martedì 31 maggio 2022

Da Coggiola, alla Punta delle Camosce.

Da Coggiola 450 mt, sì percorre il segnavie GTB, salendo fino alla località Le Piane 983 mt. Sì prosegue con segnavie G1 salendo al Rifugio La Ciota 1226 mt, quindi con segnavie G8, sì guadagna quota raggiungendo il Rifugio Monte barone 1587 mt. Sempre con lo stesso segnavie, sì riprende la salita, arrivando alla Bocchetta di Ponasca 1650 mt. Dalla bocchetta, sì abbandona il segnavie, seguendo una traccia di sentiero che attraverso la cresta, porta ai piedi della Punta delle Camosce 1699 mt, che sì raggiunge dopo una decisa salita.








NOTA

Il Monte Barone, 2044 mt, è il primo duemila che sì affaccia sulla Valsesia, questo monte è diviso principalmente tra due valli, quella del Torrente Strona e quella più grande del Torrente Sessera. La cima , vanta un panorama a 360°, nelle giornate limpide, la visuale lascia senza parole, una cima che meriterebbe di essere rinchiusa in un parco che ne svelasse tutte le bellezze naturalistiche e storiche. Nel suo modesto ambiente, l’area racchiude in se numerosi percorsi, sentieri facili ma anche percorsi di tutto rispetto, con difficoltà da non sottovalutare mai.

L’itinerario che propongo, non conduce su in cima al Monte Barone, ma a un’altra cima minore, che merita il rispetto di tutti gli escursionisti che non sì limitano alle solite cime, in altre parole a quelle più conosciute, parlo della Punta delle Camosce, aguzza vetta che sfiora i 1700 mt di quota, e che propongo qui, con un percorso non banale e adatto ai più allenati.

Sì parte da Coggiola, piacevole borgo di origine medievale; consiglio la visita del borgo e dei suoi due santuari, quello del Cavallero e quello di Moglietti. La prima parte del percorso, sì sviluppa su mulattiera, che sì alterna con la strada asfaltata che sale fino alla località Noveis 1114 mt. Durante la salita, le balconate panoramiche spaziano prevalentemente sul Monte Massaro 1413 mt e sulle due cime quasi gemelle, in altre parole la Cima di Bors 1959 mt e la Cima della mora 1937 mt.

Raggiunta la località Le Piane, il percorso cambia radicalmente, immergendosi in un ambiente aspro e selvaggio tipico di quote più elevate, già l’attraversamento del Torrente Cavallero, né da un chiaro esempio.

Il Rifugio La Ciota, è un punto d’appoggio fondamentale per chi affronta la lunga salita, oltre ad essere una tappa intermedia, diventa una garanzia in caso di maltempo; una volta, quando il rifugio non era gestito, esisteva anche un locale d’emergenza, è probabile che quando il rifugio non sia operativo, sia ancora accessibile. Dalla terrazza panoramica, sì ha una piacevole vista sulla Valsessera e sulla Pianura Padana, durante il periodo della coltura del riso, quando i campi sono pieni d’acqua, sì ha una gradevole vista di un mare fatto a quadretti.

Il Rifugio Monte Barone, ha di recente cambiato volto, oggi, nella sua nuova veste, è un punto d’appoggio fondamentale per chi vuole fare la lunga traversata verso la Valsesia, oltre che essere un pratico punto di partenza verso la cima del Monte Barone. Ottima la vista panoramica sulla Pianura Padana fino all’Appennino Ligure, oltre alla bella vista della Punta delle Camosce e del Pizzo Pissavacca 1659 mt, piacevole la vista dell’inconfondibile cima del Monte Mucrone 2331 mt.

La Bocchetta di Ponasca, silenziosa e affascinante, un immenso prato che separa la grande cima del Monte Barone dalle più piccole cime della cresta; la vista del Masso della Farina 1712 mt, offre uno scenario d’alta montagna, con la sua forma verticale, che scivola veloce verso la valle.

Punta delle Camosce, dopo il Monte Barone, è la seconda elevazione che guarda verso sud. Qui sì può ammirare una panoramica a 360°, purtroppo la mia salita non è stata molto fortunata, del resto queste montagne sono famose per l’alto tasso di umidità e per i tanti temporali che sì abbattono nella zona durante il periodo estivo, però posso garantire che la vista spazia fino alle Alpi Pennine e Retiche, con vista sul Parco Nazionale della Val Grande, oltre a buona parte della Valsesia meridionale, che guarda dal  Monte Fenera alle colline moreniche. Garantisco la vista sul Re di Pietra, ovvero il Monviso 3841 mt. Una cima poco conosciuta e poco frequentata, ma che regala le stesse emozioni del più alto Monte Barone, un luogo selvaggio e solitario , ma che merita di essere salito.

CURIOSITA’

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:30 circa

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero e per il forte dislivello.

DISLIVELLO: più di 1300 mt in salita e una sessantina in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Coggiola, Rifugio La Ciota e Rifugio Monte Barone.

SEGNALETICA: colonnine del GtB, cartelli informativi e bandierine rosso bianche.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Il Biellese nord orientale, editore INGENIA.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Monte Barone, con possibilità di pernottamento, tel: 015/9248034, 3497764425, 3472369460, mail rifugiomontebarone@gmail.com.

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