Dalla SP N°527, si segue in
auto le indicazioni per Osteria del Ristoro. Lasciata l’auto, si prosegue a
piedi camminando lungo la strada sterrata che si trova sulla destra della
trattoria. Seguendo la segnaletica del parco, s’incontrano le località: Mulino
del Resiga, Mulino di Marano, Cascina del Parco.
Superato il bivio con il
segnavie DOR 01, sì abbandona la strada principale per seguire la pista
ciclo pedonale che va a costeggiare il canale Roggia d’Oleggio camminando fino
alle periferie di Marano Ticino 258 mt. Si Risale leggermente per poi
ridiscendere verso i Laghi Rascarola; percorrendo la pista ciclopedonale, si
raggiunge la SP
148. Si percorre oltrepassando Cascina Baraggiola; proseguendo lungo la
provinciale, si evita la strada asfaltata sulla destra, per svoltare poco dopo
lungo una strada agricola che porta in breve al borgo di San Giorgio. Superato
il borgo, sì svolta a sinistra lungo la strada asfaltata che si dirige verso
Pombia 286 mt, poco più avanti sì svolta a destra lungo una strada asfaltata
momentaneamente chiusa al traffico, quest’ultima conduce appunto nell'abitato di Pombia.
NOTA
Il Fiume Ticino, dalla
Lomellina fino alla foce del Lago Maggiore, tra Sesto Calende 198 mt in
Lombardia e Castelletto Sopra Ticino 226 mt in Piemonte, è accomunato dalla
presenza di due parchi. Il più grande e secondo me anche il più conosciuto,
anche per le vicende legate all’Aeroporto di Malpensa, è situato in territorio
lombardo; l'altro meno conosciuto in territorio piemontese.
L’itinerario qui descritto, è
uno di quei percorsi idealmente creati per le stagioni fredde, quando non si sa
dove andare oppure nel caso in cui non si ha voglia di percorrere troppi
chilometri, ma anche per scoprire un parco che offre una serie di paesaggi che
mescola la piatta pianura alla più morbida collina morenica, fino ad entrare
nell’abitato di Pombia, piccolo borgo che merita di essere visitato, grazie a
monumenti religiosi di notevole interesse, come ad esempio: l’antica chiesa di San
Vincenzo.
Camminando, non è difficile
osservare i tanti uccelli presenti in quest’area protetta, come il picchio
verde, la cincia mora, il picchio rosso o l’airone cenerino, oltre alle tante
cornacchie che sorvolano il cielo in continuazione con il loro gracchiare.
Nelle giornate terse, il
Monte Rosa 4634 mt, domina incontrastato il panorama, scagliandosi maestoso nel
cielo, emergendo dietro le colline, forte della sua mole; ben visibili altre
cime che superano i quattromila, oltre ad una buona panoramica che va dalle
montagne del parco Nazionale della Val Grande, con il Monte Zeda 2156 mt sempre
visibile durante il cammino, fino alle Prealpi Lombarde dove sono riconoscibili
cime come Monte San Primo 1686 mt, Resegone di Lecco 1875 mt e Monte Legnone
2609 mt.
CURIOSITA’: da vedere a Pombia le rovine di Castel Domino, la chiesa romanica di San Vincenzo in Castro, il Safari park.
Piatti tipici, filetto di trota in carpione, minestra castagne e latte, minestra di cardi, minestrone astigiano, orecchiette in salsa grigia, pesche ripiene, polenta con crema di Castelmagno, salsa di Montebore, salsa di noci, stracotto, tonnata veloce.
TEMPI DI PERCORRENZA: 3:30 circa.
DIFFICOLTA’: (T)
PUNTI D’APPOGGIO: Osteria del Ristoro, agriturismo in località Laghi
Rascarola e locali a Pombia.
DISLIVELLO: minimo, 100 mt circa.
COME ARRIVARE: da Busto arsizio o da Oleggio, seguendo la SP 527.
CARTOGRAFIE O
GUIDE: Parco Piemontese del Ticino di Umberto Bocca, cartografie in PDF e DJVU.
SEGNALETICA: segnaletica del sentiero E/1,
non sempre presente. Segnavie del parco, non sempre efficiente nei bivi. Con
una cartografia anche provinciale, si può lo stesso eseguire l’itinerario senza
particolari problemi.
DOVE ALLOGGIARE: b&b e hotel a Pombia, Borgo Ticino, e in zona.