Dalla località Colle 1238 mt,
si percorre la lunga strada militare che porta al Rifugio Pian Vadà 1711 mt,
quindi proseguendo in direzione del Monte Zeda 2156 mt, raggiunta la cresta, sì
svolta a destra per salire rapidamente i 1836 mt del Monte Vadà.
NOTA
Il Monte Vadà, è composto
principalmente da due cime, una di 1814 mt e una di 1836 mt, essendo la più
alta, ho preferito salire la cima principale.
Dalla località Colle, parte
una lunga strada militare che aggira le cime del Monte Spalavera 1534 mt e
Monte Bavarione 1505 mt, la strada appartiene alla famosa Linea Cadorna,
imponente opera di difesa, ideata dal Generale Luigi Cadorna e costruita
all’inizio del 1900. Lungo la salita, sì possono incontrare i ruderi delle case
che sarebbero serviti come rifugio ai militari in caso di conflitto bellico,
inoltre, sparse qua e la, perché bisogna un pò andarle a cercare, si possono
trovare vari resti di trincee.
La strada militare, sale fino
ai piedi del Monte Zeda e probabilmente si spinge fin quasi il Pizzo Marona
2051 mt. Volendo accorciare il percorso, dal Passo Folungo 1369 mt, si lascia
la strada militare per seguire il segnavie che sale deciso evitando alcuni
tornanti della strada militare, il percorso è in ogni modo più impegnativo,
salendo per un ripido sentiero in parte attrezzato che porta all’ultimo tratto
della strada militare che porta al Rifugio Pian Vadà.
Il rifugio non è accessibile;
per poterne usufruire, bisogna chiedere all’ente di gestione le chiavi. A
fianco, esiste un quasi bivacco d’emergenza, dico quasi, perché la struttura è
molto ristretta, dotata solo di tre posti letto sprovvisti di coperte o altro,
al suo interno non si trova nessun tipo d’arredo ed è sprovvisto di stufa,
quindi in caso di necessità, il bivacco non offre nessun confort, potendo
ospitare circa dieci persone che in parte rimarrà in piedi fino a che
l’emergenza non cessi del tutto.
Il Monte Vadà, come già detto
in precedenza, è composto di due cime dalla quale si può ammirare un panorama
eccellente. Nelle vicinanze della vetta, si possono trovare alcune
fortificazioni della Linea Cadorna, rappresentate da una linea di trincee ben
conservata.
Pizzo Marona e Monte Zeda,
sono le prime cime che si possono ammirare, il versante destro del Monte Zeda è
composto di una bella conca glaciale dove la neve rimane fino a tarda
primavera, regalando quella piacevole sensazione d’alta montagna che fa sempre
piacere respirare; adagiato in un versante sicuro della conca, il Bivacco Alpe
Fornà 1741 mt si mostra nella sua semplice quiete.
Poco distante, si può
ammirare, l’intera mole del Monte Limidario 2187 mt, dove s’incastrano
perfettamente le imponenti Rocce del Gridone con punte che superano i 2100 mt
di quota. Guardando verso sud, si ammira la bella sagoma del Lago Maggiore, che
dalla città di Verbania, scende verso la pianura, dove proseguirà come Fiume
Ticino fino al Po. Nelle giornate terse, il panorama spazia fino all’Appennino
e alle alpi Orobie e Retiche, io purtroppo non ho avuto la fortuna di un cielo
limpido, ma posso assicurare che la vista lascia senza parole.
CURIOSITA
Il rifugio Pian Vadà, sorge
sulle fondamenta di un precedente rifugio distrutto da un bombardamento nel
1944.
TEMPI DI
PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T/EE)
per il tratto da Passo Folungo al Rifugio Vadà. (E) per la salita al Monte
Vadà.
PUNTI D’APPOGGIO: locale d’emergenza nelle vicinanze del rifugio Pian
Vadà.
DISLIVELLO: 600
mt circa.
COME ARRIVARE: A26,
uscita Verbania, quindi strada per Valle Intasca, Aurano e Pian Cavallo, poi si
prosegue lungo la provinciale che va a Trarego fino alla località Colle dove si
lascia l’auto.
CARTOGRAFIA O
GUIDE: carta Kompass N°97/90.
SEGNALETICA: cartelli informativi, più bandierine rosso bianco.
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Pian Vadà. Locale autogestito dotato di sette
posti letto, utilizzabile con ritiro chiavi, per informazioni, contattare l’ente
parco, tel: 0324/87540 da lunedì a venerdì in orario d’ufficio.
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