Da Ponte di Piero 549 mt, si
seguono le indicazioni per Biegno 915 mt. Si prosegue seguendo le indicazioni
per Cangili 1133 mt, fino a trovare il bivio che porta alla località Sant’Anna.
Raggiunti il bivio, si prosegue seguendo il sentiero n°145 sulla destra, che
porta appunto al Bivacco Sant’Anna 1342 mt.
NOTA
La Val Veddasca, scavata dal Torrente Giona, è una delle più lunghe
valli della provincia di Varese, ed è anche quella che vanta le montagne più
alte.
La cresta principale, che è
anche la più conosciuta, è quella che dal Monte Lema 1620 mt, porta al Monte
Tamaro 1961 mt.
Dall’alta parte della valle,
una cresta più piccola, è quella che dal Monte Cadrigna 1300 mt, porta al Monte
Gambarogno 1734 mt. Questa catena di montagne, rimane in parte fuori dai grandi
circuiti del Monte Lema, anche perché, a differenza dell’altra cresta, non vi
sono impianti di risalita, vi sono molti meno rifugi e quelli che sono
custoditi, sono facilmente raggiungibili.
L’itinerario che propongo in
queste righe, è un percorso a mio parere poco frequentato, mi è bastato
guardare la scarsa manutenzione dei sentieri per capirlo.
Sì parte da Ponte di Piero,
qui si trova un grande parcheggio in parte a pagamento, ed è anche il punto di
partenza della funivia che sale a Monteviasco 924 mt, oltre ad essere il punto
di partenza, di numerose escursioni di cui avrò sicuramente parlato nel blog.
Dopo aver attraversato il
ponte sul Torrente Giona, con una comoda mulattiera, si sale al borgo di Piero
636 mt, piccolo gioiello, incastrato perfettamente in quella che è la parte più
bella e interessante della val Veddasca. Passato l’abitato di Piero, inizia un
ripido sentiero, che sale all’abitato di Biegno, ultimo paese della valle a
trovarsi nel versante italiano.
Il paese è molto bello,
consiglio di visitare i tanti vicoli che si snodano nel paese, già il segnavie,
che lo attraversa, né da un ampio assaggio.
Lasciato Biegno, sì prosegue
per un buon tratto, su di una stradina che porta al bivio con il segnavie N°145
che porta alla località sant’Anna. Qui, sì affronta un sentiero in piena
regola, poco battuto ma che regala un ambiente solitario e molto suggestivo,
con vista sul paese d’Indemini 979 mt e sulle due cime più alte della Val
Veddasca.
Lungo il tragitto all’altezza
della Val Frigere, bisogna prestare attenzione, per l’attraversamento di un
torrente, nei mesi invernali con il ghiaccio e nei mesi di piena, può
rappresentare un serio problema.
La località Sant’Anna, è
rappresentata da una piccola chiesa con un rifugio nel lato opposto. La chiesa
è collocata in mezzo ad un ampio prato, circondato da un fitto bosco di faggi,
nella parte più aperta, si ha una bella vista sulle pendici del Monte
Gambarogno 1734 mt, di cui non sì riesce a vedere la vetta. Le ultime righe, le
dedico al piccolo rifugio. L’interno è gradevole, come tutti i bivacchi,
possiede solo il camino per scaldarsi e l’acqua, nei mesi invernali non si
trova, quindi bisogna utilizzare quando la sì trova la neve, oppure andare a cercarla
in qualche ruscello vicino. Il dormitorio, ha ben 12 posti letto, con materassi
e coperte, quindi a parte i generi di prima necessità, per il resto si trova
tutto quello che serve per una piacevole due giorni, il tutto con un piccolo
contributo di 5 €.
CURIOSITA’
TEMPI DI PERCORRENZA: 2:30
circa.
DIFFICOLTA’: (E) per sentieri
ripidi, poco battuti e con poca manutenzione.
DISLIVELLO: 800 mt circa.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Piero,
Biegno e Rifugio Sant’Anna sempre aperto.
COME ARRIVARE:
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta
Kompass N°90.
SEGNALETICA: cartelli
informativi e bandierine rosso bianco.
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Sant’Anna, con possibilità di pernottamento.
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