sabato 23 aprile 2022

Da Ponte di Piero al Passo Agario.

Da Ponte di Piero 549 mt, dopo aver passato il Torrente Viascola, svoltando a destra, si percorre la ripida mulattiera che sale a Monteviasco 950 mt. Dal paese di Monteviasco, sì prosegue lungo il segnavie che sale all’Alpe Corte 1346 mt e al Rifugio Capanna Merigetto 1498 mt. Dopo aver superato l’Alpe Corte, sì prosegue fino al secondo bivio che porta alla Capanna Merigetto, ignorando il segnale che porta al rifugio, sì prosegue lungo il vecchio sentiero che sale al passo, così dopo aver attraversato il confine, sì raggiunge il Passo Agario 1549 mt.








NOTA

La Valle Veddasca, in entrambi i due versanti, offre numerose escursioni tra Italia e Svizzera, una nutrita rete di sentieri, consente di affrontare svariate salite tra le molte cime che sfiorano i duemila metri, oppure di andare alla scoperta di antichi alpeggi o attraversare valichi che mettono in collegamento le due nazioni o i semplici comuni, realizzando anche dei piacevoli trekking di due o tre giorni.

Il percorso qui descritto parte da Ponte di Piero, dove sì trova la stazione a valle della funivia che conduce a Monteviasco, attualmente fuori uso.

Dal parcheggio sì può andare a vedere il ponte che attraversa il Torrente Giona e che conduce alla piccola borgata di Piero. L’itinerario però, prende un’altra direzione, infatti, segue la segnaletica che porta su al paese di Monteviasco. Pare che la mulattiera che sale in paese, conta più di mille gradini, un’antica strada che ha visto la sua storia fatta di muli e grandi lavoratori, contadini, artigiani, un via vai per un paese arroccato magnificamente sul versante sinistro della valle del Torrente Viascola.

Monteviasco, un luogo che vanta una storia millenaria, pare che i primi insediamenti risalgano all’età del bronzo, qui sì possono trovare delle locande che offrono un’ottima cucina ai tanti escursionisti che affrontano la dura salita che porta in questo paese immerso nel silenzio di queste montagne. Percorrere gli stretti vicoli ascoltare la voce di chi abita qui tutto l’anno, vivere un’atmosfera davvero inimitabile, come lo è questo paese. Dalla balconata della chiesa, sì può ammirare una piacevole vista sulla Valle Veddasca, ben visibili i paesi di Armio 896 mt e Graglio 895 mt, mentre guardando verso l’alto, sì può ammirare l’inconfondibile sagoma del Monte Cadrigna 1300 mt, oltre alla bella veduta del Monte Zeda 2156 mt e del Monte Rosa 4634 mt.



L’Alpe Corte, è composta principalmente da ruderi, solo un edificio ancora in buone condizioni, probabilmente utilizzato ancora oggi per l’allevamento estivo del bestiame. L’alpeggio è abbastanza grande, meta per escursionisti che trovano sollievo dal grande caldo estivo, riparandosi sotto l’ombra dei grandi alberi, circondati dalle baite in pietra. Da qui. Sì ha un piacevole panorama sulla cresta che dal Passo Agario porta fino alla cima del Monte Lema 1620 mt, passando prima dal più alto Poncione di Breno 1654 mt; guardando sotto il Poncione, è possibile scorgere i prati e le baite dell’Alpone di Curiglia 1250 mt. Altra bella veduta sul Lago Maggiore, facilmente individuabile gli isolotti dove sorgono i Castelli di Cannero, ben visibile la città di Verbania, mentre sullo sfondo, s’innalza l’inconfondibile sagoma del Mottarone 1491 mt.



L’itinerario che propongo, scansa volutamente il sentiero che porta alla Capanna Merigetto, che consiglio di andare a visitare magari in un secondo momento, questo lo faccio per il semplice motivo, il rifugio, pur bello, è situato in un vallone poco panoramico. Consiglio di proseguire lungo il vecchio sentiero che porta al passo, oggi non più segnalato, ma ancora ben visibile nella sua traccia, il sentiero da me consigliato, è sicuramente più panoramico, con delle fantastiche balconate sul lago e sulle tante cime che sì possono ammirare durante l’ultimo tratto che porta al Passo Agario, tra cui il Monte Limidario 2188 mt, Cima della Laurasca 2193 mt, Monte Dom 4545 mt, Weissmies 4017 mt e il Lagginhorn 4010 mt.

Il Passo Agario, pur trovandosi in territorio elvetico, è uno dei tanti valichi che mette praticamente in comunicazione l’Italia con la Svizzera, probabilmente utilizzato in passato dai pastori e per lo scambio delle merci. Qui, sì trova un piccolo bivacco sempre aperto, un punto d’appoggio indispensabile per chi affronta la famosa traversata Monte Lema Monte Tamaro, ma anche per gli escursionisti che arrivano dall’Italia, dato che la Capanna Merigetto, non sempre sì trova aperta, quindi se sì ha bisogno di un luogo dove poter trascorrere la notte in caso di necessità, questo è il luogo ideale.

Dal Passo Agario, la prima cosa che colpisce, è la magnifica mole del Monte Gradiccioli 1935 mt, che riempie praticamente l’intera cornice di queste montagne. Tante le cime che sì possono ammirare dal passo, molte sopra i duemila metri, tra cui: Monte Camoghè o Punta Camoscio 2228 mt, Monte Bar 1816 mt, Cima di Fiorina 1810 mt, Monte Boglia 1516 mt, per quel che riguarda il Sottoceneri, guardando verso la dorsale orobica, spiccano il Monte Legnone 2609 mt, Pizzo Alto 2512 mt, Pizzo dei Tre Signori 2554 mt. Nella fascia lecchese, sono riconoscibili: il Grignone 2409 mt, la Grignetta 2184 mt e il Resegone di Lecco 1875 mt. Per quel che riguarda il versante del Lago di Como, che dal passo non sì vede, posso elencare le cime principali, come il Monte San Primo 1686 mt, Monte Palanzone 1436 mt, Monte Tremezzo 1700 mt e Pizzo della Croce 1491 mt, oltre alla piacevole vista della dorsale che porta alla funivia del Monte Lema. Il Passo Agario è una meta molto interessante, sia dal punto di vista ambientale che da quello escursionistico, frequentato da camminatori e da appassionati di bike, un vero mondo tutto da scoprire.









CURIOSITA’

Monteviasco, pur con le sue molte case, conta soltanto 15 residenti, che vivono l’avventura di tutte e quattro le stagioni.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: poco meno di 1000 mt.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Monteviasco e Bivacco sempre aperto in località Passo Agario.

COME ARRIVARE: in auto da Luino con SP n°6 fino al parcheggio della funivia.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse.

DOVE ALLOGGIARE:

venerdì 15 aprile 2022

Da Argegno al Monte Costone.

Da Argegno 210 mt, sì percorre il segnavie n°5 che attraverso una lunga mulattiera, porta al paese di Pigra 881 mt. Da Pigra, si prosegue con il segnavie n°3, dopo aver attraversato la Valle della Camoggia, sì raggiunge l’abitato di Corniga 760 mt, quindi sì riprende a salire arrivando alla località I Prati 1033 mt. Ancora in salita, e sì raggiunge l’Alpe di Colonno 1322 mt, dove è collocato l’omonimo rifugio.

Dall’Alpe di Colonno, sì affronta la bella cresta che sale in vetta al Monte Costone 1441 mt.









NOTA

Dopo la salita alla località I Prati, era inevitabile il ritorno, per proseguire la salita fino alle prime cime del versante destro della Valle d’Intelvi, valle che come già scritto in precedenza, offre tantissime salite su montagne che vantano panorami a 360° gradi, percorsi da fare a piedi, in bike e a cavallo, con traversate anche di più giorni, alla scoperta di tantissimi borghi nascosti raggiungibili attraverso ripide mulattiere o carrozzabili.

Sì parte da Argegno, paese dove transitavano le merci già all’epoca romana. Dopo aver visitato i vicoli del borgo, una piacevole passeggiata sul Lago di Como, da la possibilità di ammirare uno dei luoghi più spettacolari della Lombardia, vista che spazia sulle montagne e sui vicini paesi; la vista sul Dosso di Lavedo 332 mt e sull’Isola Comacina 239 mt, ne è un piacevole esempio.

Muronico 365 mt, è il primo borgo che sì attraversa, un piacevole insieme di antiche case, che regala una piacevole atmosfera.

Pigra, il paese dei gatti. Camminando lungo i vicoli, sì trovano numerose immagini, alcune dipinte, di gatti. Non so se sono i gatti del paese, però l’insieme è a dir poco perfetto. Dalla Chiesa di Santa Margherita, che sì raggiunge dopo aver affrontato la dura salita da Argegno, sì apre una magnifica balconata sul Lago di Como e sulle vicine montagne, tra le quali segnalo: Monte Colmegnone 1383 mt, e Monte Palanzone 1436 mt, facilmente riconoscibili i versanti nord del Monte Boletto 1236 mt e Monte Bolettone 1317 mt.



Corniga, è una piccola frazione di Colonno, oltre alla piacevole atmosfera che sì respira quando sì attraversano i suoi vicoli, quello che colpisce, è la bella sagoma del versante nord del Monte San Primo 1686 mt, con i suoi valloni che dalla cima scendono vertiginosamente verso il lago; qui, nel versante in ombra, la neve dell’inverno rimane fino a tarda primavera.

La località I Prati, come già scritto in precedenza, è composto da una serie di baite dalla quale sì apre una bellissima vista sul lago, che spazia fino alle più famose montagne della Provincia di Lecco, in altre parole il Gruppo Montuoso delle Grigne, ben visibili le due cime principali, in altre parole: il Grignone 2409 mt e la Grignetta 2184 mt, facilmente riconoscibile, anche se visto da un’altra angolatura, il Resegone di Lecco 1875 mt. Poco più avanti, un grazioso agriturismo, offre un punto d’appoggio ai tanti escursionisti che affrontano questa salita.



L’Alpe di Colonno, è un piccolo altopiano, dove è situato un Rifugio che prende il nome dall’alpe, ottimo punto d’appoggio, raggiungibile anche in auto. Dall’alto, il Lago di Como, sembra un grande fiume che scorre in una stretta vallata. Poco più avanti, sì trova un laghetto, meta di tanti turisti, un ambiente alpino molto affascinante, reso ancora più bello dalla vista di ben tre cime che sono: Cima della Duria 1447 mt, Monte di Lenno 1589 mt e Monte Galbiga 1696 mt, la seconda cima più alta dopo il Monte Tremezzo.



Il Monte Costone, è una piccola cima che vanta un panorama a 360°, con vista sulla Pianura Padana e su ben due laghi, quello di Como e quello di Lugano, quest’ultimo s’intravede in un minuscolo triangolo. Inutile dire che le vette che sì possono ammirare da questa cima, sono a decine, potrei fare un elenco interminabile, tante le catene montuose vicine e lontane, e molti i nomi che già ho elencato più volte nei miei post, e che sono: Sasso Gordona 1410 mt, Monte Generoso 1701 mt, Monte Limidario 2188 mt, Monte Tamaro 1961 mt, Sasso Grande 1500 mt, Monte Camoghè o Pizzo camoscio 2228 mt, Pizzo di Gino 2245 mt, Monte Bregagno 2107 mt, Monte Disgrazia 3678 mt, Monte Legnone 2609 mt, Pizzo dei Tre Signori 2554 mt e Monte Tesoro 1432 mt. Una schiera di cime di tutto rispetto, dove alpinisti ed escursionisti, possono sognare di raggiungere prima o poi, o di poterci semplicemente tornare, ma che nel frattempo, possono ammirare da questa piccola cima dal panorama magnifico.









CURIOSITA’

Corniga, è definito ingiustamente come: il paese fantasma.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:30/4:00 circa.

DIFFICOLTA’: (E), per i tratti su sentiero e per il forte dislivello.

DISLIVELLO: oltre 1300 mt.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°91

PUNTI D’APPOGGIO: locali ad Argegno, Pigra, Agriturismo Le Casette poco sopra la località I Prati, e Rifugio Alpe di Colonno.

COME ARRIVARE: da Como con SS 340 fino ad Argegno.

SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco rosse.

DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Le Casette di Laila, tel: 3892917943, Rifugio Alpe di Colonno tel: 3357160402.

venerdì 1 aprile 2022

Da Canzo al Corno Occidentale.

Da Canzo 402 mt, sì segue il segnavie naturalistico, che raggiunge la località Fonte Gajum. Sì prosegue lungo la carrozzabile che sale al Rifugio Terz’Alpe 793 mt, arrivando al Primo Alpe 725 mt, poco dopo aver passato il casolare, s’incontra sulla sinistra il segnavie n°5, quindi, percorrendo quest’ultimo, sì raggiunge il Rifugio SEV 1250 mt. Dal Rifugio, con sentiero, sì raggiunge Forcella dei Corni 1300 mt, ora attraverso un sentierino sì aggira il versante nord del Corno Occidentale, poi dopo una breve salita, sì arriva a un tratto roccioso verticale di circa cinquanta mt, dopo aver affrontato la salita, un ultimissimo tratto su sentiero consente di guadagnare la vetta del Corno Occidentale 1373 mt.









NOTA

I Corni di Canzo, sono rappresentati da tre grossi sassi, due, quello centrale e quello occidentale superano i 1300 mt di quota, mentre il Corno Orientale, risulta più piccolo di circa 100 mt. Tutti e tre le cime, creano un paesaggio dolomitico molto affascinante, con una panoramica che lascia senza parole. Ovviamente, come tutte le montagne di questo genere, vanno affrontate con la dovuta cautela, perché anche se sono molto frequentate, occorre salirle con la consapevolezza e l’esperienza di un escursionista solido nel valutare i vari passaggi.

Sì parte da Canzo paese abitato già prima dei romani, bagnato dal Fiume Lambro che ne dona un’atmosfera piacevole durante la visita del borgo, com’è di notevole interesse paesaggistico, la bella Cascata della Vallategna.

La località Gajum, è una piccola e piacevole località rinfresco, una volta esisteva lo stabilimento che imbottigliava l’acqua per immetterla nel commercio, stabilimento oggi non più funzionante. Oggi è ancora funzionante un piccolo albergo che ha anche la funzione di ristorante.

Il Primo Alpe, è rappresentato da un grande casolare e da una struttura più piccola, immersa nel verde dei prati e nel silenzio dei boschi, è oggi un importante centro gestito da Legambiente, dove sì può godere la vista di tutti e tre i corni, oltre alla bella veduta del Monte Cornizzolo 1240 mt.



Il Rifugio SEV realizzato negli anni sessanta, è un ottimo punto d’appoggio per alpinisti, escursionisti e appassionati di bicicletta. La struttura è aperta tutti i fine settimana dell’anno, inverno compreso, un luogo, dove trovare un pasto caldo, un luogo dove riposare e dove trascorrere piacevoli ore di serenità. Grazie all’ampio prato che sì trova davanti al rifugio, sì ha una piacevole veduta sul Monte San Primo 1686 mt e sul gruppo montuoso delle Grigne, e sul Monte Moregallo 1276 mt.



Il Corno Occidentale, è il più alto dei tre, ed è anche il più impegnativo. A livello escursionistico, è fattibile solo se sì ha una giusta esperienza e una buona confidenza con la roccia, oltre alla totale assenza di vertigini, circa cinquanta metri di salita in arrampicata, dove anche un banale zaino o i classici bastoncini da trekking, possono essere d’intralcio alla salita o alla discesa, poiché le rocce sì affrontano in entrambi i due sensi. Dalla vetta, il panorama spazia a 360°, la vista sul rifugio, e sul ramo di Lecco del Lago di Como, catturano subito l’attenzione, molto bella è la vista su Mandello del Lario 200 mt e su Abbadia Lariana 204 mt. Molto suggestiva è la vista che spazia dalle Alpi all’Appennino Ligure. Tra le tante cime che sì riconoscono facilmente, elenco: Monte Palanzone 1436 mt, Resegone di Lecco 1875 mt, Monte Due Mani 1665 mt e Zuccone Campelli 2161 mt.



Una vetta da affrontare con la giusta attenzione, ma che regala una vista unica ed emozionante, una vera salita da gustare nel migliore dei modi.

 



CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30 circa.

DIFFICOLTA’: (E/EE) per i tratti su sentiero, e per la salita al Corno Occidentale, per la quale consiglio l’utilizzo del casco protettivo.

DISLIVELLO: oltre 950 mt.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°91/105.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Canzo, Albergo La Sorgente in località Gajum, e Rifugio SEV.

COME ARRIVARE: da Como con SP 639 fino a Erba, poi SP 40 fino a Canzo.

SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco rosse.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio SEV, con possibilità di pernottamento. Tel:338/5063747.

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