte Bregagno, situata nel versante destro della Valle Sanagra.









Dal paese di Breglia, si sale lungo un facile sentiero che spesso s’incrocia con la strada asfaltata fino all'ultimo parcheggio che si trova poco sopra i Monti di Breglia 996 mt. La salita è sicuramente piacevole, le tante case sparse che s’incontrano regalano quell'atmosfera rustica, tipica dell’alpeggio, immersi in mezzo al verde dei prati e ai piedi di castagni secolari.
Il bosco di castagno, lascia ben presto posto al bosco in prevalenza di betulla, un sentiero più ripido, sale fino al bivio che porta al Rifugio Menaggio 1400 mt, svoltando a destra, si segue il segnavie che porta in vetta al Monte Bregagno.
Pian piano si esce dal bosco, con bella veduta sul Lago di Como e sulle Alpi Orobie Occidentali.
Grazie ad un piacevole traverso, si raggiunge la chiesa di S. Amate. Da qui oltre alla vista del Costone del Bregagno, si ha una vista eccezionale del lago, ben visibile la Valsassina con la bella piramide del Grignone 2409 mt che fa da sfondo. La Val Varrone, dominata dall'imponente mole del Monte Legnone 2609 mt e la parte iniziale della Valtellina. Facilmente riconoscibili, sono la Valle dei Ratti, con probabile vista del Pizzo Ligoncio 3032 mt, e la Val Codera.

 







    
    Scavalcato il crinale ci si abbandona ai morbidi pendii che portano fino all’Alpe Nesdale, solo la verticale      cima del Pizzo di Gino 2245 mt, interrompe l’ondulante movimento di vette rigorosamente sopra i                  duemilametri.
     L’Alpe Nesdale, è composta di un casolare e una grande stalla, la tipica malga di montagna. Da qui si            apre un’altra magnifica panoramica, Monte Rosa e altri 
     quattromila domina l’orizzonte, dove cime come Monte Zeda 2156 mt e Monte Tamaro 1961 mt,                ricordano ai tanti camminatori, che la loro più piccola quota, 
     non significa meno belle. Un altro esempio è rappresentato dalla vetta del Monte Grona 1736 mt, con le        sue guglie rocciose che circondano la vetta, visibile per quasi tutto l’itinerario.

CURIOSITA’: Larrie il mostro del Lago di Como, molto interessante, io non l'ho mai visto.













TEMPI DI PERCORRENZA: 3:00 circa.
DIFFICOLTA’: (E)
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Breglia.
DISLIVELLO: 900 mt circa.
COME ARRIVARE: Da Como con SS N°340, da Lugano per la Dogana di Gandria, poi SS N°340, quindi indicazioni per Plèsio e Breglia.
CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°91.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco rosso.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel Royal, Grand'hotel Victoria, B&B LE Eriche, B&B Casa del Sole.

martedì 17 giugno 2014

Rifugio Parafulmine in Val Gandino

Da Gandino 552 mt, località Cerano 610 mt, si percorre il segnavie N°548 fino a Campo d Avena 1222 mt. Si prosegue per sentiero N°545, percorrendolo fino alla località Morti della Montagnina 1483 mt, ora voltando a sinistra si affronta una ripida salita che porta sopra un grande colle, da qui in circa dieci minuti si raggiunge il Rifugio Parafulmine 1536 mt. Per la discesa, si segue la pista da sci di fondo che scende fino ad incrociare il sentiero N°549 che perdendo quota rapidamente arriva al Bivacco Guazza e più giù fino a Barzizza 618 mt, permettendo così di tornare a Gandino.











NOTA
La fascia prealpina delle Alpi Orobie, è composta di un micro mondo calcareo, che colma con la bastionata dolomitica della Presolana.
Il gruppo montuoso del Pizzo Formico, è un piccolo mondo che si erge sopra la Val Seriana, la Val Cavallina e la Val Borlezza, composto di molteplici cime e piccoli altopiani che regalano un assaggio di Dolomiti, grazie ai tanti prati circondati da fitti boschi d’abete.
L’inizio del percorso si sviluppa lungo una bella carrozzabile che da facile accesso ai tanti casolari sparsi lungo la valle. Finita la stradina, ci si abbandona ad un sentiero a volte anche ripido che s’inoltra in un bel vallone con vari guadi del torrente, fino alla ripida salita che porta a Campo d’Avena. Qui ci si trova davanti ad un altopiano totalmente immerso nel verde, colorato dai tanti fiori primaverili che ricoprono a tappeto i prati che circondalo l’ampio casolare che si trova nel piano. Anche le piccole cime ricoperte d’abeti, creano uno scenario davvero molto bello, mentre guardando a sinistra, la lunga cresta dei monti Fogarolo 1529 mt e
Montagnina 1598 mt, contribuiscono a creare quell'ambiente alpino che questo gruppo               montuoso sa regalare.
Raggiunta la località Morti della Montagnina, ecco apparire la bella sagoma del Pizzo Formico 1636 mt, che domina il panorama; Il piccolo laghetto ancora ghiacciato offre un suggestivo paesaggio glaciale, dopo le belle fioriture di Campo d’Avena.
Il Rifugio Parafulmine (purtroppo trovato chiuso), si trova sopra un colle che domina la conca sottostante, da qui si può godere di un panorama eccezionale, le grandi vette delle Alpi Orobie, si mostrano nella loro aspra bellezza, cime come: Pizzo di Coca 3050, Pizzo di Redorta 3038 mt, Pizzo del Diavolo di Tenda 2916 mt, Pizzo Arera 2512 mt e Monte Alben 2019 mt, tutto questo e molto altro attendono l’escursionista che intraprende questa salita.
La discesa a volte molto decisa, permette di passare dal minuscolo Bivacco Guazza 1280 mt, piccolo punto d’appoggio per che sale da Barzizza, ma anch'esso con una splendida veduta sulla Pianura Padana, una camminata davvero completa, da vivere passo dopo passo.










CURIOSITA’: il Rifugio Parafulmine in dialetto si scrive Parafulmen con due puntini sopra la u. A Gandino si tiene la corsa delle uova la prima domenica di luglio, altra manifestazione, la Gustar passeggiata enogastronomica che si svolge la seconda domenica di luglio.
Si può visitare il museo Basilica di Gandino.  










TEMPI DI PERCORRENZA: 6:00/6:30 circa
DIFFICOLTA’: (E) per sentieri ripidi e ghiaiosi.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Gandino, Rifugio Parafulmine e Bivacco Guazza, proprietà del CAI di Gandino.
DISLIVELLO: circa 1000 mt.
COME ARRIVARE: da Bergamo con SS 671, poi seguire le indicazioni per Gandino.
CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°104 e Carta dei Sentieri della Provincia di Bergamo.
SEGNALETICA: cartelli e bandierine rosso bianco rosso.
DOVE ALLOGGIARE: Locanda Ristorante Centrale Gandino. 

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