mercoledì 28 gennaio 2015

La Collina di San Colombano


Da Miradolo Terme 72 mt, sì cerca Via Baratti. Costeggiando parte della collina, si arriva sulla strada asfaltata che porta a Camporinaldo. Si attraversa il borgo fino a trovare Via C. Vignali; qui svoltando a sinistra si percorre via Vignali fino a quando non diventa sterrata, uscendo definitivamente dall’abitato di Camporinaldo.
Proseguendo lungo lo sterrato, s’incontra una specie di segnavie che si percorre in salita fino ad un bivio; svoltando a sinistra, s’intraprende la più decisa salita che porta a Madonna dei Monti 147 mt, punto più alto dell’itinerario.












Proseguendo il cammino su strada asfaltata, ci sì dirige verso San Colombano fino a trovare uno stop, qui voltando a sinistra, si percorre la strada asfaltata che riporta a Miradolo Terme; Ritornati nella piazza della chiesa, si trova sulla destra la breve mulattiera che sale alla Chiesa di Santa Maria, da dove si gode un ottimo panorama.
NOTA
Credo che a nessuno sia mai venuto in mente che in provincia di Milano, nel cuore della pianura, possa esistere un mondo fatto di colline, piccole valli, dove si produce tra l’altro un ottimo vino, e dove pare che ci sia la raccolta del tartufo.










L’itinerario qui descritto, cerca in qualche modo di far scoprire questa collina, con un percorso totalmente improvvisato, ma che si può in ogni modo portare a termine senza particolare difficoltà.
Purtroppo i percorsi ciclopedonali sono davvero pochi. La cartografia salvo recenti pubblicazioni, si limita a qualche depliant; quindi per poter godere al meglio l’ambiente collinare, bisogna dotarsi di una buona dose di fantasia.
Miradolo Terme, è un grazioso comune ai piedi della collina. Pare che i primi insediamenti, risalgono ad epoca gallica e romana. L’intreccio di vicoli, separano le tipiche case rustiche che ancora oggi compongono la classica corte lombarda.


 








Posta sopra al paese, sorge la piccola Chiesa di Santa Maria costruita nel 1530; da qui, un’ampia balconata rovinata solo dalle cime degli alberi, offre la possibilità di ammirare buona parte della pianura e le vette più alte dell’Appennino Ligure, tra cui: Monte Penice 1460 mt.
Sulla colma della collina, dove sì trova nucleo di abitazioni che compongono la località Madonna dei Monti, guardando verso nord, nord est, sì ha un’ampia panoramica su Alpi e Prealpi; facilmente riconoscibile il gruppo montuoso delle Grigne e il Pizzo Arera 2512 mt e la bella bastionata dolomitica che compone la Presolana.
Insomma, tanti motivi per venire a scoprire questi luoghi.

CURIOSITA’: Nel 217 A.C. ci fu la battaglia del Ticino, dove i Romani persero la battaglia con i Cartaginesi di Annibale.


 









TEMPI DI PERCORRENZA: 2:30 circa.
DIFFICOLTA: (T)
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Miradolo Terme e Camporinaldo.
DISLIVELLO: circa 130 mt.
COME ARRIVARE: Da Pavia con SS 234 fino a Santa Cristina, quindi indicazioni per Miradolo Terme.
Da Milano o da Piacenza percorrendo l’A1 fino a Casalpusterlengo, quindi SS 234 fino a Santa Cristina, poi indicazioni per Miradolo Terme.
CARTOGRAFIA O GUIDE: vari depliant sulla zona.
SEGNALETICA: inesistente, a parte una serie limitata di indicazioni contrassegnati con la sigla PCM.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel Castello, Viale Terme 19 a Miradolo Terme, tel: 038/277139- B&b Amici del Colle, Via Valsasino 72, San Colombano al Lambro, tel: 3202827688.

lunedì 26 gennaio 2015

Valle Olona, da Castellanza a Lonate Ceppino



Da Castellanza 217 mt, si lascia l’auto in Via Isonzo, quindi percorrendo la pista ciclopedonale che attraversa la Valle Olona, si, si arriva in località Mulino Taglioretti; ora con breve deviazione, si raggiunge il paese di Lonate Ceppino 286 mt.




 





NOTA
La Valle Olona, è una lunga valle che da Castiglione Olona 319 mt, scava il suo lungo corso fino alle porte di Castellanza.
La sua storia per tanti anni, è stata rappresentata dallo sviluppo economico; al suo interno, vi sono numerose testimonianze d’archeologia industriale, oltre alle numerose aziende, operative ancora oggi.
Da diversi anni però, si sta tentando di rilanciarla anche a livello turistico, numerose sono le guide, e la cartografia è rappresentata con alcune eccellenti pubblicazioni, che si occupano di questo territorio, portando in evidenza i tanti percorsi ciclopedonali che si possono percorrere, oltre ai tanti monumenti che sì possono ammirare nei tanti paesi che sorgono sopra la valle.
Le curiosità, è l’aspetto storico ambientale, sono spesso limitate, tuttavia i pochi spazi rimasti ancora intatti, riescono a regalare belle sensazioni a chi decide di percorrere questi itinerari.
Numerosi sono i monumenti che s’incontrano nel PLIS del Medio Olona.
Un esempio è rappresentato dalla chiesa di Sant’Antonio a Olgiate Olona, edificata nel 500 dall’ordine dei Carmelitani.

 






Un altro esempio, è rappresentato dal Castello di Fagnano Olona, che appare maestoso, poco dopo aver passato il centro parco di Calipolis.
Le fondamenta del castello, pare che risalgano ad epoca romana.








Entrati nel PLIS RTO, qui ci s’imbatte nella provinciale che costeggia un complesso industriale; questo passaggio è d’obbligo e purtroppo rovina anche il piacere della camminata, che si riscatta poco dopo, lungo il tratto che costeggia Mulino Taglioretti.
Lonate Ceppino, è un comune che sorge a pochi chilometri dalla più grande cittadina di Tradate, il borgo è composto ancora da tante case rustiche, che regalano una buona atmosfera al paese. Da segnalare: Villa Truffini e la Chiesa di San Pietro che ha una storia che risale al 1144.

CURIOSITA’: A Olgiate Olona si ricorda il disastro aereo avvenuto il 26 giugno 1959, colpito da un fulmine, dove morirono settanta persone di otto paesi diversi ( Stati Uniti d'America, Italia, Regno Unito, Francia, Cile, Germania, Egitto, Israele). 
Qui sotto il monumento a loro dedicato.   









TEMPI DI PERCORRENZA: 3:30/4:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T).
PUNTI D’APPOGGIO: centro parco Calipolis, generalmente aperto di domenica, ma non posso confermare.
COME ARRIVARE: da Busto Arsizio o da Legnano con direzione cimitero di Castellanza, quindi sul vecchio passaggio a livello delle ferrovie nord, si trova Via Isonzo che scende verso la pista ciclopedonale.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta del parco e Ciclocampestri del Seprio realizzata da INGENIA Cartoguide.
SEGNALETICA: cartelli informativi lungo tutto il percorso, e su eventuali deviazioni quando non asportati. Albergo Hotel
DOVE ALLOGGIARE: Albergo Hotel Mo.Om, Via San Francesco d'Assisi 9, Olgiate Olona, tel: 0331/327511- B&B St. Gregory, Piazza S. Gregorio 5, Olgiate Olona, Tel: 0331/376954.

giovedì 15 gennaio 2015

Parco Regionale Spina Verde




Da Como località Camerlata 284 mt, sì sale lungo l’itinerario N°1 fino al Parco delle Rimembranze 352 mt. Con una breve deviazione, si percorre il sentiero a destra che sale al Castello di Baradello 432 mt. Dopo aver visitato l’area, si ritorna al Parco delle Rimembranze, quindi proseguendo con il sentiero N°1 si riprende a salire oltrepassando la località Respaù di sotto 393 mt, raggiungendo una sella; svoltando a destra, si sale velocemente ad un punto panoramico che va oltre i 400 mt di quota.

 









Ritornati sulla sella, si prosegue lungo la dorsale, evitando Cascina Respaù di Sopra, per dirigersi verso la storica Baita Elisa 467 mt, in questo periodo non più funzionante come ristoro; quindi di nuovo in discesa per poi riprendere una decisa salita che porta ad una grand’antenna. Ancora qualche minuto di cammino su facile sterrata, e s’incontra il bivio che porta alla Croce di S. Eutichio 536 mt.
Per il rientro, si scende alla vicina Baita Monte Croce, quindi seguendo la strada sterrata, si scende in direzione dell’abitato di Pianvalle, quindi, dopo aver visitato i siti archeologici più importanti, si riprende la via del ritorno ripercorrendo il sentiero N°1 fino a Camerlata.
NOTA
Spettacolare camminata, in un parco che riesce a raccontare almeno tremila anni di storia, attraverso fitti boschi in prevalenza di castagno, da dove di tanto in tanto si aprono belle balconate che spaziano sulla città di Como.
S’inizia con il Parco delle Rimembranze, dove è stato eretto un monumento ai caduti; il prato si pone in una conca, dove il frastuono della grande città, non riesce a scalfire il silenzio di questo luogo, adatto per trascorrere momenti di relax.
Il castello di Baradello, o ciò che ne rimane, è una struttura eretta già al termine dell’impero romano, ricostruito in seguito da Federico Barbarossa. Dalla Baita Baradello, si apre un’ampia terrazza panoramica che domina sulla città di Como, Monte Boletto 1236 mt e Monte Bolettone 1317 mt, s’impongono con la loro bella mole.
Cascina Respaù è un edificio d’origine medioevale, probabilmente legata al complesso del Castello di Baradello.
Il punto panoramico, non è segnalato, però il percorso s’intuisce grazie ad un sentiero che con delle palizzate, consente il passaggio ai soli escursionisti. Dalla cima, si apre la visuale più bella del percorso, 360° di panorama da ammirare, le colline del Varesotto e della Brianza si mostrano nella parte meridionale, mentre guardando verso il Lago di Como, oltre alla bella veduta sulla città e sul lago, sì può ammirare la bella mole dei monti: Bisbino 1325 mt e Colmegnone 1383 mt, dalla parte opposta del lago, ben visibile il borgo di Brunàte 715 mt, e poco più in alto il Faro Voltiano 906 mt.

 







S. Eutichio, è una croce eretta nel XIX, alcune testimonianze, parlano di una croce precedente, risalente ai primi secoli dopo cristo. Da qui, un’altra bella balconata, si apre sulla città, ben visibile, la facciata del Duomo, mentre volgendo lo sguardo a monte, è ben visibile il tracciato della funicolare che da Como sale a Brunàte, con i convogli che regolarmente salgono e scendono lungo il pendio.
Guardando verso il Bisbino, si notano le due vette del Monte Generoso 1701 mt, mentre più a nord, oltre alla Costa del San Primo, si può ammirare la solitaria vetta del Pizzo Stella 3163 mt.


 









L’area archeologica, è di notevole interesse; i ritrovamenti risalgono addirittura al IX secolo avanti cristo, si parla d’incisioni rupestri e dei resti di un antico villaggio abbandonato nel IV secolo avanti cristo.
Credo che questo percorso, sia davvero interessante, sia dal punto di vista ambientale che da quello storico, per chi ama i luoghi affascinanti, con miti e leggende, questo è l’itinerario adatto, un tuffo nel passato, un viaggio nel tempo alla scoperta di un parco regionale, tra i più belli della Lombardia.
CURIOSITA’:
Senza saperlo, abbiamo partecipato alla festa del solstizio, sapevamo  dell'evento tramite il pannello informativo, ma la festa è organizzata ogni anno, appunto il 21 dicembre; è stata una sorpresa trovare tutta quella gente.
La Fonte della Mojenca, nel giorno più corto dell'anno, il sole al tramonto penetra dentro la fonte illumando l'entrata. Ritenuto ancora oggi un luogo sacro per gli abitanti di Golasecca.
La festa è organizzata dal Gruppo Archeologico Comasco.
Per tutti gli eventi andate sul sito http://www.spinaverde.it.


 






DIFFICOLTA’: (T/E) per tratti su sentiero ripido.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Camerata, Baita Baradello posta poco sotto il castello, tel: 031/592805. Baita Monte Croce posta poco sotto la croce, tel: 031/520516. Baita Pianvalle posta nelle vicinanze dell’area archeologica, tel: 031/505137.
DISLIVELLO: 400 mt circa.
COME ARRIVARE: Da Milano o da Lugano, percorrendo l'autostrada A9, con uscita a Como Sud, quindi, direzione centro.  
CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°91, carta turistica del Parco Regionale Spina Verde.
SEGNALETICA: cartelli informativi del parco.
DOVE ALLOGGIARE: Ostello Respaù tel. 3467249131. Residence Como in via Bellinzona a Como. 



 



mercoledì 14 gennaio 2015

Anello del Monte San Giorgio



Da Meride 578 mt, si percorre il segnavie che scende a Riva S. Vitale 273 mt.



 







Da Riva San Vitale, si prosegue con sentiero che aggirando il versante nord est del Monte San Giorgio, conduce all’Alpe di Brusino 673 mt.
Dall’alpe, si segue la strada sterrata che porta alla località Serpiano 644 mt, per poi voltare a sinistra per sentiero che rimane sopra alla località Serpiano; appena trovato il bivio per Meride Via Cassina, s’intraprende la ripida salita che porta al bivio con il sentiero che sale dalla località Crocifisso 670 mt, quindi poco più avanti, sì abbandona il segnavie per un sentiero non segnato che porta alla cappella di S. Uberto 883 mt, dove si trova l’omonimo rifugio.
NOTA
L’anello del Monte San Giorgio, è uno di quei percorsi che si fanno quando le nuvole o la nebbia, impediscono al sole e al cielo azzurro di dominare la giornata.
Il percorso qui descritto infatti, si sviluppa per la maggior parte nel fitto bosco di castagno e faggio, che ricopre quasi per intero il gruppo montuoso.
Sì parte da Meride, piccolo paesino che si posa su di un altopiano che separa il Monte San Giorgio 1100 mt dal Monte Pravello 1020 mt.
Il ripido sentiero che scende a Riva San Vitale, percorso con pioggia o neve, può dare qualche problema.
Riva San Vitale è un altro gioiello che sorge sulle rive del Lago di Lugano, ricco di monumenti storici come il battistero paleocristiano del VI secolo.
I vicoli s’intrecciano tra le case del paese, mentre dal lungo lago si può ammirare una bella veduta sulle montagne a nord di Lugano.

 










La salita all’Alpe di Brusino, è notevolmente lunga, il sentiero sale deciso attraverso fitti boschi di castagno e faggete fino a superare quota 700 mt, per poi ridiscendere in modo più morbido all’Alpe.
Qui vi si trova un crotto, che rimane chiuso nel periodo invernale.
Un’ultima fatica, porta alla cappella di S. Uberto, qui, un locale d’emergenza, offre un rifugio sicuro nelle giornate umide e fredde, grazie anche al suo camino, che consente di scaldarsi e di trascorrere qualche ora in un’atmosfera familiare.
In estate invece, l’area si presta a piacevoli pic nic sotto il fresco dei grandi faggi o sotto il sole del prato che si trova sul lato opposto alla cappella.

 







La discesa a Meride, si svolge su ampia mulattiera, resa insidiosa anch'essa in caso di pioggia o neve a causa delle viscide pietre posate lungo il sentiero.

CURIOSITA’: Il Monte San Giorgio è patrimonio mondiale dell'UNESCO
per la sua ricchezza di fossili, risalenti al periodo geologico tra 247 e 236 milioni di anni fa. Il museo dei fossili di Meride conserva questo tesoro, aperto dalle 9.00 alle 17.00. 
A Riva San Vitale si trova il battistero paleocristiano datato V secolo.

    TEMPI DI PERCORRENZA: 5:30/6:00.
DIFFICOLTA’: (E) per sentieri ripidi.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Meride, Riva San Vitale, Alpe di Brusino quando aperto e locale d’emergenza in località S. Uberto.
DISLIVELLO: circa 600 mt in salita e circa 800 in discesa.
COMA ARRIVARE: da Varese 382 mt sì seguono le indicazioni per Valico Gaggiolo 384 mt, poi indicazioni per Saltrio 564 mt dove si attraversa la dogana, entrando nel comune d’Arzo 500 mt, quindi indicazioni per Meride. Da Como 201 mt, si valica il confine dalla Dogana di Chiasso 238 mt, si arriva a Mendrisio 332 mt, quindi indicazioni per Rancate 352 mt, Arzo e Meride. Da Lugano 277 mt si giunge a Riva San Vitale, quindi indicazioni per Rancate, Arzo e Meride
CARTOGRAFIE O GUIDE: carta Kompass N°90.
SEGNALETICA: cartelli informativi e segnali bianco rosso bianco. Segnaletica mancante nell’ultimo tratto di sentiero che conduce a S. Uberto.
DOVE ALLOGGIARE: B&B La Crisalide a Meride. 

martedì 13 gennaio 2015

Rifugio Alpe Bovis



Da Astano 636 mt (CH), si segue il sentiero che sale al Monte Lema 1620 mt, percorrendolo fino alla località Forcola 1118 mt.
Si prosegue camminando lungo l’ampio sentiero che rientrando in Italia, conduce al Rifugio Campigli 1184 mt. Dopo aver passato Alpe Fontana 1147 mt, si raggiunge la località Pra Bernardo 1095 mt; ora si lascia il sentiero che porta al Rifugio Campigli, per proseguire in decisa discesa lungo una carrozzabile che porta al Rifugio Bovis 941 mt.

 








Per il ritorno, si può tornare dal percorso fatto all’andata oppure, si può decidere di scendere lungo un sentiero non segnato che porta a Dumenza 434 mt. Poco prima di arrivare in centro paese, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Santuario Madonna di Trezzo 558 mt, quindi ancora in salita, si raggiunge il Valico Cavagnino 621 mt, per poi proseguire su strada asfaltata fino ad Astano.

NOTA
Affascinante percorso tra boschi e alpeggi del Monte Lema.
Astano, è un piccolo borgo che sorge a pochi passi dal confine con l’Italia e con il vicino paese di Dumenza.
I vicoli sono molto caratteristici, si potrebbe banalmente definirlo come il classico paesino svizzero, ma per chi apprezza la magia di questi borghi, consigliamo indubbiamente una visita.
La salita si sviluppa lungo un ampio sentiero che sale dolcemente le pendici del Motto Croce 1183 mt, immersi nel silenzio dei boschi di castagno prima e di faggio e betulla dopo.
La Forcola è un ampio passo che mette in comunicazione Svizzera e Italia, un luogo che grazie a larici e abeti, regala un’atmosfera di media montagna che a mio parere è molto gradevole, la veduta che spazia fino ai quattromila, amplia molto questa piacevole sensazione. 

 







Dall'Alpe Fontana e Pra Bernardo veduta eccezionale sul Lago Maggiore, facilmente riconoscibili i Castelli di Cannero e il paese di Cannero 225 mt, mentre subito a destra si può ammirare la bella Valle Cannobina che separa il gruppo montuoso del Monte Limidario 2187 mt dal gruppo montuoso del Monte Zeda 2156 mt, ben visibili nella loro inconfondibile sagoma.
Non meno piacevole è la veduta del costone che sale al Monte Lema, il fitto bosco cha ha già vestito i colori dell’autunno, lascia il posto al giallo dei prati che seguono la cresta fino in vetta.
Inoltre, si possono ammirare le tante cime che si elevano nel varesotto, vette come Monte Nudo 1235 mt o Monte Sette Termini 972 mt.
Il Rifugio Bovis, è una perla nascosta nel versante sinistro della Valle Cortesel, una deliziosa e accogliente baita dove un ottimo gestore prepara gustosi pranzi per i suoi ospiti. Dotato di pochi posti letto, può accogliere per il pernottamento, solo piccoli gruppi, ma rimane un ottimo punto d’appoggio per escursionisti di buon livello che oltre ad affrontare la salita al Monte Lema, si possono concedere un trekking di più giorni che si sviluppa lungo la bella cresta che sale fino a Monte Tamaro 1961 mt.


 







La discesa a Dumenza, la definisco vergognosa. Al Momento il rifugio è meglio raggiungerlo dal Rifugio Campigli o dai numerosi paesi della vicina Svizzera.
Da Dumenza, fino a quando non si provvederà alla messa in posa dei cartelli con relativi segnali di vernice bianco rosso, esiste o esistono alcuni sentieri non segnati e in evidente stato d’abbandono, probabilmente conosciuti dai pochi frequentatori della valle. A parte questo, in discesa un bravo escursionista ne riesce ad intuire lo sviluppo, sempre con le dovute attenzioni; in salita il problema è decisamente più marcato.
Evitando il centro di Dumenza, si sale la bella mulattiera che porta al Santuario Madonna di Trezzo, da dove oltre alla magia del luogo sacro, si può ammirare una bella veduta sul Lago Maggiore.
Ora attraverso una bella valle che contiene un piccolo lago naturale divenuto quasi ormai una zona umida, si raggiunge il vecchio valico abbandonato ormai da decenni, qui si ritorna ad Astano non prima di essere passati davanti al Laghetto di Astano, dove sorge un piccolo e accogliente camping, che precede il ritorno al paese.

CURIOSITA’: Nell'anno 1348 avvenne un miracolo, si dice che una pastorella muta vide la Madonna che gli parlò dicendo di tornare al suo paese e dire agli abitanti di pregare per far così passare la peste.
La pastorella ritrovò la voce.
Fu così che venne costruita una cappella e in seguito santuario, Santuario della Madonna di Trezzo.

 
    
    





     TEMPI DI PERCORRENZA: 2:30 da          
     Astano; 5:30 circa percorrendo l’anello.
DIFFICOLTA’: (T/E) per la discesa a Dumenza.
PUNTI D’APPOGGIO: locali ad astano e Rifugio Alpe Bovis con possibilità di pernottamento. Tel: 340/7651267. 
DISLIVELLO: circa 700 mt.
COME ARRIVARE: da Ponte Tresa 275 mt, si percorre la strada che va a Lugano 277 mt, quindi appena trovate le indicazioni, sì svolta a sinistra seguendo la strada che porta a Miglieglia 706 mt o alla funivia del Monte Lema, quindi appena trovate le indicazioni per Astano sì svolta a sinistra fino a destinazione.
Da Luino 202 mt, sì segue la strada che passa il Valico Fornasette, quindi indicazioni per Sessa 393 mt e quindi Astano.
CARTOGRAFIE O GUIDE: carta Kompass N°90. Carta Via Verde Varesina realizzata dalla provincia di Varese in collaborazione con l'istituto Cartografico DeAgostini.
SEGNALETICA: cartelli informativi e segnali bianco rossi fino alla località Pra Bernardo, poi indicazioni fino al rifugio. Segnaletica inesistente fino a Dumenza, quindi cartelli e segnali bianco rossi fino ad Astano.  
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Alpe Bovis. Hotel Internazionale Luino a Luino.

lunedì 12 gennaio 2015

Madonna del Sassello



Da Pontegrande 526 mt, frazione situata lungo la SS N°549 che attraversa la Valle Anzasca, si percorre il segnavie B 0 che conduce al borgo di Barzona 688 mt, quindi con sentiero B 10/12, si raggiunge la chiesetta di Madonna del Sassello 951 mt.










NOTA

Un percorso che permette di assaporare i primi caldi colori dell’autunno.

Il percorso, non è particolarmente impegnativo, si cammina per lo più su antiche mulattiere e tratti di sentiero, il tutto immerso nei piacevoli boschi misti che ricoprono questa parte della valle.

Si parte da Pontegrande; il Torrente Anza scorre impetuoso sotto il ponte con i suoi colori vivaci, tipici dei torrenti di montagna.
Saliti poco sopra la frazione, colpisce la sequenza di tetti in beole che quasi si fondono in un unico edificio, con quel tipico color grigio che caratterizza le case. La località Barzona, è un’altra perla che s’incontra lungo la salita, l’atmosfera rustica di questi borghi, è sempre piacevole, l’intreccio dei vicoli che si snodano tra le baite, i fiori che colorano i balconi, compongono quel piacevole mosaico che si ammira ogni volta che si respira l’aria di questi borghi.

 







Più Avanti, si trova l’Alpe Pavù 877 mt; appena usciti dal bosco, l’ampio prato che vi si trova, anticipa il piccolo gruppo di case ai cui piedi, si erge un enorme castagno, gigante verde che racconta mille e mille storie di quest’alpeggio e degli uomini che lo hanno e che lo frequentano ancora.


 








L’oratorio di Madonna del Sassello, appare come x incanto, durante gli ultimi passi, s’inizia ad intravedere il pallido rosa delle mura, poi la sagoma compare con il piccolo campanile che s’innalza verso il cielo. Luogo di preghiera, ma anche luogo di riparo, infatti, grazie alla sua tettoia, offre un timido riparo in caso di maltempo, ma offre anche una fontana che assicura il rifornimento d’acqua, che nella stagione calda, può essere di vitale importanza.
L’unica cima che si ammira lungo la salita, è costituita dalla Cima dell’Ovac 1849 mt, un’aspra montagna che s’impone in sostanza sempre sul panorama circostante, chiaramente visibile posta nel versante opposto della Val Bianca, si può notare il gruppo di baite che compongono l’Alpe Incino 1131 mt.
L’itinerario inoltre offre ottimi spunti per ascensioni più impegnative che si spingono anche oltre i 1500 mt di quota.


CURIOSITA’: si può visitare Il Museo Walser.
                       il museo a Staffa, testimonianze delle scalate del Monte Rosa.
                       nella frazione Borca è possibile visitare la miniera d'oro della Guia.  



 









TEMPI DI PERCORRENZA: 1:30 circa.
DIFFICOLTA’: (E)

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Pontegrande.

DISLIVELLO: circa 400/450 mt.

COME ARRIVARE: Da Milano con A 26 fino a Gravellona Toce, poi SS N°33 con uscita a Piedimulera, quindi SS N°549 fino a Pontegrande.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.
DOVE ALLOGGIARE: Hoet Val Grande a Vogogna, Albergo Ristorante Edelweiss a Bognanco, B&B La Residenza dello Scoiattolo a Bannio Anzino.

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