lunedì 27 gennaio 2025

Da Gemonio a Cittiglio, con salita alla località Cariola.

Dalla Stazione di Gemonio, sì sale nel centro del paese 303 mt, arrivati nella piazza della chiesa, sì svolta a destra lungo una strada asfaltata che dopo aver passato il municipio, esce dal centro per andare a inserirsi nella SP 45. Svoltando a sinistra, sì percorre la strada provinciale fino a quando non sì trovano le indicazioni del sentiero AV (Anulare Valcuviano), sempre svoltando a sinistra, sì percorrono il sentiero AV in direzione di Casalzuigno 350 mt, che sì raggiunge, dopo aver passato la località Molino di Dolza e dopo aver attraversato la SS 394.

Dopo aver attraversato la strada statale, sì prosegue in direzione del Monte Nudo, in parte su asfalto e in parte su mulattiera che raggiunge appunto le periferie di Casalzuigno. Poco prima di arrivare alla chiesa parrocchiale, sì svolta a sinistra, seguendo le indicazioni che salgono prima su strada asfaltata e poi su mulattiera alla località Cariola 459 mt.

Scesi dalla località Cariola, s’ignora la segnaletica che porta a Brenta e sì ritorna sui due segnavie principali, in altre parole: AV e 3V, percorrendoli in direzione di Cittiglio; è possibile compiere una deviazione, lungo il segnavie 204 raggiungendo la località San Quirico 369 mt. Dopo aver passato la Chiesa di san Quirico, con un ultimo tratto su strada asfaltata e sterrata e tratto su sentiero, sì raggiunge l’abitato di Cittiglio 254 mt, dove è possibile prendere il treno o il bus per ritornare a Gemonio.

 

NOTA

Itinerari escursionistici in Val Cuvia se ne possono fare davvero molti, con ascensioni che superano i mille metri di dislivello, oppure è possibile esplorare un piccolo mondo che sì trova ai piedi delle grandi cime della Val Cuvia, itinerari più semplici da fare in poche ore e che danno la possibilità di scoprire quella che è la storia agricola di queste valli, oppure riscoprire piccoli borghi, minuscole frazioni che sorgono poco più in alto dei paesi costruiti nella vicina valle. Quella che racconto in queste righe, è un piacevole esempio, un percorso classico ma che permette di andare a visitare una località che rimane fuori dai due circuiti principale che sono: AV Anulare Valcuviano e 3V Via Verde Varesina.

Sì parte da Gemonio, piacevole borgo situato all’ingresso della Val Cuvia, oltre al centro storico, consiglio di visitare la piccola Chiesa dedicata a San Pietro costruita tra il VII e l’VIII secolo, oggi monumento nazionale.

Le campagne situate sopra l’abitato di Gemonio offrono piacevoli vedute su Monte della Colonna 1203 mt, e Punta Orino 1139 mt, ultima elevazione del Massiccio del Campo dei Fiori.



Il Molino Dolza è un grazioso gruppetto di case incastonato dentro una valle che sì tuffa dentro la Val Cuvia, un minuscolo borgo che racconta la storia di antichi mestieri.

L’attraversamento della Val Cuvia, regala tutta l’atmosfera della pianura di montagna, estesi campi di mais, dove è possibile ammirare le principali cime della valle, tra cui Monte Nudo 1235 mt e Monte San Martino 1087 mt; facilmente individuabili: la Frazione di Aga 504 mt, il borgo di Arcumeggia 570 mt e Duno 525 mt.



Casalzuigno abitata già nel 2000 ac dai liguri, è un piacevole paese che sorge ai piedi del Monte Nudo, da visitare, la Chiesa di Santa Maria edificata nel 1700 e Villa Della Porta Bozzolo XVI, nei punti panoramici, sì riesce ad avere una piacevole vista sull’intero Massiccio del Campo dei Fiori 1127 mt.

Cariola è una minuscola frazione di Casalzuigno, esattamente come Aga, è situata su un piccolo altopiano, dove sorgono antichi rustici, nei pochi punti panoramici è possibile ammirare il Lago Maggiore guardando verso Arona.



San Quirico è una bellissima chiesa risalente al XII secolo, immersa nel verde dei boschi di castagno e da dove sì ha una piacevole veduta sulla Val Cuvia.



Cittiglio è il paese di arrivo di questa tranquilla camminata, paese dell’alto medioevo, da visitare, la Chiesa di San Giulio del 1643.

Un’escursione semplice, un piccolo viaggio diverso dalle salite più impegnative, un percorso classico ma sempre piacevole, sia come ambiente sia per i panorami che si alternano alle zone boschive, tutti requisiti indispensabili per apprezzare la bassa Val Cuvia e tutto l’ambiente che circonda questa meravigliosa valle.

 

CURIOSITA’

Cittiglio, è il paese dove nel 1902 nacque il famoso ciclista Alfredo Binda.

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 4:30 circa

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: oltre circa 350 mt in salita e circa 400 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Gemonio, Casalzuigno e Cittiglio.

COME ARRIVARE: in treno da Varese o da Laveno lungo la linea Laveno Milano Cadorna, in auto da Varese con SS 394.

CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.

SEGNALETICA: cartelli informativi e qualche bandierina

DOVE ALLOGGIARE:  

lunedì 20 gennaio 2025

Parco Montevecchia e Valle del Curone, da Osnago alla Località Monte.

Dal parcheggio della Stazione di Osnago 242 mt, sì percorre il segnavie n°4 fino a Lomagna 256 mt. Raggiunta Villa Adda Busca, sì abbandona il sentiero n°4 per seguire il segnavie n°1, attraversando buona parte della Valle del Torrente Curone. Dopo aver attraversato alcuni ponti lungo il torrente, sì arriva a una strada asfaltata trovando l’incrocio con altri segnavie, quindi svoltando a destra, percorrendo il sentiero n°8, sì arriva in breve a Cascina Bagaggera 302 mt. Sempre seguendo il sentiero n°8, sì arriva alle porte di Beolco, appena trovate le indicazioni del sentiero n°2, sì inizia a salire arrivando poco dopo nel borgo di Monte e subito dopo alla località Brugolone 376 mt, massima elevazione dell’itinerario









NOTA

Nel Parco Montevecchia e Valle del Curone, come già scritto in precedenza, vi sono tantissimi itinerari, infatti, grazie alla buona rete di sentieri è possibile creare numerose escursioni che consentono di esplorare il parco in ogni suo angolo, passando da paesaggi quasi pianeggianti a piacevoli dorsali, con magnifiche vedute sulle vicine montagne, regalando come già scritto in precedenza, paesaggi di montagna a quote collinari; l’itinerario qui proposto è l’ennesimo esempio di come sì possa ancora andare alla scoperta di questo magnifico parco.

Sì parte dal parcheggio della stazione di Osnago situato in sostanza in mezzo ad una campagna, dove oltre alla veduta di antichi casolari che sorgono sulle colline moreniche, sì può anche ammirare la particolare sagoma del Resegone di Lecco 1875 mt e della lunga dorsale che dal Monte Tesoro 1431 mt, porta al Monte Linzone 1392 mt, che s’innalzano sopra la Valle Imagna.

Avvicinandosi a Lomagna, sì può godere della piacevole vista della collina di Montevecchia, una lunga dorsale che s’impone nonostante la sua modesta quota; non sì può non volgere lo sguardo verso le due Grigne, che spuntano come denti aguzzi.

Di notevole interesse storico è il complesso della Villa Adda Busca edificata tra il XVII e il XIX secolo. Dopo aver lasciato Lomagna, un ultimo tratto di campagna regala una magnifica vista su Montevecchia e sulle montagne, prima di tuffarsi nella Valle del Torrente Curone, dove il protagonista sarà appunto il torrente e la collina, con piacevoli vedute sul santuario che sorge sulla collina.



Cascina Bagaggera è una piacevole corte dove oggi sorge un’azienda agricola dove oltre ad acquistare i prodotti locali, è possibile assaggiare gustosi piatti grazie al suo ristoro.

Beolco praticamente sì sfiora, per andare a visitarlo bisogna compiere una breve deviazione che io però non ho fatto, però la piacevole vista sui colli e su San Genesio 846 mt, fa già respirare una piacevole atmosfera di montagna a una quota relativamente bassa.



Monte, frazione che sì trova nel comune La Valletta della Brianza, piccolo borgo che sorge sopra una collina, oltre a regalare l’atmosfera dei classici borghi, da la possibilità di ammirare la particolare collina che prende il nome di Piramide 449 mt, sembra che sia stata prelevata dall’Egitto e adagiata nel parco; non posso non menzionare la Collina dei Cipressi 404 mt, una modesta altura che regala un paesaggio tipico dell’Umbria o della Toscana.



Molto interessante è la Chiesa dedicata a S. Ambrogio, che ha una bella terrazza che consente di ammirare le colline del parco fin quasi a scorgere i vicini Corni di Canzo 1373 mt. Cambiando panoramica, oltre alla vista su San Genesio e sulla dorsale del Monte Tesoro, sì possono ammirare Monte Canto 710 mt, meglio conosciuta come collina di Papa Giovanni XXIII, Canto Alto 1146 mt e Monte Guglielmo 1957 mt.

Montevecchia e Valle del Curone, un parco e un luogo da vivere, conosciuto e apprezzato da tantissimi escursionisti e appassionati di bike e bici da strada, un mondo dove ognuno trova il piacere di scoprire che il bello sì può trovare anche alle basse quote.

 

CURIOSITA’

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T/E) per i tratti su sentiero.

DISLIVELLO: circa meno di 200 metri in salita e circa 60 mt in discesa.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Osnago, Lomagna, Agriturismo Cascina Bagaggera e ristoro in località Monte.

COME ARRIVARE: in auto o in treno da Milano o da Lecco.

CARTOGRAFIA E GUIDE: carta Montevecchia e Valle del Curone.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.

DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Cascina Bagaggera con possibilità di pernottamento. Tel: 0395/311471.

domenica 12 gennaio 2025

Dalla Frazione di Prho all'Oratorio San Giuseppe.

Da Prho 184 mt, sì percorre al contrario la Tappa n°19 del Sentiero Novara attraversando un’ampia area coltivata a vite e scendendo in seguito nel borgo di Briona 195 mt. Ora, sempre seguendo le indicazioni, sì esce dal Comune di Briona per risalire sulla collina morenica dove sono collocati numerosi vigneti, quindi, dopo aver passato il cimitero di Fara Novarese 210 mt, ed essere entrati nel comune di Sizzano 246 mt, sempre percorrendo la dorsale, sì raggiunge l’Oratorio di San Giuseppe 263 mt.



 






NOTA

Le colline del Novarese, sono delle lunghe lingue moreniche che s’innalzano lungo tutta la parte bassa della provincia, dalle grandi distese di campi coltivati a riso, sì passa alle morbide dorsali generalmente coltivate a vite.

L’itinerario qui descritto, sì sviluppa lungo le colline moreniche che scendono dalle alte cime della Valsesia, per tuffarsi nella Pianura Padana, un mondo particolarmente affascinante, ricco di spettacolari panoramiche su Alpi e Appennini, il tutto immerso in un ambiente di rara bellezza.

Sì parte da Prho, piccolo borgo situato nel Comune di Briona, qui ai piedi della dorsale sorge la piccola chiesa di San Silvestro, nata come cappella intorno all’anno mille, e ampliata più volte, fino ad avere dal 1500 in poi, l’aspetto che oggi vediamo. Più in basso, guardando verso la pianura sì erge il piccolo Castello di Prho, edificato dagli Sforza intorno al 1500 per motivi militari.



Dopo un breve tratto nel bosco, sì apre quella che sarà la principale attrattiva di questo itinerario, in altre parole i vigneti. Immense distese di piante di uva una in fila all’altra come un mare che spazia verso l’infinito.

Briona è il secondo borgo che sì va ad attraversare, dopo non ve ne saranno più, sì cambierà comune ma non sì entrerà più nei centri abitati. Come per Prho, anche a Briona, la principale attrattiva è il castello che domina sul paese, probabilmente esisteva un complesso fortificato già in epoca Longobarda, però le prime chiare testimonianze risalgono al XII secolo. Di notevole interesse è anche la Chiesa della Madonna della Neve, nata come cappella privata dei Conti di Biandrate nel XII secolo, rimaneggiata più volte, prende le sembianze che oggi vediamo.



Lasciato l’abitato di Briona, solo rari pezzi nel bosco spezzano la sequenza di quello che ho definito un mare di vigneti, un tratto panoramico, consente di ammirare quella che è l’inizio della Valsesia, ovvero quel tratto di pianura dove scorre il fiume e altri torrenti alternati da rilievi morenici, spaziando fino alla lunghissima lingua morenica nominata come La Serra che risale al periodo Neozoico o Quaternario.

Guardando sulla sinistra della morena, s’innalzano le cime del biellese, con il Monte Mars 2600 mt, che svetta tra le altre cime che vanno oltre i duemila metri di quota.

Lungo tutta la dorsale, domina spesso l’inconfondibile mole di Sua Maestà il Monte Rosa 4634 mt, oltre alla bella veduta di altre cime minori come Monte Barone 2044 mt, Corno Bianco 3320 mt, e Monte Massone 2161 mt.



L’Oratorio di San Giuseppe realizzato verso la fine del 1600, è una piccola chiesa che posso tranquillamente definire di montagna, perché collocata sopra una collina morenica, isolata, fuori dai centri abitati, immersa nel completo silenzio anche quando le vigne sì popolano di lavoratori che curano queste colture praticamente 365 giorni l’anno, dalla potatura alla raccolta delle uve che diventeranno ottimi vini che coloreranno le nostre tavole durante i pranzi o le cene importanti, perché anche un buon vino da tavola, merita il giusto piatto, per dare quel gusto e quel piacere in più a un pasto in compagnia.



Un itinerario semplice e ricco di ambienti diversi tra loro, dalle risaie alle vigne, lungo una dorsale morenica che regala panorami eccezionali, un percorso da godere a piedi, in bike e a cavallo, in qualunque modo possa valorizzare quest’avventura che lascia il segno e tantissimi piacevoli ricordi.

 

CURIOSITA’

L’oratorio di San Giuseppe, fu edificato per fare da bilancia ai tanti luoghi di culto realizzati dalle famiglie nobili all'interno delle loro proprietà, un luogo per tutti, anche per chi non aveva grandi averi.

 

 

TEMPI DÌ PERCORRENZA: 3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T).

DISLIVELLO: circa 100 in salita e meno di 50 mt di discesa.

SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosse dopo Briona. Prestare attenzione alle indicazioni sopra riportate, in alcuni tratti, la segnaletica è scarsa o addirittura assente.

CARTOGRAFIA O GUIDE: consultare il sito Wikiloc.

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Prho e Briona.

COME ARRIVARE: in auto da Novara percorrendo la SS 299 che porta ad Alagna Valsesia.

DOVE ALLOGGIARE:

lunedì 6 gennaio 2025

Da Vigevano a Cascina Camerona.

Da Vigevano 116 mt, sì lascia l’auto all’inizio della strada che porta a Cascina Barbavara dove sì trovano alcuni comodi parcheggi, da qui, sì prosegue a piedi lungo la strada asfaltata arrivando appunto a Cascina Barbavara.

Dopo aver visitato il borgo, sì ritorna indietro di qualche centinaio di metri, svoltando a sinistra per una strada in terra battuta. Sì cammina lungo la sterrata oltrepassando più avanti la SP 192, e continuando il percorso lungo la carrozzabile di fronte che dopo circa 5 km, sì raggiunge un’altra strada asfaltata, quindi svoltando a sinistra, percorrendo la strada, sì arriva alla Frazione Villanova Comune di Cassolnovo 119 mt. Entrati nel borgo e dopo averlo visitato, sì segue la strada sterrata che sì dirige verso Sozzago 129 mt, percorrendola per almeno 5 km, per poi in seguito svoltare a destra subito dopo aver passato Cascina Mirabella; dopo circa 1,5 km, sì raggiunge Cascina Camerona, meta di questa camminata.

 



 






NOTA

La Provincia di Pavia è famosa per le grandi risaie, immensi campi coltivati a riso, distese infinite che nelle giornate terse regalano sensazionali vedute su Alpi e Appennini con una panoramica di circa 360°. Le risaie, non sono solo campi, sono anche borghi antichi, cascine e castelli, una storia di secoli in un mondo solitario come questa parte di Pianura Padana può regalare.

La Lomellina è anche terreno fertile per bike e camminatori, lunghe camminate che consentono oltre alla visita del vicino Fiume Ticino, di andare a esplorare porzioni di territorio, che rischiano di rimanere nel silenzio, e che a mio parere, meritano la giusta attenzione.

Sì parte da Vigevano, famosissima città che vanta una storia antichissima, da prima dell’arrivo dei romani; se sì riesce, consiglio una breve visita.

Il primo tratto, come già descritto, sì sviluppa su strada asfaltata, qui sì possono ammirare numerose cascine come ad esempio Cascina Guzzera, oltre ai lunghi corsi d’acqua, dove spesso è possibile incontrare le nutrie, o come vengono nominate oggi: marmotte di pianura. Numerosi sono anche le varie specie di uccelli, tra cui aironi bianchi e cenerini, gallinelle d’acqua, l’ormai comune ibis sacro, e se sì ha fortuna il martin pescatore.



Cascina Barbavara è una pinacoteca a cielo aperto, un grazioso borgo di pianura, dove l’arte ha trovato sfogo in tutta la sua bellezza. Anche la Chiesa dedicata a S. Eustachio esistente già nel 1600, s’incastra perfettamente in un gioiello di rara bellezza.



Villanova è un altro piacevole borgo che vanta una lunghissima storia, composto di alcune corti, una piccola chiesa ricostruita nel XVII secolo e da un castello realizzato intorno al 1300 nel periodo in cui governavano gli Sforza e i Visconti, passato successivamente alla famiglia Gonzaga.



Cascina Camerone è, di fatto, un’altra piccola borgata, composta anch’essa da una corte dove sorge una piccola chiesa per cui non sono riuscito a trovare notizie storiche su internet, un luogo magnifico che diventa una piccola isola quando in primavera le risaie vengono ricoperte d’acqua.

Una camminata facile ma non banale, andata e ritorno si superano tranquillamente i 20 km, però sì ha la possibilità di affrontare con tranquillità l’intera camminata gustando il paesaggio e tutto il bello che questo percorso offre in storia, un luogo tutto da esplorare.

 

CURIOSITA’

E’ possibile con alcune deviazioni, andare a vedere le opere idrauliche situate sul canale Diramatore Vigevano.









TEMPI DÌ PERCORRENZA: 2:30/3:00 circa.

DIFFICOLTA’: (T)

PUNTI D’APPOGGIO: locali a Vigevano, Cascina Barbavara e Cascina Camerona.

DISLIVELLO: inesistente

SEGNALETICA: inesistente, prestare attenzione alle indicazioni qui riportate.

COME ARRIVARE: da Milano o da Mortara seguendo le indicazioni per Vigevano, poi navigatore per trovare Via Cascina Barbavara.

CARTOGRAFIA E GUIDE: Carta dei percorsi ciclopedonale Parco del Ticino, oppure consultare Wikiloc.

DOVE ALLOGGIARE:

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