lunedì 3 marzo 2025

Da Albavilla al Rifugio Cacciatori.

Da Albavilla 427 mt, seguendo le indicazioni, sì percorrono Via Magenta e Vicolo Crotto Roma. Raggiunta Via ai Monti, sì svolta a sinistra salendo fino a quando non sì troverà la segnaletica verticale, percorrendo la sterrata in salita sì raggiunge la strada asfaltata che sale all’Alpe del Vicerè, la sì attraversa, e seguendo le indicazioni, s’inizia la decisa salita che porta alla Baita Patrizi 943 mt. Raggiunta la Baita Patrizi, sì svolta a destra, percorrendo il lungo traverso che porta all’Alpe del Vicerè 903 mt; raggiunta l’alpe, dopo aver attraversato l’ampio prato, sì svolta a sinistra percorrendo l’ultimo tratto su strada asfaltata, sì arriva al Rifugio Cacciatori 913 mt.









NOTA

Spesso, capitano giornate uggiose, o troppo fredde, quelle giornate dove sì ha voglia di andare in montagna, però sì preferisce restare al chiuso, in un luogo accogliente, e per gustare un pasto caldo, un percorso avventuroso ma con una meta comoda. Qui ovviamente, la fantasia può viaggiare ovunque, così, in queste righe offro una valida alternativa che ha poche difficoltà e che come scritto, da la possibilità di fare un valido percorso avendo come obiettivo uno dei tanti rifugi sparsi tra Alpi, Appennino e Prealpi.

Sì parte da Albavilla comune che vanta una storia ricchissima, basti pensare che queste zone siano state abitate oltre che dai romani, anche da celti, etruschi, umbri, tante culture che hanno abitato queste terre lasciando antiche testimonianze del loro passaggio. Da visitare la chiesa di San Vittore martire XVI secolo e la chiesa di Santa Maria di Loreto XII secolo.



Durante la salita, prevalentemente sì ha quasi sempre la vista sul Monte Bolettone 1317 mt.

La Baita Patrizi è la prima struttura ricettiva che s’incontra lungo il percorso, immersa nel silenzio del bosco, e sicuramente, un buon punto d’appoggio, poiché da la possibilità, oltre a salire o scendere da Albavilla, è possibile proseguire verso la Bocchetta di Molina 1116 mt, raggiungendo così la dorsale dove sì trovano le vie di salita verso Monte Boletto 1236 mt e Monte Bolettone, oltre a proseguire o verso Como 201 mt oppure verso Bellagio 229 mt.



L’Alpe del Vicerè è di fatto, una meta turistica, dove molte famiglie vanno per godere il fresco in estate o per far giocare i bimbi con la neve in inverno. Un luogo piacevole immerso nel verde dove sì respira una piacevole atmosfera di montagna, con il Monte Bolettone che fa da cornice a questa località; inutile dire che l’Alpe del Vicerè, è un punto di partenza per tante escursioni su cime che superano i mille metri di quota.



Il Rifugio Cacciatori, rimane spostato verso l’esterno dell’Alpe del Vicerè, ed è di fatto la prima struttura ricettiva che s’incontra lungo la salita che porta alle cime e verso il Monte Palanzone 1436 mt; qui sì può trovare una buona accoglienza e un pasto caldo, ed è anche una delle poche terrazze panoramiche che sì possono ammirare nell’area dell’Alpe del Vicerè. La prima immagine che cattura l’attenzione, è la bella veduta del Lago di Pusiano, subito dietro, è facilmente riconoscibile il gruppo montuoso del Monte Crocione 877 mt; tra le cime che meritano di essere menzionate, sicuramente metto le più vicine che sono: Monte Cornizzolo 1240 mt, e ben due delle tre cime che compongono i Corni di Canzo, quello Occidentale 1373 mt e quello Centrale 1308 mt, più dietro, sì scorge anche la dorsale del Monte Tesoro 1432 mt.



Questa è una piacevole escursione che sì può fare in quelle giornate dove, l’alternativa è rimanere a casa, un percorso semplice, da fare sempre con le dovute attenzioni, e che ha come conclusione, un luogo tranquillo dove respirare aria pura e trascorrere dei minuti di assoluta serenità.

 

CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30 circa

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: circa 520 mt in salita e poco più di 30 mt in discesa.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°91.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a: Albavilla e Alpe del Vicerè, a circa metà percorso Baita Patrizi.

COME ARRIVARE: in auto da Como seguendo le indicazioni per Erba.

SEGNALETICA: Cartelli informativi.

DOVE ALLOGGIARE:

lunedì 17 febbraio 2025

Da Lesa a Motta Rossa.

Da Lesa 198 mt, sì percorre la pista ciclopedonale che conduce a Belgirate. Arrivati a Belgirate 199 mt, sì rimane sopra il lago, svoltando subito a sinistra e passando sotto il sottopasso della ferrovia. Trovato il segnavie VL2, sì seguono le indicazioni fino alla chiesa di San Paolo 450 mt. Passata la chiesa, sì abbandona il segnavie VL2, quindi svoltando a sinistra, sì seguono le indicazioni che portano nell’abitato di Calogna 530mt che sì raggiungerà seguendo la facile sterrata. Dal borgo di Calogna, sì procede lungo la strada asfaltata che porta a Comnago 485 mt, fino a trovare il segnavie L3 che sale alla chiesa di Santa Cristina 609 mt. Da santa Cristina, sì ignora il segnale che porta direttamente a Motta Rossa, seguendo la sterrata che va in direzione di Comnago, quindi raggiunto il bivio, si svolta a destra seguendo un’altra carrozzabile che porta su Monte delle Croci 628 mt che sì raggiunge dopo una decina di Minuti. Dopo aver salito Monte delle Croci, sì scende leggermente per svoltare a destra percorrendo un ampio sentiero che aggira il campo da golf, quindi raggiunto un altro bivio, sì svolta a destra facendo l’ultima salita che porta in cima a Motta Rossa 690 mt.



 






NOTA

Il Gruppo montuoso del Mottarone, come scritto più volte, offre tantissimi percorsi escursionistici, tra il Lago Maggiore e il lago d’Orta, è una fitta rete d’itinerari con panorami incredibili, un mondo che non stanca mai, borghi e angoli selvaggi, cime dorsali, ogni sentiero è una storia nuova da raccontare, e così propongo l’ennesimo itinerario che sono sicuro, non lascerà indifferenti i tanti escursionisti che leggeranno queste righe.

Sì parte da Lesa, borgo abitato da prima dell’anno mille, impossibile non fare due passi sul lungolago, la vista sul Lago Maggiore è senza dubbio unica e spettacolare, da vedere la Chiesa di San Rocco XIX secolo e il Museo Manzoniano. Il tratto di pista ciclopedonale che porta a Belgirate, è un lungo corridoio che sì cammina come un tappeto tra la strada statale e la ferrovia.

Belgirate sì sfiora, perché la ciclovia sbuca fuori poco sopra il paese, quindi per vedere il borgo e il lago serve fare una breve deviazione. Belgirate probabilmente esisteva già in epoca romana; seguendo il segnavie VL2, sì arriva alla Chiesa di Santa Maria XIII secolo, la vecchia chiesa di Belgirate, di notevole interesse è il campanile romanico. Dalla chiesa, sì ha una magnifica vista sul Lago Maggiore versante lombardo, non sì possono non riconoscere la splendida sagoma del Massiccio del Campo dei Fiori 1227 mt, e in sequenza, tutte le principali vette della Val Cuvia, tra cui: Sasso del Ferro 1062 mt, Monte Nudo 1235 mt e Monte San Martino 1087 mt, più in basso è riconoscibile il piccolo Monte Sangiano 532 mt.



Incastonata in un luogo magico, sorge la piccola Chiesa dedicata a San Paolo chiesa di chiara origine romanica, qui sì può fare una pausa, immersi nel silenzio del bosco, ascoltando i tanti piccoli rumori di chi abita nel quotidiano questi boschi.

Calogna è un piccolo borgo di montagna, i suoi vicoli sono un piacevole esempio di come questi paesi abbiano un’atmosfera unica. Dalla Chiesa dedicata a San Bartolomeo XVIII - XIX, sì ha una magnifica terrazza panoramica che spazia fino al Monte Disgrazia 3678 mt in Valtellina, più a destra, l’inconfondibile sagoma del Monte Legnone 2609 mt.



La Chiesa di Santa Cristina, è un altro gioiello che arriva dal romanico, le prime date la portano al XI secolo, esattamente come la Chiesa di San Paolo, è situata nel silenzio del bosco, però a due passi dal campo da golf che sì adagia tra le due cime che sì andrà a salire a breve.

La prima cimetta che sì sale in questo percorso è Cima delle Croci, qui sorge una minuscola cappella da dove sì apre una piacevole balconata sul Lago Maggiore e sul Lago di Monate, riconoscibile la piccola dorsale che porta in cima a Monte Pelada 472 mt, massima elevazione del minuscolo gruppo di colline che da Sesto Calende 198 mt sì elevano fino alle sponde del Lago di Monate.



Motta Rossa è la seconda collina, la più alta, dalla croce, sì ha una piacevole vista sul Mottarone 1491 mt, e un’incredibile veduta del Monte Rosa 4634 mt, con tutte le principali cime che compongono il massiccio nella sagoma che conosciamo; un’ultima cima da menzionare è il Monte Falò 1080 mt, una delle più belle cime del gruppo, meta per tantissimi escursionisti.



Purtroppo, Motta Rossa è anche un chiaro esempio di come l’uomo riesca a volte a rovinare un ambiente così affascinante, così la vista sulle cime della Val Grande, è rovinata da un villaggio fantasma realizzato di recente, un gruppo di case al momento non occupate e che sono frequentemente vandalizzate, tutto quello che non sì vorrebbe vedere in un posto così bello.



A parte questo neo, l’itinerario ha tutte le caratteristiche che possono piacere a ogni escursionista che ama queste montagne, i suoi borghi e i suoi panorami, fare un percorso così, vuol dire valorizzare una piccola cima che non ha nulla da invidiare alle più alte vette.

 

 

CURIOSITA’

Santa Cristina martire, è santa che protegge dalle pestilenze, nel 1630, una grave pestilenza colpì Calogna, da qui la probabile dedica alla chiesa romanica.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: più di 500 mt in salita e circa 70 mt in discesa.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse. Tra Lesa e Belgirate, la segnaletica è mancante, e tra Santa Cristina, Monte delle Croci e Motta Rossa, la segnaletica non è quella del CAI Stresa.

CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass n°90/97.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Lesa, Belgirate e Calogna.

COME ARRIVARE: in auto da Arona o da Verbania lungo la SS 33, oppure in treno lungo la linea Milano Domodossola.

DOVE ALLOGGIARE:

lunedì 27 gennaio 2025

Da Gemonio a Cittiglio, con salita alla località Cariola.

Dalla Stazione di Gemonio, sì sale nel centro del paese 303 mt, arrivati nella piazza della chiesa, sì svolta a destra lungo una strada asfaltata che dopo aver passato il municipio, esce dal centro per andare a inserirsi nella SP 45. Svoltando a sinistra, sì percorre la strada provinciale fino a quando non sì trovano le indicazioni del sentiero AV (Anulare Valcuviano), sempre svoltando a sinistra, sì percorrono il sentiero AV in direzione di Casalzuigno 350 mt, che sì raggiunge, dopo aver passato la località Molino di Dolza e dopo aver attraversato la SS 394.

Dopo aver attraversato la strada statale, sì prosegue in direzione del Monte Nudo, in parte su asfalto e in parte su mulattiera che raggiunge appunto le periferie di Casalzuigno. Poco prima di arrivare alla chiesa parrocchiale, sì svolta a sinistra, seguendo le indicazioni che salgono prima su strada asfaltata e poi su mulattiera alla località Cariola 459 mt.

Scesi dalla località Cariola, s’ignora la segnaletica che porta a Brenta e sì ritorna sui due segnavie principali, in altre parole: AV e 3V, percorrendoli in direzione di Cittiglio; è possibile compiere una deviazione, lungo il segnavie 204 raggiungendo la località San Quirico 369 mt. Dopo aver passato la Chiesa di san Quirico, con un ultimo tratto su strada asfaltata e sterrata e tratto su sentiero, sì raggiunge l’abitato di Cittiglio 254 mt, dove è possibile prendere il treno o il bus per ritornare a Gemonio.

 

NOTA

Itinerari escursionistici in Val Cuvia se ne possono fare davvero molti, con ascensioni che superano i mille metri di dislivello, oppure è possibile esplorare un piccolo mondo che sì trova ai piedi delle grandi cime della Val Cuvia, itinerari più semplici da fare in poche ore e che danno la possibilità di scoprire quella che è la storia agricola di queste valli, oppure riscoprire piccoli borghi, minuscole frazioni che sorgono poco più in alto dei paesi costruiti nella vicina valle. Quella che racconto in queste righe, è un piacevole esempio, un percorso classico ma che permette di andare a visitare una località che rimane fuori dai due circuiti principale che sono: AV Anulare Valcuviano e 3V Via Verde Varesina.

Sì parte da Gemonio, piacevole borgo situato all’ingresso della Val Cuvia, oltre al centro storico, consiglio di visitare la piccola Chiesa dedicata a San Pietro costruita tra il VII e l’VIII secolo, oggi monumento nazionale.

Le campagne situate sopra l’abitato di Gemonio offrono piacevoli vedute su Monte della Colonna 1203 mt, e Punta Orino 1139 mt, ultima elevazione del Massiccio del Campo dei Fiori.



Il Molino Dolza è un grazioso gruppetto di case incastonato dentro una valle che sì tuffa dentro la Val Cuvia, un minuscolo borgo che racconta la storia di antichi mestieri.

L’attraversamento della Val Cuvia, regala tutta l’atmosfera della pianura di montagna, estesi campi di mais, dove è possibile ammirare le principali cime della valle, tra cui Monte Nudo 1235 mt e Monte San Martino 1087 mt; facilmente individuabili: la Frazione di Aga 504 mt, il borgo di Arcumeggia 570 mt e Duno 525 mt.



Casalzuigno abitata già nel 2000 ac dai liguri, è un piacevole paese che sorge ai piedi del Monte Nudo, da visitare, la Chiesa di Santa Maria edificata nel 1700 e Villa Della Porta Bozzolo XVI, nei punti panoramici, sì riesce ad avere una piacevole vista sull’intero Massiccio del Campo dei Fiori 1127 mt.

Cariola è una minuscola frazione di Casalzuigno, esattamente come Aga, è situata su un piccolo altopiano, dove sorgono antichi rustici, nei pochi punti panoramici è possibile ammirare il Lago Maggiore guardando verso Arona.



San Quirico è una bellissima chiesa risalente al XII secolo, immersa nel verde dei boschi di castagno e da dove sì ha una piacevole veduta sulla Val Cuvia.



Cittiglio è il paese di arrivo di questa tranquilla camminata, paese dell’alto medioevo, da visitare, la Chiesa di San Giulio del 1643.

Un’escursione semplice, un piccolo viaggio diverso dalle salite più impegnative, un percorso classico ma sempre piacevole, sia come ambiente sia per i panorami che si alternano alle zone boschive, tutti requisiti indispensabili per apprezzare la bassa Val Cuvia e tutto l’ambiente che circonda questa meravigliosa valle.

 

CURIOSITA’

Cittiglio, è il paese dove nel 1902 nacque il famoso ciclista Alfredo Binda.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 4:30 circa

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: oltre circa 350 mt in salita e circa 400 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Gemonio, Casalzuigno e Cittiglio.

COME ARRIVARE: in treno da Varese o da Laveno lungo la linea Laveno Milano Cadorna, in auto da Varese con SS 394.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e qualche bandierina

DOVE ALLOGGIARE:  

lunedì 20 gennaio 2025

Parco Montevecchia e Valle del Curone, da Osnago alla Località Monte.

Dal parcheggio della Stazione di Osnago 242 mt, sì percorre il segnavie n°4 fino a Lomagna 256 mt. Raggiunta Villa Adda Busca, sì abbandona il sentiero n°4 per seguire il segnavie n°1, attraversando buona parte della Valle del Torrente Curone. Dopo aver attraversato alcuni ponti lungo il torrente, sì arriva a una strada asfaltata trovando l’incrocio con altri segnavie, quindi svoltando a destra, percorrendo il sentiero n°8, sì arriva in breve a Cascina Bagaggera 302 mt. Sempre seguendo il sentiero n°8, sì arriva alle porte di Beolco, appena trovate le indicazioni del sentiero n°2, sì inizia a salire arrivando poco dopo nel borgo di Monte e subito dopo alla località Brugolone 376 mt, massima elevazione dell’itinerario









NOTA

Nel Parco Montevecchia e Valle del Curone, come già scritto in precedenza, vi sono tantissimi itinerari, infatti, grazie alla buona rete di sentieri è possibile creare numerose escursioni che consentono di esplorare il parco in ogni suo angolo, passando da paesaggi quasi pianeggianti a piacevoli dorsali, con magnifiche vedute sulle vicine montagne, regalando come già scritto in precedenza, paesaggi di montagna a quote collinari; l’itinerario qui proposto è l’ennesimo esempio di come sì possa ancora andare alla scoperta di questo magnifico parco.

Sì parte dal parcheggio della stazione di Osnago situato in sostanza in mezzo ad una campagna, dove oltre alla veduta di antichi casolari che sorgono sulle colline moreniche, sì può anche ammirare la particolare sagoma del Resegone di Lecco 1875 mt e della lunga dorsale che dal Monte Tesoro 1431 mt, porta al Monte Linzone 1392 mt, che s’innalzano sopra la Valle Imagna.

Avvicinandosi a Lomagna, sì può godere della piacevole vista della collina di Montevecchia, una lunga dorsale che s’impone nonostante la sua modesta quota; non sì può non volgere lo sguardo verso le due Grigne, che spuntano come denti aguzzi.

Di notevole interesse storico è il complesso della Villa Adda Busca edificata tra il XVII e il XIX secolo. Dopo aver lasciato Lomagna, un ultimo tratto di campagna regala una magnifica vista su Montevecchia e sulle montagne, prima di tuffarsi nella Valle del Torrente Curone, dove il protagonista sarà appunto il torrente e la collina, con piacevoli vedute sul santuario che sorge sulla collina.



Cascina Bagaggera è una piacevole corte dove oggi sorge un’azienda agricola dove oltre ad acquistare i prodotti locali, è possibile assaggiare gustosi piatti grazie al suo ristoro.

Beolco praticamente sì sfiora, per andare a visitarlo bisogna compiere una breve deviazione che io però non ho fatto, però la piacevole vista sui colli e su San Genesio 846 mt, fa già respirare una piacevole atmosfera di montagna a una quota relativamente bassa.



Monte, frazione che sì trova nel comune La Valletta della Brianza, piccolo borgo che sorge sopra una collina, oltre a regalare l’atmosfera dei classici borghi, da la possibilità di ammirare la particolare collina che prende il nome di Piramide 449 mt, sembra che sia stata prelevata dall’Egitto e adagiata nel parco; non posso non menzionare la Collina dei Cipressi 404 mt, una modesta altura che regala un paesaggio tipico dell’Umbria o della Toscana.



Molto interessante è la Chiesa dedicata a S. Ambrogio, che ha una bella terrazza che consente di ammirare le colline del parco fin quasi a scorgere i vicini Corni di Canzo 1373 mt. Cambiando panoramica, oltre alla vista su San Genesio e sulla dorsale del Monte Tesoro, sì possono ammirare Monte Canto 710 mt, meglio conosciuta come collina di Papa Giovanni XXIII, Canto Alto 1146 mt e Monte Guglielmo 1957 mt.

Montevecchia e Valle del Curone, un parco e un luogo da vivere, conosciuto e apprezzato da tantissimi escursionisti e appassionati di bike e bici da strada, un mondo dove ognuno trova il piacere di scoprire che il bello sì può trovare anche alle basse quote.

 

CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: circa meno di 200 metri in salita e circa 60 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Osnago, Lomagna, Agriturismo Cascina Bagaggera e ristoro in località Monte.

COME ARRIVARE: in auto o in treno da Milano o da Lecco.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Montevecchia e Valle del Curone.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.

DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Cascina Bagaggera con possibilità di pernottamento. Tel: 0395/311471.

domenica 12 gennaio 2025

Dalla Frazione di Prho all'Oratorio San Giuseppe.

Da Prho 184 mt, sì percorre al contrario la Tappa n°19 del Sentiero Novara attraversando un’ampia area coltivata a vite e scendendo in seguito nel borgo di Briona 195 mt. Ora, sempre seguendo le indicazioni, sì esce dal Comune di Briona per risalire sulla collina morenica dove sono collocati numerosi vigneti, quindi, dopo aver passato il cimitero di Fara Novarese 210 mt, ed essere entrati nel comune di Sizzano 246 mt, sempre percorrendo la dorsale, sì raggiunge l’Oratorio di San Giuseppe 263 mt.



 






NOTA

Le colline del Novarese, sono delle lunghe lingue moreniche che s’innalzano lungo tutta la parte bassa della provincia, dalle grandi distese di campi coltivati a riso, sì passa alle morbide dorsali generalmente coltivate a vite.

L’itinerario qui descritto, sì sviluppa lungo le colline moreniche che scendono dalle alte cime della Valsesia, per tuffarsi nella Pianura Padana, un mondo particolarmente affascinante, ricco di spettacolari panoramiche su Alpi e Appennini, il tutto immerso in un ambiente di rara bellezza.

Sì parte da Prho, piccolo borgo situato nel Comune di Briona, qui ai piedi della dorsale sorge la piccola chiesa di San Silvestro, nata come cappella intorno all’anno mille, e ampliata più volte, fino ad avere dal 1500 in poi, l’aspetto che oggi vediamo. Più in basso, guardando verso la pianura sì erge il piccolo Castello di Prho, edificato dagli Sforza intorno al 1500 per motivi militari.



Dopo un breve tratto nel bosco, sì apre quella che sarà la principale attrattiva di questo itinerario, in altre parole i vigneti. Immense distese di piante di uva una in fila all’altra come un mare che spazia verso l’infinito.

Briona è il secondo borgo che sì va ad attraversare, dopo non ve ne saranno più, sì cambierà comune ma non sì entrerà più nei centri abitati. Come per Prho, anche a Briona, la principale attrattiva è il castello che domina sul paese, probabilmente esisteva un complesso fortificato già in epoca Longobarda, però le prime chiare testimonianze risalgono al XII secolo. Di notevole interesse è anche la Chiesa della Madonna della Neve, nata come cappella privata dei Conti di Biandrate nel XII secolo, rimaneggiata più volte, prende le sembianze che oggi vediamo.



Lasciato l’abitato di Briona, solo rari pezzi nel bosco spezzano la sequenza di quello che ho definito un mare di vigneti, un tratto panoramico, consente di ammirare quella che è l’inizio della Valsesia, ovvero quel tratto di pianura dove scorre il fiume e altri torrenti alternati da rilievi morenici, spaziando fino alla lunghissima lingua morenica nominata come La Serra che risale al periodo Neozoico o Quaternario.

Guardando sulla sinistra della morena, s’innalzano le cime del biellese, con il Monte Mars 2600 mt, che svetta tra le altre cime che vanno oltre i duemila metri di quota.

Lungo tutta la dorsale, domina spesso l’inconfondibile mole di Sua Maestà il Monte Rosa 4634 mt, oltre alla bella veduta di altre cime minori come Monte Barone 2044 mt, Corno Bianco 3320 mt, e Monte Massone 2161 mt.



L’Oratorio di San Giuseppe realizzato verso la fine del 1600, è una piccola chiesa che posso tranquillamente definire di montagna, perché collocata sopra una collina morenica, isolata, fuori dai centri abitati, immersa nel completo silenzio anche quando le vigne sì popolano di lavoratori che curano queste colture praticamente 365 giorni l’anno, dalla potatura alla raccolta delle uve che diventeranno ottimi vini che coloreranno le nostre tavole durante i pranzi o le cene importanti, perché anche un buon vino da tavola, merita il giusto piatto, per dare quel gusto e quel piacere in più a un pasto in compagnia.



Un itinerario semplice e ricco di ambienti diversi tra loro, dalle risaie alle vigne, lungo una dorsale morenica che regala panorami eccezionali, un percorso da godere a piedi, in bike e a cavallo, in qualunque modo possa valorizzare quest’avventura che lascia il segno e tantissimi piacevoli ricordi.

 

CURIOSITA’

L’oratorio di San Giuseppe, fu edificato per fare da bilancia ai tanti luoghi di culto realizzati dalle famiglie nobili all'interno delle loro proprietà, un luogo per tutti, anche per chi non aveva grandi averi.

 

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T).

DISLIVELLO: circa 100 in salita e meno di 50 mt di discesa.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse dopo Briona. Prestare attenzione alle indicazioni sopra riportate, in alcuni tratti, la segnaletica è scarsa o addirittura assente.

CARTOGRAFIA O GUIDE: consultare il sito Wikiloc.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Prho e Briona.

COME ARRIVARE: in auto da Novara percorrendo la SS 299 che porta ad Alagna Valsesia.

DOVE ALLOGGIARE:

lunedì 6 gennaio 2025

Da Vigevano a Cascina Camerona.

Da Vigevano 116 mt, sì lascia l’auto all’inizio della strada che porta a Cascina Barbavara dove sì trovano alcuni comodi parcheggi, da qui, sì prosegue a piedi lungo la strada asfaltata arrivando appunto a Cascina Barbavara.

Dopo aver visitato il borgo, sì ritorna indietro di qualche centinaio di metri, svoltando a sinistra per una strada in terra battuta. Sì cammina lungo la sterrata oltrepassando più avanti la SP 192, e continuando il percorso lungo la carrozzabile di fronte che dopo circa 5 km, sì raggiunge un’altra strada asfaltata, quindi svoltando a sinistra, percorrendo la strada, sì arriva alla Frazione Villanova Comune di Cassolnovo 119 mt. Entrati nel borgo e dopo averlo visitato, sì segue la strada sterrata che sì dirige verso Sozzago 129 mt, percorrendola per almeno 5 km, per poi in seguito svoltare a destra subito dopo aver passato Cascina Mirabella; dopo circa 1,5 km, sì raggiunge Cascina Camerona, meta di questa camminata.

 



 






NOTA

La Provincia di Pavia è famosa per le grandi risaie, immensi campi coltivati a riso, distese infinite che nelle giornate terse regalano sensazionali vedute su Alpi e Appennini con una panoramica di circa 360°. Le risaie, non sono solo campi, sono anche borghi antichi, cascine e castelli, una storia di secoli in un mondo solitario come questa parte di Pianura Padana può regalare.

La Lomellina è anche terreno fertile per bike e camminatori, lunghe camminate che consentono oltre alla visita del vicino Fiume Ticino, di andare a esplorare porzioni di territorio, che rischiano di rimanere nel silenzio, e che a mio parere, meritano la giusta attenzione.

Sì parte da Vigevano, famosissima città che vanta una storia antichissima, da prima dell’arrivo dei romani; se sì riesce, consiglio una breve visita.

Il primo tratto, come già descritto, sì sviluppa su strada asfaltata, qui sì possono ammirare numerose cascine come ad esempio Cascina Guzzera, oltre ai lunghi corsi d’acqua, dove spesso è possibile incontrare le nutrie, o come vengono nominate oggi: marmotte di pianura. Numerosi sono anche le varie specie di uccelli, tra cui aironi bianchi e cenerini, gallinelle d’acqua, l’ormai comune ibis sacro, e se sì ha fortuna il martin pescatore.



Cascina Barbavara è una pinacoteca a cielo aperto, un grazioso borgo di pianura, dove l’arte ha trovato sfogo in tutta la sua bellezza. Anche la Chiesa dedicata a S. Eustachio esistente già nel 1600, s’incastra perfettamente in un gioiello di rara bellezza.



Villanova è un altro piacevole borgo che vanta una lunghissima storia, composto di alcune corti, una piccola chiesa ricostruita nel XVII secolo e da un castello realizzato intorno al 1300 nel periodo in cui governavano gli Sforza e i Visconti, passato successivamente alla famiglia Gonzaga.



Cascina Camerone è, di fatto, un’altra piccola borgata, composta anch’essa da una corte dove sorge una piccola chiesa per cui non sono riuscito a trovare notizie storiche su internet, un luogo magnifico che diventa una piccola isola quando in primavera le risaie vengono ricoperte d’acqua.

Una camminata facile ma non banale, andata e ritorno si superano tranquillamente i 20 km, però sì ha la possibilità di affrontare con tranquillità l’intera camminata gustando il paesaggio e tutto il bello che questo percorso offre in storia, un luogo tutto da esplorare.

 

CURIOSITA’

E’ possibile con alcune deviazioni, andare a vedere le opere idrauliche situate sul canale Diramatore Vigevano.









TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T)

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Vigevano, Cascina Barbavara e Cascina Camerona.

DISLIVELLO: inesistente

SEGNALETICA: inesistente, prestare attenzione alle indicazioni qui riportate.

COME ARRIVARE: da Milano o da Mortara seguendo le indicazioni per Vigevano, poi navigatore per trovare Via Cascina Barbavara.

CARTOGRAFIA E GUIDE: Carta dei percorsi ciclopedonale Parco del Ticino, oppure consultare Wikiloc.

DOVE ALLOGGIARE:

Archivio blog