lunedì 3 agosto 2020

Da Muggio al Sasso Gordona.

Da Muggio, 661 mt, sì seguono le indicazioni per Alpe della Bolla e Rifugio Prabello. Raggiunto il rifugio, sì affronta la ripida salita che porta in vetta al Sasso Gordona 1410 mt.

NOTA

La Valle di Muggio, posso definirla come una valle alpina a sud delle Alpi. Numerosi sono i sentieri che dai paesi raggiungono baite e vette, un lungo gemellaggio di sentieri che dalla Svizzera conducono in Italia e viceversa, fino a colmare con splendida cima del Monte Generoso 1701 mt, che rappresenta anche la massima elevazione della valle.

Muggio è un bellissimo borgo, tutto da visitare, ogni vicolo racchiude la più bella atmosfera classica dei paesi di montagna, dal piazzale della Chiesa di San Lorenzo, realizzata nella seconda metà del 1500, sì ha una piacevole vista sulla Pianura Padana occidentale, con lo sguardo che spazia fino alla parte ovest dell’Appennino Ligure, mentre da sfondo, ha la spettacolare vista del Monte Generoso, che riempie tutto il panorama.



Dall’Alpe della Bolla 1090 mt, inizia il bello di questo itinerario. Usciti fuori da bosco, sì inizia a costeggiare le pendici del Poncione di Cabbio 1063 mt, con una bellissima vista che spazia, oltre che sul Monte Generoso, anche sul Pizzo della Croce 1491 mt, e sul Monte Bisbino 1325 mt, fino alla piacevole vista del Sasso Gordona.


Il Rifugio Prabello 1200 mt, grande e accogliente, offre un solido punto d’appoggio, per i tanti escursionisti che dai due lati del confine, vivono al meglio queste montagne.





La salita al Sasso Gordona, richiede una notevole prudenza, a causa di un terreno instabile e per alcuni passaggi attrezzati, ottimo motivo, per cui lo sconsiglio a tutti quelli che soffrono di vertigini.

La vetta, a mio personale parere, dopo il Monte Generoso, è il secondo panorama più bello della zona, con vista sulla Valle d’Intelvi e sulla catena della Mesolcina Meridionale, tra i quali spicca il Pizzo di Gino 2245 mt e il Monte Camoghè o Pizzo Camoscio 2228 mt; in basso è ben visibile sopra una cimetta da 1025 mt, la Chiesa Romanica di San Zeno, risalente all’anno mille.

Sempre dalla vetta, sì ha una bella vista sul Lago di Como e sulla Punta di Bellagio; sullo sfondo, non sì può non riconoscere le inconfondibili sagome del Monte Legnone 2609 mt e del Pizzo Badile 3308 mt, mentre più a destra appare in primo piano il monte San Primo 1686 mt, e dietro a fare da sfondo, le due regine che insieme compongono il Gruppo Montuoso della Grigna.


Guardando ancora più a destra, appare la sagoma del Resegone di Lecco 1875 mt, e con vista sul più vicino Monte Palanzone 1436 mt e Monte Colmegnone 1383 mt, è potrei ancora elencare decine di cime, che seguendo la dorsale delle Alpi del Piemonte, sì tuffano nel morbido della catena dell’Appennino Ligure.

 

CURIOSITA’

Intorno al Sasso Gordona, sono presenti numerose strutture militari, della famosa Linea Cadorna.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30 circa. 

DIFFICOLTA’: (T/E) per la salita al Sasso Gordona, che richiede una scrupolosa attenzione.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Muggio e Rifugio Prabello, con possibilità di pernottamento.

DISLIVELLO: poco meno di 800 mt.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass N°91.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosso.

COME ARRIVARE: da Mendrisio, seguire le indicazioni per Valle di Muggio.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Prabello, tel: 031/5476862.


martedì 14 luglio 2020

Da Viggiù al Monte Pravello.



Da Viggiù 503 mt, si segue il segnavie che sale al Colle S. Elia 678 mt. Raggiunta la chiesa di S. Elia 665 mt, sì passa dietro l’edificio, percorrendo in seguito un sentiero non segnalato che porta al bivio con il sentiero che sale dal Rifugio Gelindo 521 mt, svoltando a destra, sì recupera il segnavie che sale lungo la strada militare che porta poco sotto la cima del Monte Orsa 998 mt. Seguendo le indicazioni per il Monte Pravello, sì attraversa l’area della Linea Cadorna, con tratto in galleria e successivamente attraversando varie postazioni militari, raggiungendo di seguito la cima del Monte Pravello 1020.











NOTA
Le montagne che compongono la fascia Prealpina del Varesotto, sono quasi tutte attraversate da una fitta rete di gallerie e varie postazioni militari che compongono la famosa Linea Cadorna. L’itinerario qui proposto, conduce a mio parere alla scoperta della parte più bella di questa linea difensiva.
Sì parte da Viggiù paese che fonda le sue radici già dall’antica Roma; consiglio una visita alla Chiesa di S. Stefano di epoca romana e ampliata nel XV secolo, in altre parole come oggi la vediamo. Dalla piazza, sì ha una piacevole vista sulla Val Ceresio, facilmente riconoscibili, le cime del Monte Monarco 855 mt e del Monte Minisfreddo 1042 mt.

La Chiesa di S. Elia, ha almeno settecento anni di storia, la forma attuale, è frutto di una serie d’interventi avvenuti nel XVI e nel XVII secolo. Dalla balconata non si ha una grande vista, e nei mesi estivi la vegetazione limita ancora di più il panorama.
La Linea di fortificazioni che è compreso nel percorso, richiede l’uso del frontalino, anche se alcune feritoie nella roccia, consentono il passaggio della luce, è sempre meglio avere una pila frontale. Il tratto in galleria è molto affascinante, a tratti inquietante e misterioso, sì ha la sensazione che da un momento all’altro, sbuchi fuori un soldato armato fino ai denti.











La seconda parte dei camminamenti si svolge all’aperto, qui un continuo susseguirsi di postazioni, seguono la cresta fino alla cima del Monte Pravello.

 
Nei due soli punti panoramici, che vi sono in questo tratto del percorso, sì può ammirare una bella vista sul Lago di Lugano e sulle montagne della Valceresio, tra cui il famoso Poncione di Ganna 992 mt e il Monte Piambello 1125 mt. Alle sue spalle, sono facilmente riconoscibili: il Massiccio del Campo dei Fiori 1227 mt e il Monte Nudo 1235 mt. Altre cime di rilievo, posso menzionare l’inconfondibile Monte Lema 1620 mt, il Monte Gradiccioli 1935 mt e il Pizzo di Vogorno 2442 mt.
Poco sotto la cima, sorge il Rifugio Monte Pravello 951 mt, ottimo punto d’appoggio in caso di maltempo.

CURIOSITA’
Viggiù, viene anche nominato come il Paese dei Picasass, questo grazie alla grande abilità dei tanti scultori che sì sono succeduti in questo paese, ricordati dalle tante lapidi, sparse per le case del paese.

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.
DISLIVELLO: poco più di 500 mt.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Viggiù, area al coperto presso la Chiesa di S. Elia e Rifugio Monte Pravello aperto solo la domenica, ma dotato di un piccolo locale d’emergenza sempre aperto.
COME ARRIVARE: in auto da Varese, seguendo le indicazioni per il Valico di Gaggiolo, poi seguire le indicazioni per Viggiù.
CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse.
DOVE ALLOGGIARE:

sabato 11 luglio 2020

Da Rassa al Monte Bò di Valsesia.



Da Rassa 917 mt, sì percorrono i segnavie 252 e 252a fino all’Alpe Selvaccia 1556 mt, poi con segnavie 243a sì raggiunge la località Pizzo 1704 mt, quindi con sentiero 243 sì affronta la decisa salita che porta in vetta al Monte Bò di Valsesia 2071 mt.

NOTA
La Valsesia è una lunga valle che da Romagnano Sesia 268 mt, porta fino ai piedi del Monte Rosa. Lungo questa valle, vi sono numerose valli laterali che offrono tantissimi itinerari escursionistici, dalle semplici passeggiate turistiche alle grandi traversate di più giorni, su itinerari che mettono in comunicazione tra di loro le stesse valli. Tra le tante valli, la Val Sorba ne è un valido esempio, una valle che mette in comunicazione la Valsesia con la Valle di Gressoney, attraverso il Colle del Loo 2452 mt.
A pochi chilometri dalla statale della Valsesia, sorge Rassa, piccolo borgo di origine Walser, un piccolo gioiello che non sì può non andare a visitare, i vicoli, le case e i ponti medioevali che consentono di attraversare il Torrente Sorba e il Torrente Gronda, creano un paesaggio unico nella sua bellezza.
L’itinerario qui descritto, parte appunto da Rassa, con un sentiero che sale deciso, sì raggiunge l’Alpe Selvaccia, dove sì apre una piacevole balconata con vista sulla Punta Gnifetti del Monte Rosa 4554 mt e sulla Val Sorba.
Un’altra piccola salita porta ad ammirare la bellissima balconata della località Il Pizzo, grazioso gruppo di baite con vista sulla Valsesia e sulle montagne che s’innalzano sopra la valle, cime come Monte Ventolaro 1835 mt e Cima delle Balme 1930 mt o Cima d’Ometto 1911 mt.
L’ultima salita si sviluppa lungo un panoramico sentiero, ricoperto di rododendri, che nel periodo di fioritura, colorano il costone di fuxia. Dalla cima del Monte Bò, sì apre una panoramica a 360°, oltre alla vista sulla Val Sorba, valle di origine glaciale, facilmente distinguibile per la particolare forma a U, guardando verso il Monte Rosa, sì riesce a distinguere a occhio nudo il Rifugio Regina Margherita 4559 mt, il rifugio più alto d’Europa. Tra le altre cime che sì possono ammirare da questa vetta, vi è il vicino Testone delle Alpi 2081 mt e l’Alta Cima di Bò o Monte Bò Biellese 2556 mt.
Nelle giornate limpide, si riconosce facilmente l’inconfondibile sagoma del Mottarone 1491 mt, allargando lo sguardo fino al Massiccio del Campo dei Fiori di Varese 1227 mt; un’altra cima che non posso non nominare è l’inconfondibile sagoma del Monte Barone 2044 mt, primo duemila della Valsesia.
Non sì può davvero aggiungere altro, se non andare a vivere di persona la magia di questo percorso.
CURIOSITA’
I Walser sono una popolazione di orine germanica, giunta sulle nostre montagne intorno al VIII secolo.

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.
DIFFICOLTA’: (E) per sentiero ripido e poco frequentato da Rassa alla località Il Pizzo.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Rassa.
DISLIVELLO: 1150 mt circa.
COME ARRIVARE: A26 con uscita Romagnano Sesia, Ghemme, sì prosegue in direzione di Alagna Valsesia 1191 mt, dopo aver passato l’abitato di Piode 752 mt, al bivio per Rassa svoltare a sinistra.
CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°88
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco, prestare molta attenzione ai segnali, quando troppo sbiaditi, possono creare qualche problema.
DOVE ALLOGGIARE:

martedì 23 giugno 2020

Da Curiglia al Monte Lema.



Da Curiglia 670 mt, sì percorre la strada asfaltata che sale a Sarona 944 mt, e successivamente all’Alpone 1250 mt.
Dall’Alpone, sì prosegue su sentiero fino ad arrivare alla Forcella d’Arasio 1470 mt, svoltando a destra, si sale rapidamente al Rifugio Monte Lema 1550 mt, quindi con un’ultima fatica, sì raggiunge la vetta del Monte Lema 1620 mt.











NOTA
La fascia prealpina del Varesotto, è composta principalmente da piccoli gruppi montuosi che sì elevano tra i 900 e i 1200 mt di quota. Più a nord, sì eleva un gruppo montuoso che a cavallo tra Italia e Svizzera, va a sfiorare i 2000 mt di quota, in Italia, è diviso dalla profonda Valle Veddasca, in Svizzera diventerà Valle Giona, e che da Maccagno 218 mt, sì spinge fino ai 1388 mt del Passo di Neggia.
Tra Italia e Svizzera, sì può godere di una vastissima rete di sentieri, con difficoltà che soddisfano davvero tutti i gusti, l'itinerario qui proposto, parte dal versante destro della Valle Veddasca.
Curiglia è un bellissimo paese di montagna, con i tetti in pietra, potrei dire che sì può notare una leggera impronta Walser nelle costruzioni delle case; raggiungendo la Chiesa parrocchiale, sì può ammirare una bella terrazza panoramica con vista su Graglio 895 mt, che sorge sulle pendici del Monte Cadrigna 1300 mt; in lontananza, sì riconosce facilmente sulla destra la sagoma piramidale del Monte Zeda 2156 mt.
Sarona è un piccolo borgo che sorge sopra Curiglia, un breve intreccio di baite da dove sì apre la seconda balconata del percorso, con una vista eccezionale che va dal Monte Rosa 4634 mt a sinistra al Fletschhorn 3985 mt a destra.

Un’altra salita occorre per andare ad ammirare un’altra meravigliosa terrazza panoramica che sì trova all’Alpone, sia dalle baite sia dalla piccola chiesa della Madonna della Guardia, sì ammira una porzione del Lago Maggiore, con vista fino al Monte Fenera 899 mt, ottima vista su Monte Covreto 1594 mt e su Monte Gambarogno 1734 mt.
La quarta balconata la sì ha all’Alpe Arasio 1409 mt, una volta era composta da un enorme edificio ora demolito, e dove arrivava l’impianto di risalita che consentiva agli sciatori di raggiungere il Piano del Poncione 1624 mt, la vista spazia sulle cime del Parco Nazionale della val Grande e sull’inconfondibile sagoma del Monte Limidario 2188 mt.
Da Forcella d’Arasio finalmente sì ha lo sguardo sulla Valle d’Agno e sulle cime del Monte Boglia 1516 mt, su Sasso Grande 1500 mt e i suoi Denti della Vecchia, e su Cima di Fiorina 1801 mt.
Altra salita, altra terrazza panoramica, dal Rifugio Monte Lema, bellissima vista sul Lago di Lugano e sulla fascia prealpina del Varesotto, tra cui sono facilmente riconoscibili: Monte San Giorgio 1100 mt, Monte Piambello 1125 mt e Monte Martica 1032 mt.
La vista dal Monte Lema spazia a 360°, un emozionante tuffo panoramico tra laghi, pianura e montagne, in lontananza l’Appennino Ligure volge lo sguardo verso nord, con i 1724 mt del Monte Lesima. Tra i tanti quattromila delle Alpi, la panoramica spazia fino alla verticale cima del Finsteraarhorn 4274 mt. Guardando verso nord, Monte Gradiccioli 1935 mt e Monte Tamaro 1961 mt, sono le due cime maggiori dell’intera dorsale. Guardando verso destra, appare l’inconfondibile sagoma del Monte Disgrazia 3678 mt, com’è facilmente riconoscibile il Monte Legnone 2609 mt, vetta che si eleva alla fine del Lago di Como, e che è considerata una delle più belle panoramiche delle Alpi. Altre cime che mi permetto di menzionare in un breve elenco sono: Pizzo di Gino 2245 mt, Monte San Primo 1686 mt, Resegone di Lecco 1875 mt, i Corni di Canzo 1373 mt e Monte Generoso 1701 mt, per concludere una lista di vette che potrebbe andare avanti per righe e righe, un mondo spettacolare da vivere in tutto il suo splendore.










CURIOSITA’
L’enorme pallone che si vede in vetta al Monte Lema, è semplicemente una stazione meteorologica.
TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.
DISLIVELLO: 950 mt
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Curiglia quando aperti, Rifugio Madonna della Guardia e Rifugio Monte Lema.
COME ARRIVARE: in auto da Luino, seguendo le indicazioni per Curiglia Monteviasco.
CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse.
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Madonna della Guardia tel: 0332/568424, oppure 338/6389076. Rifugi Monte Lema tel: +41(0)91/9671353.

martedì 9 giugno 2020

Dalla Prima cappella del Sacro Monte di Varese, alla Punta di Mezzo del Campo dei Fiori.



Dalla Prima Cappella del Sacro Monte di Varese 575 mt, sì affronta la bella salita che tocca tutte le cappelle, fino ad arrivare al paese di Santa Maria del Monte 807 mt.
Dopo aver visitato il borgo, sì raggiunge il Piazzale Pogliaghi, dove parte il segnavie che sale al Passo delle Pizzelle 927 mt. Raggiunto il passo, sì prosegue a sinistra seguendo l’itinerario che porta a Forte d’Orino 1139 mt. Dopo aver passato il Monte Tre Croci 1098 mt, sì arriva poco dopo nelle vicinanze della Pensione Irma. Raggiunto il bivio, sì svolta a destra seguendo il sentiero che passa sotto Punta Paradiso 1226 mt, quindi dopo aver terminato il traverso, sì arriva sotto la Punta di Mezzo 1227 mt, che sì raggiungerà con una breve salita.











NOTA
Il massiccio montuoso del Campo dei Fiori, è un colosso che si eleva a nord del Lago di Varese, supera di poco i 1200 mt di quota e rimane per intero, all’interno dei confini del parco regionale, istituito nel 1984, e che comprende anche il gruppo minore del Monte Chiusarella 915 mt e Monte Martica 1032 mt, oltre a vantarsi di un’importante attrazione turistica come il Sacro Monte di Varese, realizzato intorno al 1600.
Tra le tante camminate che sì possono fare nel parco, ne propongo una classica, che in una perfetta simbiosi, unisce: sport e natura, storia e cultura.
Sì parte dalla Prima Cappella del Sacro Monte, iniziando a camminare lungo la piacevole passeggiata che tocca tutte le cappelle votive, fino ad arrivare al piccolo paese; all’inizio della sacra via, sì può ammirare un bellissimo murales realizzato dal famoso pittore Renato Guttuso, che rappresenta la fuga in Egitto della sacra famiglia.
Dopo aver visitato i vicoli di Santa Maria del Monte, sì raggiunge il Piazzale Pogliaghi, dove sì ha una piacevole veduta su Monte Martica, Monte Chiusarella e Monte Monarco 855 mt. Ora, la tranquilla passeggiata turistica, lascia il posto al sentiero di montagna, una salita in piena regola che porta al Passo delle Pizzelle. Poco prima di arrivare al Monte Tre Croci, sì può eseguire una deviazione, per andare a visitare il Grand Hotel Campo dei Fiori. Dalla cima del Monte Tre Croci, sì può ammirare dall’alto il borgo di santa Maria del Monte.
Il traverso che aggira Punta Paradiso, porta a un punto panoramico molto bello, che offre una vista mozzafiato sulla Val Cuvia, su Monte San Martino 1087 mt e Monte della Colonna 1203  mt.
Poco prima di arrivare alla Punta di Mezzo, sì raggiunge un ampio prato circondato da abeti e larici che creano un ambiente alpino davvero suggestivo, volgendo lo sguardo verso sud, sì ha un’ampia veduta sulle colline moreniche e sulla Pianura Padana.
Dalla cima, una spettacolare balconata offre la piacevole vista su Brinzio 516 mt e su Castel Cabiaglio 523 mt, guardando verso Luino, sì riesce a intravedere una piccola porzione di Lago Maggiore, che sì mostra in tutta la sua bellezza. Per chi frequenta queste piccole montagne, non sarà difficile riconoscere le inconfondibili cime di: Monte Nudo 1235 mt, Monte Piambello 1125 mt e Poncione di Ganna 992 mt, fino ad arrivare alla tondeggiante vetta del Monte Lema 1620, massima elevazione della Provincia di Varese.
Nelle giornate limpide, il panorama spazia dalle Alpi Lepontine, alle Alpi Retiche, con buona porzione della fascia prealpina.







CURIOSITA’
Il Santuario del Sacro Monte di Varese, dal 2003, è stato inserito nell’elenco dell’UNESCO.
TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T/E) per tratti su sentiero.
DISLIVELLO: 650mt circa.
PUNTI D’APPOGGIO: locali lungo la via del santuario e Pensione Irma poco prima di Punta Paradiso.
COME ARRIVARE: in auto da Milano percorrendo l'autostrada A8 fino a Varese, poi indicazioni per Sacro Monte.
CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel Colonne a santa Maria del Monte, tel: 0332/220404.

martedì 26 maggio 2020

Da Cassano Valcuvia all'Alpe San Michele.



Da Cassano Valcuvia 296 mt, sì percorre l’Anulare Valcuviano fino a incrociare la carrozzabile che arriva da Mesenzana 305 mt, svoltando a sinistra, sì prosegue in salita fino al bivio con il sentiero 3V che arriva dalla cima del Monte San Martino 1089 mt, quindi, svoltando a destra, sì affronta il lungo traverso che porta all’Alpe San Michele 820 mt.











NOTA
Piacevole itinerario che conduce alla scoperta di quel tratto della Linea Cadorna realizzato nel comprensorio del Monte San Martino, e di un alpeggio che sorge lungo una sella che separa il Monte Pian Nave 1058 mt da Monte della Colonna 1203 mt. L’itinerario inizia da Cassano Valcuvia, piccolo borgo che sorge tra la fine della Val Cuvia e l’inizio della Val Travaglia ai piedi del Monte San Martino.
Dopo aver visitato il paese, sì cammina lungo le periferie di Cassano, e dopo essere passati da Cà di Rocco 375 mt, bellissimo edificio rustico, adagiato su di un piacevole pianoro immerso nel silenzio dei boschi misti, il sentiero s’immette nella sterrata che arriva da Mesenzana.
Poco prima di arrivare al forte di Vall’Alta, s’incontrano le prime fortificazioni, poi appena raggiunto il bivio con il sentiero 3V, sì svolta a destra e con una piccola deviazione, sì raggiunge il Forte di Val’Alta, dove sì può visitare il forte, che è composto da una lunga galleria e da una serie di camere che guardano verso la Val Travaglia. Il sito non sarebbe accessibile al pubblico, dei cartelli vietano l’accesso, però con le dovute cautele e limitandosi a pochi metri, è possibile visitare l’interno del forte; nelle immediate vicinanze, un’area picnic, consente di consumare comodamente un pranzo al sacco o una semplice merenda, in totale armonia con queste piacevoli montagne.



Il traverso che porta all’Alpe San Michele è abbastanza lungo, è rimane immerso nel fitto boschi di faggio, che sì apre solo raramente, fino a quando non s’incontra la strada asfaltata e le baite che compongono l’alpe.
San Michele, è una piccola chiesa romanica realizzata tra l’XI e il XII secolo, che sorge poco sopra a un minuscolo borgo, in un luogo incantevole, in alcuni tratti sì ha una spettacolare vista sul Lago Maggiore e sulla sponda piemontese, oltre ad avere una piacevole veduta del Monte Pian Nave e del Monte della Colonna.
CURIOSITA’
La Linea Cadorna, è una linea difensiva realizzata tra il 1911 e il 1916, in provincia di Varese, serviva a evitare un’eventuale invasione da parte dell’Impero Austrungarico, proveniente dalla vicina Svizzera.
TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:45 minuti circa.
DIFFICOLTA’: (T).
DISLIVELLO: circa 600 mt.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Cassano Val Cuvia e ristoro A.P.S. San Michele al Monte tel: 339/2353496.
COME ARRIVARE: in auto da Milano percorrendo l'autostrada A8 con uscita Buguggiate, sì prosegue lungo la P1 che costeggia il lago di Varese fino alle porte di Cittiglio 267 mt, quindi SS N°394 in direzione Luino, quindi appena trovate le indicazioni, svoltare a sinistra per Cassano Val Cuvia.
CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V Via Verde Varesina De Agostini.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse.
DOVE ALLOGGIARE:

lunedì 13 gennaio 2020

Da Sesto Calende al Monte Gagliasco.



Da Sesto Calende 198 mt, sì costeggia il Fiume Ticino fino alla diga di Porto della Torre nel comune di Somma Lombardo.
Poco prima dell’incrocio con la SS n°336 che arriva da Somma Lombardo, sì svolta a sinistra, salendo velocemente lungo una piacevole mulattiera, che introduce nella Brughiera di Vigano. Appena incrociato il bivio, sì svolta a destra seguendo le indicazioni dei sentieri ST e VI. Dopo aver attraversato il bosco, sì incontra una serie di tralicci, bisogna seguire il sentiero, ignorando il bivio del segnavie VI, proseguendo con il sentiero ST, fino ad arrivare sulla SP n°27 che va a Golasecca 280 mt. Sì attraversa la Provinciale, seguendo il segnavie IP sulla sinistra, che si dovrà percorrere fino a raggiungere la strada che da Vergiate porta a Golasecca. La sì oltrepassa, e dopo qualche centinaio di metri, sì svolta a sinistra seguendo una strada sterrata non segnalata, che sì va a collegare al segnavie MO; ora, svoltando a destra, sì sale rapidamente fino alla cima del Monte Gagliasco 350 mt, ignorando il bivio che sì trova poco prima. Dalla cima del Monte Gagliasco, sì scende velocemente, fino a ritrovare il sentiero MO, svoltando a sinistra, si perde quota, arrivando così nell’area degli scavi, dove sì possono ammirare alcune tracce delle antiche popolazioni celtiche presenti in epoca preromana. Dopo aver fatto visita al sito archeologico, sì prosegue la discesa ritornando sulla SP n°27 che da Golasecca porta a Sesto Calende, che sì raggiunge percorrendo la stessa strada percorsa al mattino, fino al centro di Sesto Calende.







NOTA
Il Parco del Ticino, è un parco fluviale che offre numerose escursioni in ambienti totalmente diversi tra di loro, sì passa dalle risaie del pavese, alle colline moreniche del varesotto, in un continuo mutare di paesaggi così diversi tra loro, ma uniti dal grande fiume che scorre lento nella sua valle che scende fino al Po.
L’itinerario che propongo in queste righe, parte da Sesto Calende, borgo già menzionato in epoca romana, situato nella parte dove il Lago Maggiore, torna a chiamarsi Fiume Ticino. La bella passeggiata lungo il fiume, offre spettacolari panorami sulle Alpi, in particolare, sì ha una spettacolare vista sul Monte Rosa 4634 mt che sì eleva dietro la chiesa parrocchiale.
Proseguendo lungo il fiume, sì può ammirare l’opera idraulica della Diga della Miorina, che regola il livello del Lago Maggiore. Sempre costeggiando il Ticino, sì arriva alla più imponente diga di Porto della Torre, utilizzata per la produzione di energia elettrica.
La Brughiera di Vigano, è una sorpresa, un bosco davvero particolare, composto prevalentemente da castagno e pino silvestre, solo i tralicci dell’alta tensione, rompono il cupo del fitto bosco, regalando qualche veduta sul Monte Rosa e più avanti sul Monte Zeda 2156 mt.
Dopo aver attraversato la SP n°27, entrando nel bosco, sì noteranno ben due sottopassi. Quando li ho visti, mi sono domandato: perché sono stati realizzati dei sottopassi, se sopra a parte il bosco non vi è altro?
Dopo un’attenta osservazione, mi sono accorto che quello che reputavo un semplice colle con bosco annesso, in realtà era un tracciato di un’antica via, e dopo aver riflettuto, ho dedotto che quella che sembrava una strada, senza alcun dubbio, era l’antico tracciato dell’Ipposidra, in altre parole, la vecchia ferrovia, dove i cavalli, trainavano le barche da Sesto Calende a Tornavento; tutto questo, capitava a metà del 1800.
La cima del Monte Gagliasco, è rappresentata da una collina che sì sale davvero in pochi minuti, immersa quasi completamente nel bosco, ma grazie alla linea di tralicci, sì può avere una piacevole veduta sulle colline moreniche e sulla valle del Ticino.
La zona archeologica del Monsorino, racconta di antiche popolazioni che abitavano questi luoghi nell’età del ferro, i primi scavi, iniziarono già nel 1800, oggi quello che sì può ammirare, è racchiuso in due zone, dove si trovano delle pietre che componevano l’antico abitato.







CURIOSITA’
Nel sito archeologico del Monsorino, sono state rinvenute ceramiche e altri oggetti in bronzo e ferro, appartenenti alle popolazioni celtiche che abitavano queste colline.

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 4:30 circa.
DIFFICOLTA’: (T).
DISLIVELLO: circa 100 mt.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Sesto Calende
COME ARRIVARE: in auto da Milano o da Domodossola con strada statale del Sempione o A8 /A26. In treno lungo la linea Milano Domodossola.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carte e guide, redatte dal consorzio Parco Valle del Ticino.
SEGNALETICA: cartelli informativi.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel David, tel: 0331/920182.

giovedì 9 gennaio 2020

Anello del Lago di Comabbio.



Da Corgeno 268 mt, sì percorre la pista ciclopedonale che consente di fare il giro completo del Lago di Comabbio.







NOTA
Il Lago di Comabbio 243 mt, è un bacino che sì trova poco a nord del paese di Vergiate 290 mt. Il lago è di origine glaciale, ed è circondato da importanti aree umide come ad esempio la Palude di Brabbia.
L’itinerario qui proposto, ha inizio da Corgeno 263 mt, piccola frazione di Vergiate, e situato a pochi passi dalle rive del lago, l’anello di circa 12 km, e molto interessante dal punto di vista paesaggistico, e tocca i comuni di: Mercallo dei Sassi 277 mt, Comabbio 307 mt, Ternate 281 mt e Varano Borghi 281 mt, da la possibilità di ammirare ampi panorami sulle colline che circondano il bacino; la loro massima elevazione è rappresentata da Monte San Giacomo 433 mt e il Monte Pelada 472 mt.
Tutti i paesi sopra citati, sono posti ai piedi delle colline, procedendo lungo il percorso, sì possono ammirare nella loro bellezza, incastonandosi perfettamente con l’ambiente che circonda il lago, alcuni conservano nel loro territorio preziose tracce d’insediamenti risalenti al IV secolo a.c., inoltre, lungo il percorso sono ben visibili, alcune delle cime più belle del varesotto, come Monte Nudo 1235 mt, Campo dei Fiori 1227 mt, con a fianco il borgo di Santa Maria del Monte 883 mt e per finire il Poncione di Ganna 992 mt. Altre cime che meritano di essere menzionate sono: Monte Zeda 2156 mt, che sorge nel Parco nazionale della Valgrande, Monte Generoso 1701 mt, la più alta vetta che sì affaccia sul Lago di Lugano, Monte Bisbino 1325 mt e Grigna Settentrionale 2409 mt.







CURIOSITA’
A Corgeno, sì trova un’importante società di canottieri che vanta circa trent’anni di gloriosa attività.

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00/4:00 ore circa.
DIFFICOLTA’: (T).
DISLIVELLO: inesistente.
PUNTI D’APPOGGIO: locali, principalmente a Corgeno e a Ternate.
COME ARRIVARE: da Milano con SS 33 del Sempione fino a Vergiate, poi SS 394 fino a Corgeno.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°90.
SEGNALETICA: cartelli informativi.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel Montelago a Ternate, tel:0332/960136.

lunedì 6 gennaio 2020

La Via Francigena, da Mortara a Nicorvo.



Da Mortara 108 mt, seguendo le indicazioni, sì percorre al contrario un tratto della Via Francigena, fino a Nicorvo 115 mt.








NOTA
La Via Francigena, è un’antica via di epoca medievale che utilizzavano i pellegrini provenienti da nord, per raggiungere Roma.
In queste righe, ne propongo un brevissimo tratto, da percorrere al contrario. Per prima cosa, consiglio di visitare il piccolo centro storico di Mortara, in particolare la basilica in stile gotico dedicata a San Lorenzo, eretta tra il 1375 e il 1380. Sì prosegue seguendo le indicazioni che portano fuori dalla cittadina; l’inizio non è  entusiasmante, per entrare nel bello del percorso, bisogna raggiungere il minuscolo borgo di Madonna del Campo, qui una minuscola chiesa del 1100, all’interno vi si trova un dipinto del 1514 eseguito dal pittore Tommasino da Mortara, questa struttura religiosa è  di fatto la seconda realtà dopo Mortara che può  attirare l’attenzione a chi decide di affrontare la camminata qui proposta.
Oltrepassate le case, ecco apparire l’enorme distesa di risaie che nelle giornate terse, regalano panorami unici su Apppennino Ligure con vista fino al Monte Ebro 1700 mt, su ampia porzione dell’arco alpino con vista su: Monviso 3841 mt, Monte Rosa 4634 mt, Monte Zeda 2156 mt (Parco Nazionale Val Grande), Monte Legnone 2609 mt (alto lario), e Pizzo Arera 2512 mt (Alpi Orobie).
Nicorvo è un antico paese che sorge a est del Torrente Agogna, qui sì possono visitare le due principali strutture religiose che sono: la Chiesa di San Terenziano consacrata nel 1620, e il Santuario della Madonna del Patrocinio, innalzata nel 1764.







CURIOSITA’
A Nicorvo, è possibile ammirare una secolare Magnolia.
TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T)
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Mortara e a Nicorvo.
DISLIVELLO: praticamente inesistente.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosso.
COME ARRIVARE: in auto da Alessandria o da Milano con SS n°494. Oppure in treno da: Milano, Novara, Vercelli, Alessandria e Pavia.
CARTOGRAFIA E GUIDE: La Via Francigena. 1000 km a piedi dal Gran Sambernardo a Roma, editore Terre di Mezzo.
DOVE ALLOGGIARE: Albergo San Michele a Mortara, telefono: 0384/99600.

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