martedì 1 luglio 2025

Da Albavilla al Monte Croce di Maiano.

Da Albavilla 427 mt, sì percorre il Sentiero degli Alpini, salendo fino a un ampio prato destinato a parcheggio. Sì prosegue ancora in salita seguendo le indicazioni del trail, raggiungendo l’Alpe del Vicerè 903 mt. Nuovamente in salita, si percorre la facile sterrata che sale alla Capanna Mara 1125 mt.

Dalla Capanna Mara, seguendo la cresta sì raggiunge la cima del Monte Croce di Maiano 1130 mt.



 

 





NOTA

L’estate, è una stagione dove i grandi escursionisti preferiscono dedicarsi a cime o località ben più alte di quota, però, esistono delle giornate particolari, dove la ventilazione è tale da potersi dedicare a cime minori, che di solito sì affrontano in inverno o comunque in stagioni più fresche; Monte Croce di Maiano, è un valido esempio.

Sì parte da Albavilla piacevole borgo abitato da famose civiltà che sì sono insediate prima dell’arrivo dei romani.



Il percorso sì sviluppa prevalentemente dentro il bosco, per avere delle aperture panoramiche, bisogna avvicinarsi all’Alpe del Vicerè; già il parcheggio che s’incontra poco prima di raggiungere l’alpe, da la possibilità di avere una magnifica veduta sul Monte Bolettone 1317 mt, riconoscibile il rifugio che sorge poco sotto la vetta.



L’Alpe del Vicerè, è una località turistica dove è possibile trovare una comoda area pic nic per chi ama il pranzo al sacco, numerose strutture ricettive, dove è possibile trovare una buona ristorazione e, un parco avventura, per chi ama il brivido senza allontanarsi troppo dall’auto. L’alpe a parte la vista sul Monte Bolettone, non ha una grande panoramica, rimane comunque una piacevole località, dove trovare verdi prati per scaldarsi al sole d’inverno e alte piante che garantiscono l’ombra nei mesi estivi; l’unico punto panoramico, sì ha nei pressi del Rifugio Cacciatori, dove sì ha una piacevole vista sulla Val Bova e sul Lago di Alserio 260 mt.

Capanna Mara è un piacevole punto d’appoggio che sorge poco sotto la Bocchetta di Lemma 1167 mt, qui, si può fare una piacevole sosta e gustare la buona cucina di montagna, oltre a godersi il magnifico panorama che spazia sulla Val Bova e sulla Brianza fino ai grandi grattaceli di Milano.



Il Monte Croce di Maiano, è una piacevole balconata sulla Brianza, ma da questo punto panoramico sì possono ammirare ben tre dei quattro laghi che sì collocano tra i due rami del Lago di Como. Infatti, oltre al Lago di Alserio, è ben visibile il Lago di Pusiano 257 mt e il Lago di Annone 224 mt. Nelle giornate limpide, la panoramica spazia fino alla dorsale appenninica, visibile dalla Liguria all’Emilia Romagna. Facilmente riconoscibile la collina di Montevecchia, meta di tante camminate, al suo fianco, è visibile il Monte San Genesio 832 mt. Una piacevole vista sulla lunga dorsale che dal Resegone di Lecco 1875 mt, procede verso il Monte Tesoro 1431 mt, arrivando fino al Monte Linzone 1392 mt, prima di tuffarsi nella Valle Imagna.

Grignetta 2184 mt e Grignone 2409 mt, sono la massima espressione dolomitica del gruppo montuoso della Grigna, Monte Legnone 2609 mt, la cima che da il benvenuto alla catena orobica dal versante valtellinese, mentre nelle vicinanze, non posso non menzionare il Monte Bolettone, il Monte Palanzone 1436 mt, i Corni di Canzo 1373 mt e il Monte Cornizzolo 1240 mt.



Un itinerario semplice ma che nella parte finale regala panorami di tutto rispetto, un vero capolavoro della natura per tutti gli amanti delle camminate non impegnative, ma ugualmente avventurose.

 

CURIOSITA’


TEMPI DÌ PERCORRENZA:
2:30 circa

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: oltre 700 mt e circa 30 in discesa.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°91.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Albavilla, Alpe del Vicerè e Capanna Mara

COME ARRIVARE: in auto da Como seguendo le indicazioni per Erba, poi dirigersi verso Tavernerio, e proseguire fino ad Albavilla.

SEGNALETICA: Cartelli informativi e qualche bandierina.

DOVE ALLOGGIARE:

mercoledì 11 giugno 2025

Dalla località Le Piane alla cima del Monte Barone.

Dalla località Le Piane 980 mt. Sì percorre il sentiero G1, fino ad arrivare al Rifugio La Ciota 1233 mt. Dal rifugio, sì prosegue con sentiero G8, passando dal Rifugio Monte Barone 1587 mt, quindi in decisa salita, sì raggiungono la vetta del Monte Barone 2044 mt.









NOTA

La Val Sessera, è una valle laterale della Valsesia, forse meno famosa, poiché non ha una cima importante come Monte Rosa, però, nel suo piccolo, può vantare cime che arrivano fino ai 2500 mt. Tantissimi itinerari escursionistici, molte le traversate da valle a valle che sì possono fare, approfittando di una vasta rete di sentieri che vanno dalle piccole dorsali di origine vulcanica, salendo appunto fino a oltre i 2000 mt di quota, con cime di tutto rispetto.

Sì parte dalla località Le Piane, situata poco sopra la frazione di Viera 739 mt, situata nel comune di Coggiola 508 mt, ultimo paese prima di affrontare la lunga salita che porta alla Panoramica Zegna, strada provinciale che collega la Val Sessera alla Valle Cervo.

Qui non vi è un vero e proprio parcheggio, sì trovano numerosi posti auto, a lato della strada asfaltata che porta alla località Alpe di Noveis 1125 mt. Un breve scorcio panoramico, consente la vista su Monte Tirlo 1303 mt e su Monte San Bernardo 1408 mt e sulla chiesa che sorge sulla cima.

Il Rifugio La Ciota, è il primo punto d’appoggio che s’incontra lungo la salita, più precisamente al bivio tra il sentiero G1 e G8. Il rifugio offre un servizio di ristorazione, è possibile fare una breve sosta oppure pranzare nella struttura, proseguendo poi per altre località che consentono di esplorare la parte meno alta di questa montagna; dal rifugio, sì apre una piacevole vista sulla Val Sessera.


Il secondo punto d’appoggio è il Rifugio Monte Barone, dotato di posti letto, è il luogo ideale per trascorrere una piacevole serata, affrontando la cima del Monte Barone il giorno successivo. Bella la balconata che spazia sulla Val Sessera, nelle giornate limpide il Monviso 3841 mt, cattura subito l’attenzione, come attira la curiosità, la pianura, perché in primavera quando le risaie sono sommerse d’acqua, sì crea un curioso mare a quadretti, spettacolo da non perdere.  Le due cime che precedono Monte Barone, ovvero Punta delle Camosce 1699 mt e Punta Pissavacca 1659 mt, che riempiono il panorama, due cime per nulla banali che meritano la giusta attenzione, ben visibile la cima di
Rocca d’Argimonia 1610 mt.

Monte Barone, è di fatto il primo duemila che sì eleva a nord della Pianura Padana, è la prima vetta che apre le porte alla Val Sesia, mentre da un lato sì trovano cime modeste che superano i 1000 mt di quota, nel versante ovest della valle, s’inizia già a respirare l’aria dell’alta montagna. Una cima che vanta una panoramica a 360 gradi, una visuale che riempie di meraviglia, con il Massiccio del Monte Rosa 4634 mt che sì mostra in tutta la sua maestosità, ben visibili come la Piramide Vincent 4215 mt, o Punta Parrot 4436 mt, ricoperte dalla neve che sfida il caldo delle estati più roventi. La panoramica può tranquillamente iniziare con la catena dell’Appennino, Alpi Marittime, Alpi Cozie, Alpi Graie, Alpi Pennine, Alpi Lepontine, fino a guardare nelle Alpi Retiche con il Monte Disgrazia 3678 mt, che sì riconosce nonostante la lunga distanza. Una buona fascia prealpina che precede la pianura, cime non meno importanti come ad esempio il Monte Fenera 899 mt, rinchiuso in un parco di notevole interesse; non posso non menzionare altre cime come il Castello di Gavala 1827 mt, Bec d’Ovaga 1631 mt, Alta Cima di Bò 2556 mt e il Corno Bianco 3320 mt, che precede il re della valle che è ovviamente il Monte Rosa.

 

CURIOSITA’

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:30 circa

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: ben 1060 mt.

PUNTI D’APPOGGIO: Rifugio La Ciota e Rifugio Monte Barone.

SEGNALETICA: colonnine del GtB, cartelli informativi e bandierine rosso bianche.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Il Biellese nord orientale, editore INGENIA.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Monte Barone, con possibilità di pernottamento, tel: 015/9248034, 3497764425, 3472369460, mail rifugiomontebarone@gmail.com.

lunedì 9 giugno 2025

Da Branzi al Rifugi Laghi Gemelli,

Da Branzi 874 mt, sì percorre il sentiero n°212 che salendo la ripida Val Borleggia raggiunge i Laghi Piano di Casere 1816 mt e Marcio 1841 mt, un ultimo tratto di sentiero, porta fino al Rifugio Laghi Gemelli e all’omonimo lago.









NOTA

La Val Brembana, è una lunga valle che da Almè 294 mt, sì spinge fino alle alte cime delle Alpi Orobie, dai paesi quasi pianeggianti, sì passa ad alte vette che sfiorano i tremila metri. Numerose le valli laterali, e tantissimi percorsi escursionistici adatti a tutti i livelli, dove poter godere di una natura magnifica e selvaggia, anche la dove l’uomo è intervenuto con le tante opere idrauliche che sì trovano sotto le grandi vette. Sì parte da Branzi, piccolo borgo di epoca romana, costeggiato dal Fiume Brembo è nel suo piccolo una piacevole località di villeggiatura, frequentata da turisti locali e da turisti stranieri.

La Val Borleggia è una valle che sì sviluppa praticamente in verticale. Il sentiero, come un lungo serpente si sviluppa con i suoi tornanti in un bosco misto tra abeti e larici; solo la località I Grassi, composta da due baite collocate tra i 1400 e i 1500 mt di quota, una a distanza di circa dieci minuti dall’altra, permette di uscire in un’area di prati, da dove sì ha una piacevole vista sulla Val Brembana e sulle cime di Pizzo Badile 2044 mt, Monte Secco 2291 mt e Monte Pegherolo 2368 mt.



Lago Piano di Casere, è il primo bacino artificiale che s’incontra alla fine della Val Borleggia, le prime cime che sì specchiano nelle acque del lago sono il Pizzo Farno 2506 mt e il Monte Corte 2340 mt, mentre volgendo lo sguardo verso sinistra, Pizzo del Becco 2507 mt, con la sua inconfondibile sagoma rocciosa, è per bellezza, la montagna più bella che sì possa ammirare nel comprensorio.



Lago Marcio, è il secondo lago artificiale, il sentiero passa praticamente alla stessa altezza dell’acqua, ben visibile la cima del Corno Stella 2618 mt, che svetta solitario occupando l’orizzonte.



Il Rifugio Laghi Gemelli, è un punto d’appoggio fondamentale per queste montagne, il primo rifugio fu inaugurato nel 1900, mentre quello attuale risale al 1948. Qui, in un ambiente di rara bellezza è possibile trovare la giusta ospitalità, meta di tantissimi escursionisti che affrontano la dura salita di un giorno, o che soggiornano per una notte, proseguendo per altri rifugi sparsi lungo la dorsale.

I Laghi Gemelli, erano effettivamente due, poi, dopo la costruzione della diga avvenuta nel 1932, divenne uno solo, in primavera, quando i passi e le cime sono ancora innevati, l’ambiente esprime tutta la sua bellezza, come guardare vette sopra i 3000 mt di quota ricoperte da nevi perenni, basta tornare qualche mese dopo, per vedere un paesaggio totalmente diverso che muterà ancora con l’arrivo dell’autunno. Tra le cime che circondano l’area montuosa, segnalo: Cima di Mezzeno Orientale 2230 mt, che svetta solitario in mezzo al Passo di Mezzeno 2142 mt e il Passo Laghi Gemelli 2139 mt, altre cime, che posso menzionare sono il Monte Spondone 2445 mt, Monte del Tonale 2425 mt, Pizzo delle Orobie 2340 mt e Pizzo dell’Orto 2271 mt.



Uno dei percorsi escursionistici più belli delle Alpi Orobie, un luogo menzionato in tutte le guide, tantissimi motivi per affrontare la lunga salita che da Branzi porta nel cuore di queste montagne, dove laghi, valli, conche glaciali e vette, compongono un quadro che non si potrebbe guardare all’infinito, motivo in più per venire a godere queste montagne, questo rifugio di persona.

 

CURIOSITA

Il Primo Rifugio, fu distrutto durante la seconda guerra mondiale.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00/3:30 circa.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Branzi e Rifugio Laghi Gemelli.

DISLIVELLO: circa 1150 mt di salita.

COME ARRIVARE: da Bergamo con SS n°470.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°104 e 105

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Laghi Gemelli con possibilità di pernottamento, tel: 0345/71212, oppure 3470411638, indirizzo mail: info@rifugiolaghigemelli.it.

domenica 8 giugno 2025

Salita al Resegone di Lecco.

Dal Piazzale della Funivia 602 mt, che sale ai Piani d’Erna 1330 mt, sì percorre il segnavie n°901 passando dalle località Costa 775 mt, Rifugio Stoppani 894 mt, Piano Fieno 1143 mt e Beduletta 1308 mt, affrontando di seguito, l’intensa salita che porta in vetta al Resegone di Lecco 1875 mt.









NOTA

Tra le montagne più conosciute nella Regione Lombardia, il Resegone di Lecco, a mio modesto parere, ha una posizione privilegiata. Riconoscibile a chilometri di distanza per la sua inconfondibile sagoma; quanti turisti, lavoratori, appassionati, che utilizzano il treno come mezzo di trasporto, hanno sempre rivolto lo sguardo verso quella montagna tutta seghettata che ricorda molto le Dolomiti? Quanti alpinisti, escursionisti o podisti, hanno mai messo gli occhi almeno una volta su una cima così conosciuta e così misteriosa? Chi ama la montagna e apprezza percorsi più impegnativi, sa bene che Resegone non è una montagna per tutti, sa bene che molti dei suoi percorsi richiedono una giusta preparazione fisica e mentale, una buona attrezzatura, scarponi in ottime condizioni e tutto quello che serve per affrontare questa salita.

Sì parte dal Piazzale della funivia che sale ai Piani d’Erna, qui, un ampio parcheggio o un ottimo servizio di autobus, consentono di arrivare all’attacco del sentiero con tutta comodità.

L’inizio sì sviluppa lungo una facile mulattiera che porta alla località Costa, minuscolo borgo circondato da prati e boschi, qui sì può già assaporare l’ambiente dolomitico del Resegone, le aspre pareti che portano verso il Pizzo d’Erna 1375 mt, sono l’anticipo della più bella visuale dell’intero massiccio che sì mostra in tutta la sua imponenza.



Poco sopra la località Costa, sorge il Rifugio Stoppani, importante punto d’appoggio soprattutto per chi scende dal Resegone, in caso di maltempo, è importante sapere di trovare un luogo caldo e accogliente. Dal rifugio, sì apre una magnifica veduta sulla città di Lecco 216 mt, sul ramo di Lecco del Lago di Como e sul lago di Garlate, oltre alla vista su Monte Barro 922 mt, sui Corni di Canzo 1373 mt e sul Monte Rai 1259 mt.

Lasciato il rifugio, il sentiero prosegue in salita quasi interamente dentro il bosco. Per avere una decisa apertura, serve arrivare in località Beduletta 1308 mt. Da qui in avanti gli alberi lasceranno il posto ai grandi prati che precedono la salita alla vetta, concedendo una panoramica meravigliosa sui laghi e sulle tante cime che sì possono osservare tra cui: Monte Regina 817 mt, Monte Magnodeno 1241 mt, Monte Bolettone 1317 mt, Monte Palanzone 1436 mt, Monte Generoso 1701 mt e Monte San Primo 1686 mt, facilmente riconoscibile, l’intera dorsale che dal Monte Lema 1620 mt, porta fino al Monte Tamaro 1961 mt. Molti i quattromila che spiccano più a ovest, tra cui Monte Rosa 4636 mt, Dom 4545 mt e Weissmies 4029mt, spingendoci fino alle Alpi Bernesi.



L’ultimo tratto che precede l’arrivo al rifugio, è semplicemente spettacolare, un ambiente dolomitico di rara bellezza, rocce che sì elevano in verticale dove è possibile ammirare i tanti appassionati di arrampicata sportiva, cimentarsi nelle tante vie di salita che portano alle tante vette del Resegone.

Il Rifugio Azzoni, è quasi come un miraggio, sembra impossibile che quassù sì possa trovare un luogo accogliente che permetta un piacevole soggiorno, un luogo dove trascorrere la sera ammirando i miliardi di stelle che sì vedono dalla cima, oppure volgendo lo sguardo verso Lecco, illuminata dalle luci fino al sorgere del sole.



Punta Cermenati è la cima più alta dell’intero massiccio montuoso, ben 360° di panorama attende l’escursionista che ha affrontato questa dura salita, dall’Appennino alle Alpi, è un’interminabile sequenza di alte vette, molte delle più famose cime che comprendono le due dorsali, sono ben visibili nelle giornate terse, non solo l’Appennino Ligure, ma addirittura una parte dell’Appennino Emiliano. Poi, Alpi e Prealpi, alcune delle cime che precedono la grande catena alpina, le ho già menzionate, e potrei aggiungerne, ancora tantissime, come Monte Misma 1160 mt, sasso Gordona 1410 mt oppure il Monte Nudo 1235 mt. Ovviamente lo sguardo volge prima verso le due Grigne, ben visibili le due cime, Grignetta 2184 mt e Grignone 2409 mt, subito dietro, l’inconfondibile sagoma del Monte Legnone 2609 mt, e poi grandi vette come Pizzo Badile 3308 mt, Monte Disgrazia 3678 mt e Pizzo Bernina 4048 mt. Tante le cime delle Alpi Orobie che sì possono ammirare dalla Punta Cermenati, vette come il Pizzo dei Tre Signori 2554 mt, Monte Sodadura 2011 mt, Zuccone Campelli 2159 mt, Monte Alben 2010 mt, Pizzo Arera 2512 mt, giusto per fare un breve elenco, perché nelle giornate terse, il quadro diventa ancora più fantastico, per una cima di tutto rispetto.



Resegone, una montagna conosciuta, una montagna non per tutti, un luogo dove spesso gli escursionisti sottovalutano le vie di salita, affrontando impegnativi passaggi su roccia che meritano sempre la dovuta attenzione, una montagna che va rispettata in tutta la sua bellezza.

CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: circa 3:30 circa.

DIFFICOLTA’: (E/EE) per i frequenti passaggi su roccia che precedono l’arrivo al Rifugio Azzoni.

DISLIVELLO: oltre 1200 mt di salita. PUNTI D’APPOGGIO: ristoro al piazzale della funivia, Rifugio Stoppani, e Rifugio Azzoni.

COME ARRIVARE: in auto con SS 36 fino a Lecco, poi indicazioni per Funivia Piani d’Erna, oppure in treno fino a Lecco, poi bus fino al piazzale della funivia.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass n° 91 e 105.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco giallo.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Stoppani con possibilità di pernottamento, tel: 0341/491517, oppure 3470323045. Rifugio Azzoni, con possibilità di pernottamento, tel: 3319877220, oppure 3662587009. Mail info@rifugioazzoni.it.

giovedì 29 maggio 2025

Valle della Bevera e Monte Useria.

Dal Centro Commerciale IPER, sì segue la SS 712 fino al bivio con Via Cà Bassa, poco più avanti, in prossimità di alcuni capannoni, sì trova un comodo parcheggio, dove sì può lasciare l’auto. Sì prosegue a piedi seguendo la strada asfaltata fino all’attacco del Sentiero n° 385, entrando poco dopo nel PLIS Valle della Bevera. Una volta trovato il segnavie, sì attraversa l’intera valle principalmente su strada sterrata, oltrepassando la linea ferroviaria Varese Stabio, arrivando di seguito a una rotonda. Sempre seguendo il segnavie n°385, alla rotonda si svolta a destra e subito dopo a sinistra, nuovamente in valle, sì va a oltrepassare la linea ferroviaria Varese Porto Ceresio, arrivando poco dopo al piccolo cimitero di Brenno Useria.

Arrivati nelle periferie di Brenno Useria, sì prosegue a destra e dopo qualche centinaio di metri a sinistra, costeggiando i piedi del Monte Useria, quindi, sempre seguendo il segnavie n°385, s’inizia la salita che porta al Santuario Madonna d’Useria 440 mt. Raggiunta la chiesa, svoltando a destra, inizia la più decisa salita che porta in vetta al Monte Useria 555 mt, meta di questo itinerario.  

  


 






NOTA

La Provincia di Varese può vantarsi di avere istituito, numerosi PLIS (parco locale interesse sovra comunale), luoghi dove sì cerca di preservare alcuni ambienti rimasti ancora incontaminati nonostante la costante presenza dell’uomo e dei suoi interventi all’interno di questi territori. Alcuni parchi hanno come soggetto la pianura, altri parchi la montagna o la semplice collina, altri ancora, entrano in valli che rischierebbero di rimanere sconosciute ai tanti camminatori o appassionati di bike, che vanno alla ricerca di percorsi nuovi, ambienti che possano regalare vere emozioni.

L’itinerario qui proposto, va alla scoperta del Parco Valle della Bevera, e della piccola cima del Monte Useria, un grosso sasso di origine calcarea che sì eleva solitario in mezzo alla Val Ceresio, un percorso pianeggiante che attraversa la Valle del Torrente Bevera, ma che poi sì conclude con una vera salita di montagna.



Sì parte dalla località Cà Bassa, una via piena di attività imprenditoriali, mai sì potrebbe pensare che da lì a breve, parte una magnifica avventura all’interno appunto della Valle della Bevera.

La valle è particolare, a tratti sì apre come una vera conca, e a tratti sì chiude, a volte sì rimane dentro il bosco, per poi uscire nel verde dei prati che regalano piacevoli vedute, come quella sull’abitato di Velmaio 392 mt, minuscolo borgo all’interno del comune di Arcisate. Numerose sono le zone umide che ospitano uccelli e anfibi, come sono numerosi i laghetti adibiti a pesca sportiva che s’incontrano lungo la camminata, specchi d’acqua come il Laghetto delle Betulle o il Laghetto Verde.



La valle è abbastanza chiusa in se stessa, però in alcuni momenti, avvicinandosi a Brenno, sì riesce ad avere la visuale su alcune cime, come Monte Orsa 998 mt e Monte Pravello 1015 mt, raramente sì riesce a scorgere qualche cima del mendrisiotto, Monte Generoso 1701 mt, è quello che sì mostra meglio in tutta la sua imponenza.

Poco prima d’intraprendere la salita al Monte Useria, sì arriva al Santuario della Madonna d’Useria, chiesa realizzata intorno al XIII secolo; purtroppo, la vegetazione impedisce di avere una bella panoramica sulla Val Ceresio.



Monte Useria, è una salita di tutto rispetto, un ripido sentiero che in caso di neve o ghiaccio, ma anche una banale pioggerella, può diventare particolarmente insidioso.

Sulla cima, sorge una croce. Il prato, che circonda la cima, consente una modesta visuale su alcune tra le più importanti cime della Val Ceresio, come Monte Monarco 855 mt, Punta Crocino 690 mt, Monte Rho 938 mt, Monte San Bernardo 1020 mt e il Monte Piambello, sì riesce anche a vedere un fazzoletto di Lago di Lugano guardando verso Porto Ceresio, subito dietro, si eleva il Monte Arbostora 822 mt e in piccola vista Monte San Salvatore 912 mt, e nelle giornate limpide, la panoramica spazia verso la Val d’Agno, mentre guardando verso sud, la vista va sulle colline moreniche fino a tuffarsi nella Pianura Padana.



Una piccola cima con un modesto panorama sì potrebbe pensare. Eppure, nel suo piccolo, Monte Useria può far parlare di se. Sicuramente, merita una salita nei periodi più adatti, l’autunno e l’inverno sono le stagioni migliori, quando le giornate limpide non sono rovinate dalla foschia e dal caldo torrido che ricopre la pianura. Anche la Valle della Bevera, merita la giusta attenzione, a due passi dalle grandi arterie che portano verso il mendrisiotto, a due passi da un grande centro commerciale, qui esiste un luogo magico fuori da ogni immaginazione, impossibile non concedere una bella camminata per riscoprire questi due luoghi che aspettano solo di essere vissuti.

 CURIOSITA’

TEMPI DÌ PERCORRENZA: circa 3:00.

DIFFICOLTA’: (T/E) per la salita al Monte Useria.

DISLIVELLO: oltre 350 mt di salita.

PUNTI D’APPOGGIO: nessuno.

COME ARRIVARE: da Varese, seguendo le indicazioni per il centro commerciale, con un brevissimo tratto su statale prima di trovare Via Cà Bassa.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi, bandierine bianco rosso.

DOVE ALLOGGIARE:

Archivio blog