Da Arcisate 379 mt, sì percorre la carrozzabile che porta al Passo del Vescovo 620 mt. Superato il passo, si prosegue su sentiero scendendo giù in Valganna. Raggiunta la SS 233, la sì segue per qualche centinaio di metri, per poi rientrare nel bosco, attraverso un sentiero che sì trova sulla sinistra della statale.
Sì cammina
lungo il sentiero che porta a Ganna, fino al bivio con il sentiero n°315.
Voltando a sinistra, sì riprende quota lungo il sentiero che porta al Passo dei
Valicci 661 mt; poco prima del passo, s’incrocia il bivio con il sentiero
n°314, quindi svoltando a sinistra, s’intraprende la lunga salita che porta in
vetta al Monte Martica 1032 mt.
Dopo aver
visitato i due fortini, sì segue la strada militare che perde quota, passando
sotto la cima del Monte Chiusarella 915, raggiungendo la località Pian Valdès
710 mt. Nuovamente in discesa, su strada militare, sì raggiunge l’Alpe Ravetta
622 mt, quindi dopo circa cento metri, sì svolta a destra, seguendo il sentiero
3V che scende giù a Bregazzana 480 mt.
NOTA
Il grande
vantaggio di utilizzare i mezzi pubblici, è quello di poter creare in una
provincia come quella di Varese, tantissime traversate attraverso le tante
valli che separano i tanti gruppi montuosi che sì elevano nella fascia
prealpina della provincia. Qui sotto descrivo una tra le tantissime possibilità
di escursioni, un’alternativa ai soliti percorsi, una novità che non lascerà
indifferente l’escursionista curioso.
Sì parte da
Arcisate piacevole borgo ai piedi di Punta Crocino 690 mt, abitato dai romani,
già dal III-II secolo a c.
Dopo aver
passato il centro, sì entra nel mondo calcareo di queste montagne, ricoperte da
fitti boschi di castagno e bellissime faggete nella parte alta.
Il Passo del
Vescovo, rappresenta, grazie alla sua area attrezzata, un importante punto
d’appoggio in caso di cattivo tempo, un’ampia tettoia, tavoli e postazioni per
griglia, rendono questo luogo accogliente, un posto, dove è impossibile non
sostare a riposare ascoltando il silenzio del bosco.
Il tratto di
sentiero che porta a Ganna, è molto interessante dal punto di vista
naturalistico, anche se a pochi metri dalla statale, si riesce comunque a
respirare una quiete solo leggermente disturbata dal traffico di una strada ad
alta densità come quella che attraversa la Valganna. Con due brevi deviazioni,
sì possono visitare la Cappella di San Gemolo e la Badia di San Gemolo eretta
alla fine dell’anno mille, e che racchiude nelle sue mura un’antica leggenda.
Dopo aver visitato la badia, sì può fare una visita al borgo di Ganna abitata
già in epoca romana. Tra le campagne, è possibile ammirare la parete nord del
Poncione di Ganna 992 mt, con la sua grande croce, ben visibile dal paese.
Dopo qualche
minuto di salita lungo il sentiero 315, sì trova un punto panoramico, dove è
possibile ammirare la Valle del Pralugano con i suoi stagni, oltre ad avere una
piacevole vista sul borgo di Ganna e sulla cima del Monte Mondonico 801 mt.
Il Monte
Martica, è una montagna avara di panorami, dalle due vette, praticamente
ricoperte dal bosco, sì ha solo due piccoli prati nell’immediate vicinanze dei
due fortini, unico accenno, oltre alla strada militare che porta in cima a
questo monte, che sì possa attribuire alla Linea Cadorna, situati nelle due
estremità del Monte Martica.
Durante la
discesa però, il bosco sì apre, con una bella balconata che spazia sul Poncione
di Ganna, e sul Monte Minisfreddo 1042 mt, dietro, sì riconosce
l’inconfondibile sagoma del Monte Generoso 1701 mt, mentre guardando verso sud,
il brullo Monte Chiusarella, regala un’atmosfera di alta montagna, pur con la
sua modesta altitudine.
Pian Valdès, è
una piccola sella che separa il Monte Chiusarella dalle colline moreniche che
sì tuffano verso la città di Varese, da qui, sì può godere di una bella
panoramica sul Campo dei Fiori 1227 mt e sul piccolo Monte Legnone 868 mt.
Bregazzana, pur distante dalla città di
Varese, viene considerato come un quartiere e non come frazione a parte. Qui la
piccola chiesa e il minuscolo borgo, offrono una piacevole atmosfera rustica
tipica delle Prealpi Luganesi, un insieme di case immerse nel silenzio, e
facilmente raggiungibile dal bus di città che dalla stazione di Varese, sale
fin quassù con una buona frequenza, il posto ideale per finire questa piacevole
traversata.
CURIOSITA’
Il Passo del
Vescovo, prende nome dalla leggenda che narra la miracolosa vicenda di San
Gemolo, che sorpreso dai briganti, venne decapitato, ma lui invece di morire
istantaneamente, continuò a camminare con la testa tra le mani.
TEMPI DÌ
PERCORRENZA: 5:30 circa.
DIFFICOLTA’: (E) Prestare attenzione al traffico nell’attraversare
la SS 233.
DISLIVELLO: circa 800 mt salita e circa 700 mt in discesa.
PUNTI D’APPOGGIO: locali ad Arcisate, Agriturismo Fate
Fatine e Folletti in località Alpe Ravetta.
COME ARRIVARE: in treno lungo
la linea Milano Porto Ceresio, in auto, da Varese, seguendo le indicazioni per Arcisate.
CARTOGRAFIA O GUIDE: CARTA
Kompass N°90 e 3V, Via Verde Varesina De Agostini.
SEGNALETICA: cartelli informativi e bandierine bianco
rosse. Segnaletica mancante dal Passo del Vescovo alla SS 233 e segnaletica
orizzontale mancante in alcuni tratti, nell’area del parco naturale.
DOVE ALLOGGIARE: Agriturismo Fate Fatine e Folletti con
possibilità di pernottamento, tel: 3358322583.
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