venerdì 21 dicembre 2012

Buone feste

Ultimo post del 2012, Auguri di Buon Natale e un Buon inizio 2013 a tutti i lettori del nostro blog.
Ma non preoccupatevi, il calendario nuovo è già pronto con nuove gite, le metterò presto.
Un abbraccio caloroso a tutto il mondo!!! Ciaooooooooo

giovedì 20 dicembre 2012

Ciaspolata a Cuasso al Monte

In questo mese di dicembre, finalmente la neve ha fatto la sua decisa comparsa, anche se questo avrebbe comportato, il cambiare itinerario.
Domenica 16 dicembre, i soliti temerari, si sono riuniti per la tradizionale ciaspolata di dicembre.
Ovviamente la salita al Rifugio Garzirola è stata sostituita con una gita più tranquilla.
Tenendo presente che a causa delle recenti nevicate, il pericolo valanghe risulta moderato, a nessuno di noi piace rischiare inutilmente, come dice un famoso motto: è meglio vivere per la montagna, che morire per essa…
Così ci siamo diretti a Cuasso al Monte 532 mt dove a quote più modeste, ci siamo goduti ugualmente una bella giornata sulla neve.
Il nostro breve viaggio in auto si è svolto in una grigia nebbia, con qualche timore sulle previsioni, ma appena arrivati a Cuasso, siamo usciti fuori dal mare di nebbia, ammirando il cielo azzurro e il caldo sole di dicembre.
In alcuni tratti le ciaspole potevano essere inutili, ma nei tratti pianeggianti la neve superava i 20 cm; in quei momenti le racchette erano più che giustificate.
Partiamo a piedi da Cuasso con grande entusiasmo, affrontando la bella salita lungo il sentiero E/1 che porta in vetta al Monte Piambello 1125 mt. A parte qualche albero caduto sotto il peso della neve che ci ha costretto a brevi fuoripista nel bosco, la ciaspolata si è svolta senza problemi, raggiungendo per mezzogiorno, un gruppo di baite che si trovano in una bella conca glaciale a circa 700 mt di quota, poco sotto la Bocchetta dello Stivione 865 mt. Qui ci siamo fermati per la classica pausa pranzo. Durante i preparativi, all’amico Giorgio è caduto lo zaino a terra, una sciagura! L’unica bottiglia di rosso presente, è andata in frantumi, così le nostre pietanze, le abbiamo gustate con la fresca acqua mantenuta a temperatura ambiente, che ci ha raffreddato un pò tutti.
Fortunatamente abbiamo rimediato durante il dolce, infatti, il panettone portato da Laura e Maurizio, è stato accompagnato da: una bottiglia d’ottimo moscato dolce, un sorso di grappa al peperoncino e un caldo caffè d’orzo, il tutto trasportato con devozione dal mio grande zaino. A volte qualcuno mi chiede: ma cosa ci metti nello zaino da renderlo così pesante? Appena inizio a svuotarlo, la risposta è immediata…
Rimessi gli zaini in spalla, abbiamo proseguito la nostra ciaspolata lungo la bella strada sterrata che ci ha permesso di oltrepassare la Bocchetta dello Stivione, scendendo giù fino all’Alpe della Croce 758 mt.
Dall’alpe, con una breve deviazione abbiamo raggiunto le fortificazioni della Linea Cadorna sul Monte Derta 794 mt, e poco più avanti: Sasso Paradiso, da dove si può ammirare una splendida balconata sul Lago di Lugano.
In questo caso è stato uno spettacolo ancora più emozionante, grazie al mare di nebbia che avvolgeva tutto il lago, un fenomeno ormai raro, e per questo ancor più spettacolare; all’orizzonte, facilmente riconoscibili: Monte Generoso 1701 mt, Monte Camoghè (o Monte Camoscio) 2228 mt e il Monte Gradiccioli 1935 mt.
Dopo questa piacevole parentesi, abbiamo ripreso la via del ritorno, per concludere la nostra bella giornata sulle nevi del varesotto.
Termina qui il nostro calendario 2012; mi dispiace molto non aver visto i tanti compagni che per un motivo o per l’altro, hanno rinunciato all’ultima gita dell’anno, speriamo di poterci rifare nell’anno che sta per iniziare, del resto il calendario è sempre ricco di belle iniziative.
Auguro a tutti di trascorrere un buon natale e un sereno 2013, fisso l’appuntamento alla gita del 27 gennaio, che si svolgerà nel Parco della Valle del Ticino, con un lungo percorso di ben 6 ore e forse più, in ambienti singolari che meritano la giusta attenzione, sperando ovviamente in una bella giornata di sole.

Come dico sempre:

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Caira Luigi 









lunedì 3 dicembre 2012

Le Rive Rosse

Le Rive Rosse.
Molti del gruppo, aspettavano questa gita, forse perché il nome singolare scatena quel mondo d'immaginazione, che spesso percorre la mente di un'escursionista curioso di visitare terre e luoghi sempre nuovi.
Domenica 25 novembre, il gruppo si è riunito all'uscita di Romagnano Sesia dell'autostrada A26.
Dopo i calorosi saluti, ci siamo diretti in provincia di Biella. Da Romagnano Sesia, abbiamo percorso la SS 142 che da Romagnano appunto, porta fino a Biella.
Appena trovate le indicazioni, abbiamo raggiunto il borgo di S. Giorgio 290 mt. Lasciate le auto, ci siamo incamminati lungo l'itinerario che porta sulla dorsale delle Rive Rosse, percorso che noi abbiamo seguito solo in parte.
L'tinerario è molto piacevole, i tanti boschi, le molte vigne che s'incontrano lungo il cammino, anticipano sempre le graziose frazioni arroccate nel piccolo mondo collinare del biellese.
Superato il borgo di Ferracane 338 mt, abbiamo raggiunto i ruderi della chiesa di S. Fabiano 343 mt,; qui, con una breve deviazione ho portato i miei compagni a vedere un castagno plurisecolare, un vero e proprio monumento storico che la natura ci ha regalato da chissà quanti secoli... L'entusiasmo del gruppo non si è fatto attendere, le tante foto più un bel video, ha immortalato la meraviglia che ognuno di noi ha manifestato nel vedere un albero così anziano, ancora in perfetta salute.
Ripreso il nostro cammino, abbiamo fatto visita ad un altro monumento naturale, un'impressionante quercia secolare, ci ha regalato un'altra bell'emozione, per gente come noi che sappiamo veramente valorizzare l'ambiente, non è pensabile di rimanere insensibili davanti a tanta grandezza.
Abbandonato momentaneamente l'itinerario delle Rive Rosse, abbiamo raggiunto il borgo di Castelletto Villa 351 mt, dove incrociamo il GtB (Grande Traversata del Biellese), qui abbiamo iniziato a respirare un'aria più montuosa; infatti, la bella vista veduta sul Monte S. Emiliano 728 mt e Pietra Groana 699 mt, ci regalano la loro breve imponenza innalzandosi subito dopo le colline, prima di tuffarsi nella valle del Torrente Sessera, dove l'imponente mole del Monte Barone 2044 mt, s'impone prepotente sul panorama che abbiamo di fronte.
Scendiamo lungo il GtB (mancanza di segnaletica) ai piedi della diga Ravasanella, poi su strada asfaltata, ci siamo ricollegati con il segnavie M61, che in breve ci ha condotto all'abitato di Asei 351 mt, ora i due segnavie con una ripida salita, ci fanno finalmente arrivare al Dosso di S. Bernardo 464 mt, meta della camminata di oggi; qui una piccola chiesa isolata e un'area attrezzata, ci consentito di fare la nostra bella pausa pranzo, immersi nel silenzio di questi luoghi, riscaldati dall'ultimo tepore del sole di novembre.
La vista qui è eccezionale; la punta Gnifetti 4554 mt, si affaccia dietro le belle montagne della Val Sessera.
Dopo aver goduto della tradizionale pausa pranzo, ci siamo rimessi in cammino, percorrendo al contrario il nostro itinerario, fino a Castelletto Villa. Qui, sempre percorrendo il GtB attraverso una bella cresta, siamo andati a riprendere l'tinerario delle Rive Rosse; per chi ha sottovalutato la gita, si è reso conto, che non è la quota a rendere interessante un percorso escursionistico, e che i sentieri sono sempre imprevedibili e affascinanti, ovunque noi ci troviamo.
Abbandoniamo il GtB per tuffarci nel mondo delle Rive Rosse, un ambiente particolare, unico su queste colline, immergersi nel rosso delle dune con i morbidi pendii che scendono giù verso valle, un percorso usato anche per gli appassionati di mountain bike estremo, o qualcosa di simile, dove si cimentano con trampolini, nelle più svariate acrobazie.
Dopo aver attraversato questo piccolo mondo, ci rituffiamo nel bosco, ritornando ben presto all'abitato di S. Giorgio.
Terminata anche quest'avventura, siamo nell'attesa della neve che ci permetterà di fare la nostra gita invernale con le ciaspole.
Da qui al 16 dicembre, abbiamo ancora tre settimane, se l'inverno inizia a farsi vedere, potremmo goderci al meglio la salita al Rifugio Garzirola 1974 mt, lungo la Mesolcina meridionale, sempre che non cada così tanta neve da costringerci a cambiare itinerario, in ogni modo sarà sempre un'altra piacevole esperienza in compagnia dei tanti nostri amici.
https://plus.google.com/photos/104292710727843846991/albums/5817758990678234225/5817762414906316802

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Caira Luigi 

giovedì 22 novembre 2012

Panorama rovinato

Gentili compagni, a fine giugno ho fatto una perlustrazione in alta Val Sesia. In pratica da Alagna Valsesia 1191 mt, ho raggiunto la Bocchetta delle Pisse 2396 mt.
Durante la salita, ho visto in funzione, i nuovi impianti di risalita che da Alagna, salgono fino al Passo dei Salati 2936 mt. Cosciente che il turismo vada incoraggiato, credo però, che le strutture che circondano l’Alpe Pianalunga hanno un impatto notevole, con musiche assordanti che tutto hanno a che vedere, tranne che con i Walser, le mucche al pascolo e quel tocco di tradizione che si cerca di salvaguardare.
Ovviamente, questa è una mia personale opinione.
Raggiunta la Bocchetta delle Pisse, mi sono imbattuto in quello che era, il vecchio impianto di risalita che da Alagna, con varie stazioni, saliva fino a Punta Indren 3260 mt.
Davanti a tale abbandono, ho pensato ad alcune logiche domande:
Com’è possibile che davanti ad una delle montagne più belle d’italia, possa esistere un mostro così?
Funziona ancora?
Non essendo più utilizzato, perché non si provvede alla demolizione?
Come mai ci sono sempre i soldi per costruire e mai per demolire?
Anche questa è montagna?
Per chi è abituato ad ambienti incontaminati, trovarsi davanti un edificio fatiscente, con vetri rotti, che spesso è utilizzato come WC d’emergenza, non è quel che si può dire, un bel vedere. In un’epoca dove si parla di tutela dell’ambiente, rispetto per gli ecosistemi, biodiversità ecc; lasciare in vita un edificio simile, non fa onore a noi, che frequentiamo la montagna, ma neppure a chi ha l’incarico di rappresentarci in sede istituzionale, tipo: comune, provincia e regione.
Mi auguro che chi ha il potere decisionale, si attivi al più presto, per demolire quello che è una vera e propria schifezza, abbandonata a se stessa, in un luogo così bello.
https://plus.google.com/u/0/104292710727843846991/posts

Ringrazio i visitatori del blog per l’attenzione, augurando buone gite a tutti.

Cordiali saluti

Caira Luigi

Rifugio Alpini di Lozzolo

I soliti quattro gatti…
Domenica 11 novembre, nonostante la pioggia, fiduciosi delle previsioni, in quattro per l’appunto abbiamo deciso di affrontare la giornata, così come si presentava e siamo partiti per la nostra camminata.
Ovviamente la gita sulle colline dell’Oltrepò Pavese è stata annullata; così per rimediare ci siamo diretti nella bassa Valsesia, più precisamente a Gattinara 263 mt.
A piedi, siamo giunti in Via Aosta, che ci ha portato sulla bella sterrata che porta a Lozzolo 320 mt. Raggiunto il cimitero di Lozzolo, abbiamo seguito a destra le indicazioni per il Santuario dell’Annunziata.
Dal Santuario è iniziata la più intensa salita che ci ha portato su al Rifugio Alpini di Lozzolo, situato poco prima della Bonda Grande 553 mt, massima elevazione dell’itinerario.
Come sempre ci siamo concessi una bella pausa pranzo, con tante cose buone da mangiare e tanto bere con cui accompagnare le nostre pietanze.
Come finale: un bel sorso di GRAPPA AL PEPERONCINO! Una vera bomba credetemi…
Pasto finito ma umidità troppo fastidiosa, così è giunto il momento di tornare a casa.
Ci siamo incamminati lungo la bella cresta che porta alle rovine di San Lorenzo 536 mt, prima cima che s’innalza sopra Gattinara, che non abbiamo raggiunto, deviando poco prima per un ripido sentiero.
In libera discesa, abbiamo terminato questa bell’avventura raggiungendo l'abitato e quindi la nostra auto.
Giornata quasi sempre grigia; solo in un breve attimo, il cielo ci ha mostrato uno spettacolare mare di nuvole, per il resto, i caldi colori dell’autunno dei castagni, delle querce, delle betulle e delle immense distese di vite, hanno colorato il colore spento del cielo di novembre. Abbiamo incontrato anche una salamandra, volevamo offrirgli il vino avanzato, ma dopo un’attenta riflessione, abbiamo preferito tenerci il vino per la prossima gita.
Ora ci attendono le Rive Rosse, se il tempo sarà clemente, torneremo domenica 25 novembre, sulle colline del Biellese, per gustarci un’altra giornata tra amicizia, sport e ambiente.
Per vedere le foto cliccate questo link in basso, purtroppo ho finito lo spazio che avevo a disposizione, praticamente 1GB.
https://plus.google.com/u/0/photos/104292710727843846991/albums/5813674698917236673
http://www.youtube.com/watch?v=XQkuEcA0miY
Come dico sempre:

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Caira Luigi

lunedì 8 ottobre 2012

Castagnata 2012

Domenica si è svolta la castagnata, ma questa volta non 
l'abbiamo fatta nel Campo Valle del Boia ma nel campo di Luigi, in mezzo al frutteto ancora giovane e dell'orto, sempre in mezzo alla natura. 
Il tempo è stato gradevole, nessuno si è lamentato, anzi il posto è piaciuto molto, Quindi è stata un successone lo stesso!!
Le mie piccole roselline, con sopra la rugiada, bellissima...



Luigi con due zucchine appena raccolte, finiranno nel risotto, dovete sapere che in cucina è bravissimo!!










Ecco il piatto, che bontà!!









Tutti in fila x la polenta e poi per il pollo che non ho fotografato



Le famose frittelline portate dal Giorgio, buone!! 












E questa è una delle torte che ho fatto, la carta da forno non è proprio bella da vedere ma spero che vi piaccia l'immagine.
Come al solito ringrazio tutti i partecipanti, camminatori e amici della compagnia, è stata una bella giornata. 
Grazie anche a chi ci segue, un salutone!!



























martedì 2 ottobre 2012

Salita al Rifugio Alpinisti Monzesi


Domenica 23 settembre, avevamo messo in programma la salita al Rifugio Benigni 2222 mt; purtroppo nuvole e temperature in calo, mi hanno convinto a cambiare percorso. Meglio un itinerario più facile e più vicino.
Ho deciso così di proporre un piacevole percorso nel gruppo montuoso del Resegone di Lecco 1875 mt. Oggi siamo solo in quattro, gli stessi che a pasqua hanno affrontato la lunga cresta che ci ha condotto al Rifugio Monte Antola 1460 mt nell'Appennino Ligure.
In auto ci siamo così diretti a Calolziocorte in provincia di Lecco, poi sempre in auto siamo saliti fino ad Erve 559 mt. Rggiunta l'ultima frazione, abbiamo iniziato a percorrere il bel sentiero che sale al Rifugio Alpinisti Monzesi 1173 mt, quindi seguendo il segnavie a sinistra abbiamo raggiunto il Passo del Fò 1284 mt.
Qui si trova un altro rifugio, però noi lo abbiamo ignorato per andare a fare il nostro pranzo al sacco sul prato di una cappelletta posta poco sopra al passo.
Ammirando le belle pareti dolomitiche del Resegone, incuriositi anche da alcuni alpinisti che si cimentavano in una delle tante vie che si trovano nella zona, abbiamo consumato il nostro pasto; poi, grazie al sole che finalmente ha fatto la sua apparizione, ci siamo concessi un bel pisolo, scaldati dai caldi raggi.
Durante la disces, abbiamo fatto una breve sosta al Rifugio Alpinisti Monzesi; consiglio una sosta, le torte sono davvero squisite.
Quasi alla fine della nostra gita, ci siamo concessi un'altra breve pausa nell'Agriturismo I Due Camosci. Volevamo solo avere delle informazioni, ma i gestori, hanno voluto offrirci una porzione del loro ottimo tiramisù; anche qui consigliamo una pausa, del resto il migliore biglietto da visita per un rifugio o un agriturismo, sono indubbiamente le torte...
Soddisfatti per la piacevole parentesi, abbiamo concluso anche questa gita, sicuramente ritorneremo per assaporare i pasti che possono offrire queste due strutture, cui fornisco i numeri di telefono. Rifugio Alpinisti Monzesi: gestore Pozzebon Luigi, tel: 338/6698742- 0341/604595- capannamonza@gmail.com- www.capannamonza.wordpress.com.
Agriturismo I Due Camosci, tel: 333/6445891.
Prossimo appuntamento: 7 ottobre, per tradizionale castagnata, speriamo che il tempo ci grazi anche quest'anno.
Come dico sempre:
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Caira Luigi







UN APE CHE IMPOLLINA I FIORI



I RAGAZZI IN PIEDI NON SONO CON NOI




SCALATORI CHE SALGONO SU QUESTA GRANDE MOLE


FABIANO E FRANCO CHE GUARDANO I CORAGGIOSI SCALATORI

LA MAMMA GATTA CON I SUOI CUCCIOLI

Manca la foto di gruppo, la metterò quando Luigi mi darà le sue foto, mi sono dimenticata di chiedergliele, che sbadata!! Grazie a tutti quelli che ci visitano, a presto.

Due giorni in Val Formazza

Il 25 e 26 luglio 2012, il gruppo escursionistico Abete Rosso, ha svolto la
sua “2 giorni” estiva in alta Val Formazza, pernottando al rifugio Mores
(2480m), accanto alla diga del lago del Sabbione.
Superata la cascata del Toce, e superata la piccola ed ultima frazione abitata
di Riale, parcheggiamo l'auto nella spiazzo sottostante la diga del lago di
Morasco.
Purtroppo, come era previsto, la pioggia non si fa attendere e già alla
partenza ci dobbiamo attrezzare con ombrelli e mantelle.
Costeggiamo il lago di Morasco ed arriviamo al punto in cui il sentiero
comincia a salire.
Scegliamo il sentiero che sale a destra lungo uno stretto vallone.
La pioggia si è intensificata e la salita è ripida e scivolosa.
Percorso ormai più di tre quarti del sentiero, le nuvole cedono spazio al sole
e mai sosta fu più gradita per liberarsi dagli indumenti bagnati, intiepidirsi
al sole e rifocillarsi.
Dopo un'altra mezz'ora dicammino siamo al piccolo rifugio Mores. L'accoglienza
è calda come la minestra d'orzo che ci mettono a disposizione e la stufa accesa
per tutto il pomeriggio che permette di asciugare zaini e scarponi.
Il tempo quel giorno è inclemente e pioverà tutto il pomeriggio,
costringendoci a rimanere nel caldo ed intimo clima del rifugio. La cena serale
è a base di un ottimo menù  Walser.
Il giorno dopo splende ilsole e partiamo per completare l'anello della nostra
escursione.
Saliamo al rifugio Claudio e Bruno (22720m), da dove si gode un ottimo
panorama sulla cima e sul ghiacciaio dell'Arbola.
Proseguiamo poi sino al rifugio 3A (2960m), dove il paesaggio è ancora più
emozionante ed è possibile riconoscere le cime che si stagliano davanti a noi.
Da lì scendiamo alla piana del rifugio Città di Busto attraverso il nevaio dei
Camosci.
Dal rifugio Busto (2480m) cominciamo la ripida discesa verso la piana di
Bettelmatt (2112m) dove, sulle rive di un bel ruscello, ci fermiamo a mangiare.
La successiva ora e mezza di cammino per arrivare all'auto ci vede stanchi ma
molto soddisfatti.

Partecipanti: Laura, Luigi, Adriano, Franco,Fabiano e Maurizio.

























lunedì 24 settembre 2012

I fastidiosi banner

Appaiono banner fastidiosi nel mio blog, ho visto che li hanno anche altri blog, alcuni con immagini equivoche e visto che il mio blog non è per adulti ma per tutti, vorrei scegliere io quelli più adatti e idonei nei punti giusti e non a caso, come appaiono questi.  
C'è qualcuno che ha una soluzione per toglierli? Grazie

mercoledì 19 settembre 2012

NOTTURNA AL RIFUGIO PRABELLO

Sabato 1 settembre, si è svolta la tradizionale gita serale, quest'anno abbiamo deciso di varcare il confine, per salire al Rifugio Prabello 1200 mt, situato nel versante italiano della valle d'Intelvi, provincia di Como.
Purtroppo il tempo è cambiato, i caldi giorni d'estate, hanno lasciato il posto alla prima e vera perturbazione che transita sulle nostre regioni, dopo settimane di siccità.
In sei, ci lasciamo incoraggiare dalla bella giornata di sole che sembra voler durare per tutta la serata.
Così dopo il ritrovo e i calorosi saluti, siamo saliti sulle nostre auto per dirigerci a Càbbio 670 mt, piccolo paese situato nella bella Valle di Muggio, in territorio Elvetico.
Flagellati in Italia dal caro benzina, abbiamo colto l'occasione per fare il pieno in Svizzera,, poi abbiamo proseguito per la nostra destinazione.
Arrivati a Càbbio, non abbiamo potuto fare a meno di ammirare la bella mole del Monte Generoso 1701 mt; visto da qui, è proprio una bella montagna.
Nel goderci il paesaggio, ci rendiamo conto che il tempo non ci regalerà una serata di stelle, probabilmente saremo già fortunati a non prendere la pioggi.
Questo percorso, lo avevo già fatto qualche anno fa, in questa circostanza, la memoria mi ha un po' ingannato, abbiamo avuto così l'occasione di camminare un po' per le vie del paese, mentre si andava alla ricerca dell'attacco del sentiero.
Un piccolo contrattempo, che ci fa perdere almeno quindici minuti, tuttavia, nella sfortuna, abbiamo visto il lato positivo...
Dopo circa trenta minuti di cammino, abbiamo raggiunto un gruppo di baite; una di queste era dotata di un'ampia veranda. Meno male; infatti, ha iniziato a piovere seriamente, così in buona saggezza, abbiamo rinunciato alla salita al Rifugio Prabello, per limitare la gita in questo gruppo di baite.
Con gran rispetto, ci siamo fermati sotto la veranda, usufruendo del tavolo e delle panche che si trovavano sotto la tettoia.
A questo punto non abbiamo potuto fare altro che goderci la pioggia al riparo, e di fare la nostra cena al sacco a lume di candela e di frontalino.
Come sempre tante cose buone da mangiare, tanto vino e l'allegria che caratterizza le nostre gite.
Dopo cena, l'amico Adriano ci ha preparato un bel caffè, accompagnato da qualche bicchierino del mio buon digestivo, e poi via, con le pile lungo il sentiero per ritornare alle auto.

La prossima gita, sarà al Rifugio Benigni 2222 mt, sulle Alpi Orobie, un altro itinerario che tempo permettendo ci lascerà un bel ricordo, in ambienti incontaminati.
Augurando buona visita, ai tanti che seguono il nostro blog, rinnovo sempre l'invito a tutti gli appossionati di trekking, l'appuntamento a fine settembre.

Come dico sempre:

                                    VI ASPETTIAMO NUMEROSI
Caira Luigi











lunedì 3 settembre 2012

Rifugio Tita Secchi e il Lago della Vacca

In attesa della relazione nella Val Formazza di Maurizio, posto questa bella escursione, buona lettura e buona visione.

Percorrendo la SS N°42 della Val Camonica, si raggiunge l'abitato d'Esine 286 mt, quindi seguendo le indicazioni per il Rifugio Bazena 1802 mt, posto poco prima del Passo Crocedomini.
Lasciata l'auto, si prosegue a pidi lungo il segnavie N°1; quindi attraverso Bocchetta della Vacca 2359 mt, si raggiunge il Rifugio Tita Secchi 2362 mt, posto a pochi metri dal Lago della Vcca 2357 mt.
NOTA
Splendido itinerario, che si svolge nelle periferie del Parco Naturale dell'Adamello. Un percorso molto affascinante che affronta con modesta fatica, fatta eccezione per la ripida salita iniziale, il rifugio si raggiunge su facile e ampio sentiero.
L'inizio costeggia le morbide cime che si alzano davanti al Rifugio Bzena, poi salendo di quota, ampie coche glaciali, dove piccoli laghetti, alimentati per lo più dalle nevi invernali, creano un piaceve scenario.
Il bosco, è quasi inesistente, limitato solo nella parte iniziale del percorso, lascia subito il posto ad ampie prateria che suggueno fino al Rifugio Tita Secchi.
Il Cornone di Blumone 2843 mt, rappresenta la massima elevazione presente nella zona, una serie di pareti rocciose che si elevano verticalmente, rendono questa cima imponente e maestosa, una montagna che riempie tutto il panorama che si ammira dal rifugio.
Un bel buchè
Tra le altre cime che si possono riconoscere lungo il percorso, segnalo: Monte Paletti 2147 mt, Monte Frerone 2673 mt e Cima Terre Fredde 2645 mt.

TEMPI DI PERCORRENZA: 3:00 circa.
DIFFICOLTA': (E) per brevi tratti su sentiero ripido.
PUNTI D'APPOGGIO: Rifugio Bazena e Rifugio Tita Secchi, con possibilità di pernottamento. Telefono rifugio: 0365/903001- email:bade@rifugiotitasecchi.it
CARTOGRAFIA: carta Kompass N°103

















Ma guarda chi c'è, una bella marmotta che fa la guardia



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