lunedì 17 febbraio 2025

Da Lesa a Motta Rossa.

Da Lesa 198 mt, sì percorre la pista ciclopedonale che conduce a Belgirate. Arrivati a Belgirate 199 mt, sì rimane sopra il lago, svoltando subito a sinistra e passando sotto il sottopasso della ferrovia. Trovato il segnavie VL2, sì seguono le indicazioni fino alla chiesa di San Paolo 450 mt. Passata la chiesa, sì abbandona il segnavie VL2, quindi svoltando a sinistra, sì seguono le indicazioni che portano nell’abitato di Calogna 530mt che sì raggiungerà seguendo la facile sterrata. Dal borgo di Calogna, sì procede lungo la strada asfaltata che porta a Comnago 485 mt, fino a trovare il segnavie L3 che sale alla chiesa di Santa Cristina 609 mt. Da santa Cristina, sì ignora il segnale che porta direttamente a Motta Rossa, seguendo la sterrata che va in direzione di Comnago, quindi raggiunto il bivio, si svolta a destra seguendo un’altra carrozzabile che porta su Monte delle Croci 628 mt che sì raggiunge dopo una decina di Minuti. Dopo aver salito Monte delle Croci, sì scende leggermente per svoltare a destra percorrendo un ampio sentiero che aggira il campo da golf, quindi raggiunto un altro bivio, sì svolta a destra facendo l’ultima salita che porta in cima a Motta Rossa 690 mt.



 






NOTA

Il Gruppo montuoso del Mottarone, come scritto più volte, offre tantissimi percorsi escursionistici, tra il Lago Maggiore e il lago d’Orta, è una fitta rete d’itinerari con panorami incredibili, un mondo che non stanca mai, borghi e angoli selvaggi, cime dorsali, ogni sentiero è una storia nuova da raccontare, e così propongo l’ennesimo itinerario che sono sicuro, non lascerà indifferenti i tanti escursionisti che leggeranno queste righe.

Sì parte da Lesa, borgo abitato da prima dell’anno mille, impossibile non fare due passi sul lungolago, la vista sul Lago Maggiore è senza dubbio unica e spettacolare, da vedere la Chiesa di San Rocco XIX secolo e il Museo Manzoniano. Il tratto di pista ciclopedonale che porta a Belgirate, è un lungo corridoio che sì cammina come un tappeto tra la strada statale e la ferrovia.

Belgirate sì sfiora, perché la ciclovia sbuca fuori poco sopra il paese, quindi per vedere il borgo e il lago serve fare una breve deviazione. Belgirate probabilmente esisteva già in epoca romana; seguendo il segnavie VL2, sì arriva alla Chiesa di Santa Maria XIII secolo, la vecchia chiesa di Belgirate, di notevole interesse è il campanile romanico. Dalla chiesa, sì ha una magnifica vista sul Lago Maggiore versante lombardo, non sì possono non riconoscere la splendida sagoma del Massiccio del Campo dei Fiori 1227 mt, e in sequenza, tutte le principali vette della Val Cuvia, tra cui: Sasso del Ferro 1062 mt, Monte Nudo 1235 mt e Monte San Martino 1087 mt, più in basso è riconoscibile il piccolo Monte Sangiano 532 mt.



Incastonata in un luogo magico, sorge la piccola Chiesa dedicata a San Paolo chiesa di chiara origine romanica, qui sì può fare una pausa, immersi nel silenzio del bosco, ascoltando i tanti piccoli rumori di chi abita nel quotidiano questi boschi.

Calogna è un piccolo borgo di montagna, i suoi vicoli sono un piacevole esempio di come questi paesi abbiano un’atmosfera unica. Dalla Chiesa dedicata a San Bartolomeo XVIII - XIX, sì ha una magnifica terrazza panoramica che spazia fino al Monte Disgrazia 3678 mt in Valtellina, più a destra, l’inconfondibile sagoma del Monte Legnone 2609 mt.



La Chiesa di Santa Cristina, è un altro gioiello che arriva dal romanico, le prime date la portano al XI secolo, esattamente come la Chiesa di San Paolo, è situata nel silenzio del bosco, però a due passi dal campo da golf che sì adagia tra le due cime che sì andrà a salire a breve.

La prima cimetta che sì sale in questo percorso è Cima delle Croci, qui sorge una minuscola cappella da dove sì apre una piacevole balconata sul Lago Maggiore e sul Lago di Monate, riconoscibile la piccola dorsale che porta in cima a Monte Pelada 472 mt, massima elevazione del minuscolo gruppo di colline che da Sesto Calende 198 mt sì elevano fino alle sponde del Lago di Monate.



Motta Rossa è la seconda collina, la più alta, dalla croce, sì ha una piacevole vista sul Mottarone 1491 mt, e un’incredibile veduta del Monte Rosa 4634 mt, con tutte le principali cime che compongono il massiccio nella sagoma che conosciamo; un’ultima cima da menzionare è il Monte Falò 1080 mt, una delle più belle cime del gruppo, meta per tantissimi escursionisti.



Purtroppo, Motta Rossa è anche un chiaro esempio di come l’uomo riesca a volte a rovinare un ambiente così affascinante, così la vista sulle cime della Val Grande, è rovinata da un villaggio fantasma realizzato di recente, un gruppo di case al momento non occupate e che sono frequentemente vandalizzate, tutto quello che non sì vorrebbe vedere in un posto così bello.



A parte questo neo, l’itinerario ha tutte le caratteristiche che possono piacere a ogni escursionista che ama queste montagne, i suoi borghi e i suoi panorami, fare un percorso così, vuol dire valorizzare una piccola cima che non ha nulla da invidiare alle più alte vette.

 

 

CURIOSITA’

Santa Cristina martire, è santa che protegge dalle pestilenze, nel 1630, una grave pestilenza colpì Calogna, da qui la probabile dedica alla chiesa romanica.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: più di 500 mt in salita e circa 70 mt in discesa.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse. Tra Lesa e Belgirate, la segnaletica è mancante, e tra Santa Cristina, Monte delle Croci e Motta Rossa, la segnaletica non è quella del CAI Stresa.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass n°90/97.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Lesa, Belgirate e Calogna.

COME ARRIVARE: in auto da Arona o da Verbania lungo la SS 33, oppure in treno lungo la linea Milano Domodossola.

DOVE ALLOGGIARE:

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