lunedì 2 dicembre 2024

Da Somazzo alla località Piana.

Da Somazzo 568 mt, sì segue l'indicazione per Monte Generoso vetta 1701 mt, dopo aver passato la Stazione di San Nicolao 701 mt e Stazione Bellavista 1216 mt, sì continua a salire fino ad arrivare quasi sotto l’Albergo Vetta 1601 mt, arrivando all’ultimo bivio che porta a Scudelatte. Raggiunta la segnaletica, s’ignora il bivio, per andare a prendere quello successivo che è privo di segnaletica, da qui, parte un magnifico traverso che attraversa l’intero pratone del Monte Generoso, arrivando dopo circa trenta minuti alla località Piana 1402 mt, meta di quest’ascensione.



 

 





NOTA

Il Monte Generoso, definito come l’ultima roccaforte delle Alpi, è conosciuto principalmente per la cima, che vanta ben 360° di panorama, e per il suo trenino che da Capolago, sale fino ai 1600 mt di quota, rimanendo poco sotto la vetta.

Io però, in queste righe, propongo una meta diversa, come ho già fatto in precedenza, perché il Monte Generoso, non è solo la vetta o il trenino, ma è anche bocchette, alpeggi o piccoli paesi che sorgono ai piedi di questo modesto Re di roccia calcarea, varie mete che offrono paesaggi diversi, panorami diversi, un mutare di prospettive che consentono di apprezzare in ogni angolo questa bellissima montagna.

Sì parte da Somazzo, piccolo paese di origine medievale, borgo che sorge davanti alla piana dove sì estende la piacevole cittadina di Mendrisio 332 mt, con piacevole veduta sui vigneti e sulle vicine montagne come Monte Orsa 998 mt e Monte Pravello o Poncione d’Arzo 1015 mt, facilmente riconoscibili vi sono anche: Monte Monarco 855 mt, Campo dei Fiori 1227 mt e Monte Minisfreddo 1042 mt.



La Stazione di San Nicolao, posso definirla come un luogo di meditazione, immersa in un silenzio quasi surreale, in qualsiasi stagione la sì visiti,il silenzio è interrotto soltanto dal passaggio del trenino, delle auto e dagli aerei che passano sopra le nostre teste, per il resto, rimane un luogo intimo, dove trascorrere minuti di assoluta quiete.

Prima di raggiungere la Stazione Bellavista, è d’obbligo fermarsi nel punto panoramico, qui una fantastica balconata, lascia senza parole ogni visitatore che sì affaccia dalla ringhiera. Il Lago di Lugano fa da cornice guardando fino alle porte della città di Lugano 277 mt, guardando subito sotto, sì scorge l’antico borgo di Riva San Vitale 273 mt, conosciuto già in epoca romana, sopra il paese, svetta l’imponente cima del Monte San Giorgio 1100 mt, alle sue spalle, in sequenza, sono riconoscibili le cime del Monte Piambello 1125 mt, Monte Nudo 1235 mt e Monte Rosa 4634 mt. Guardando verso Lugano, sì può ammirare la lunga dorsale che dal Monte Lema 1620 mt, porta alle più alte cime del Monte Gradiccioli 1935 mt e Monte Tamaro 1961 mt; subito a sinistra della dorsale, svettano le Alpi Bernesi, facilmente riconoscibile l’aguzza cima del Finsteraarhorn 4274 mt.



La Stazione  Bellavista, in estate, grazie al suo ristoro, è un punto d’incontro per turisti e ciclo escursionisti, un via vai di gente che sale e scende dal trenino che porta al Monte Generoso, un luogo d’incontro per i tanti che amano questa località. In inverno però, diventa un luogo solitario, nei giorni feriali, le persone quasi sì possono contare sulla punta delle dita, una metamorfosi uscita da un film di fantascienza dove l’uomo è quasi estinto.

Dalla terrazza panoramica, bella vista sul Lago di Lugano, sull’abitato di Melide 276 mt e su Monte San Salvatore 912 mt.



Lasciata la stazione, un piacevole bosco di faggio, precede quella che a breve diventerà un paesaggio completamente diverso, i fitti boschi lasciano il posto al gigantesco pendio erboso che dai 1300 mt di quota sale fino alla vetta, nella parte iniziale ricoperto di felci e ginestre che in primavera regalano colori spettacolari, dove è possibile ammirare le cime del Monte San Primo 1686 mt, del Sasso Gordona 1410 mt, del Monte Colmegnone 1383 mt e Monte Palanzone 1436 mt.

L’ultimo tratto, regala un paesaggio alpino d’eccellenza, un pendio erboso dove il grande nevaio ricorda quando neve e ghiaccio nella stagione invernale, ricopriva per settimane questa montagna.



La località Piana, consente di ammirare dal lato opposto, l’immenso pendio erboso, dove sono adagiati antichi alpeggi che da secoli convivono con la dura realtà di questa montagna; la graziosa baita collocata in questa località, è sicuramente un buon esempio. Dalla località, sì ha una magnifica veduta sul Monte Disgrazia 3678 mt, del Monte Legnone 2609 mt, visibile solo in minima parte, perché quasi completamente nascosto dal Pizzo della Croce 1491 mt. Una buona fetta della dorsale orobica, sì eleva subito a destra del Pizzo della Croce, in sequenza si possono ammirare Pizzo Alto 2512 mt, Monte Rotondo 2496 mt, Pizzo Mellasc 2465 mt, Pizzo dei Tre Signori 2554 mt, Grigna Settentrionale 2409 mt, Grigna Meridionale 2184 mt e Resegone di Lecco 1875 mt.



Un panorama eccezionale, un ambiente montano di rara bellezza, il silenzio e la solitudine che solo la montagna riesce a regalare in un continuo insieme di emozioni e sensazioni che possono riempire pagine e pagine del grande libro della nostra storia, e poi, se sì ha ancora voglia di camminare, la vetta è sempre li a portata di mano.

 

CURIOSITA’

TEMPI DÌ PERCORRENZA: circa 3:00.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero.

PUNTI D’APPOGGIO: Ristoro presso la Stazione Bellavista.

DISLIVELLO: circa 900 mt.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass N° 91.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosso.

COME ARRIVARE: da Mendrisio, seguendo le indicazioni per Somazzo e Monte Generoso.

 

DOVE ALLOGGIARE:

sabato 29 giugno 2024

Traversata ad anello, da Stabio fino alla Stazione Bellavista sul Monte Generoso.

Dalla Stazione di Stabio 352 mt, sì passa il sottopasso per arrivare nei pressi di un’attività industriale. Guardando a sinistra, sì notano delle indicazioni e una strada sterrata che costeggia i capannoni, percorrendo la strada, sì arriva all’attacco del sentiero. Appena trovata la segnaletica, sì prosegue per Novazzano 345 mt, che sì raggiunge dopo aver passato le località Prella 374 mt e Brusata 389 mt. Da Novazzano, sì continua a seguire le indicazioni arrivando a Balerna 350 mt.

Superato il borgo, sì entra nel Parco Gole della Breggia, e dopo aver passato l’ex cementificio, inizia la più decisa salita che porta a Chiesa Rossa e poco dopo a Castel San Pietro 449 mt. Sì continua a camminare su strada asfaltata raggiungendo la località Obino 497 mt, da qui, inizia la lunga strada sterrata che sale fino al Rifugio Alpe di Caviano 967 mt. Passato il rifugio, sì continua a camminare lungo la sterrata oltrepassando la località La Grassa 1090 mt, e Cascina d’Armirone 1151 mt, quindi, con un’ultima salita, sì raggiunge la Stazione Bellavista 1216 mt, punto più alto di tutto l’itinerario.

Dopo la meritata pausa, inizia la lunga discesa che passa dalla Stazione di San Nicolao 701 mt, e arrivando di seguito nell’abitato di Somazzo 568 mt.

Nuovamente in discesa, sì arriva a Mendrisio 360 mt, quindi dopo aver attraversato il sottopasso della stazione ferroviaria, svoltando a sinistra, s’inizia a seguire le indicazioni che portano alla località Santa Margherita 352 mt, che non sì raggiungerà, perché prima di arrivare alla località, sì ritroverà il bivio che riporta alla stazione di Stabio.









NOTA

La Svizzera, è una nazione che può vantare di avere al suo interno, una rete di sentieri che spazia dal percorso di pianura fino alle alte montagne. Un bellissimo puzzle, che sì può comporre a piacimento, realizzando salite e traversate da fare in giornata o in più giorni. Lunghe camminate che chi sa apprezzare questo sport, non può rimanere indifferente davanti alle infinite possibilità che ha davanti, una di queste, è racchiusa in queste righe, un percorso insolito, che unisce paesaggi collinari e pianeggianti, affrontando la montagna fino ai 1200 mt di quota, per poi tuffarsi nel centro storico di Mendrisio, con arte e cultura che chiudono la cornice di un meraviglioso dipinto da vivere tutto con gli occhi e con la mente.

Sì parte da Stabio, piccolo borgo che vanta una storia che torna indietro nel tempo fino all’epoca dei romani e dei longobardi, sorge tra i colli che scendono dal Monte San Giorgio 1100 mt e la parte più a ovest della Dorsale Insubrica. Passeggiando tra le campagne, oltre al Monte san Giorgio, è possibile ammirare le cime del Monte Orsa 998 mt e del Monte Pravello o Poncione d’Arzo 1015 mt, mentre tra i colli, è facilmente riconoscibile la chiesa che sorge sul Colle San Maffeo 515 mt e il Colle Sant’Ambrogio 533 mt.



La località Brusata, è un minuscolo borgo che sorge poco dopo la Dogana di Bizzarone 436 mt, immerso nel verde della dorsale tra boschi e vigne, dove sì può ammirare il Monte Generoso 1701 mt e Sighignola 1314 mt.

Novazzano è un altro piacevole paese immerso anch’esso nel verde delle colline, abitato già dagli Etruschi; anche qui sì trovano numerosi terrazzamenti coltivati a vite. Guardando verso il Monte Generoso, è possibile ammirare l’inconfondibile sagoma del Sasso Gordona 1410 mt, mentre scendendo giù verso la Valle dei Mulini, è possibile ammirare il Monte Santo Stefano 491 mt, incastonato perfettamente nella Dorsale Insubrica.

Balerna, sede della Pieve di Balerna dal IX al XVIII secolo, è un paese di transito ma che nel suo territorio presenta alcune attrattive molto interessanti, come ad esempio la Collegiata di San Vittore XVI secolo e l’Oratorio dedicato a Sant’Antonio di Padova realizzato verso la fine del 1600, sorge sopra un piccolo colle dove sì ha una piacevole veduta sulla Dorsale Insubrica e sulla Valle dei Mulini in Provincia di Como.

Il Parco delle Gole della Breggia, è un piccolo parco che s’insinua all’interno di una gola scavata appunto dal Torrente Breggia che arriva dalla vicina Valle di Muggio. Al suo interno, vi sono numerosi itinerari che danno la possibilità di scoprire tutte le attrattive del parco che sì unisce ai tanti sentieri che salgono e scendono lungo le cime delle montagne che sovrastano il parco.

Castel San Pietro, è un altro minuscolo borgo di origine medievale, di notevole interesse storico e paesaggistico, sono la Chiesa barocca di Sant’Eusebio, eretta intorno al 1600. Lungo la salita dalle Gole della Breggia, s’incontra anche la Chiesa Rossa, dedicata a San Pietro, realizzata intorno al XIV secolo. Anche da questo paese, partono numerosi itinerari escursionistici, tutti da scoprire.



I Rifugio Alpe di Caviano, realizzato nell’ottocento, è stato fino agli anni ottanta un vero e proprio alpeggio, solo dopo il 2010, è diventato un importante punto d’appoggio per escursionisti e per i tanti appassionati e semplici turisti che visitano questi luoghi meravigliosi.

La dorsale che porta alla Stazione bella vista, sì sviluppa lungo una piacevole strada in parte asfaltata che attraversa piacevoli boschi di faggio, ma che quando riesce ad uscire dal bosco, regala delle balconate eccezionali che guardano verso Monte Bisbino 1325 mt, Sasso Gordona, Grignone 2409 mt, Pizzo dei Tre Signori 2554 mt, Pizzo Mellasc 2465 mt e Pizzo della Croce 1491 mt.



Guardando verso sud ovest, sono facilmente riconoscibili: Monte Orsa 998 mt, Monte Minisfreddo 1042 mt, Campo dei Fiori 1227 mt e Corno Bianco 3320 mt. In un'unica piacevole vista, sì riesce a intravvedere l’abitato di Cragno 936 mt, piccolo gioiello incastonato nella Valle dell’Alpe.

La Stazione bellavista, è semplicemente perfetta, un’atmosfera che sembra andare indietro nel tempo, e ogni volta che passa il trenino che sale e scende dal Monte Generoso, è impossibile non fermarsi a guardare il convoglio colorato che trasporta tantissimi turisti arrivati lì per vivere l’esperienza del viaggio in treno, una delle ferrovie più belle della Svizzera.



Come già scritto in precedenza, San Nicolao è la prima stazione a monte della linea ferroviaria che da Capolago 273 mt, sale quasi in cima al Monte Generoso. Un’area immersa nel verde e nel silenzio dei boschi che ricoprono l’altra dorsale che scende verso Mendrisio, raggiungibile a piedi, in bike e in auto, oltre al grazioso trenino che sale dal lago e scende dalla montagna.

Somazzo, è un borgo abitato già in epoca romana, di notevole interesse è l’Oratorio di san Giuseppe realizzato intorno al 1600.

La Chiesa di San Zeno, è un altro gioiello, risalente al 1300, offre una magnifica balconata che guarda verso Monte San Giorgio e non solo.



Mendrisio è un importante centro, crocevia di tantissimi itinerari escursionistici, facilmente raggiungibile anche dall’Italia, con un ottimo collegamento con Como e Varese. Di notevole interesse, sono le numerose strutture religiose e civili tra cui Palazzo Pollini risalente al 1700.

L’ultimo tratto di questa magnifica traversata, sì svolge nel Parco del Laveggio, un percorso quasi pianeggiante, dove le alte quote, cedono il posto ai boschi di pianura e ai campi coltivati, tutto questo riporta alla Stazione di Stabio, dove era iniziata una lunga avventura che ha condotto alla scoperta di un angolo di Svizzera che merita di essere attraversato.

 

CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: circa 9:00 ore.

DIFFICOLTA’: (E) per la lunghezza del percorso.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Stabio, Novazzano, Balerna, Castel San Pietro, Rifugio Alpe di Caviano, Ristoro Stazione Bellavista e Mendrisio.

DISLIVELLO: più di 1100 mt di salita e circa1060 mt di discesa.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass N° 90 e 91.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosso.

COME ARRIVARE: in treno da Varese o da Como San Giovanni lungo la linea Varese/ Mendrisio/ Como.

DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Alpe di Caviano con possibilità di pernottamento, tel: +41 91 646 68 89, info@alpedicaviano.ch.

lunedì 27 maggio 2024

Da Gaggiolo alla Stazione di San Nicolao.

Dalla Dogana di Gaggiolo 380 mt, si percorre la strada asfaltata per circa 500 mt, appena trovato il segnavie, sì attraversa la strada e sì passa davanti alla zona industriale raggiungendo così la linea ferroviaria Stabio Varese. Da qui, s’inizia a seguire le indicazioni per Genestrerio, quindi oltrepassata la località Santa Margherita 352 mt, sì va avanti sempre per Genestrerio, e dopo la località Vallera 333 mt, sì trovano le indicazioni per Mendrisio Stazione.

Dopo aver passato la Stazione di Mendrisio e il centro storico 360 mt, inizia la salita che porta a Salorino 465 mt, Somazzo 568 mt, arrivando finalmente alla Stazione di San Nicolao 701 mt.









NOTA

Varcare il confine per andare a camminare lungo i tantissimi sentieri che offre la Svizzera, è sempre un piacere, dalla pianura alle alte montagne, vi sono un’infinità di escursioni lungo una rete d’itinerari che danno la possibilità di esplorare il territorio, i borghi e i centri storici delle città che sì trovano all’interno del territorio elvetico. L’itinerario che descrivo, è un piacevole esempio di come sia facile realizzare una lunga camminata che può accontentare tutti quelli che amano lo sport e la cultura. Sì parte da Gaggiolo piccolo borgo che risale all’epoca romana, che sorge all’interno del confine italiano, dove è possibile lasciare l’auto grazie ai tanti parcheggi gratuiti.

Il primo tratto su strada, consente di raggiungere l’attacco del sentiero, una volta lasciata l’area industriale, sì apre un mondo totalmente diverso, immerso tra i colli di quella che compone la Dorsale Insubrica.

In località Santa Margherita, oltre al maneggio e al ristoro, sì può ammirare anche la piccola chiesa di Santa Margherita, realizzata in stile romanico intorno al 1400, qui siamo già dentro i confini del Parco del Laveggio, parco che regala numerose stazioni didattiche, dove sì possono apprendere numerose informazioni sul parco, sulla flora e sulla fauna. Man mano che sì procede lungo i sentieri, voltandosi sì può ammirare la graziosa Chiesetta di San Maffeo che sorge sulla collina a 515 mt, e il Colle Sant’Ambrogio 533 mt.


Mendrisio, è un grazioso borgo che sorge tra il gruppo montuoso del Poncione d’Arzo 1022 mt e, il gruppo montuoso del Monte Generoso 1701 mt, abitata già in epoca preromana, arriva ai giorni nostri con un centro storico di tutto rispetto, il Palazzo Pollini realizzato nel 1700 e la Chiesa Parrocchiale dei santi Cosma e Damiano realizzata nel 1800, sono due dei tanti monumenti che sì possono ammirare lungo le vie, un incrocio di vicoli dove locali e negozi possono ampiamente soddisfare il turista più esigente.



Poco sopra, sorge il borgo di Salorino, qui, sì trova la Chiesa di San Zeno, risalente al 1300, qui sì ha una bella veduta sulla valle del Laveggio e sulla Dorsale Insubrica, interessante la vista sul Poncione d’Arzo e su Monte Orsa 998 mt.



Somazzo è un altro piccolo borgo anch’esso abitato già in epoca romana e che racchiude tra i suoi vicoli tanti piccoli gioielli, come ad esempio l’Oratorio di San Giuseppe risalente intorno al 1600.

San Nicolao, è la prima fermata del trenino che da Capolago sale quasi in vetta al Monte Generoso, qui oltre all’atmosfera che crea la piccola ferrovia, sì può trovare un’area attrezzata, dove poter riposare e fare in tutta comodità un pranzo al sacco che ripaga di tutta la fatica fatta per raggiungere questa località, immersa nel verde e nel silenzio di queste montagne. Il passaggio del trenino, regala una piacevole sensazione, come tuffarsi in un mondo in miniatura a grandezza naturale; se sì ha molta fortuna, tra i boschi è possibile avvistare qualche camoscio che bruca l’erba ai margini delle piante.



Un itinerario particolare, un percorso che offre tante occasioni di vedere ambienti differenti tra collina e pianura e antichi borghi e poi la montagna, una buona salita per arrivare nella quiete dei boschi di castagno, con una meta diversa dalla cima o dal rifugio, perché anche una piccola stazione, può offrire le stesse emozioni che sì vivono tra le montagne.

 

 

CURIOSITA’

Il 5 giugno del 1890, fu attivata la linea ferroviaria che da Capolago sale all’Albergo Vetta del Monte Generoso.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:45 circa.

DIFFICOLTA’: (T)

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Gaggiolo, Santa Margherita, Mendrisio e ristoro presso l’Oratorio di San Nicolao sopra Somazzo.

DISLIVELLO: circa 360 mt in salita e circa 50 mt in discesa.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass N° 90 e 91.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosso.

COME ARRIVARE: in treno da Varese lungo la linea Varese Mendrisio, o in auto da Varese seguendo le indicazioni per Valico Gaggiolo.

DOVE ALLOGGIARE: Numerose strutture a Mendrisio.

Da Asso, salita delle cinque vette.

Da Asso 427 mt, sì percorre la strada sterrata che sale all’Agriturismo Enco a circa 790 mt, sì prosegue seguendo le indicazioni per Caglio 875 mt, camminando lungo un ampio sentiero che attraversando la Valle di Rezzago, arriva al Santuario di Campoè. Appena raggiunto l’abitato di Caglio, subito dopo aver passato il cimitero, sì svolta a sinistra seguendo Via Bryan Conny, arrivando poco dopo all’incrocio con Via ai Monti, qui, svoltando a sinistra, s’inizia la salita che porta alla Colma di Caglio 1129 mt. Ora con un bellissimo percorso in cresta, sì salgono ben cinque cime che sono: Monte Pianchetta 1243 mt, Braga di Cavallo 1354 mt, Monte Croce 1351 mt, Monte Bul 1406 mt e Monte Palanzone 1436 mt.

Per il ritorno, sì percorre il segnavie che scende lungo il costone del Monte Palanzone, arrivando alla Bocchetta di Palanzo, 1210 mt, svoltando a sinistra, sì attraversa la parte bassa del Monte Palanzone raggiungendo la cresta che porta a Colma Piana 1179 mt. Proseguendo lungo la dorsale, poco prima di raggiungere la colma, inizia la decisa discesa che porta alla Bocchetta di Vallunga 904 mt, quindi, nuovamente in discesa, ritornando sul sentiero fatto al mattino che riporterà senza problemi giù ad Asso.









NOTA

Spesso ho avuto la possibilità di andare a percorrere numerosi sentieri lungo il Triangolo Lariano, e ogni volta, sono sempre riuscito a trovare percorsi nuovi, varianti di vecchi percorsi, novità che regalano sempre emozionanti scorci panoramici, in un susseguirsi di valli, monti e rifugi. L’itinerario che mi preparo a raccontare, porta alla scoperta della fascia centrale del Triangolo Lariano, salendo una cima nota come il Monte Palanzone, ho avuto la possibilità di collegare ben cinque cime, con diverse quote e con panorami che sembrano uguali, ma a un’attenta visione, sì può comprendere la diversità del singolo particolare che non sì poteva notare dalla cima precedente.

Si parte da Asso, piacevole borgo incastonato in mezzo a vari gruppi montuosi e che vanta una storia antichissima, basti pensare che vi siano testimonianze d’insediamenti, che risalgono al 6500 a.c.

L’Agriturismo Enco, è composto da un grande casolare, un luogo ideale per trovare quiete insieme a un buon punto d’appoggio, sia all’andata sia al ritorno del percorso. L’intera area, è circondata da castagni secolari, una vera testimonianza di quando il sapere antico, fioriva nella coltura del castagno e di tutto quello che comportava la sua economia.

Il Santuario della Madonna di Campoè, è un luogo sacro che fu edificato nel XVI secolo a seguito di un’apparizione, oggi meta di molti pellegrinaggi; piacevole la vista del Monte Palanzone che svetta sopra la valle.

Dalla località Colma di Caglio, lo scenario cambia radicalmente, le vallate e i fitti boschi, lasciano il posto alle meravigliose balconate che regalano le cinque cime che sì andranno a salire. Dal Monte Pianchetta, sì apre la prima panoramica con vista sul Monte San Primo 1686 mt la più alta elevazione del Triangolo Lariano. Procedendo verso la cima di Braga di Cavallo, i prati ancora brulli, sì mescolano con l’azzurro del cielo, e poi quando sì raggiunge la cresta, da lì fino alla cima del Monte Palanzone, sì può ammirare una magnifica visuale, dal Monte di Palanzo 1391 mt al quasi gemello Monte Preàola 1417 mt, in mezzo alle due cime, svetta il Monte Rosa 4634 mt e subito a fianco, sì può notare l’inconfondibile sagoma del Cervino 4478 mt. Poco più a destra, sì riconosce l’inconfondibile sagoma del Monte Generoso 1701 mt, nelle giornate terse, sono ben visibili le Alpi Bernesi con i 4275 mt del Finsteraarhorn massima elevazione del gruppo montuoso. Per completare l’elenco mi permetto di citare il Monte Galbiga 1698 mt e il Pizzo di Gino 2245 mt.


Volgendo lo sguardo verso est, subito salta all’occhio il magnifico gruppo montuoso delle Grigne, con le due cime principali, la Grignetta 2184 mt e il Grignone 2409 mt, sicuramente sì può riconoscere un’altra famosa cima, quella del Monte Legnone 2609 mt, come lo è il Monte Disgrazia 3678 mt. Un’altra cima facilmente riconoscibile è il Pizzo Arera 2512 mt, mentre più a destra, il Resegone di Lecco 1875 mt, sì erge come ultima roccaforte che precede le più morbide cime che terminano nella Provincia di Bergamo. Dalla cima del Monte Palanzone, sì può ammirare un piccolo scorcio del Lago di Como, con vista sul Monte Bisbino 1325 mt e sul Monte Colmegnone 1383 mt. Ultimo sguardo, verso la Pianura Padana, e quando il cielo lo consente, l’Appennino sì mostra per una buona porzione, dalla Liguria all’Emilia Romagna.



Questo itinerario, ha tutti i requisiti per essere una piacevole avventura che regala tantissimi panorami e piacevoli ambienti dove trovare il silenzio o il rinfresco adatto che aiuta a chiudere una giornata unica, da ripetere alla prima occasione.

 

CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 6:30 / 7:00 circa, l’intero percorso.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: circa 1100 mt in salita e poco più di 1000 mt in discesa.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°91.

PUNTI D’APPOGGIO: locali ad Asso, Agriturismo Enco, e locali a Caglio.

COME ARRIVARE: in auto da Como seguendo le indicazioni per Canzo Asso, oppure in Treno con linea ferroviaria Milano Cadorna Asso.

SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco viola e bianco rosso, quando presenti.

DOVE ALLOGGIARE:

Traversata da Induno Olona a Bregazzana.

Da Induno Olona sì sale alla località Frascarolo 470 mt, sì prosegue lungo la strada sterrata che porta alla località Montallegro 592 mt, fino a quando non sì trova il bivio con il sentiero che scende in Val Ganna. Giunti in valle, sì prosegue seguendo la pista ciclopedonale che porta all’abitato di Ganna 460 mt. Dopo aver passato il Lago di Ganna, sì svolta a sinistra precorrendo il segnavie 315 che sale al Passo Valicci 661 mt, per poi scendere a Brinzio 515 mt. Dopo aver attraversato il borgo di Brinzio, sì svolta a sinistra seguendo l’ampio sentiero che porta a Rasa di Varese 560 mt.

Lasciato anche il paese di Rasa, sì prosegue lungo il sentiero che porta a Robarello, che sì percorrerà fino alla località Molinetto; ora svoltando a sinistra, sì segue la strada asfaltata che porta all’abitato di Bregazzana 480 mt.









NOTA

Avere una buona rete ferroviaria, supportata da un servizio di autobus che sono strategici per chi pratica escursionismo, consente di compiere tantissime traversate da un capo all’altro di una o più province, tra regioni o addirittura tra stati. La Provincia di Varese, è un pratico esempio di come i mezzi di trasporto, consentano di spostarsi a piedi attraverso i tanti passi, le tantissime cime che vanno oltre i 1500 mt di quota, con un susseguirsi tra creste e costoni, percorsi ricchi d’avventura anche con brevi passaggi su roccia.

L’itinerario qui descritto, è indubbiamente una chiara dimostrazione di come sì possa andare da un punto all’altro della provincia, grazie appunto all’utilizzo dei mezzi di trasporto.

Sì parte da Induno Olona Paese situato all’inizio della Valceresio, che vanta una storia che va indietro nel tempo fino al V secolo a.c., di notevole interesse sono la Chiesa dedicata a San Giovanni Battista edificata tra il XV e il XVI secolo, e la Cappella di San Pietro in Silvis XI secolo.

Poco sopra l’abitato di Induno Olona, sorge il Castello di Frascarolo, che vanta anch’esso di una storia millenaria, posto sopra una collina, immerso in un verde che lo rende ancora più maestoso, mentre alle sue spalle sorge una graziosa corte probabilmente annessa al castello; Monte Monarco 855 mt, completa la cornice di questa incredibile località.



La Valganna è una valle che divide il gruppo montuoso del Monte Martica 1032 mt dalla cresta che dal Minisfreddo 1042 mt, porta al Poncione di Ganna 992 mt, vera attrattiva di una valle che non scende mai sotto i 400 mt di quota. Di notevole interesse, l’area naturalistica del Lago di Ganna che precede l’abitato di Ganna, da qui, sì ha una piacevole vista sul Monte val de Corni 993 mt, sul Monte Mondonico 807 mt e sul Monte Lema 1620 mt. Anche nella Valle del Pralugano, sorge una zona umida molto importante per la biodiversità di queste montagne.



L’Alpe Valicci, è composta di una serie di baite private che sorgono in un prato dalla vista eccezionale, un luogo dove sì respira un’atmosfera di quote superiori ai 1500 mt, con una piacevole veduta sul Monte della Colonna 1203 mt, Monte San Martino 1087 mt e sul Monte Limidario 2188 mt.



Poco più avanti, sorge l’area Pic-nic Valicci, qui, oltre a trovare un pratico luogo di sosta, affacciandosi su un prato nelle immediate vicinanze, sì ha una magnifica veduta dell’intero Massiccio Montuoso del Campo dei Fiori 1227 mt.

Brinzio è un grazioso paese che sorge in un’ampia conca glaciale, qualche decennio fa, erano famose le piste per lo sci di fondo.

Il borgo vanta una storia millenaria, i primi insediamenti umani, parlano di epoche lontane, preistoriche, quello che oggi è un paese, ieri era un semplice villaggio.



Poco distante dal centro, sorge il piccolo Lago di Brinzio, uno specchio d’acqua di origine morenica e di grande interesse naturalistico.

Rasa di Varese, piccola frazione è un altro gioiello che s’incontra lungo questo itinerario, incastrata tra il Monte Legnone 868 mt il Monte Chiusarella 915 mt, qui nasce il Fiume Olona, che percorre buona parte della fascia prealpina, per poi abbandonarsi alla pianura fino a tuffarsi nel Fiume Lambro.

Bregazzana è l’ultimo borgo, meta di questa piacevole traversata, un gruppetto di case che racchiude nel suo intimo, il tipico ambiente dei paesi di montagna.



Sicuramente, questa traversata non ha nulla a che vedere con le grandi camminate alpine, però, posso assicurare che questo itinerario non ha nulla da invidiare, anzi, offre una suggestiva varietà di ambienti e di panorami unici, tutti da scoprire e da vivere, un modo diverso di trascorrere una giornata mescolando arte e natura in un unico itinerario escursionistico.

 

CURIOSITA’

 

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 5:00 / 5:30 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: oltre 450 mt di salita e poco più di 400 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Induno Olona, Brinzio, Rasa e Bregazzana.

COME ARRIVARE: in treno da Varese.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e qualche bandierina bianco rosso.

DOVE ALLOGGIARE:  Locanda del Brinsc tel: 338 390 3392.

martedì 9 aprile 2024

Anello del Monte Magnodeno.

Da Somasca 295 mt, sì raggiunge il Castello dell’Innominato 405 mt, dopo aver visitato le rovine, sì prosegue lungo il sentiero che sì vede sulla destra, contrassegnato come sentiero 801 passando per la località Croce della Vicerola a circa 650 mt di quota, ora parte un’intensa salita che porta sulla cresta oltrepassando Monte Mudarga 909 mt, Monte Gavazzo 911, arrivando così al Bivacco Mario Corti 921 mt.

Sì prosegue in salita seguendo il sentiero n°29 raggiungendo la cima del Corno di Grao 1041 mt, ora proseguendo lungo la cresta, subito dopo aver passato il Passo Tre Croci 1020 mt, inizia la salita che porta in vetta al Monte Magnodeno 1241 mt.

Dalla cima del Monte Magnodeno, sì prosegue in discesa con il sentiero n°26°, che scende verso Campo dei Boi 692 mt. Poco prima di arrivare alla località Campo dei Boi, in prossimità di alcune baite, sì deve svoltare a sinistra, proseguendo lungo il traverso che riporta al Castello dell’Innominato e subito dopo a Somasca, dove sì potrà recuperare l’auto.



 






NOTA

La Provincia di Lecco, offre una vasta rete escursionistica per tutti i livelli, dalla semplice passeggiata alla più impegnativa salita, rifugi, vette o piacevoli alpeggi, con una quota che varia tra i 200 mt, arrivando anche oltre i 2400 mt di quota.

L’itinerario che propongo in queste righe, raggiunge una delle più conosciute cime che sì affacciano sella città di Lecco 211 mt, ovvero il Monte Magnodeno.

Si parte dalla località Somasca, graziosa frazione di Vercurago 225 mt. Un piacevole borgo ricco di storia e arte, pare che i primi insediamenti, risalgono dal IX al V secolo avanti cristo, riconducibili alla civiltà di Golasecca, di notevole interesse religioso è il Santuario di San Girolamo Emiliani realizzato intorno al 1500 e il piccolo Sacro Monte realizzato nel XIX secolo, che sorge poco sotto il Castello dell’Innominato, rudere che vanta una storia che va indietro nel tempo fino all’anno 1100.




La Croce della Vicerola, sorge sopra un punto panoramico di notevole suggestione, da qui, sì può avere una piacevole veduta sul Lago di Olginate 198 mt, sul corso del Fiume Adda che scorre verso la pianura e sul piccolo gruppo montuoso del Monte Regina 817 mt, di notevole interesse, sono le formazioni rocciose che sì elevano lungo la salita, fogli di pietra che compongono un mosaico unico, a volte orizzontali altre volte piegati appunto come carta, per poi disporsi in verticale.



Durante la parte in cresta, che porta alla località Culmine, sì passa vicini a un roccolo per la caccia, qui un timido prato, apre la visuale verso Corno di Grao, Monte Magnodeno e Resegone di Lecco.

Il Bivacco Mario Corti è un importante punto d’appoggio, in caso di maltempo, si può trovare un ambiente confortevole, dove potersi asciugare, grazie anche al grazioso camino che scalda le rigide giornate invernali, piacevole meta per escursionisti che amano i luoghi isolati e immersi nel silenzio.



Dal Corno di Grao, finalmente sì apre la prima decisa panoramica sulla città di Lecco 211 mt, sul ramo di Lecco del Lago di Como, con vista sui Corni di Canzo e sul Monte Moregallo 1276 mt, mentre in lontananza sono facilmente riconoscibili, il Monte Tremezzo 1700 mt e il Monte Gazzirola 2116 mt.



Dalla cima del Monte Magnodeno, sì apre una magnifica panoramica sul Lago di Garlate 198 mt e sul piccolo Monte Barro 922 mt, facilmente riconoscibili sono il Lago di Annone 224 mt e il Lago di Pusiano 257 mt. La panoramica spazia ovviamente sul Gruppo montuoso delle Grigne, facilmente riconoscibili le due principali cime, la più piccola la Grignetta 2177 mt e il Grignone 2409 mt. Chiaramente visibile il Monte Legnone 2609 mt, prima grande vetta delle Alpi Orobie, Pizzo Alto 2512 mt, Pizzo Varrone 2325 mt e Pizzo dei Tre Signori 2554 mt. Per completare la cornice, non posso non menzionare il Monte Due Mani 1666 mt, Pizzo d’Erna 1365 mt e il re che sovrasta la Città di Lecco, ovvero il Resegone di Lecco, e a seguire, Corna Camozzera 1452 mt, Monte Tesoro 1432 mt e le antenne del Monte Prato della Costa 1422 mt. Sulla cima del Monte Magnodeno, sorge un piccolo rifugio aperto solo la domenica, qui sì può trovare un sicuro punto d’appoggio, grazie anche a un piccolo locale d’emergenza sempre aperto.



La discesa, sì sviluppa su ripido sentiero, che scende fino al piccolo altopiano dove sorge Campo dei Boi, poco più avanti sì trova un vecchio collegio oggi disabitato.

Il traverso che riporta al Castello dell’Innominato, sì sviluppa in un lungo sali e scendi, dove le occasioni per un piacevole panorama, sono davvero poche, però la monotonia del bosco, viene ogni tanto interrotta dai casolari che sorgono lungo il cammino, oggi case private ma un tempo stalle o abitazioni di chi su queste montagne viveva del proprio lavoro.

Un bellissimo anello, un continuo cambiare paesaggio, i boschi, i casolari, la ripida salita e l’ambiente unico, che ricorda quello dolomitico, un luogo molto frequentato dai camminatori della zona, una vera palestra per le grandi vette dell’estate.

 

CURIOSITA’

In località Culmine, dove sorge il Bivacco Mario Corti, passava il confine tra lo Stato di Milano e lo stato Veneto.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 6:30/ 7:00

DIFFICOLTA’: (E) per tratti su sentiero ripido e per il forte dislivello.

DISLIVELLO: circa 1170 mt in salita e 1130 mt circa in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Somasca, Bivacco Mario Corti e Rifugio Monte Magnodeno.

COME ARRIVARE: in auto da Milano con SS 36 o da Bergamo con SS 342 e SP 639.  In treno lungo la linea Milano Lecco Sondrio o lungo la linea Bergamo Lecco.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Kompass n°91 e 105.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco in fase di aggiornamento.

DOVE ALLOGGIARE: Hotel San Gerolamo tel: 0341/420429.

mercoledì 27 marzo 2024

Da Valmaggiore al Monte Briasco.

Da Valmaggiore 580 mt, sì percorre il segnavie n°737a, che sale al Monte San Grato 915 mt, raggiungibile comodamente da una facile sterrata che evita il sentiero che al contrario è più ripido e poco battuto.

Arrivati a una sella, sì svolta a destra per raggiungere la chiesetta che da il nome al Monte San Grato; ritornati sui propri passi, sì continua con il sentiero n° 746 che scende alla località San Bernardo 886 mt. Arrivati alla Chiesa di San Bernardo, dopo una breve visita alla località, sì prosegue lungo pista ciclopedonale arrivando al Rifugio Primatesta 979 mt. Ora seguendo il sentiero n°734, sì affronta la decisa salita che porta in vetta al Monte Briasco 1185 mt.


 






NOTA

Quarona 401 mt, è un grazioso comune che sorge a pochi chilometri da Borgosesia 354 mt, come tante località della Valsesia, anch’esso offre molti itinerari escursionistici di notevole interesse paesaggistico, all’interno del territorio comunale, sorgono due Frazioni, una è Doccio che sorge a circa 420 mt di quota, l’altra è Valmaggiore, grazioso borgo adagiato sopra una piana, impossibile resistere alla tentazione di immergersi nei vicoli di questo minuscolo gruppetto di case, da dove parte appunto il nostro itinerario.



Di notevole interesse storico e paesaggistico, sono le due chiese, una dedicata a Sant’Andrea edificata verso il 1200, e l’altra dedicata alla Madonna della Neve costruita intorno al 1600.

Il percorso, che sale a San Grato, sì sviluppa quasi interamente dentro il bosco, bisogna raggiungere la piccola chiesa edificata nel 1634 e circondata da un bel prato dove sì può godere del caldo sole primaverile.



La località San Bernardo è una piacevole zona turistica dove sorge l’omonima chiesa, qui sì trova anche un ristoro, meta di sportivi e appassionati della buona cucina tipica.

L’Alpe Mogliane, è un grazioso alpeggio composto da due ruderi, che testimoniano il tempo in cui l’uomo frequentava queste montagne con il duro lavoro di chi viveva di quello che l’ambiente aveva da offrire.



Il Rifugio Primatesta, è un rifugio autogestito, per accedere alla struttura, è necessario richiedere le chiavi, situato in una sella da dove parte la salita al Monte Briasco, circondato dai boschi, è un luogo, dove sì può trascorrere un piacevole soggiorno lontano dai luoghi comuni e dal turismo di massa, un posto dove ritrovare il profumo dell’aria frizzante al sorgere del sole, o godere dei colori del tramonto.

Monte Briasco è una cima che sì conquista dopo una bella salita, serve sicuramente un buon fiato. Dalla cima, sì ha una spettacolare veduta del Lago d’Orta e sul Mottarone 1491 mt, oltre a tantissime vette che s’inseguono lungo la Valsesia fino a Sua Maestà il Monte Rosa 4634 mt, vette come Massa del Turlo 1960 mt e Monte Capio 2172 mt.



Poco sotto la cima, una lunga area attrezzata, consente una pausa o una merenda, gustando l’ambiente solitario di questa vetta.

Tantissimi motivi per affrontare questo itinerario, dalla storia dei borghi ai luoghi di culto isolati, gli alpeggi e la montagna, che ovunque sì trovi, riesce sempre a regalare emozioni sempre nuove anche quando sì ritorna dopo diversi anni.

 

CURIOSITA’

 

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: quasi 700 mt di salita circa 100 mt di discesa.

COME ARRIVARE: A26 con uscita Romagnano Sesia, Ghemme, sì prosegue lungo la SS 299 fino al bivio per Quarona, raggiunto l'abitato di Quarona, seguire le indicazioni per Valmaggiore.

CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°

SEGNALETICA: Cartelli informativi e bandierine bianco rosso.

PUNTI D’APPOGGIO: Agriturismo il Meloverde a Valmaggiore, Ristoro San Bernardo nell’omonima località, Rifugio Primatesta con ritiro chiavi.

DOVE ALLOGGIARE:          Rifugio Primatesta con possibilità di pernottamento, ritiro chiavi presso il Ristoro San Bernardo, tel: 0163/21076.                                                                                            

martedì 30 gennaio 2024

Traversata del Parco Montevecchia e Valle del Curone.

Dalla stazione di Osnago 242 mt, Sì percorre il segnavie n°4 fino a Lomagna 256 mt, sì prosegue seguendo il sentiero n°6, passando per Cascina Trecate 268 mt, Lomaniga 300 mt, Pianetta 285 mt, per poi iniziare a guadagnare quota fino a raggiungere la località Cappelletta di Crippa 432 mt. Dalla Cappelletta Crippa, sì continua lungo il segnavie n°7 camminando lungo un traverso che conduce alla località Ronco 448 mt, quindi con sentiero n° 11, sì avanza lungo la cresta, arrivando alla Collina dei Cipressi 404 mt, ora sempre con lo stesso segnavie, sì scende nella Valle del Curone, arrivando in località Cascina Malindo 298 mt, incrociando il sentiero n°1, che sì percorrerà seguendo il Torrente Curone. Dopo la Cascina Molinazzo 262 mt, sì segue per qualche minuto la provinciale in direzione Lomaniga, per poi ritornare nella valle del Curone, arrivando al bivio con il sentiero n°5A. Con ripida salita, si ricollega con i segnavie n°5 e 3; dopo aver passato la località Fontanella 269 mt, sì arriva a un’azienda agricola, qui al bivio manca l’indicazione, però ignorando il segnale del sentiero n° 5, svoltando a destra, sì cammina fino a trovare l’altro segnale del sentiero n°3. Dopo aver passato Cascina Moscoro 269 mt, sì attraversa un campo e con breve discesa, sì ritorna lungo le strade asfaltate che riportano alla stazione di Osnago.









NOTA

Il Parco di Montevecchia e Valle del Curone, Ha una serie d’itinerari che consentono di poterlo visitare in ogni sua parte, un misto tra ambienti di pianura e di collina, che nella parte alta, regalano panorami eccezionali, un insieme di piccole creste messe in comunicazione attraverso valli e bocchette, un piccolo assaggio montano che anticipa le alte montagne che sì elevano a nord e a est del parco.

Sì parte dal piazzale della stazione di Osnago, grazioso paese sfiorato dal Torrente Molgora, che vanta una storia millenaria, che va indietro nel tempo fino alla preistoria; subito dopo il piazzale, guardando verso le campagne di Osnago, non sì può fare a meno di ammirare la sagoma dolomitica del Resegone di Lecco 1875 mt, e della lunga cresta che dal Monte Tesoro 1432 mt, porta fino alla cima del Monte Linzone 1392 mt.

Poco prima di arrivare a Lomagna, sì mostra in tutta la sua bellezza, la principale dorsale del Parco di Montevecchia, con l’inconfondibile santuario dedicato alla Beata Vergine edificata nel 1630.

Lomagna è il secondo paese che s’incontra dopo Osnago, in epoca romana, era attraversata dalla Via Spluga, che da Milano, conduceva oltre l’omonimo passo, di notevole interesse, l’area che comprende Villa Adda Busca edificata prima del XVII secolo; nelle campagne, sì ha nuovamente una magnifica veduta sulla parte alta del parco e sulle montagne che sì elevano a est, tra cui svettano la Grignetta 2184 mt e il Grignone 2409 mt.



Lomaniga è il terzo paese che s’incontra durante la traversata, piccola frazione di Missaglia, la sua storia è abbastanza recente, infatti, risale alla metà del 1700.

Da Lomaniga, sì entra nella parte più bella del parco. Seguendo il Torrente Molgoretta, sì entra nella valle che porta a Valle Santa Croce, minuscolo borgo immerso nel verde a due passi dalle grandi arterie della Brianza, la vista su Pianetta, ne è un piccolo assaggio, una serie di casolari, uno in valle e l’altro che sorge sulla collina, una vista davvero gradevole, come lo è tutto il tratto che sale alla Cappelletta di Crippa, dove numerose balconate panoramiche, consentono di ammirare Valle Santa Croce e parte della dorsale.



La Cappelletta di Crippa, è un buon punto di sosta, immersa nel bosco, regala un momento di tranquillità, prima di riprendere questa piacevole avventura.

La Piana della Bernaga, è un grazioso altopiano che sì può ammirare dalla località Pianello, da qui, sì ha una piacevole veduta del Monastero eretto nel 1628, oltre alla vista su cime come Monte Cornizzolo 1240 mt, Monte Rai 1259 mt, le tre cime che compongono i Corni di Canzo e il Monte Moregallo 1276 mt.

Le Piramidi, sono composte di tre colline, l’ultima è quella nominata come Collina dei Cipressi, questo è il punto più panoramico dell’intero itinerario, da qui sì ha una magnifica veduta verso est, con vista su San Genesio 846 mt, Monte Misma 1161 mt e Monte Canto 710 mt, allargando lo sguardo verso la Pianura Padana.



Un’altra località, di notevole rilevanza paesaggistica è Cascina Malindo, perfettamente incastonata nella Valle del Curone, un tempo era un importante luogo di sosta per cavalieri e predoni, da qui sì può ammirare la bella vallata, che crea un ambiente montano a quote collinari.



Tutto questo è il Parco di Montevecchia e Valle del Curone, un mondo tutto da scoprire, dove anche una traversata, può contribuire ad arricchire di avventura, un parco che rimane uno dei più belli che ha la Regione Lombardia.

 

CURIOSITA’

Le Piramidi di Montevecchia, sono composte di tre colline, a livello astronomico, sono perfettamente allineate con le Piramidi di Giza in Egitto.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 6:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: circa 300 mt di salita e circa 30 di discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Osnago, Lomagna e Lomaniga.

COME ARRIVARE: in treno lungo la linea Milano Lecco.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Montevecchia e Valle del Curone, realizzata da INGENIA.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.

DOVE ALLOGGIARE: Oasi Galbusera Bianca, tel: 039/570351.

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