Da Introbio 588 mt, sì
percorre in parte la strada carrozzabile che porta al Rifugio Tavecchia 1510
mt, situato in Val Biandino; la sterrata sì può in parte evitare, seguendo un
sentiero non segnato che consente di abbreviare il percorso. Dopo un tratto
pianeggiante della carrozzabile, si arriva ad un bivio, svoltando a destra, si
seguono le indicazioni percorrendo un’altra sterrata che porta al sentiero
N°25, Raggiunto il segnavie, anche in questo caso, ci sì alterna a tratti su
sterrata con tratti su sentiero, arrivando alle Baite Serra 1043 mt. Ora si
prosegue in decisa salita, fino ad arrivare al Rifugio Buzzoni 1580 mt in
località Baita Motta.
NOTA
La Val Sassina è la più ampia valle della Provincia di Lecco. Essa,
separa il dolomitico gruppo delle Grigne, dalle Alpi Orobie, lunga dorsale che
abbraccia buona parte della Lombardia centrale, attraversando ben quattro
province, più precisamente: Lecco, Bergamo, Sondrio e Brescia.
L’itinerario qui proposto, sì
sviluppa nella fascia orobica che percorre la Provincia di Lecco nella
parte orografica destra della Val Sassina.
Sì parte da Introbio, piccolo
borgo che sorge a circa metà valle, qui il paesaggio è molto simile alle
Dolomiti, con vaste praterie e tipiche abitazioni che ricordano molto le
località che sorgono appunto sulle Dolomiti. L'itinerario, inizia percorrendo
la sterrata che conduce in Val Biandino, data la pendenza, la fatica è,
notevolmente ridotta; io però consiglio di fare il sentiero che si trova a
destra della sbarra, che da inizio alla carrozzabile, anche se non è segnato, percorrendo
questo sentiero, poco più avanti, è possibile una deviazione che consente di
arrivare ad una piacevole balconata con vista sulla Cascata del Torrente
Troggia, che arriva dalla Val Biandino. La cascata ha un salto di oltre 50 mt.
Dopo aver goduto di tanta
meraviglia, si prosegue in salita recuperando la carrozzabile che sale in
valle. Dopo il bivio, si cammina aggirando lo Zucco dell’Orso 1141 mt, entrando
in una stretta valle che si percorre fino alle Baite Serra, luogo affascinante
isolato dal resto del mondo, una serie di casolari, sono gli unici esempi di
presenza umana, avvolti in uno scenario suggestivo, tra prati e fitti boschi di
faggio e conifere. La salita prosegue dentro il fitto bosco, per poi uscire
fuori trovando i ruderi dell’Alpe Tè. Qui sì apre la prima vera balconata,
sullo sfondo il Monte Foppabona 2082 mt, mentre guardando più a destra, ecco
apparire in miniatura il Rifugio Buzzoni, mentre guardando verso la
Val Sassina, svetta maestoso il Grignone
2409 mt.
Dopo la bella veduta,
nuovamente il bosco riavvolge il sentiero, diradandosi solo verso la fine del
percorso. Ancora una dura salita e si raggiunge il Rifugio Buzzoni, piccolo e
accogliente, dalla quale si apre una splendida balconata con vista sulla Val Sassina,
sulle Alpi Lepontine e Pennine, facilmente riconoscibili per le Alpi Lepontine:
Monte Grona 1736 mt, Monte Gradiccioli 1935 mt e Monte Leone 3552 mt, mentre
per le Alpi Pennine, il Dom 4545 mt, domina lo sfondo; non posso non menzionare
nuovamente l’intero gruppo dolomitico delle Grigne, che dal rifugio si può
ammirare nelle sue due cime principali, vale a dire il Grignone e la Grignetta 2184 mt.
CURIOSITA’
Piccola leggenda locale.
TEMPI DI
PERCORRENZA: 2:30 circa.
DIFFICOLTA’: (E) per tratti su sentiero ripido.
DISLIVELLO: circa 1000 mt.
PUNTI D’APPOGGIO: Rifugio Buzzoni.
COME ARRIVARE: da Milano con SS N°26 fino a Lecco, quindi seguire
indicazioni per Val Sassina, percorrendo la provinciale fino ad Introbio. Per
raggiungere l’attacco del sentiero, seguire le indicazioni per Val Biandino
fino alla sbarra che da accesso alla carrozzabile.
CARTOGRAFIA O GUIDE:
carta Kompass N°105 se aggiornata.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bollini bianco rosso.
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Buzzoni, con possibilità di pernottamento,
tel: 0341/981175 – 348/5827975.
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