mercoledì 12 giugno 2019

Salita a Cima Pianchette e al Pizzo di Gino.



Da San Nazzaro Val Cavargna 959 mt, sì percorre la lunga strada sterrata che sale al Rifugio Croce di Campo 1741 mt. Dal rifugio, sì prosegue in decisa salita il costone che porta in vetta a Cima Pianchette 2158 mt. Ora camminando lungo l’Alta Via del Lario, sì affronta l’impegnativa cresta che porta in cima al Pizzo di Gino 2245 mt.
Per la discesa, consiglio di seguire la traccia che scende lungo il pendio erboso, collegandosi con il sentiero che porta all’Alpe Piazza Vacchera e subito dopo al Rifugi Croce di Campo.



NOTA
Più volte ho parlato della Mesolcina Meridionale, più volte ho descritto itinerari che percorrono le tante dorsali che s’inseriscono in questa lunga catena montuosa. Un altro itinerario ricco di emozionanti panorami, è quello che descrivo in queste righe; purtroppo, durante la mia ascensione, non ho avuto la fortuna di avere un cielo limpido, ma posso garantire che la visuale da queste montagne, è una delle più belle che sì possano ammirare nella Provincia di Como.
Sì parte da San Nazzaro Val Cavargna, piccolo borgo che prende il nome dall’omonima valle.
Il primo tratto dell’itinerario, sì sviluppa lungo una facile strada in parte asfaltata fino a una certa quota, per poi proseguire come carrozzabile, fino al Rifugio Croce di Campo.
Dopo aver attraversato un piacevole tratto nel bosco, la strada sì abbandona ai morbidi prati ricoperti di ginestre che quando sono in fiore, regalano uno spettacolo davvero unico. Dal Rifugio, sì ha una piacevole veduta sulla Val Cavargna e sulla piana di Porlezza, oltre che alle cime che entrano nel comprensorio della val d’Intelvi, come: Monte Tremezzo 1700 mt e Monte Galbiga 1696 mt, mentre poco più a sud, svetta il Monte Generoso 1701 mt; facilmente riconoscibili sono anche il Sasso Gordona 1410 mt e il Monte Colmegnone 1383 mt.
Dal rifugio, termina il tratto su sterrato e inizia un timido sentiero che affronta deciso il pendio erboso che porta in vetta a Cima Pianchette che rappresenta come elevazione, la seconda cima della dorsale.
Dalla cima, si può ammirare la bella conca glaciale che sì tuffa nella Valle di Albano, oltre ad avere una vista ancora più ampia di quella che sì ha al Rifugio Croce di Campo. Volgendo lo sguardo verso ovest, non si può fare a meno che meravigliarsi per la bella vista sul Pizzo di Gino, che svetta e domina solitario le due valli.
Dopo aver goduto di un panorama così suggestivo, sì prosegue per l’ascensione al pizzo. Fin ora, tanta fatica, tanto sudore ma il tutto, affrontando una piacevole strada sterrata e un facile sentiero. Ora le cose cambiano, il tratto in cresta, richiede la dovuta attenzione, e il dislivello, inizia a farsi sentire nelle gambe, i pendii erbosi, sono stati sostituiti da dure salite, brevi passaggi su roccette e un minuscolo sentiero esposto, dove il lusso di qualche vertigine, non è proprio concesso. A metà strada, sì può ammirare la cresta rocciosa di Cima Pianchette, e l’aspra progressione che conduce in vetta al Pizzo di Gino.
Finalmente sì arriva in vetta.
La piccola croce posta sulla cima, saluta l’escursionista che ha meritato questa cima e questo panorama a 360° gradi.
Una bella vista sull’intera dorsale fino al Monte Bregagno 2107 mt,
Una sensazionale veduta sul Lago di Como, a destra la punta di Bellagio, a sinistra il Laghetto di Piona, Piano di Spagna e il Fiume Adda che sì tuffa nel lago. Guardando verso il Piano di Spagna, nel tratto che va verso il Lago di Mezzola, 199 mt, è riconoscibile la Valle dei Ratti, e il Monte Spluga 2845 mt, poi, guardando oltre, sono riconoscibili le tante conche glaciali che compongono il bellissimo anfiteatro dell’alta Val Masino.
Guardando lungo la dorsale, appare ben definita, la sagoma del Monte Legnone 2609 mt, mentre più a destra, ben riconoscibile il Gruppo Montuoso delle Grigne.
Guardando verso nord, sono riconoscibili il Corno Gesero che si tuffa nella piana di Bellinzona e Monte Marmontana 2316 mt, alle sue spalle, prosegue maestosa, la catena della Mesolcina, fino al Passo dello Spluga 2113 mt.
Volgendo lo Sguardo verso ovest, non sì può non riconoscere il Pizzo Camoghè o Punta Camoscio 2228 mt, e la dorsale, che forma la Val Colla. Garantisco una spettacolare veduta sui tanti quattromila delle Alpi, sulla fascia delle Prealpi, fino al lontano Appennino, che svetta nelle giornate terse.
Un continuo susseguirsi di creste, valli, conche glaciali, alpeggi, paesi, laghi e tutto quello che rende felice un buon escursionista, che merita per intero, una ricompensa così grande.

CURIOSITA’

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:30/4:00 circa.
DIFFICOLTA’: (T) fino al Rifugio Croce di Campo. (E) per la salita a Cima Pianchette. (EE) per l’ascensione al Pizzo di Gino.
DISLIVELLO: circa 1300 mt.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°91.
PUNTI D’APPOGGIO: Rifugio Croce di Campo
COME ARRIVARE: da Lugano o da Menaggio, seguendo per Porlezza, quindi indicazioni per San Nazzaro.
SEGNALETICA: Pochi cartelli informativi, solo pochi bivi sono dotati di segnaletica. Bandierine bianco rosso, molto presenti.
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Croce di Campo, con possibilità di pernottamento, tel : 371/386942, oppure 339/4376683.

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