sabato 25 febbraio 2017

Da Cittiglio al Rifugio Adamoli.


Da Cittiglio 267 mt, si percorrono i segnavie AV e 3V fino a Casalzuigno, quindi seguendo le indicazioni, sì affronta la ripida stradina che sale su ad Aga 504 mt. Ad Aga, sì ritrovano i segnavie AV e 3V che arrivano da Arcumeggia 570 mt, svoltando a sinistra, si seguono i due segnavie che con una salita sicuramente impegnativa, portano alla località Pozz Pian 981 mt. Da Pozz Pian, si abbandonano i due segnavie, per seguire una tagliafuoco che passando sotto la cima del Monte Nudo 1235 mt, porta alla SP 8. Arrivati sulla provinciale, si segue la strada a sinistra, quindi, dopo una breve salita, si trova la bella conca dove è adagiato il Rifugio Adamoli 977 mt.

NOTA
La Valcuvia, comprende principalmente due gruppi montuosi, uno è rappresentato dal Massiccio del Campo dei Fiori 1227 mt, l’altro è composto di una lunga catena montuosa che da Laveno 193 mt, attraverso conche, cime e passi, porta fino alla Val Travaglia, a pochi passi da Luino 202 mt. L’itinerario qui descritto, è solo uno dei tanti percorsi che si possono affrontare lungo tutta la catena, itinerari con varie difficoltà, mai banali e che regalano, panoramiche davvero uniche.
Sì parte da Cittiglio, a pochi chilometri dal Lago Maggiore. Cittiglio è attraversato da due importanti segnavie, uno è il sentiero 3V, una lunga alta via, che cavalca tutte le più importanti cime della Provincia di Varese, e che ogni tanto scende nelle valli, per affrontare un nuovo gruppo montuoso. L’altro è rappresentato dall’Anulare Valcuviano (AV), che si snoda principalmente lungo i due gruppi montuosi che sovrastano la Val Cuvia. Seguendo entrambi, sì attraversano le aree premontane che precedono le grandi cime, luoghi dove l’agricoltura è ancora molto presente, con ampi prati e orti vari, ma è presente anche l’agricoltura antica, con muri a secco, terrazzamenti e piccole baite, che testimoniano i tempi passati. Il percorso passa da Brenta, dove nei pressi della Chiesa di san Quirico, sorge una piacevole area dove si può sostare, godendo dell’ambiente circostante. Sì prosegue sempre attraverso questi piacevoli momenti di bosco, alternati ad ampi prati coltivati, raggiungendo l’abitato di Casalzuigno, piacevole paese che sorge ai piedi del Monte Nudo.
Inizia la salita, e arrivano i primi gioielli. Aga, minuscola frazione composta di una serie di cascinali, un delizioso angolo di paradiso, dove fare una pausa è d'obbligo, per godere dell’atmosfera rustica di questo luogo.
Ripida la salita al Pozz Pian, man mano che si sale, i grandi castagni, lasciano il posto ad un fitto bosco di faggio, durante la bella stagione, il sole fa decisamente fatica a filtrare la luce. Poi arriva Pozz Pian, ampio prato dove si assapora l’ambiente selvaggio di queste montagne, e dove se sì ha fortuna, si può fare piacevolmente, l’incontro d’ungulati che vagano liberi per questi boschi. Poco sotto, alcuni resti di baite, testimoniano, un tempo in cui questo luogo era vissuto anche dall’uomo.
Il Rifugio Adamoli, sì trova in una bellissima conca, circondata da piccole vette che superano i mille metri, come il Pizzo del Cuvignone 1018 mt, adagiato su un ampio prato dove alti pini, creano un ambente alpino di notevole bellezza. La provinciale che passa a pochi metri dal rifugio, si riempie solo nei giorni festivi, in giorni feriali, pochissime auto, interrompono il silenzio della conca. Gentilissimi i gestori, offrono tutto quello che un rifugio in piena regola può offrire, compreso il servizio di pernottamento, che consiglio, vivamente, visto il luogo dove sì trova, e che sì può raggiungere con belle camminate e con affascinanti percorsi in bici o a cavallo, un posto da vivere in tutta tranquillità.

CURIOSITA’

TEMPI DI PERCORRENZA: 3:30 circa.
DIFFICOLTA’: (E) per la decisa salita da Casalzuigno a Pozz Pian.
DISLIVELLO: 900 mt circa.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a cittiglio e Rifugio Adamoli.
COME ARRIVARE: in treno o in auto da Varese o da Laveno, con fermata a Cittiglio.
CARTOGRAFIA O GUIDE: carta Kompass N°90.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosso per il sentiero 3V, e giallo verde per l’Anulare Valcuviano.
DOVE ALLOGGIARE: Rifugio Adamoli, con possibilità di pernottamento, tel: 366/7012735.

lunedì 13 febbraio 2017

Da Varzi a Castellaro.



Da Varzi 416 mt, si percorre l’itinerario Via del Sale fino a Castellaro 756 mt.
NOTA
Le tipiche giornate invernali o anche autunnali, sono quelle in cui la nebbia ricopre il cielo e la foschia crea quell’atmosfera uggiosa, giornate grigie, in cui viene solo voglia di stare in casa, perché il tempo non è bello, ma neppure brutto, allora, forse è meglio non rischiare di trovarsi la pioggia lungo il cammino. Posso però assicurare, che anche in queste giornate grigie, si può trovare ugualmente il piacere di fare una bell’escursione, in un percorso, magari umido, dove è meglio guardare bene dove si mettono i piedi, ma che da la possibilità di vedere i tanti animali che vivono nel bosco, nascosti dai tanti curiosi che affollano i nostri sentieri.
Un piacevole esempio, è l’itinerario qui proposto, che garantisce di fare una piacevole salita in piena regola, ma con la certezza di trovare un punto d’appoggio in grado di dare riparo e un pasto caldo.
Sì parte da Varzi, uno dei borghi medioevali più belli d’Italia, percorrendo l’antica Via del Sale che segue per un bel tratto, il letto del Torrente Staffora, in un paesaggio tipico di pianura, pur essendo a quattrocento metri di quota.
Dopo la pianura, arriva il sentiero di montagna, con una salita che mette subito alla prova il fiato e la gamba di un buon escursionista. Dopo la bella salita, sì arriva nel borgo di Monteforte 678 mt, un gruppetto di case arroccate su di una collina, immerso nel silenzio di queste misteriose montagne, e oggi, con questo tempo, la suggestione è davvero sentita. Un breve giro tra i vicoli del borgo è in sostanza obbligatoria.
 



Sì prosegue l’itinerario nuovamente in salita, fino a sbucare fuori sulla SP n°91 che conduce a Castellaro, meta di quest’escursione. La provinciale, si seguirà per un buon tratto, ma il silenzio e la quasi assenza di traffico, rende il percorso su asfalto comunque gradevole; spesso, vengono in mente le fiabe dei folletti e di tutti quei mitici abitanti dei boschi, che spesso si sentono raccontare nei libri per bambini, eppure se sì ha molta immaginazione, sì può quasi sentire lo sguardo curioso e indiscreto, di questi immaginari omoni che vagano in questi, luoghi di fiabe.
Ormai vicini a Castellaro, si percorre un sentiero sulla destra, questo consente di evitare l’ultimo tratto su provinciale, e permette anche di attraversare per intero, il paese di Castellaro, gioiello incastonato nella bella collana di quella lingua d’Appennino, che sconfina in territorio lombardo.
Qui a Castellaro, sorge l’unico locale del paese, che offre un’ottima cucina tipica e un posto dove pernottare, perché chi avesse voglia di un’escursione più impegnativa, ricordo che la Via del Sale, porta fino alla vetta del Monte Chiappo 1700 mt, una delle cime più alte dell’Appennino Ligure.
CURIOSITA’
Vi sono numerose vie del sale, che servivano per trasportare le merci dalla pianura al mare e viceversa. La Via del Sale qui descritta è un pratico esempio, del resto il commercio nella storia, ha sempre rappresentato un esercizio di vitale importanza, soprattutto per le relazioni tra popoli, è come una sorta di sodalizio che garantiva un benessere a tanti.
TEMPI DI PERCORRENZA: 2:00/2:30 circa.
DIFFICOLTA’: (E) per sentieri ripidi, resi insidiosi dalle formazioni d’argilla che in caso di pioggia, possono essere insidiose.
PUNTI D’APPOGGIO: locali a Varzi e Castellaro.
DISLIVELLO: 400 mt circa.
COME ARRIVARE: da Milano con A7, uscita Bereguardo, poi indicazioni per Pavia, Casteggio e Salice Terme e Varzi. Da Genova, con A7 e A 21, con uscita Voghera, quindi indicazioni per Salice Terme e Varzi.
CARTOGRAFIA O GUIDE: Appennino Pavese e Piacentino fogli N°4 e 5.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco rosso.
DOVE ALLOGGIARE: Hotel Ristorante Primula Bianca, tel: 0383/52160.

domenica 5 febbraio 2017

Anello dei colli.



Da Bergamo, quartiere Redona, si raggiunge in auto la località Calvarola 360 mt, seguendo l'omonima via; proseguendo a piedi si trascura il segnavie N°401 camminando lungo un sentiero che in breve porta al Ristorante Papillon posto in località Gaito. Superato il ristorante s’intraprende il segnavie che porta alla chiesa di San Rocco 398 mt, meta che consiglio di andare a visitare. Poco prima della chiesa di San Rocco, s’incrocia il sentiero CAI N°532, percorrendolo sì raggiunge la località Pozza del Colle 642 mt, poi aggirando il Colle di Ranica 726 mt, si cammina fino ad incrociare il segnavie N° 533 che arriva dal quartiere Monterosso 282 mt; nelle immediate vicinanze, vi sì trova l’Agriturismo Giavazzi.
Svoltando a sinistra, si raggiunge in breve la località Croce dei Morti 677 mt; quindi proseguendo su strada asfaltata, sì scende alla Chiesa della Maresana 546 mt. Poco prima del ristorante, s’incontra il segnavie che porta alla Chiesa di San Rocco, si percorre fino a ritrovare il segnavie N°401 che riporta alla località Calvarola.
NOTA
Il Parco dei Colli di Bergamo, istituito nel 1977, è senza dubbio, uno dei parchi più interessanti della Lombardia, un parco che racchiude al suo interno, molti ambienti diversi tra di loro, brevi pianure, morbide colline e un’aspra montagna come il Canto Alto, che con i suoi 1146 mt, rappresenta la massima elevazione di questo parco, ma il parco, offre anche uno dei gioielli più belli d’Italia, perché Città Alta o come la definisco io “la piccola Assisi lombarda” a Bergamo vuol dire, storia e arte che sì sposano perfettamente nell’ambiente di questo parco.
L’itinerario qui proposto, anche se sì sviluppa a quote relativamente basse, non va assolutamente sottovalutato, i tanti sentieri qui descritti, in condizioni atmosferiche particolari, sono tutti molto insidiosi a causa del terreno argilloso, che può creare situazioni in cui si richiede la massima attenzione.
Calvarola è una stretta via, che termina davanti ad una palazzina. Il parcheggio è molto limitato, quindi si consiglia di lasciare l’auto poco più a valle, o appena se ne trova l’occasione. Il sentiero che raggiunge la chiesa di San Rocco, è il tipico sentiero di montagna, stretto, ripido e che attraversa piccole e strette valli, da dove in rari momenti, vi sono piacevoli vedute sulla Pianura Padana. San Rocco costruita nel XVII secolo, è una piccola chiesa situata nel comune di Ranica 293 mt. Un ampio terrazzo, consente una piacevole sosta ed una bella vista sul paese. Pozza del Colle, è un ampio pratone, da dove sì può ammirare tante cime locali, come Monte Misma 1160 mt e Monte del Cavallo 991 mt, situato poco sopra Monte di Nese 800 mt; nelle immediate vicinanze, vi sono alcune baite ed un ristoro.
La località Croce dei Morti è rappresentata da una grossa croce e da una cappella degli alpini, una volta era aperto anche un ristoro, che al momento pare chiuso, in ogni modo poco prima s’incontra un agriturismo che può rivelarsi in ogni caso un ottimo punto d’appoggio.
La località Maresana, è composta da una bella chiesa eretta nel 1619, un’area svago ed un ristoro anch’esso trovato chiuso.
Il ritorno a Calvarola, è a mio parere, il tratto più bello dell’intero percorso, infatti, una piacevole cresta, da la possibilità di attraversare numerosi roccoli, vere balconate che spaziano sulla pianura e su Città Alta, oltre alla bella veduta sui tanti colli che precedono il Monte Misma e sulla parte iniziale della Val Seriana, insomma, un percorso breve ma intenso d’emozioni, soprattutto, per i tanti percorsi che s’incrociano lungo il percorso e che danno la possibilità di visitare questo parco, in ogni sua parte.

CURIOSITA
La località Croce dei Morti, prende questo nome a causa di un’epidemia di peste; a seguito di questo tragico evento, è stata eretta la croce e in seguito la piccola cappella votiva dedicata ai caduti.
 
 
TEMPI DI PERCORRENZA: 3:30circa.
DIFFICOLTA’: (E) per sentieri ripidi, insidiosi in presenza di forte umidità.
PUNTI D’APPOGGIO: Villa Pighet in località Pozza del Colle, Agriturismo Giavazzi, Trattoria dei Cacciatori in località Croce dei Morti e trattoria Maresana, nell’omonima località.
DISLIVELLO: poco più di 450 mt.
COME ARRIVARE: da Milano o da Brescia con autostrada A4 uscita Dalmine o Bergamo, quindi sì raggiunge il quartiere Redona seguendo Via F. Corridoni, poi, svoltando per Via Silvio Pellico, quindi a sinistra e poco dopo a destra per Via Calvarola.
CARTOGRAFIA O GUIDE: Carta Kompass N°104/105 e carta INGENIA Parco Colli di Bergamo.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine rosso bianco.
DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Giavazzi, con possibilità di pernottamento, tel: 333/9093934.

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