lunedì 11 febbraio 2019

PLIS Valle del Lanza e Colle San Maffeo.



Dai Mulini di Gurone 287 mt in alta Valle Olona, si segue il segnavie che conduce nel PLIS Valle del Fiume Lanza.
Dalla località Folla di Malnate 298 mt, sì entra nel PLIS, seguendo le indicazioni che portano alla Stazione di Valmorea 335 mt. Dalla stazione, sì oltrepassa la SP n°20 e a circa 150/200 mt, s’incrocia il Sentiero Confinale. Ora, seguendo il Sentiero Confinale a sinistra, sì sale a Rodero 394 mt, proseguendo fino in cima al Colle San Maffeo 515 mt.









NOTA
Ho già proposto itinerari nel PLIS Valle del Lanza, questa è un’altra proposta che sì può compiere in un parco che merita di essere visitato e vissuto in ogni sua parte.
Sì Parte dai Mulini di Gurone, un piccolo gruppo di case adagiate sul versante opposto del Fiume Olona, guardando in alto, non sì può non notare la bella Chiesa di Sant’Evasio, una delle chiese più antiche di Varese.







Il percorso inizia poco a fianco il centro multi raccolta e segue la valle in direzione del ponte della ferrovia. Poco dopo, sì trova una zona umida, che consiglio di visitare.
Proseguendo sì può ammirare il corso del Fiume Olona, che attraversa la valle come un’agile serpente.
Si passa sotto i grandi ponti della superstrada e sotto l’altissimo ponte della ferrovia Milano Varese Laveno; appena sì riapre la valle, sì ha una piacevole veduta del Massiccio Campo dei Fiori 1227 mt e in basso, si vede la vecchia stazione della linea ferroviaria della Valmorea. Dopo una decisa salita, sì raggiunge la SS n°342, che bisogna attraversare prestando molta attenzione al traffico che nelle ore di punta è molto sostenuto, raggiungendo così Folla di Malnate, un altro piccolo gruppo di rustici molto suggestivi.
Lasciate le case, la Valle del Lanza inizia la sua strada, una valle solitaria fuori dal traffico, con ampi prati che seguono il corso del fiume. Di notevole interesse, sono le Cave di Gonfolite, purtroppo a seguito di alcuni crolli, l’accesso al loro interno non è più consentito, rimane comunque molto suggestivo lo spettacolo che sì presenta. Nella stagione fredda, sono molto suggestive le tante piccole cascate di ghiaccio che creano monumenti naturali unici nella loro forma più strana.
 
Il molino del Trotto, è composto da una serie di rustici e dall’edificio principale, dove ancora oggi, sì può ammirare la macchina che attraverso la forza dell’acqua metteva in funzione il mulino.
Un’altra attrattiva del parco è rappresentata dalla vecchia Stazione di Valmorea. L’edificio non è più esistente, però rimane la magia dei binari, dell’unico scambio e della segnaletica ancora oggi presente. Anni fa erano presenti alcune carrozze merci che alimentavano ancor di più la suggestività del sito storico; alle spalle della stazione, esiste un’altra area umida di notevole interesse.

Rodero non è toccato dal percorso, solo qualche villetta nelle sue periferie. Avvicinandosi alla vecchia caserma della finanza situata a pochi passi dal confine, inizia il piacevole sentiero che gira dietro il colle. Al termine della salita, ecco apparire la scalinata che porta in cima al Colle San Maffeo, altro sito di notevole interesse storico, con la torre che risale al I secolo a.c., con mura spesse oltre due metri, e poco più in la sì trova la piccola chiesa che da il nome al colle. La chiesa attuale è del 1700, ma sorge sopra una struttura già esistente, risalente al 1400, probabilmente caduta in rovina. Dalla sommità, sì apre una magnifica balconata che spazia a sud sulla Pianura Padana fino all’Appennino Ligure. Guardando verso nord est, è ben visibile l’abitato di Bizzarone che sorge sotto il Colle Sant’Ambrogio 528 mt, più a est, sulla destra sono ben riconoscibili le montagne che compongono il Triangolo Lariano, con vista sul Monte Boletto 1236 mt e sul Monte Palanzone 1436 mt, mentre dietro il Colle Sant’Ambrogio, svetta il Monte Bisbino 1325 mt, e guardando verso sinistra, svetta solitario il magnifico Monte Generoso 1701 mt, la montagna più alta del Ceresio. A ovest, la vista sul Monte Rosa 4634 mt, cattura subito lo sguardo e nelle giornate più terse, la panoramica spazia fino alle Alpi Marittime.
Tantissimi sono i motivi per venire a far visita a questi incantevoli luoghi, ricchi di natura e di cenni storici unici e particolari.
 





CURIOSITA’
Il nome San Maffeo, ha origini orientali ed è legata alla conversione degli Ariani Longobardi.

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.
DISLIVELLO: poco più di 250 mt in salita e circa 100 mt in discesa.
PUNTI D’APPOGGIO: nessuno.
COME ARRIVARE: da Milano con Autostrada A8 con uscita Gazzada, poi provinciale oltrepassando lo svincolo di Lozza. Poco prima di rientrare in superstrada, all’ultima rotonda, seguire le indicazioni per Gurone 341 mt e al termine di una salita, svoltare a sinistra per Via dei Mulini che scende ai Mulini di Gurone, dove sì trova un piccolo parcheggio dove è possibile lasciare l’auto.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°90 e Carta Parco Valle del Lanza redatta dal parco stesso.
SEGNALETICA: cartelli informativi fino alla Stazione di Valmorea, poi Sentiero Confinale fino al Colle San Maffeo.
DOVE ALLOGGIARE:


Da Brusnengo località Forte, al Dosso di San Bernardo.


Da Brusnengo 289 mt, sì sale in auto fino alla Frazione Forte 338 mt. Lasciata l’auto, sì prosegue a piedi seguendo il segnavie GtB N10 che sale alla chiesetta di Madonna degli Angeli 452 mt. Ora con dei bellissimi sali e scendi si percorre la crestina che porta a Castelletto Villa 351 mt; ora con segnavie GtB M61, si scende alla Diga Ravasanella, quindi raggiunta la SP 237, sì segue l'indicazione che porta ad Asei 351 mt, percorrendo il sentiero sulla destra. Raggiunto il borgo, si svolta a destra seguendo il sentiero che sale in cima al Colle di San Bernardo 464 mt, dove sorge l’omonima chiesa.










NOTA
Interessantissimo percorso, che porta alla scoperta di un gruppo collinare che sì erge a nord della pianura biellese, creato dalla forza delle attività vulcaniche che imperversavano nel Paleozoico, forgiando una serie di colli con paesaggi unici e particolari che trovano il loro maggior sfogo con l’area denominata Rive Rosse. Sì parte da Forte ultima frazione di Brusnengo, piccolo nucleo di rustici e corti che creano un ambiente molto gradevole, con quei profumi che sanno d’antico.
Lasciato il borgo, l’itinerario sì abbandona a piacevoli colli coltivati a vite, ricordo che siamo in terra di vini molto pregiati.
Dopo aver passato le vigne, s’inizia la decisa salita che porta al primo colle, dove sorge la chiesetta di Madonna degli Angeli 454 mt, protettrice dei vigneti. Qui, la copertura arborea, non consente di avere un buon panorama, ma durante il percorso sì avranno molti punti panoramici, dove l’occhio avrà certamente la sua parte.







Si prosegue lungo la crestina, con dei continui sali e scendi fino all’abitato di Castelletto Villa. Da qui, nelle giornate limpide, sì ha una panoramica eccezionale, con vista che spazia sulle risaie e sull’Appennino, ben riconoscibile è il complesso collinare del Monferrato, guardando verso ovest sì può ammirare il lungo complesso morenico de La Serra. Nel tratto finale della cresta, bisogna prestare attenzione alla segnaletica, poco chiara, e alcuni bivi possono trarre in inganno, infatti, quando sì raggiungono i vigneti, sì nota che la strada sterrata svolta a destra, scendendo verso i campi coltivati, l’itinerario prosegue diritto, trasformandosi in un piacevole sentiero che passa sotto Cima Terla 439 mt e con decisa discesa, sì raggiungono i vigneti che precedono l’abitato di Castelletto Villa. Il borgo è molto bello, adagiato sopra un pianoro, sì propone come il classico paesino di montagna, perché l’aria che sì respira è questa, un luogo fuori dal caotico vivere quotidiano, dove il silenzio è interrotto soltanto dal passaggio di qualche auto.







Scesi giù in valle, non sì può non notare l’imponente opera in cemento della Diga Ravasanella, che si mostra in tutta la sua cruda realtà. Asei, è un altro piccolo borgo, che come i precedenti, racchiudono quell’atmosfera solitaria, che piace a chi scappa dalla città.
Il Colle di San Bernardo, sì eleva sopra il bacino artificiale, qui sorge l’antica Chiesa di San Bernardo, l’area attrezzata, offre la possibilità di godere al meglio la particolarità di questo luogo. Poco più avanti, un’ampia area senza bosco, da la possibilità di ammirare un panorama suggestivo, con vista sulla grande chiesa che sorge sopra l’abitato di Sostegno 382 mt, e sul Monte Sant’Emiliano 728 mt che sì eleva sopra il paese; ben visibile la chiesa che da il nome al colle. Guardando verso destra è ben riconoscibile l’imponente mole del Monte Fenera 890 mt, e subito a fianco l’inconfondibile sagoma della Pietra Groana 699 mt, montagna che anni fa era conosciuta e frequentata come palestra di roccia.








Il resto del panorama, spazia sulle colline e sulle innumerevoli valli che compongono questo mosaico di origine vulcanica, guardando fin verso le alte cime della Valle Sessera, tutti validi motivi per venire a scoprire questi luoghi incantati, poco conosciuti ma che offrono ambienti selvaggi che sì fondono con le campagne e i paesi che vi sorgono.
CURIOSITA’
TEMPI DI PERCORRENZA: 2:30 circa.
DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.
DISLIVELLO: circa 300 mt in salita e poco più di 180 mt in discesa.
PUNTI D’APPOGGIO: nessuno.
SEGNALETICA: colonnine del GtB non sempre presenti nei bivi, seguire bene le indicazioni qui riportate.
CARTOGRAFIA O GUIDE: INGENIA, foglio 4: Il Biellese Centro Orientale.
DOVE ALLOGGIARE:

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