(2480m), accanto alla diga del lago del Sabbione.
Superata la cascata del Toce, e superata la piccola ed ultima frazione abitata
di Riale, parcheggiamo l'auto nella spiazzo sottostante la diga del lago di
Morasco.
Purtroppo, come era previsto, la pioggia non si fa attendere e già alla
partenza ci dobbiamo attrezzare con ombrelli e mantelle.
Costeggiamo il lago di Morasco ed arriviamo al punto in cui il sentiero
Scegliamo il sentiero che sale a destra lungo uno stretto vallone.
La pioggia si è intensificata e la salita è ripida e scivolosa.
Percorso ormai più di tre quarti del sentiero, le nuvole cedono spazio al sole
e mai sosta fu più gradita per liberarsi dagli indumenti bagnati, intiepidirsi
al sole e rifocillarsi.
Dopo un'altra mezz'ora dicammino siamo al piccolo rifugio Mores. L'accoglienza
per tutto il pomeriggio che permette di asciugare zaini e scarponi.
Il tempo quel giorno è inclemente e pioverà tutto il pomeriggio,
costringendoci a rimanere nel caldo ed intimo clima del rifugio. La cena serale
è a base di un ottimo menù Walser.
Il giorno dopo splende ilsole e partiamo per completare l'anello della nostra
escursione.
Saliamo al rifugio Claudio e Bruno (22720m), da dove si gode un ottimo
Proseguiamo poi sino al rifugio 3A (2960m), dove il paesaggio è ancora più
emozionante ed è possibile riconoscere le cime che si stagliano davanti a noi.
Da lì scendiamo alla piana del rifugio Città di Busto attraverso il nevaio dei
Camosci.
Dal rifugio Busto (2480m) cominciamo la ripida discesa verso la piana di
La successiva ora e mezza di cammino per arrivare all'auto ci vede stanchi ma
molto soddisfatti.
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