Da Somasca 295 mt, sì raggiunge il Castello dell’Innominato 405 mt, dopo aver visitato le rovine, sì prosegue lungo il sentiero che sì vede sulla destra, contrassegnato come sentiero 801 passando per la località Croce della Vicerola a circa 650 mt di quota, ora parte un’intensa salita che porta sulla cresta oltrepassando Monte Mudarga 909 mt, Monte Gavazzo 911, arrivando così al Bivacco Mario Corti 921 mt.
Sì prosegue in
salita seguendo il sentiero n°29 raggiungendo la cima del Corno di Grao 1041
mt, ora proseguendo lungo la cresta, subito dopo aver passato il Passo Tre
Croci 1020 mt, inizia la salita che porta in vetta al Monte Magnodeno 1241 mt.
Dalla cima del
Monte Magnodeno, sì prosegue in discesa con il sentiero n°26°, che scende verso
Campo dei Boi 692 mt. Poco prima di arrivare alla località Campo dei Boi, in
prossimità di alcune baite, sì deve svoltare a sinistra, proseguendo lungo il
traverso che riporta al Castello dell’Innominato e subito dopo a Somasca, dove
sì potrà recuperare l’auto.
NOTA
La Provincia di Lecco, offre
una vasta rete escursionistica per tutti i livelli, dalla semplice passeggiata
alla più impegnativa salita, rifugi, vette o piacevoli alpeggi, con una quota
che varia tra i 200 mt, arrivando anche oltre i 2400 mt di quota.
L’itinerario che propongo in
queste righe, raggiunge una delle più conosciute cime che sì affacciano sella
città di Lecco 211 mt, ovvero il Monte Magnodeno.
Si parte dalla località
Somasca, graziosa frazione di Vercurago 225 mt. Un piacevole borgo ricco di
storia e arte, pare che i primi insediamenti, risalgono dal IX al V secolo
avanti cristo, riconducibili alla civiltà di Golasecca, di notevole interesse
religioso è il Santuario di San Girolamo Emiliani realizzato intorno al 1500 e il
piccolo Sacro Monte realizzato nel XIX secolo, che sorge poco sotto il Castello
dell’Innominato, rudere che vanta una storia che va indietro nel tempo fino
all’anno 1100.
La Croce della Vicerola, sorge sopra un punto panoramico di notevole suggestione, da qui, sì può avere una piacevole veduta sul Lago di Olginate 198 mt, sul corso del Fiume Adda che scorre verso la pianura e sul piccolo gruppo montuoso del Monte Regina 817 mt, di notevole interesse, sono le formazioni rocciose che sì elevano lungo la salita, fogli di pietra che compongono un mosaico unico, a volte orizzontali altre volte piegati appunto come carta, per poi disporsi in verticale.
Durante la parte in cresta,
che porta alla località Culmine, sì passa vicini a un roccolo per la caccia,
qui un timido prato, apre la visuale verso Corno di Grao, Monte Magnodeno e
Resegone di Lecco.
Il Bivacco Mario Corti è un
importante punto d’appoggio, in caso di maltempo, si può trovare un ambiente
confortevole, dove potersi asciugare, grazie anche al grazioso camino che
scalda le rigide giornate invernali, piacevole meta per escursionisti che amano
i luoghi isolati e immersi nel silenzio.
Dal Corno di Grao, finalmente
sì apre la prima decisa panoramica sulla città di Lecco 211 mt, sul ramo di
Lecco del Lago di Como, con vista sui Corni di Canzo e sul Monte Moregallo 1276
mt, mentre in lontananza sono facilmente riconoscibili, il Monte Tremezzo 1700
mt e il Monte Gazzirola 2116 mt.
Dalla cima del Monte
Magnodeno, sì apre una magnifica panoramica sul Lago di Garlate 198 mt e sul
piccolo Monte Barro 922 mt, facilmente riconoscibili sono il Lago di Annone 224
mt e il Lago di Pusiano 257 mt. La panoramica spazia ovviamente sul Gruppo
montuoso delle Grigne, facilmente riconoscibili le due principali cime, la più
piccola la Grignetta 2177 mt e il Grignone 2409 mt. Chiaramente visibile il
Monte Legnone 2609 mt, prima grande vetta delle Alpi Orobie, Pizzo Alto 2512
mt, Pizzo Varrone 2325 mt e Pizzo dei Tre Signori 2554 mt. Per completare la
cornice, non posso non menzionare il Monte Due Mani 1666 mt, Pizzo d’Erna 1365
mt e il re che sovrasta la Città di Lecco, ovvero il Resegone di Lecco, e a
seguire, Corna Camozzera 1452 mt, Monte Tesoro 1432 mt e le antenne del Monte
Prato della Costa 1422 mt. Sulla cima del Monte Magnodeno, sorge un piccolo
rifugio aperto solo la domenica, qui sì può trovare un sicuro punto d’appoggio,
grazie anche a un piccolo locale d’emergenza sempre aperto.
La discesa, sì sviluppa su
ripido sentiero, che scende fino al piccolo altopiano dove sorge Campo dei Boi,
poco più avanti sì trova un vecchio collegio oggi disabitato.
Il traverso che riporta al
Castello dell’Innominato, sì sviluppa in un lungo sali e scendi, dove le
occasioni per un piacevole panorama, sono davvero poche, però la monotonia del
bosco, viene ogni tanto interrotta dai casolari che sorgono lungo il cammino,
oggi case private ma un tempo stalle o abitazioni di chi su queste montagne
viveva del proprio lavoro.
Un bellissimo anello, un
continuo cambiare paesaggio, i boschi, i casolari, la ripida salita e
l’ambiente unico, che ricorda quello dolomitico, un luogo molto frequentato dai
camminatori della zona, una vera palestra per le grandi vette dell’estate.
CURIOSITA’
In località Culmine, dove
sorge il Bivacco Mario Corti, passava il confine tra lo Stato di Milano e lo
stato Veneto.
TEMPI DÌ
PERCORRENZA: 6:30/ 7:00
DIFFICOLTA’: (E) per tratti su sentiero ripido e per il forte
dislivello.
DISLIVELLO: circa 1170 mt in salita e 1130 mt circa
in discesa.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Somasca, Bivacco Mario Corti
e Rifugio Monte Magnodeno.
COME ARRIVARE: in auto da Milano con SS 36 o da
Bergamo con SS 342 e SP 639. In treno
lungo la linea Milano Lecco Sondrio o lungo la linea Bergamo Lecco.
CARTOGRAFIA E GUIDE:
carta Kompass n°91 e 105.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso
bianco in fase di aggiornamento.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel San Gerolamo tel: 0341/420429.