mercoledì 12 febbraio 2014

LA VALLE DEL TICINO VISTA DAL PIEMONTE

Dalla SP N°527, si segue in auto le indicazioni per Osteria del Ristoro. Lasciata l’auto, si prosegue a piedi camminando lungo la strada sterrata che si trova sulla destra della trattoria. Seguendo la segnaletica del parco, s’incontrano le località: Mulino del Resiga, Mulino di Marano, Cascina del Parco.
Superato il bivio con il segnavie DOR 01, sì abbandona la strada principale per seguire la pista ciclo pedonale che va a costeggiare il canale Roggia d’Oleggio camminando fino alle periferie di Marano Ticino 258 mt. Si Risale leggermente per poi ridiscendere verso i Laghi Rascarola; percorrendo la pista ciclopedonale, si raggiunge la SP 148. Si percorre oltrepassando Cascina Baraggiola; proseguendo lungo la provinciale, si evita la strada asfaltata sulla destra, per svoltare poco dopo lungo una strada agricola che porta in breve al borgo di San Giorgio. Superato il borgo, sì svolta a sinistra lungo la strada asfaltata che si dirige verso Pombia 286 mt, poco più avanti sì svolta a destra lungo una strada asfaltata momentaneamente chiusa al traffico, quest’ultima conduce appunto nell'abitato di Pombia.

 
NOTA
Il Fiume Ticino, dalla Lomellina fino alla foce del Lago Maggiore, tra Sesto Calende 198 mt in Lombardia e Castelletto Sopra Ticino 226 mt in Piemonte, è accomunato dalla presenza di due parchi. Il più grande e secondo me anche il più conosciuto, anche per le vicende legate all’Aeroporto di Malpensa, è situato in territorio lombardo; l'altro meno conosciuto in territorio piemontese.
L’itinerario qui descritto, è uno di quei percorsi idealmente creati per le stagioni fredde, quando non si sa dove andare oppure nel caso in cui non si ha voglia di percorrere troppi chilometri, ma anche per scoprire un parco che offre una serie di paesaggi che mescola la piatta pianura alla più morbida collina morenica, fino ad entrare nell’abitato di Pombia, piccolo borgo che merita di essere visitato, grazie a monumenti religiosi di notevole interesse, come ad esempio: l’antica chiesa di San Vincenzo.
Camminando, non è difficile osservare i tanti uccelli presenti in quest’area protetta, come il picchio verde, la cincia mora, il picchio rosso o l’airone cenerino, oltre alle tante cornacchie che sorvolano il cielo in continuazione con il loro gracchiare.
Nelle giornate terse, il Monte Rosa 4634 mt, domina incontrastato il panorama, scagliandosi maestoso nel cielo, emergendo dietro le colline, forte della sua mole; ben visibili altre cime che superano i quattromila, oltre ad una buona panoramica che va dalle montagne del parco Nazionale della Val Grande, con il Monte Zeda 2156 mt sempre visibile durante il cammino, fino alle Prealpi Lombarde dove sono riconoscibili cime come Monte San Primo 1686 mt, Resegone di Lecco 1875 mt e Monte Legnone 2609 mt.









CURIOSITA’: da vedere a Pombia le rovine di Castel Domino, la chiesa romanica di San Vincenzo in Castro, il Safari park. 
Piatti tipici, filetto di trota in carpione, minestra castagne e latte, minestra di cardi, minestrone astigiano, orecchiette in salsa grigia, pesche ripiene, polenta con crema di Castelmagno, salsa di Montebore, salsa di noci, stracotto, tonnata veloce. 

 








TEMPI DI PERCORRENZA: 3:30 circa.
DIFFICOLTA’: (T)
PUNTI D’APPOGGIO: Osteria del Ristoro, agriturismo in località Laghi Rascarola e locali a Pombia.
DISLIVELLO: minimo, 100 mt circa.
COME ARRIVARE: da Busto arsizio o da Oleggio, seguendo la SP 527.
CARTOGRAFIE O GUIDE: Parco Piemontese del Ticino di Umberto Bocca, cartografie in PDF e DJVU.
SEGNALETICA: segnaletica del sentiero E/1, non sempre presente. Segnavie del parco, non sempre efficiente nei bivi. Con una cartografia anche provinciale, si può lo stesso eseguire l’itinerario senza particolari problemi.
DOVE ALLOGGIARE: b&b e hotel a Pombia, Borgo Ticino, e in zona.

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