Da Breglia 749 mt, sì percorre il segnavie che sale fino alla località S. Amate 1623 mt. Lasciata la chiesa di S. Amate, sempre seguendo le indicazioni, sì va ad affrontare il Costone del Bregagno che sale oltre i 1800 mt di quota; raggiunto l’ultimo bivio, sì prosegue con il sentiero a destra, che porterà in cima al Monte Bregagno 2107 mt.
NOTA
Il Lago di
Como, in entrambi i rami, sì distingue per tutta una serie di gruppi montuosi e
molte dorsali che rimangono lontani dal turismo di massa.
L’itinerario
qui proposto, va alla scoperta di una lunga dorsale che va a inserirsi nella
più conosciuta catena della Mesolcina.
Una dorsale
che vanta ben cinque vette che superano i 2000 mt di quota, tutte cime molto
panoramiche, che per essere raggiunte, serve molto fiato e una buona gamba.
Sì parte da
Breglia, piccola frazione situata nel comune di Plesio 595 mt, luogo che vanta
una storia antichissima, dai ritrovamenti fatti in loco, i primi insediamenti
risalgono al periodo protostorico. Oltre al paese, consigli ola visita alla
Chiesa di San Gregorio risalente al settecento, e al Santuario della Madonna di
Breglia XVIII secolo.
Il percorso
parte subito in decisa salita, e sì alterna con la strada asfaltata che sale ai
Monti di Breglia 1046 mt, baite in quota divenute oggi zona residenziale,
l’antico che lascia il posto al moderno; il tratto su strada, è accessibile
soltanto pagando un pedaggio; l’alternativa, è partire da Breglia affrontando
300 mt in più di dislivello, cosa che sicuramente non spaventerà un
escursionista preparato.
La Prima
vera località che sì tocca, è la forcella dove sorge l’Oratorio di S. Amate;
purtroppo, non ho trovato informazioni utili che parlino delle origini della
chiesa, quindi posso solo descrivere l’ambiente che circonda la piccola chiesa.
L’oratorio, sorge sopra un passo che mette in comunicazione la cima calcarea
del Monte Grona 1736 mt con il Costone del Bregagno, due mondi totalmente
diversi, le aspre rocce e i morbidi prati, un insieme che convive da migliaia
di anni. Il luogo è immerso nel totale silenzio, con i suoi pendii erbosi che
cambiano colore con il passare delle stagioni. Bello l’ambiente alpino che sì
respira, com’è bello il panorama che sì gode da quassù, perché, oltre alla
meravigliosa vista sul lago di Como, è possibile ammirare buona parte della
dorsale che precipita nella Valle Menaggina, com’è molto bella la vista sulla
Valle Sanagra.
Il Costone
del Bregagno è un osso duro.
Dopo la
lunga salita che a Breglia, ha condotto fino a S. Amate, arriva un’altra dura
prova, una pendenza decisa, che sale su senza dare respiro. Poi, raggiunta
quota 1800 mt, un lungo tratto in cresta, porta all’ultima salita, qui sì
respira un’atmosfera di solitudine che solo la montagna riesce a regalare, però,
il gregge di capre che s’incontra lungo il sentiero, spiega che qui sopra
esiste ancora un’attività che dura da secoli, qualcuno crea un’economia con il
latte delle sue capre, un mestiere antico che sfida il passare degli anni, un
mondo lontanissimo dal lavoro frenetico della città.
Monte
Bregagno è la prima di una serie di cime, la dura salita è ripagata da una
magnifica panoramica. Quello che attira da subito l’attenzione, è la profonda
conca glaciale che sì apre sotto la cima, un mondo alpino reso ancor più
affascinante con le ultime nevi dell’inverno, che regalano un’immagine
totalmente diversa dalla classica veste estiva. La dorsale è una serie di vette
minori ma sempre di tutto rispetto, cime come Monte Marnotto 2088 mt e Monte
Tabor 2079 mt, poi più avanti segue la più alta Cima Pianchette 2158 mt, mentre
per ultimo, sì eleva il re della dorsale, ovvero il Pizzo di Gino 2245 mt, la
più alta e la più panoramica, con una balconata di 360 gradi.
Dalla cima
del Monte Bregagno, sì ha una fantastica vista sulle Alpi Orobie, subito appare
l’inconfondibile sagoma del Monte Legnone 2609 mt, che sì eleva subito sopra la
parte finale del lago di Como. Il Grignone 2409 mt, è la seconda cima che sì
riconosce con facilità, la Valtellina introduce la vista alle tante vette che
compongono le Alpi Retiche, cime come Monte Disgrazia 3678 mt, ben visibili
sono il Pizzo Cengalo 3370 mt, Cima di castello 3392 mt e i Pizzi Torrone 3351
mt, che insieme con altre montagne, compongono il meraviglioso anfiteatro della
Val Masino.
Anche la Val
Codera sì percepisce senza esitazione, il solco della valle è chiaramente
visibile, come le sue due cime maggiori, ovvero il Pizzo Ligoncio 3032 mt e il
Pizzo Badile 3308 mt. Guardando in direzione di Chiavenna del Passo dello
Spluga 2113 mt, sì possono ammirare altre cime importanti come Pizzo Stella
3163 mt, mentre nelle vicinanze, sono riconoscibili cime come Motto Rotondo
2452 mt, Pizzo Ledù 2505 mt, Sasso canale e il piccolo Monte Berlinghera 1930
mt, monte da dove sì ha una bella visuale sul Lago di Mezzola e sul Piano di
Spagna.
Monte
Bregagno, un grosso panettone che ha una visuale fantastica, una lunga salita
che merita di essere affrontata. Un ambiente straordinario che muta ad ogni
passo, immergersi in questo mondo, regala tutte le emozioni che un buon
escursionista cerca nel suo continuo salire da cima a cima.
CURIOSITA’
TEMPI DÌ
PERCORRENZA: 3:30 circa
DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero e per il
forte dislivello.
DISLIVELLO: oltre 1300 mt in salita.
CARTOGRAFIA O GUIDE:
carta Kompass N°91.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Breglia e il portico
dell’Oratorio S. Amate.
COME ARRIVARE: in auto da Como lungo la SS 340 fino a
Menaggio, entrare nel centro e proseguire per Porlezza, poco dopo svoltare a
destra lungo la strada che sale a Plesio e Breglia.
SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco
rosso.
DOVE ALLOGGIARE: Albergo Ristorante Breglia, tel:
0344/37368, indirizzo mail info@breglia.it.